Alla scoperta di Karpathos e Rodi
Dopo diverse vacanze itineranti autoorganizzate in toto in Sicilia, Sardegna e Corsica, decidiamo di lasciare le “nostre isole” e di spingerci più in giù nel Mediterraneo per un viaggio nelle isole greche, da tempo nel cassetto. Destinazione Karpathos e Rodi. Questa volta ci siamo appoggiati al tour operator Mediterraneo. Per noi è la prima volta con un tour operator, onestamente ci aspettavamo molto di più per un pacchetto da 2.400 € in due(volo-trasferimenti-pernottamenti); bene il volo charter con la compagnia ceca, anche se con transito su Rodi e non diretto su Karpathos, e i trasferimenti (pick-up puntuali); male gli alloggi: tralasciando la prima notte infernale di transito a Rodi… L’Afoti Hotel a Pigadia era molto vecchio, con un bagno veramente al limite e discorso molto simile per i Maris Studio a Lindos, bui, poco areati e maleodoranti…Fortunatamente in stanza ci si deve stare ben poco! Consiglio a questo punto un altro operatore o di prenotare da soli, visto che su entrambe le isole sono presenti strutture nuove credo reperibili on-line. Ringrazio tutti gli autori dei vari racconti presenti sul sito, dai quali abbiamo preso ottimi spunti, sia per le località che per le taverne. L’accoppiata Karpathos-Rodi è risultata di grande soddisfazione. La consiglio, possibilmente mantenendo l’ordine. Dovendone scegliere una tra le due, assolutamente Karpathos; Rodi è un valido proseguimento, presa a sé probabilmente non ne vale la pena. – 1^ settimana a Karpathos. E un’isola “d’impatto”, che suscita forti emozioni; è sufficiente scendere dall’aereo per sentirsi catapultati altrove. Ad agosto abbiamo trovato un bel clima: caldo e sempre ventilato, a volte fin troppo per via del Meltemi, il vento che secondo i locali soffia per tutto il mese di luglio e di agosto. Consiglio una permanenza di non più di una settimana: le dimensioni dell’isola sono su misura per una settimana, a meno che non vogliate fare le cose con molta calma; il vento alla lunga diventa fastidioso, soprattutto la sera, se alloggiate a Pigadia non vi darà tregua; come dicevo è un’isola “d’impatto” di cui ti innamori subito ma che va gustata a mio avviso esaltando la fugacità degli attimi e collezionando le tante piccole perle che offre. Confermo le impressioni che tutti quanti hanno scritto: mare e paesaggi sono da capogiro, l’incontro tra montagna e mare qui più che in altri luoghi genera immagini pittoresche. I fondali sono perlopiù di grossi ciottoli bianchi e ciò conferisce all’acqua (ad agosto molto calda!) quell’aspetto super cristallino, sempre e ovunque. Peccato solo che siano poveri di vegetazione e di pesci, che comunque in alcuni punti non mancano. La certezza che si ha girando l’isola, pur in maniera sommaria come abbiamo fatto noi, è che pare sia impossibile capitare in un posto non all’altezza. Il turismo è comunque in espansione, ma onestamente non si riesce a percepirne bene le modalità… i cantieri aperti sono numerosissimi, ma più volte ci è capitato di imbatterci in costruzioni iniziate e poi abbandonate e lungo lo sterrato che parte da Spoa si incontrano numerosi mezzi pesanti che paiono in disuso; la sensazione è quella che se l’isola si cementificherà troppo verrà abbandonata dai turisti, attratti proprio da questo suo aspetto ancora parzialmente selvaggio. Pertanto se amate una vacanza alternativa consiglio di avventurarvi lungo le numerose strade sterrate non segnalate che portano al mare (necessario fuoristrada/quad), troverete luoghi di incanto assolutamente deserti e quasi incontaminati; per questi itinerari le zone migliori sono quelle all’estremo sud (zona aereoporto) e all’estremo nord (dintorni di Olymbos). Non mi sento di consigliare una spiaggia piuttosto che un’altra… O un villaggio o un’alta meta…Ogni luogo regala un’emozione diversa, date sfogo al vostro estro, Karpathos va scoperta, state fermi il meno possibile. Per via della posizione del sole, abbiamo gustato al meglio i colori dell’isola e del mare trovandoci al mattino sulla costa orientale e al pomeriggio su quella occidentale. Noi per praticità, salvo qualche piccola meritevole deviazione, ci siamo attenuti agli itinerari più classici; a dire il vero abbiamo incontrato molti turisti, più di quanto ci aspettavamo, la stragrande maggioranza italiani, ma non ci siamo mai sentiti soffocati. Per muoverci abbiamo optato per lo scooter, non abbiate paura di essere spazzati dal vento, qui è normale! Credo sia preferibile rispetto l’auto poiché le distanze sono ben percorribili; è necessario almeno un 100 se siete in due, perché le strade sono belle ma è un continuo saliscendi, insomma c’è da divertirsi e soprattutto in moto si può godere maggiormente dei panorami (qui è un continuo susseguirsi…) dei profumi e della sorprendente macchia mediterranea (soprattutto sulla strada per l’Apella e la pineta a nord-ovest) e di quegli improvvisi sbalzi termici tra aria fresca e “bollente” che non credevo esistessero! Per il noleggio sconsiglio Auto Motor Center, che spaccia prezzi speciali con tanto di cartellone, in realtà rifila catorci, a noi ha dato un 80 taroccato con il quale abbiamo veramente spaccato per tre giorni, ma al quarto ci ha abbandonato sul tornantone di Aperi… Di Rent ce ne sono molti, tuttavia se volete un auto ad agosto è meglio prenotarla da casa; le tariffe per la piccola jeep (Jimny-Samurai, assolutamente da avere almeno un giorno, sterrati spaziali!) ad agosto sono tra i 65 e i 75 € (da Gatoulis, oppure Motocarpathos). L’impressione è che ci sia molta differenza di prezzi rispetto per esempio a giugno…Forse lo stesso vale per le taverne!! Se siete amanti della guida approfittate della visita ad Olymbos (andateci!) per esplorare i remoti angoli del nord e non sarete delusi dalle “nasty roads” che incontrerete e delle spiagge dimenticate in cui approderete…L’importante è non essere allergici alla polvere! Se invece amate il trekking salite al Kali Limni, il punto culminante dell’isola con i suoi 1215 m. La salita dura un’oretta di buon passo, portatevi dell’acqua e confidate nel vento per alleviare il caldo…Forse riuscirete a vedere le uniche nuvole della vostra vacanza! Prendete una strada sulla destra (indicazioni) poco prima di Othos, che sale per qualche chilometro. Parcheggiate a fianco di una taverna isolata nel nulla dove un tipo poco rassicurante riempie con dell’acqua che sa solo Dio da dove sgorga in questo deserto (ci sono anche molte fontane in giro) una tinozza di cemento color blu che lui crede possa essere una piscina; vi inviterà a fare un bagno ma ignoratelo perché è piena di api e di chissà cos’altro! Se siete fortunati come noi dopo due minuti di cammino lungo il sentiero ben segnalato troverete due macellai improvvisati all’opera con delle capre… Al ritorno le vedrete appese ad un albero immaginate come, un cane che si lecca i baffi e zoccoli sparsi qua e là…
Per dovere di cronaca annoto le località visitate, che comunque sono tutte riportate dalle guide/altri racconti, secondo l’ordine da noi seguito: -Diakofti, sabbia bianchissima tirata dal vento, meno forte nell’insenatura proprio sotto la pista dell’aereoporto dove si può sostare tranquillamente, una delle poche tra quelle segnalate che non sia attrezzata e che non abbia una taverna -baia di Amoopi, sabbia dorata, riparata dal vento, baia incantevole con superba vista dalla chiesetta che la domina -Apella, ciottoli bianchi, ombra dei pini, suggestiva ambientazione, notevoli i colori soprattutto se vista dall’alto; 20 minuti di sentierino sulla destra al di là del promontorio portano ad una spiaggia simile, più piccola e meno frequentata -Achata, ciottoli, più raccolta, incassata tra le rocce -Aperi, Volada, Othos, Piles, piccoli villaggi dell’entroterra ai quali abbiamo dedicato un rapido sguardo, trovandoci di passaggio quando siamo saliti/scesi dal Kali Limni con direzione Arkasa; soffermatevi qualche istante in più ad Othos, dove troverete una bottega di manufatti carini in tessuto e in legno e di sassi dipinti; c’è anche la possibilità di visitare la casa di un tempo (accanto alla chiesa), ma quando siamo passati noi era chiusa; siamo rimasti allibiti invece dalle presunte opere di pittura di un presunto artista del paese… -Agios Nikolaos nei pressi di Arkasa, spiaggiona di sabbia gialla, battuta dal vento, alte onde, ci ha ricordato il Portogallo, ci siamo divertiti, bello l’aperitivo al tramonto nel bar rialzato -Finiki e i suoi pescatori, magnifico tramonto al porto; venite a gustare l’unico (o quasi) pesce fresco dell’isola -Kira Panagia e Kato Lakko, ciottoli e pareti rocciose; panorama dalla chiesetta; da qui proseguendo lungo un sentiero che sale a picco sul mare si arriva in circa mezzora all’altra poco frequentata spiaggia (noi eravamo soli); ne vale la pena -Agios Nikolaos nei pressi di Spoa, piccola e tranquilla insenatura con porticciolo, qualche pesce in più rispetto al solito; andateci per godere del massimo relax -Olymbos: villaggio caratteristico abbarbicato sulle pendici del monte; da vedere assolutamente per le emozioni che suscita (soprattutto quando compare all’improvviso dietro la curva) anche se forse reso un po’ troppo turistico da un folclore a tratti un po’ artefatto; alcune signore indossano i vestiti tradizionali e a volte anche gli stivali in pelle di capra; le più anziane lo fanno di sicuro in modo autentico, sulle più giovani che stanno nei negozietti nutro qualche dubbio, comunque la gente è ospitale e solare ed è piacevole fare due chiacchiere un po’ in italiano, un po’ in inglese e un po’ in greco (incomprensibile davvero!); per quanto riguarda i manufatti è necessario discernere gli autentici foulards confezionati sul posto dai centri in lino tipici toscano-umbri… vi sono comunque molti oggetti carini, anche in ceramica (che per dovere di cronaca si trovano un po’ ovunque, per esempio a Rodi). Andate al mattino presto o al pomeriggio tardi quando le orde di visitatori portate dal pullman non ci sono; considerate un’ora circa A/R di buon sterrato con fuoristrada, due se andate in auto (non la vostra!); potrebbe valer la pena pranzare/cenare in una delle taverne ricavate nei mulini, noi abbiamo fatto solo una visita breve.
-Agios Minas, tra Spoa e Olymbos, ciottoli piatti e scuri, semideserta, spettacolare vista dalla chiesa soprastante, la strada per scendere è una figata pazzesca! Nelle taverne abbiamo sempre cenato con 1 antipasto e 1 piatto a testa, vino (difficile considerarlo tale!) e acqua spendendo in totale intorno ai 30-35€, l’unica volta che abbiamo mangiato pesce intorno ai 40€; il cibo è sempre buono, molto unto, speziato e agliato e le porzioni abbondanti; in alcune taverne viene offerto il paté di olive o di aglio all’inizio e frutta o un piccolo dolce alla fine; se potete, evitate le cipolle almeno a colazione e massacratevi di gyros pitta a qualsiasi ora del giorno; preferite l’amstel alla mythos, sa di lievito! Elenco le taverne che abbiamo provato, molte delle quali già citate in altri racconti: -Pigadia porto: “Sirtaki”, sulla via trasversale, bello il giardino, imperdibile l’agnello arrosto; “Maxim”, provate il piatto della casa, uno spezzatino un po’ speziato di carni miste; “Taverna degli Angeli”, bella la vista sul porto, buono lo stufato di polpo, o meglio di cipolle con polpo, purtroppo qui hanno cercato di raggirarci col resto (dubito fosse uno sbaglio perché poco prima era capitato anche a due tedeschi); “Sofias”, sempre affollatissimo, dopo aver aspettato per un posto cenerete gomito a gomito con i vostri vicini di tavola, la signora è davvero un personaggio, fanno il saganaki flambè, noi abbiamo mangiato una buona frittura di calamari, credo pesce congelato ma ben cucinato, l’unica cosa è che l’ho digerita sull’isola di Rodi, alla fine ci ha offerto una specie di grappa imbevibile se non alla goccia! -Pigadia mare: “Maistrali”, se volete passare una sera molto tranquilla lontani dalle luci e i rumori del porto qui mangerete bene; vi faranno compagnia soli gli immancabili gatti figli della non sterilizzazione che presidiano tutte le taverne dell’isola e qualche sparuto turista abitué -Finiki porto: se volete mangiare pesce fresco dovete venire qui o probabilmente anche a Lefkos; una valida alternativa al più frequentato “Dimitrios” (il primo sulla discesa) è “Nikos”; qui troverete molti greci, credo sia un buon segno. Per chi ama abbinare al bel mare il divertimento notturno l’isola non si presta un granché; a Pigadia ci sono alcuni disco bar; noi siamo stati al Liquid…6 € per un cocktail molto scarico, musica a paletta ma il locale non si è mai acceso… all’una tutto finito e fuori dai maroni; abbiamo incontrato il pulmino della discoteca Fever -che a giudicare dal fascio di luce che vedevamo di sera credo sia un po’ fuori dal centro- ma non mi pareva mai così pieno… -2^settimana: Rodi. Dopo esser stati a Karpathos il primo approccio con l’isola di Rodi può essere deludente; isola turistica, urbanizzata, presa d’assalto da orde di scandinavi, inglesi, tedeschi e ovviamente italiani (l’italiano è stata la lingua più sentita in questa vacanza!). Poi però, a seconda di dove siete diretti, le cittadine di Rodi o di Lindos vi rapiranno col loro fascino (fate l’ultima curva e quando vi compare Lindos davanti mi dite…) e lì capirete che siete qui per una vacanza romantica e per trovare quel contrasto con l’isola precedente che darà il tocco in più al vostro viaggio. Non perdetevi dunque la visita alla cittadella medievale di Rodi e al dedalo di viuzze in stile greco della bianchissima Lindos, dominata dall’Acropoli (6 € l’ingresso, un po’ eccessivo ma all’ora del tramonto non rimarrete delusi…) Se siete solo di passaggio il consiglio per entrambe è quello di arrivare di pomeriggio e di trascorrervi la serata. Per girare sull’isola necessaria l’autovettura, moltissimi i Rent, noi abbiamo prenotato su internet con tariffa passabile (auto Union car rental, 218 € per 6 giorni). Dal punto di vista logistico l’isola non è né piccola né grande; a mio avviso l’ideale sarebbe suddividere i pernottamenti in due: qualche giorno a Rodi o dintorni e qualche giorno a Lindos o dintorni, altrimenti il rischio è quello di trovarsi quasi ogni giorno a dover ripetere la stessa strada, come ci è capitato. Noi alloggiavamo a Lindos, ma onestamente se avete l’auto lo sconsiglio perché può rivelarsi un po’ scomodo; la cittadina è interamente pedonale e potete capitare in una zona distante circa 10/15 minuti a piedi dalle piazze di accesso, a cui dovete aggiungerne altrettanti per arrivare ai parcheggi free; considerate inoltre se siete in uno studio che i supermercati un po’ forniti sono al di fuori e quindi il tragitto ve lo fate con la spesa… (evitate di farvelo come me con la confezione di acqua da 6 da 1,5 lt…) Vi assicuro che già al secondo giorno la magia di Lindos (che comunque vi porterete a casa, bellissima!) lascerà posto alle sgomitate con i turisti che assalgono la cittadina come orde barbariche via terra e via mare, intasando le strette viuzze… e al mal di testa per i mille negozietti tutti uguali che fanno perdere l’orientamento… e alla settima volta che rifarete il percorso per scappare dal caldo a tratti infernale che assedia il paesello e la sua bella baia (non si muove un filo d’aria! però per fortuna alla sera poi si sta meglio) non incontrerete più quei tanto caratteristici “asinelli” della prima volta che rendono tutto così fiabesco, ma solo una massa di “somari” (poracci loro e quelli che li portano!) che fanno da taxi per i turisti che più turisti non si può, e vorreste che non la facessero ogni due metri e che le strade non fossero così chiuse e perciò così “profumate”… Pertanto consiglio di alloggiare in zone limitrofe (Lardos, Pefki, Vliha… tutte a pochi minuti di auto) e scendere poi a Lindos, credo che così si apprezzi meglio. Per quanto riguarda il mare, è bello ovunque, i fondali si alternano tra sassosi e sabbiosi, spesso presentano vegetazione. Il paesaggio non è mai spettacolare ma non delude. Purtroppo capita più volte di incappare in costruzioni abbandonate, anche in prossimità delle spiagge (per esempio ad Agathi, tra l’altro molto bella)… e capita di trovare un po’ di immondizia qua e là… se mi concedete il paragone un po’ pindarico (ci sono stato diversi anni fa!) in alcune zone mi è sembrato di stare in Sicilia… (per chi ci è stato: alla spiaggiona di Afandou mi è venuto in mente Letojanni e dal mare di Kolimbia guardando verso il golfo mi sembrava di scorgere quello di Taormina… mah, certe somiglianze anche alla spiaggia di Agia Marina vicino al porto di Rodi). Pur essendo un’isola molto turistica, all’ultima settimana di agosto non c’era poi questo gran caos… anzi, in alcuni posti pochissima gente davvero… per assurdo ci è parsa più piena Karpathos in proporzione alle dimensioni, visto che là siamo capitati nella settimana di maggior afflusso di turisti (stando ai pareri dei locali) Queste le località da noi visitate (oltre i centri di Lindos e Rodi), secondo l’ordine seguito: -baia di Lindos e baia di S.Paolo; le spiagge di Lindos sono sabbiose con mare cristallino; risultano però anche pochissimo o per niente ventilate e molto frequentate. La baia di san Paolo è spettacolare per la conformazione e la posizione rispetto all’Acropoli. Assume una singolare colorazione verde. Potete fare dei bagni di soddisfazione costeggiando le impervie scogliere del promontorio su cui è arroccata Lindos.
-Glystra beach: pochi minuti dopo Lardos, sabbiosa, ventilata, sul lato destro bel fondale basso scoglioso, media frequentazione -Agathi beach: 15 minuti a nord di Lindos, sabbia dorata, molto bello il mare a destra sotto gli scogli; mangiate un sandwiches spettacolare troppo gratis al secondo baretto, quello di Piero Pelù, molto frequentata -Vliha beach: pochi minuti a nord di Lindos, ciottoli, frequentata e urbanizzata, ma grandissima e con ampi spazi liberi (tra ombrelloni e mare). Se volete stare soli proseguite qualche minuto in più e scendete a Kalathos beach, ci sono chilometri di ciottoli tutti per voi… l’effetto deserto è ancora maggiore se andate al mare a Gennadi, a sud di Lindos, chilometri e chilometri di litorale con il nulla sopra… -Tsambika beach 20-30 minuti da Lindos-Rodi, sabbiosa, molto frequentata ma anche molto grande, meritevole dal punto di vista paesaggistico,soprattutto il tratto libero in fondo con dunette di sabbia e macchia mediterranea; lungo la strada principale litoranea poco dopo la deviazione per la spiaggia si trovano le indicazioni per salire alla chiesa omonima che svetta sul promontorio, ne vale la pena; occhio alla salita in auto da prima e ai 300 gradoni circa da fare a piedi…Prendeteli con calma perché fa caldo! -Entroterra con percorso ad anello: se non vi pesa fare un po’ di auto (circa 2,5 ore effettive di marcia), dedicate una mezza giornata a questo giro (noi abbiamo lasciato la spiaggia alle 13 per arrivare con tutta calma a Lardos alle 20 circa) e non rimarrete delusi: in corrispondenza delle indicazioni per Kolimbia girate a sinistra per Arhipoli; dopo qualche chilometro troverete le Epta Piges (sette sorgenti) potete soffermarvi nella stupenda pineta che offre un angolo di natura molto interessante… le sorgenti in sé non sono niente di ché, più che altro un’attrazione turistica e ci hanno costruito un paio di strutture intorno. Si prosegue in direzione Eleusa e Profitis Ilias; noi ci siamo fermati a consumare il nostro pranzo al sacco alla chiesetta Agios Nikolaos; qui si respira già aria fresca, si prende acqua ad una fontana, fichi direttamente dalla pianta e uva bianca molto dolce da un tizio che la vende ad 1,5 € al Kg. Proseguendo potete scollinare il Monte Profitis Ilias con le sue belle pinete oppure deviare a sinistra per Apollona. In entrambi i casi arriverete ad un bivio dove prenderete per Ebonas , qui ci sono diverse botteghe che vendono il vino dell’isola… che però a noi non è piaciuto, troppo marsalato. La strada che scende verso Siana offre degli scorci sull’isola di Halki molto suggestivi, nonché sul Monte Ataviros , soprattutto quando si attraversa il bosco. A Siana ci è piaciuta la chiesa, ci sono delle botteghine che vendono miele e un liquore poco affidabile…Si giunge quindi a Monolithos: sulla rupe dove sorgono le rovine del castello trovate la ricompensa del vostro viaggio in auto. Si scende per qualche chilometro, sulla destra uno sterrato un po’ sconnesso porta in una zona abbastanza selvaggia, difficile accedere al mare; preferibile stare sulla strada che prosegue asfaltata verso sinistra e porta alla caratteristica spiaggia di Fourni, dove seduti su una roccia immersi nella salsedine potrete ascoltare la musica del mare che spumeggia e suona i ciottoli sulla battigia… facilmente sarete soli o quasi… restate fino al tramonto; quando la scogliera si incendia ed il sole si adagia dietro la collina specchiandosi sulla battigia è il momento di risalire verso Monolithos per ammirare un indimenticabile tramonto in mare. Imperdibili i colori del cielo violetto all’imbrunire con i profili delle colline in controluce lungo la via del ritorno verso Genadi e Lardos per Apolakkia e Vatio.
-Prassonisi: 45 minuti a sud di Lindos (strada rettilinea) merita! Patria delle vele e capirete perché! Paesaggio super, salite (meglio a piedi) in cima al promontorio dall’altro lato dello spiaggione. La zona attrezzata con ombrelloni è abbastanza riparata dal vento, val la pena fermarsi. Singolare osservare i comportamenti di queste “tribù” di surfisti accampate sulla spiaggia. Questo posto se vissuto con l’animo giusto può dare molto.
-Plimiri: volevamo scendere su una spiaggia di questa zona a sud del litorale di Gennadi e abbiamo scelto quella più indicata; siamo rimasti un po’ delusi, forse anche perché c’erano mezzi pesanti all’opera che stanno costruendo un porticciolo. Comunque posto semideserto e ventilato, più carino il bagno nella baietta a sinistra. Positivo (o negativo per il portafoglio) è stato l’incontro con il proprietario del ristorante Limanaki di Kolimbia che rientrava dalla pesca… andremo a cenarvi l’ultima sera…
-Ladiko (Anthony Quinn): a sud di Faliraki, baia chiusa, acqua verde, ciottoli e scogli, bella l’ambientazione e la vegetazione, però troppo caldo e niente aria; acqua un po’ torbida perché troppo calma; onestamente inferiore alle aspettative, forse è troppo enfatizzata dalle guide e dai turisti stessi… -Agia Marina: poco prima del l’inizio del porto di Rodi; non essendoci piaciuta la zona delle terme di Kalitea (troppo caldo e troppo caos, pullman, gente…)abbiamo proseguito e siamo scesi a questa baietta di sabbia e mare piattissimo, poco frequentata; un posto veramente rilassante, con una bella brezza, ci è piaciuto molto…Dovete però ignorare la presenza sulla sinistra lì vicino dei silos di carburante del porto e anche di un po’ di sporcizia in giro nella zona di accesso …Io consiglio di andarci comunque, passano in secondo piano; seguendo un sentierino sulla destra si arriva sugli scogli da cui si ammira la profondità di questo mare che all’orizzonte ha sempre quel blu cobalto che non ti levi più dagli occhi!! -Afandou beach 30-40 minuti da Lindos, ciottoli, ventilata, gigante, semideserta, mare cristallino, il migliore incontrato a Rodi a mio avviso… siamo stati bene -Kolimbia : poco prima di Afandou, occupa la parte iniziale dello stesso golfo, sassolini fini e sabbia, più bella la zona con i piccoli scogli sulla destra, noi l’abbiamo trovata poco frequentata e ci siamo fermati fino all’imbrunire rimanendo da soli a terminare ahimè questa lunga e spettacolare vacanza! Concludo con i tre ristoranti che abbiamo provato (le altre sere ci siamo cucinati la pastazza “una fazza una razza”come piace a noi!) -Lardos: “Savvas” forever…Grazie a chi ha pubblicizzato questo posto, rinominato del “greco tedesco panzone”… andateci affamati e lui vi sazierà… anche con una sola “pitta”, la più spettacolare della vacanza; occhio alla grigliata di carne, la porzione da 9€ è doppia anche se lui la porta per uno…Tornateci pure a mangiare il pesce fresco (almeno così sembra), a 10 € e non è piccolo! -Rodi centro storico: “Kostas”, citato da guide e turisti a gran ragione, abbiate solo molta pazienza, perché fa tutto lui… prima riempie i tavoli, poi prende le ordinazioni di tutti… e poi escono le pietanze…Provate il calamaro con la feta, buono anche il polpo, attirava anche la moussaka nella terrina di terracotta ma non l’abbiamo presa.
-Kolimbia in riva al mare tenendosi tutto a destra: “Limanaki” se volete investire i risparmi della vacanza fatti nelle altre taverne, festeggiate la vostra terza luna di miele concedendovi una cenetta romantica sulla terrazzina in riva al mare, con acquario e fontana d’acqua scorrevole al vostro fianco e riflesso della luna piena in acqua; non spaventatevi se il proprietario si presenterà con un tonno da 35 chili pescato nel pomeriggio (sarà poi vero?) e soprattutto non spaventatevi del conto doppio rispetto a quanto eravate abituati… e non cercate di spiegare che non eravate in quattro ma solo in due! in fondo è l’ultima sera!! Per finire breve citazione dei possibili divertimenti: passando per Faliraki in tarda serata l’idea è che ci possa essere del bel movimento! Comunque anche in zona Lindos abbiamo visto alcuni club e discoteche. Sabato notte la musica (non ho capito da dove provenisse) è andata avanti cattiva fino alle 6.30 del mattino con un dj impazzito che continuava a urlare… non so se fosse un rave o che cosa… anche in centro a Lindos ci sono dei localini con musica a palla, frequentati perlopiù dagli inglesi, ma davano l’idea di essere un po’ spompi.
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere e spero di esser riuscito a trasmettere le impressioni di questo viaggio. Il nostro contatto email è gualti@alice.It, scriveteci pure se avete osservazioni o richieste.
PS: salutiamo caramente Gabriele e Camilla, i ragazzi più giovani (forse gli unici!) conosciuti sull’isola di Karpathos…La prossima volta il B52 lo beviamo dalle nostre parti!! Scritto da Gualtiero, 30 anni, in viaggio con Samuela, 29 anni, di Sumirago (VA).