Alla scoperta di Barcellona 2
Giorno 1
Partenza con Vueling da Milano Malpensa, direzione Barcelona El Prat. Arriviamo a destinazione per mezzogiorno, e dal Terminal prendiamo una navetta (AirBus) che ci lascia in Plaça Catalunya, a pochi minuti dall’appartamento che abbiamo affittato. Ci dirigiamo, abbastanza accaldate, verso il quartiere El Born, Carrer de Fonollar. Vaghiamo per decine di minuti tra i vicoletti che caratterizzano questo quartiere prima di arrivare alla meta e dopo esserci ambientate un attimo, optiamo per un pranzo leggero e fresco in uno dei diversi locali che sorgono nella piazzetta di fronte a casa. Scegliamo un buon gazpacho per cominciare la nostra avventura. Per conciliare le esigenze e le richieste di tutti abbiamo deciso di dividere questa settimana tra mare, relax, divertimento e un full immersion nelle meraviglie di questa città. Decidiamo, quindi, di partire subito alla volta della Sagrada Familia, che come prima tappa non ci delude affatto. Purtroppo, complice il caldo afoso e la lunghissima fila sotto il sole per entrare, decidiamo di ammirarla solo da fuori, per poi concludere il pomeriggio con una passeggiata per il parco di fronte e il quartiere circostante. Come primo giorno è stato abbastanza estenuante, quindi preferiamo andare a dormire presto e caricarci le pile per i giorni a venire.
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Giorno 2
Ci alziamo di buon ora e ci incamminiamo a piedi, perché il nostro appartamento si trova indubbiamente in una posizione strategica, verso la Barceloneta. Il sole è caldissimo già nelle prime ore del mattino, quindi ci vuole poco a convincerci che una volta arrivate, avremmo passato in spiaggia la mattinata. La spiaggia è immensa, la sabbia è bollente nonostante siano poco più che le dieci, quindi un bel bagno non ce lo toglie nessuno. Ovviamente, c’era da immaginarselo, il mare a Barcellona non è certamente dei migliori, ma rispetto all’idea che ci eravamo fatte, non è stato poi così male. E’ sempre mattino, ma i venditori di mojito, spuntano all’orizzonte come se fosse mezzanotte, siamo in vacanza e quindi ci concediamo questo piacere. Dopo esserci rilassate, cercando invano un po’ di abbronzatura, decidiamo di tornare a casa per pranzo, per poi dirigerci nel pomeriggio nel quartiere Passeig de Gracia. Vicino a casa, abbiamo la fermata Jaume I, che in pochi minuti ci porta a destinazione. La zona è molto bella, ampia, ci sono bellissimi palazzi e negozi, più o meno famosi. Tuttavia, non siamo qui per guardarci intorno, ma ci dirigiamo verso i nostri obiettivi del pomeriggio: Casa Battlò e La Pedreira, le due famose case costruite da Gaudì, a poca distanza una dall’altra. Dopo una cena a casa, arriva l’ora di vivere un po’ di movida. Sempre a piedi, e in una decina di minuti, raggiungiamo Las Ramblas, gremite di turisti a qualsiasi ora del giorno, stando bene attente alle nostre borse (abbiamo ricevuto numerose raccomandazioni in proposito). Sbuchiamo in Plaça Reial, una deliziosa piazza illuminata, con al centro una bella fontana, e tutto intorno, bar con i tavolini all’aperto, per concludere una piacevole serata con un bicchiere di sangria.
Giorno 3
La giornata di oggi la dedichiamo alla visita del famoso Park Guell. Devo ammettere che questa volta la sveglia è stata un po’ faticosa. Ci fermiamo un’oretta a fare colazione vicino al parco, e ora che ci rimettiamo in marcia il sole è già alto nel cielo. Park Guell, si trova in una zona un po’ decentrata, per raggiungerlo bisogna fare una bella salita, che in parte è possibile saltare grazie a delle comodissime scale mobili. Entriamo e ci carichiamo di stupore. Avevamo visto foto, film, pensavamo di essere preparate, ma invece non lo eravamo abbastanza. Ci incamminiamo verso il punto più alto del parco, lungo la salita ci fermiamo più volte ad ammirare il panorama (e a riprendere il fiato) per poi arrivare finalmente alla piccola montagnetta con la crocia, da cui si ha una visione a 360° della città. Per il pranzo abbiamo preparato qualche panino e un po’ di frutta, troviamo un’area pic nic con dei tavoli all’ombra di qualche albero e ci ricomponiamo. Aspettiamo che il sole cali un po’ per poi rimetterci in marcia verso il resto del parco. Il tempo vola ammirando i mosaici di Gaudì, e ovviamente non possiamo farci mancare la dozzina di foto di rito con questo bellissimo panorama.
E’ pomeriggio inoltrato, ma ormai ci stiamo abituando agli orari spagnoli. Decidiamo di fare un salto in spiaggia e di rinfrescarci un po’, prima di procedere con la meravigliosa serata che avevamo programmato, in puro stile spagnolo. Usciamo per mezzanotte e ci dirigiamo verso uno dei numerosi ristorantini vicino al mare, e ci accorgiamo, a discapito di qualche dubbio, che i ristoranti sono pieni e c’è un via vai continuo. Dopo un po’ di indecisione, decidiamo per frittura di calamari, paella con mariscos, crema catalana e sangria a 20 euro. Soddisfatte dalla nostra cena, concludiamo la serata in una delle tante discoteche lungo la spiaggia, a noi consigliano Opium, ci dicono che è la più famosa e decisamente il costo dell’ingresso non ci lascia dubbi in proposito. Usciamo che è quasi l’alba, ci sediamo sulla spiaggia come un’altro centinaio di persone e aspettiamo che il sole sorga. Ci incamminiamo verso casa e abbiamo addosso una bella sensazione. Barcellona è magica, l’atmosfera che la circonda è incredibile.
Giorno 4
La nostra giornata, per ovvie ragioni, inizia alle 2 del pomeriggio. Non vogliamo buttarla via completamente, quindi ci dirigiamo con qualche fermata di autobus verso la funicolare che porta a Montjuic. L’attesa è abbastanza lunga, ma potete ripararvi dal sole con i comodi ombrelli che forniscono, aspettando il vostro turno. La vista dalla funicolare è strepitosa, percorriamo il tragitto in silenzio, ammiriamo il paesaggio, e decisamente tirando un sospiro di sollievo mettiamo di nuovo i piedi per terra. Montjuic è immenso, servirebbe più di un pomeriggio per visitare tutta la zona, noi per forza di cose ci limiteremo alle ore a nostra disposizione. Il panorama ti lascia senza fiato, ti fa sentire in cima al mondo. Paessggiamo per il parco, passiamo di fianco agli impianti dove si sono tenuti i mondiali di nuoto, ma ahimè non avvistiamo nessuno. Ci informiamo e decidiamo di prendere il bus che porta fino al castello, perché l’immensa salita a piedi non avevamo il coraggio di farla. Continuiamo la visita al castello, che ospita anche un museo militare che noi non abbiamo visitato. Ritorniamo poi verso il centro, riprendiamo il nostro autobus che ci lascia in Plaça d’Espania e da qui prendiamo la metro per Plaça Catalunya. E’ domenica, e sembra che non possiamo lasciare la Spagna senza una cena da 100 Montaditos, che appunto la domenica offre una quantità di panini e bevande, tutto al costo di 1 euro. Non ce lo facciamo ripetere due volte e ordiniamo diversi panini con farciture sfiziose, nachos con guacamole e l’immancabile Clara, una bevanda spagnola a base di cerveza e bibita al limone, sicuramente non un must per gli intenditori di birra, ma noi l’abbiamo trovata molto piacevole.
Giorno 5
Dedichiamo la mattinata ad una visita del nostro quartiere El Born, che non abbiamo ancora avuto modo di visitare. Centinaia di piccole stradine si snodano per tutta la zona, rallegrate da diversi negozietti caratteristici e luoghi tipici dove mangiare. Non ci facciamo mancare un po’ di shopping: espadrillas, maiorchine, ventagli, bijoux in argento, cartoline, souvenir e tutto il resto. Per l’ora di pranzo, spuntiamo sulle Ramblas e decidiamo di fare un giro per il famoso Mercat de la Boqueria. Armate di un delizioso frullato alla frutta che potete trovare ad 1 euro in diverse bancarelle (io scelgo ananas e cocco) ci avventuriamo per il mercato, alla scoperta dei colori, degli odori e dei sapori di Barcellona. Nel parcheggio decidiamo di non farci mancare una puntatina al mare, anche per due di noi sono già di ritorno a Milano in serata e quindi vogliamo concludere la giornata all’insegna del relax. La sera decidiamo di restare al Born, passiamo al tramonto per la meravigliosa cattedrale di Santa Maria del Mar e per cena non possiamo evitare di tapear. Infatti, la nostra cena sarà a base di tapas (tortillas, mariscos, pan y tomate, ecc.) e cerveza. Numerosissimi i luoghi dove gustare le tapas, noi abbiamo preferito restare in zona e devo dire che non siamo rimate affatto deluse perché il quartiere è veramente caratteristico, si respira la vera Barcellona. In ogni caso ci hanno consigliato anche i diversi locali di Plaça del Sol per le tapas.
Giorno 6
Orfane di due amiche, decidiamo per un giorno di abbandonare Barcellona e di mettere in pratica la nostra idea di fare una gita fuori porta. Meta: Tarragona. A circa un’oretta da Barcellona, con il treno in direzione Valencia, si arriva in questa particolare cittadina della Catalogna. Si sviluppa su diversi piani e sotto il sole è decisamente complicata da girare. La vista però merita il viaggio. Visitiamo l’anfiteatro romano, a pochi minuti dalla stazione e decidiamo di sostare un po’ a Platja de los Miracles, la prima spiaggia raggiungibile a piedi e con un po’ di fatica dall’anfiteatro. Una signora molto gentile ci consiglierà più tardi di prendere un autobus e passare il pomeriggio a Playa Larga. Seguiamo il suo consiglio. Pranziamo in un ristorante in riva al mare con tapas, insalata e cerveza e siamo veramente soddisfatte. Il mare a Tarragona non ha nulla a che vedere con quello di Barcellona, che comunque non disdegnamo. Verso sera torniamo verso la stazione e verso casa, felici e ustionate.
Giorno 7
Questo è l’ultimo giorno pieno che possiamo trascorrere a Barcellona, domani si torna a casa. Visitiamo la cattedrale di Santa Maria del Mar, il Barrio Gotico e torniamo a casa per pranzo. Nel pomeriggio invece passeggiando per via Laietana intravediamo il bellissimo Palau de la Musica Catalana che merita sicuramente una visita, camminiamo fino all’ Arc de Triomf, passiamo per il Palazzo di Giustizia (che in qualità di studentessa fi giurisprudenza mi affascina sempre) ed entriamo a Parc de la Ciutadella, dove concludiamo il nostro pomeriggio. Peccato, essercene accorte troppo tardi, è possibile affittare della barchette e fare un giro per il laghetto al centro del parco. A malincuore rientriamo a casa, le valige ci aspettano. L’ultima sera è tranquilla, non ci facciamo mancare un’ottima crema catalana ad Alsur Café, il bar sotto casa e rientriamo.
Giorno 8
Alle 9 dobbiamo lasciare l’appartamento, ci incamminiamo verso Plaça Catalunya dove ci attende la navetta per l’aeroporto e ripartiamo alla volta di Milano, con Barcellona nel cuore e una bellissima esperienza che non vediamo l’ora di ripetere.