Alle Antille con la MSC Preziosa

Tre donne in crociera: caldo, relax, sole, mare e Antille!
Scritto da: Emily77
alle antille con la msc preziosa
Partenza il: 05/01/2019
Ritorno il: 12/01/2019
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
Come da ormai consolidata e bellissima abitudine, l’inizio di gennaio è stato nuovamente il momento perfetto per una settimana al caldo per sole donne, in fuga dall’inverno! Dopo Martinica fly and drive, Maldive fai da te ed un paio di crociere, quest’anno abbiamo optato di nuovo per una nave, cambiando però compagnia e scegliendo la MSC Preziosa e il suo itinerario alle Antille, nei Caraibi del sud.

Per me è stata la crociera numero sette, la terza con MSC, le altre le ho fatte con Carnival (tre) e Costa (una): MSC mi piace molto e la trovo migliore rispetto a Costa, ma la mia cruise company preferita resta sempre Carnival. Prenoto comunque senza problemi con qualsiasi compagnia: la scelta si basa sempre su itinerari e prezzi e non sul marchio.

Anche quest’anno abbiamo prenotato con MSC tutto il pacchetto con i voli charter e i trasferimenti e ci siamo trovate bene. Peccato, però, il ritardo di quasi due ore del volo di ritorno, dovuto ad un disguido tra MSC e Blu Panorama sull’assegnazione dei posti. A parte questo, devo promuovere ampiamente anche Blu Panorama, di cui avevo letto cose orrende: aereo non nuovissimo e spartano ma ben tenuto e pulito, personale gentilissimo e, prima volta che mi capita, sono anche riuscita a mangiare qualcosa di quanto servito a bordo! Oltre ai piatti cucinati (che proprio non riesco a mangiare), sul vassoio hanno sempre messo anche parmigiano e salumi italiani, di marca e confezionati monoporzione (le stesse confezioni che si trovano al supermercato), frutta sciroppata ed eccellenti dessert (tiramisù veramente notevole!), oltre a servire diverse volte bevande calde e fredde, snack ed anche un piccolo gelato.

Una grande pecca di MSC, per la mia esperienza, è il servizio clienti: prima della partenza ho avuto bisogno di chiedere qualche informazione e ho avuto dei problemi con il sito e con la mia tessera MSC ma, dopo un tot di tentativi via mail e per telefono, sono riuscita a venirne (parzialmente) a capo solo facendo chiamare l’agenzia di viaggi. Su questo devono certamente migliorare.

Questa crociera era stata scelta e prenotata, con quasi sei mesi di anticipo rispetto alla partenza, per un’ottima tariffa e per il suo itinerario, che toccava diverse isole che ancora non avevamo visto: devo dire che non siamo rimaste deluse, perché l’itinerario si è rivelato veramente bello!

Martinica – Guadalupa – Saint Lucia – Barbados – Trinidad (and Tobago) – Grenada – St. Vincent (and the Grenadines) – Martinica. Tappe tutte vicine tra loro e quindi navigazione di notte e stop lunghi ogni giorno.

Ovviamente, il giorno “zero” siamo arrivate in Martinica la sera per imbarcarci, dopo tutta la giornata in volo (quasi dieci ore). Abbiamo avuto qualche problemino, soprattutto per l’annoso problema dell’esercitazione di sicurezza, come era già successo sulla Costa Pacifica l’anno scorso: con la necessità di legge di farla ma in un contesto in cui chi arriva da oltre oceano è appena salito a bordo, deve mangiare, orientarsi, registrare la carta di credito, trovare la cabina ed è anche distrutto, è una scocciatura non da poco. L’anno scorso ci aveva costretto a restare sveglie fino a tardi benchè fossimo stanchissime, quest’anno ci ha impedito di cenare: ancora dobbiamo riuscire a capire come gestire bene questa cosa! Oltre a questo, ci è stata cambiata un’escursione che avevamo prenotato prima della partenza, ma non è stato un grosso problema, anche perché ci è poi piaciuta molto quella che abbiamo fatto.

L’unica escursione che abbiamo fatto con MSC (solito problema dei prezzi, anche se mi sono sembrate un pochino meno care rispetto a Costa) è stata il primo giorno, in Guadalupa: ancora un po’ sballottate da viaggio e fuso, non avevamo voglia di stare ad organizzarci per conto nostro e ci siamo fatte portare un po’ in giro. Ci siamo trovate contente, perché il tour panoramico Sainte Anne + cocktail rinfrescante (in un bellissimo relais!) + Pointe des Chateaux + cimitero di Morne-à-l’Eau ci e piaciuto tantissimo e lo consiglio! Guadalupa è molto bella, più selvaggia, meno francese e più “caraibica” rispetto a Martinica (anche se siamo comunque in Francia ed in Europa a tutti gli effetti).

La seconda tappa è stata Saint Lucia, un’isola molto carina, coloniale ma anche moderna e, ci è sembrato, con un ottimo tenore di vita. Abbiamo preso un taxi e, con pochi dollari ed una ventina di minuti, siamo andate alla spiaggia di cui avevo letto prima di partire, cioè Reduit Beach: un vero paradiso! Tipica spiaggia delle Antille, con tanto verde attorno, lunga, soffice e con un mare limpido, caldo e turchese. Con una ventina di dollari si possono affittare lettini ed ombrelloni e conviene arrivare presto e camminare un po’ lungo la spiaggia perché, ad una certa ora, arrivano crocieristi in escursione e, in massa, si mettono nel punto più vicino al parcheggio e ai bar. Sulla spiaggia si affaccia qualche resort molto carino ed invitante e credo che l’isola possa meritare una vacanza dedicata. L’unico inconveniente, pensando ad un viaggio fly and drive, è la guida per noi “al contrario”, che abbiamo, peraltro, trovato in tutte le tappe tranne che in Guadalupa e in Martinica, retaggio della vecchia madre patria inglese.

Avevo molte aspettative sulla tappa del martedì, cioè Barbados, perchè avevo visto foto di spiagge strepitose e non vedevo l’ora di esserci: non sono rimasta delusa e ci tornerei di corsa per una vacanza! Pensavamo di andare a Carlisle Bay, molto conosciuta e vicina al terminal crociere, ma poi, cartina e taxi alla mano, ci siamo fatte portare ad Accra Beach, qualche kilometro più in là, e abbiamo trovato una spiaggia pazzesca! La baia vera e propria in sé non è lunghissima, seppur ampia, ma prosegue per kilometri e kilometri con un lungomare che la segue, spiaggia dopo spiaggia, e si può camminare a piacimento tra sabbia bianchissima e mare turchese e caldo. Con una ventina di dollari si prendono lettini e ombrellone, ci sono dei bagni puliti e gratuiti e un po’ di bar per bere e mangiare qualcosa (basta mettersi il cuore in pace sui tempi di attesa!).

Port of Spain, capitale di Trinidad (& Tobago): siamo in fondo ai Caraibi, accanto al Venezuela. Con 20 dollari a testa abbiamo fatto un tour privato con un confortevole e nuovissimo taxi, il cui conducente ha sfidato le ire e i clacson di tutti gli altri automobilisti andando a passo di lumaca e fermandosi per farci vedere e fotografare cose! La parte coloniale della città è bella, con la zona detta “Magnificient Seven”, cioè sette edifici in stile inglese perfettamente conservati e oggi sedi di scuole e varie istituzioni. La città è ricca di parchi, tra cui uno molto grande che include anche un giardino botanico ed uno spazio dove si celebra il Carnevale, e c’è uno storico stadio da cricket, sport nazionale e passione del Commonwealth. La spiaggia più conosciuta, Maracas Beach, dista dal porto più di un’ora, e abbiamo preferito dedicarci ad un giro nella capitale.

L’Isola di Grenada è stata la più bella sorpresa della crociera: nessuna di noi l’aveva mai sentita nominare ma ci siamo trovate in una cittadina caraibica molto carina (la capitale Saint-Georges) e siamo andate alla spiaggia di Grande Anse, di cui avevo letto essere una delle più belle dei Caraibi, cosa che confermo: è veramente strepitosa! Una tipica e lunga spiaggia delle Antille: sabbia chiara e fine, mare limpido e caldo, alberi in spiaggia che fanno ombra, alture e tanto verde intorno. Dista dal porto pochi dollari e pochi km di taxi e, anche qui, conviene arrivare presto e spostarsi un po’ rispetto al punto di arrivo, perché ad una certa ora arrivano i crocieristi in escursione e in massa. Passeggiando si incontrano diversi resort che affacciano direttamente sulla sabbia e molto graziosi che potrebbero meritare un soggiorno! Una curiosità: una parte della strada che si percorre tra la capitale e la spiaggia è intitolata, con tanto di foto in formato maxi, a Kirani James, nato nel 1992, velocista e unico atleta nella storia del suo paese ad aver vinto medaglie (un oro e un argento) ai Giochi Olimpici (a Londra e a Rio). Non lontano dal terminal crociere c’è un grande supermercato e consiglio a chiunque l’esperienza di una visita, per curiosare tra prodotti per noi strani e per comprare prodotti locali ad assai meno che nei negozietti per turisti intorno al porto (il cambio con il dollaro caraibico aiuta ulteriormente e si paga con carta di credito senza problemi).

A Kingstown, capitale di St. Vincent (and the Grenadines) ce la siamo presa comoda e siamo scese dalla nave con tutta calma per farci una passeggiata. E’ stato sicuramente un tuffo nei Caraibi “veri”, in una città ancora non pensata affatto per i turisti, molto semplice, con tutto il bello e il meno bello delle isole tropicali: abbiamo curiosato un po’ camminando fino ad una cattedrale tipicamente inglese segnata sulle mappe e ci siamo sentite davvero “altrove”. Ci siamo ritrovate a passare davanti a diverse scuole all’ora dell’uscita ed è stato come sempre bello incrociare tutti gli studenti con le loro belle divise colorate: una delle cose in cui ci siamo imbattute praticamente ogni volta che siamo state ai Caraibi, e le bimbe, con le treccine curatissime e i nastri intonati alla divisa, sono veramente stupende!

Il volo di ritorno era serale, quindi ci siamo godute anche l’ultimo giorno, anche senza avere più i bagagli e la cabina: ci si abitua e ci si organizza. Eravamo state in Martinica la prima volta nel 2015 per nove bellissimi giorni di residence a macchina a noleggio (l’isola è veramente stupenda) e nel 2018 di nuovo con una tappa di crociera, andando in spiaggia (nostalgia), ma non avevamo mai fatto neanche un giretto nella capitale, Fort-de-France. Quindi, in tutto relax, ci siamo dedicate ad una passeggiata dal terminal crociere al centro storico della città, che è una sorta di Quartiere Latino parigino un po’ più “tamarro” e trasportato alle Antille: del resto, è sempre Francia!

Dulcis in fundo, la nave: la MSC Preziosa è proprio bella, è recente (2013), grande, tenuta benissimo e molto elegante, cosa non da poco nel mare di kitsch che mediamente caratterizza le navi da crociera. Abbiamo mangiato bene e abbiamo fatto una vera cura di papaya, sempre a disposizione al buffet, freschissima e buonissima! Italiani comandante, ufficiali, capo crociera e parte dell’equipaggio e, naturalmente, da ogni altro angolo di mondo il resto delle quasi duemila persone che lavorano a bordo. Strepitosi gli artisti, ballerini, acrobati etc degli spettacoli serali, con un livello altissimo di performance ed anche dei costumi di scena. Io avevo già fatto sulla stessa MSc Preziosa una crociera nel Mediterraneo quando era uscita da poco dal cantiere e l’ho ritrovata sempre in grande spolvero: i gradini tempestati di cristalli nella hall fanno sempre la loro figura, così come i tanti e curatissimi particolari di una nave pensata per colpire i suoi ospiti proprio con i dettagli e lo stile.

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