Alla scoperta di Samos… on the road
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I GIORNO, 6 settembre
Alle ore 00.00 del 6 settembre partiamo da Udine con la corriera che ci porterà fino all’areoporto di Lubiana. Una volta arrivati è facilissimo trovare lo sportello Intelekta che ci consegna il vaucher per l’albergo e ci dà indicazioni per il check-in. Partiamo, dopo un atterraggio a Lesbo, dove una parte dei passeggeri scende, proseguiamo verso Samos. Volare sopra l’Egeo ci fa già sentire il profumo della nostra isola. Atterriamo, l’aeroporto piccolino di Pythagorio ci accoglie e già capiamo la semplicità e la tranquillita della vita a Samos. Usciamo dall’aeroporto e subito ci accoglie un rappresentate Intelekta. Tutti i passeggeri vengono divisi in corriere diverse in base all’hotel di destinazione. Noi andiamo al Mykali Hotel, alle porte di Pythagorio. Già dalla corriera vediamo le stradine strette, le case azzurre e bianche e ci innamoriamo. Arriviamo al nostro hotel. Lo consigliamo a tutti. Personale gentile ed accogliente. Camere belle e pulite, unica pecca il bagno (senza finestra e piccolissimo, ma in Grecia, si sa, lo standard è questo). Piscina bellissima, bar fornitissimo con delle insalate greche speciale. Colazioni ottime e cena sempre buona e con pietanze tipiche e ogni sera diverse. Arrivati in camera appoggiamo le nostre cose e usciamo subito. L’hotel è abbastanza lontano dalla città e, avendo passato la notte svegli, decidiamo di riposarci un po’ a bordo pscina. Arriva ora di pranzo e ci gustiamo una fantastica insalata greca al bar. Dopo vari bagni (di acqua e sole) decidiamo di uscire alla ricerca di un auto per i giorni successivi. Vicino al nostro hotel c’è un autonoleggio, trattiamo un po’ e otteniamo una Jeep (la nostra adorata Suzuki Samurai) per 7 giorni al prezzo di 150 €. Dopo il giretto torniamo in hotel, ultimo bagno con il sole che tramonta dietro le montagne e il mare che, dall’altura sulla quale ci troviamo, diventa sempre più calmo all’orrizzonte. Doccia, cena e poi a nanna per recuperare le ore di sonno!
II GIORNO, 7 settembre
Svegli di buon mattino, dopo un’abbondante colazione ci dirigiamo verso il Tunnel di Eupalino, a Pithagorio. Bello il luogo e simpatico il percorso strettissimo all’interno del tunnel. Seconda tappa della giornata sarà la spiaggia di Ireon, a ovest della città. Mare bellissmo, ombrellone e due lettini 4 € e una spiaggia di sassolini. Dopo una passeggiata lungo la spiaggia decidiamo di andare a pranzo. Scegliamo la seconda taverna sul mare. Ottima scelta, moussaka (una specie di parmigiana di melanzane… ma molto più buona!) e souvliaki (spiedini di maiale con una carne buonissima). Il pomeriggio decidiamo di spostarci, la nostra destinazione è Pappa Beach. Bisogna proseguire verso ovest lungo una strada sterrata (la prima delle tante che pecorreremo), già qui la nostra scelta della cara Samurai si rivela quanto mai azzeccata. Arriviamo, un’acqua azzurra da far venire i brividi dalla bellezza. Scendiamo lungo le stradine scavate nella collinetta che sovrasta il mare e ci posizioniamo al sole. Al tramonto decidiamo di berci un frappè (il tipico beverone greco) al bar della spiaggia. Circondati da gatti di ogni genere e dalle urla (simpatiche) della ragazza che gestisce il bar sorridiamo di come scorre la vita su quest’isola. Dopo cena giretto in centro a Pithagorio, molto carino il porto. Qualche foto con il caro Pitagora e il suo triangolo rettangolo e poi a nanna.
III GIORNO, 8 settembre
Oggi decidiamo di spostarci più a est. Tappa del mattino Psili Ammos. Spiaggia di sabbia, mare stupendo, aria che profuma di oriente. Davanti a noi la costa turca. Alle nostre spalle la taverna dove pranzeremo con una musica greca che ci cullerà per tutta la mattinata. Pranzo nell’ultima taverna della spiaggia (ottima scelta). A malincuore lasciamo questa spiaggia, ma vogliamo conoscere quanti più posti possibili! Nel pomeriggio prendiamo un’altra strada sterrata che continua verso est in direzione Klima, ancora più stretta (ma tra le migliori di quelle fatte) del giorno precedente. La vista sullo strapiombo è un sogno. Ci fermiamo per delle foto e respiriamo quel profumo di libertà. Arriviamo nella spiaggia di Klima. Carina e tranquilla. Al tramonto ce ne andiamo, una visita veloce al porticciolo di Poseidon e poi torniamo in hotel. Dopo cena decidiamo di andare a Samos Città. La vista dalla strada che arriva da Pythagorion è bellissima, una miriadi di lucine riflesse nell’acqua.
IV GIORNO, 9 settembre
Ci aspetta una giornata intensa. Partiamo alla volta della grotta di Pitagora. Ci addentriamo nell’entroterra dell’isola, molto montagnoso. Dopo circa un’oretta arriviamo al primo cartello che indica “Pythagora’s cave”. Imbocchiamo la solita strada sterrata, ma non sappiamo ancora cosa ci aspetta. Inizialmente sembra come quelle fatte fino a quel momento, ma man mano che proseguiamo è sempre più stretta, piena di buchi, è sullo strapiombo. Se avessimo incontrato un’altra macchina in direzione opposta sarebbero stati cavoli amari… Comunque, questo è nulla in confronto al dopo! Arriviamo, beviamo un’acquetta veloce al bar che troviamo nello spiazzo (giusto per riprenderci dal caldo e dalle fatiche della nostra Samurai) e iniziamo a salire i gradini. Alle pendici di questa montagna un asino cerca l’ombra dietro un albero e dei gatti lo disturbano. Saliamo sotto il sole cocente, facendo qualche pausa sotto gli ulivi. Arriviamo a una chiesetta, ma della grotta ancora niente. Una freccia indica di proseguire. Attraversiamo una stradina piena di erbacce e dopo un po’ ci troviamo davanti una parete di roccia. Inizialmente perplessi crediamo di aver sbagliato strada poi, sentendo delle voci sopra di noi, capiamo che quella parete andrebbe scalata. Così ci organizziamo e scaliamo questa roccia (attenzione allo strapiombo… zero sicurezza!), una volta saliti, scendiamo e risaliamo ancora qualche roccia e poi arriviamo alla famosa grotta. Ci sediamo e ci riposiamo un po’ nella frescura di quelle pareti. E’ stato emozionante sedere nel luogo dove Pitagora si nascondeva e diffondeva le sue teorie. Dall’apertura una splendida vista, tra le rocce, la stradina sterrata e, in fondo, il Mar Egeo. Scendiamo e la parete ci dà diversi problemi per la discesa… Comunque sani e salvi arriviamo dalla cara Samurai. Decidiamo di avventurarci alla ricerca della taverna “The end of the world” di cui abbiamo letto in tanti diari Tpc (sud-ovest dell’isola). Anche qui strade sterrate e vista mozzafiato. Quando ripenso a quelle immagini nella mia memoria mi pervade un senso di serenità profondo. La vista dell’orizzonte vuoto, la lontananza da tutto, ma la vicinanza a te stesso, l’essenza di questa isola. Arriviamo alla taverna, mangiato benissimo, fiori di zucca ripieni, calamari fritti… dolce spettacolare. Ripartiamo per un pomeriggio di relax, spiaggia scelta: Limnionas. Mare come sempre bellissimo, relax e frappè. Alla sera decidiamo di non uscire, ci rilassiamo a bordo piscina sorseggiando un vinello di Samos.
V GIORNO, 10 settembre
Oggi decidiamo di esplorare in nord dell’isola, passando per Samos città e Kokkari, arriviamo a Lemonakia. In assoluto la spiaggia con il mare più bello. Non credevo esistessero tante sfumature di blu, ma in quel luogo, c’era da perdersi tra il mare e il cielo. Stiamo troppo bene e dicidiamo di restare lì per tutto il giorno. Pranziamo sulla taverna sopra la spiaggia, dove solo le bounganville ci separano dal mare. Ottima scelta: filetto di tonno, peperoni ripieni, calamari, moussaka, dolce a soli 15 €. La sera torniamo a Pythagorio dove prenotiamo l’escursione ad Efeso per il giorno successivo.
VI GIORNO, 11 settembre
Di buon mattino ci svegliamo e andiamo a Samos città per il traghetto che ci porterà in Turchia. Al porto ci controllano i documenti e ci imbarchiamo, la traversata è tranquilla e in breve arriviamo a Kusadasi. Qui ci dividiamo in corriere in base alle lingue delle guide e arriviamo ad Efeso. Emozionante vedere le pietre che sorreggevano una civilità così antica, bellissima visita, terminata la quale ci rechiamo con la guida a pranzo. Pomeriggio libero a Kusadasi. Noi ci rechiamo al bazar, dove la tranquillità e la pace di Samos sono lontane anni luce. Ci divertiamo un sacco a vedere i venditori trattare con i turisti diffidenti e alla fine anche noi cediamo all’acquisto di un piccolo narghilé! I colori del bazar, il profumo di spezie e le voci dei commercianti resteranno sempre nei nostri ricordi. Ci imbarchiamo di nuovo e all’arrivo a Samos ritroviamo il ritmo tranquillo della vita. Non potevamo passare un giorno senza un bagnetto, così, con i colori del tramonto, ci tuffiamo in piscina e ascoltiamo la sera arrivare.
VII GIORNO, 12 settembre
Oggi il nostro obiettivo è vedere il tramonto, l’ultimo della nostra permanenza a Samos. Partiamo, passando per Kokkari e Karlovassi, e arriviamo alla spiaggia di Potami. Spiaggia con dei sassi bellissimi, relax assicurato. Peccato per l’acqua un po’ mossa e fredda (ma ciò non ci ha impedito di fare qualche bagnetto). Pranziamo con dei panini fatti in albergo e trascorriamo il resto del pomeriggio al sole. Ci posizioniamo per il tramonto e il suo spettacolo. Non credo ci siano parole adatte per descriverlo… I colori cambiano così rapidamente, i rilessi dell’acqua diventano dorati, le onde che si infrangono sulle rocce davanti a noi creano musica per le nostre orecchie e il sole, imperturbabile scende nell’acqua, sempre più rosso e grande, fino a spegnersi. Cala la sera, il cielo resta rosa, rosso, viola, blu… si vedono le sagome nere degli ombrelloni e della nostra Samurai, ma il profumo di vita non è cambiato. Torniamo verso Pythagorio e per la nostra ultima cena a Samos decidiamo di non stare in hotel. Scegliamo una taverna meravigliosa. A sinistra rispetto al porto, imbucando una stradina che prosegue stretta. L’ultima taverna sulla sinistra è la nostra scelta. Tavolino in riva al mare, con qualche schizzo d’acqua che ogni tanto ci accarezzava. Cena ottima e a costo buonissimo. Infinitamente romantica, nel buio e con la luce di una candela. Saliamo per l’ultima volta sulla nostra Samurai per riportarla all’autonoleggio, la salutiamo un po’ tristi e la ringraziamo per l’avventura che ci ha fatto vivere e per i luoghi che ci ha permesso di raggiungere. Arriviamo in hotel e siamo pronti per la nostra ultima notte nel mar Egeo. La mattina ci svegliamo, ultime ore in piscina e poi verso ora di pranzo arriva a prenderci la corriera. Arriviamo in aeroporto, saliamo in aereo e la nostalgia ci pervade ancora prima di decollare.
CONSIGLI IN BREVE
- Spiagge più belle: sono tutte belle e probalilmente ce ne sono altre che non abbiamo visto, ma tra le nostre preferite Psili Ammos, Lemonakia e Pappa Beach
- Dove mangiare: tutte le taverne che ho indicato sono ottime e si paga poco, in particolare “The end of the world” e le taverne sulle spiagge di Psili Ammos e Lemonakia.
- Noleggio auto: consigliamo una jeep che vi permetta di affrontare tutti gli sterrati.
- Servono le scarpine per il bagno, visti i sassi e le rocce.
- Il nostro hotel è stato un’ottima scelta quindi lo consigliamo!
- E, infine… lasciatevi assorbire dall’atmosfera di questi luoghi e ve ne innamorerete…
Il ricordo di questa vacanza resterà sempre nei nostri cuori e un pezzetto del nostro cuore è rimasto tra quelle spiagge. “Viaggiare è una brutalità. Obbliga ad avere fiducia negli stranieri e a perdere di vista il comfort familiare della casa e degli amici. Ci si sente costantemente fuori equilibrio. Nulla è vostro, tranne le cose essenziali – l’aria, il sonno, i sogni, il mare, il cielo – tutte le cose tendono verso l’eterno o ciò che possiamo immaginare di esso”. Cesare Pavese