Alla scoperta delle Seychelles
Un grazie particolare a Claudio che assieme a suoi consigli mi ha mandato un sacco di materiale informativo e ad Alessandro dal quale ho praticamente copiate il viaggio e che è stato il primo a dirmi di lasciar perdere il tour operator.
ITINERARIO: PRASLIN 5 GIORNI – LA DIGUE 5 GIORNI – MAHÈ 4 GIORNI VOLO MILANO – MAHE’ – MILANO: QATAR AIRWAYS COMPRATO IN AGENZIA (solo per mia sicurezza) COSTO € 841,00 + 46,00 SPESE DI AGENZIA.
TRASFERIMENTI DA UN’ ISOLA ALL’ALTRA: MAHE’-PRASLIN volo interno acquistato sul sito Expedia – costo € 68,00 a persona.
PRASLIN-LA DIGUE – PRASLIN traghetto – costo € 20,00 a/r a persona PRASLIN-MAHE’ Cat Cocos – costo € 40,00 a persona GUESTHOUSES: L’HIRONDELLE – PRASLIN € 95,00 al giorno solo pernottamento CHEZ MARSTON – LA DIGUE € 80,00 al giorno BB BEAU VALLON BUNGALOWS – MAHE’ € 90,00 al giorno BB 26 luglio partenza da Malpensa con volo Qatar e arrivo a Mahè alle ore 6.30 del giorno dopo. Il viaggio è un po’ lungo perché c’è uno stop di 5 ore a Doha, dove ti offrono il pranzo se mostri il tuo biglietto aereo. Ovviamente devi avere più di 3 ore di stop-over. Abbiamo viaggiato benissimo, gli aerei sono nuovi, comodi con poggiapiedi e televisorino personale e sopratutto sono in orario, anzi noi siamo sempre partiti in anticipo. Imbarcano addirittura 1 ora prima della partenza. Quando arriviamo a Mahè il tempo non è dei migliori, pioggia e vento…Cominciamo bene! E purtroppo sarà così molto spesso.
Andiamo a cambiare gli euro in rupie. Quel giorno il cambio ufficiale era 11.75, un po’ basso rispetto al cambio in nero, ma il foglietto del cambio ufficiale servirà poi a fine vacanza per ricambiare le eventuali rupie rimaste. Avevamo prenotato il volo interno MAHE’-PRASLIN per le 8.45, ma siccome era presto abbiamo chiesto di poterlo anticipare e senza problemi siamo partiti alle 7.30. Sono tutti gentili e disponibili e cercano di aiutarti. Dell’aereo che dire…18 posti (ce n’è uno anche da 36) a elica, l’aria condizionata dei piloti era il piccolo ventilatore sopra le loro teste. Non mi sento di dire che sono sicuri al 100% però a me non hanno dato nessuna preoccupazione e malgrado il tempo ho trovato il viaggio piacevole e divertente.
PRASLIN: Appena fuori dall’aeroporto troviamo un taxi che con 20,00 euro ci porta alla nostra guesthouse L’Hirondelle sulla Cote D’Or. Come successo anche ad altri, il tassista ci chiede se vogliamo cambiare in nero e ci cambia a 15 rupie. Sapevamo che potevamo cambiare anche a 16 ma eravamo stanchi e non ci sembrava il caso di intavolare una trattativa.
Durante il percorso cominciamo ad ammirare la vegetazione rigogliosa, e rimaniamo meravigliati nel constatare quanti tipi di piante diverse ci sono solo nel percorso dall’aeroporto alla Cote D’Or.
Arrivati all’Hirondelle dobbiamo aspettare che si liberi la camera (erano le 8.30) e nel frattempo ci viene offerto un succo di frutta.
Noi ci siamo trovati veramente bene in quella guesthouse. La camera era un mini appartamento con soggiorno, angolo cottura, un vasto terrazzo arredato con tavolo, sedie, 2 sdraio un tavolino e uno stendino; camera da letto e bagno con bidet che noi italiani apprezziamo sempre. Era pulito e la cucina attrezzatissima, così anche non avendone intenzione qualche volta ci siamo fatti la pasta. Quasi tutti i supermercati delle 3 isole vendono la pasta italiana.
Emilia, la proprietaria dell’Hirondelle è una signora argentina che da 20 anni vive alle Seychelles, gentilissima e molto disponibile ( ci ha trovati a Baie St. Anne ad aspettare l’autobus e ci riportati a casa), ha facilitato in tutti modi la nostra permanenza.
La guesthouse non è direttamente sul mare bisogna attraversare la strada e forse è vero che alla mattina c’è un po’ di rumore ma è compensato dalla comodità di avere la fermata dell’autobus fuori dal cancello, di avere la doccia e le fontanelle per sciacquarsi i piedi in giardino e di avere questo grande terrazzo con vista oceano.
Praslin l’abbiamo girata in autobus. Sono abbastanza puntuali anche se guidano come pazzi, tenuto conto che la guida è a sinistra e non ci sono guard-rail. Il biglietto si fa sul bus e costa 3 rupie.
Le spiagge: ne hanno già ampiamente parlato tutti così non mi dilungherò molto. Per noi la migliore è stata la spiaggia di Cote D’Or, lunga spiaggia di sabbia bianca da dove partono anche le escursioni per le isolette di Curieuse e St. Pierre; Anse Lazio è una bella baia ed è la spiaggia più rinomata di Praslin; è anche l’unica che ti permette di fare snorkelling vicino a riva, almeno nel periodo in cui siamo andati noi. Poi c’è Anse Boudin, sulla strada costiera che porta ad Anse Lazio, Anse Possession che si trova vicino all’albergo La Reserve, Grand Anse, Anse Georgette e tante piccole altre baie di cui non ricordiamo il nome ma che sono lo stesso bellissime.
Per chi volesse andare ad Anse Georgette deve prima farsi annunciare, previa prenotazione di almeno un giorno, al Lemuria grande albergo frequentato dai vip. Chi non ha la macchina da Cote D’Or prende il bus N. 61 scende a Mont Plasir, che è il capolinea, poi dopo aver raggiunto l’ingresso del Lemuria (dista circa 10 minuti a piedi) e aver dato il nome, percorre un lungo tratto di strada (circa 20-30 minuti) costeggiando il campo da golf e infine arriva alla baia. A nostro parere la scarpinata non vale la pena, perché di spiagge belle ne trovi in tutta l’isola e oltre tutto non era balneabile per via delle forti correnti. Noi purtroppo non siamo stati molto fortunati col tempo, ha praticamente piovuto tutti i giorni e tutte le notti e quando non pioveva il cielo era comunque nuvolo. A Praslin avremo visto il sole 2 mezze giornate in 5 gg. La Vallee de Mai, dichiarata patrimonio mondiale dell’Unesco e un tempo creduta il Giardino dell’Eden, è una foresta tropicale dove al suo interno crescono circa 6000 palme di Coco de Mer oltre ad un gran numero di altre specie di piante esotiche ed è l’ultimo habitat del pappagallino nero (che non abbiamo visto). L’ingresso costa 15 euro.
Noi abbiamo fatto questa escursione con una guida italiana ed è stata veramente interessante, il percorso, la spiegazione delle varie piante e la loro origine. Se volete apprezzare veramente questa foresta consiglio di entrare con una guida che riuscirà a farvi capire la storia di queste piante millenarie. In totale abbiamo pagato € 35,00 a testa perché ci ha portato anche ad Anse Lazio fermandosi durante il percorso nei punti più interessanti, ed è venuta a riprenderci.
Dove mangiare: noi non ci siamo spostati dalla Cote D’or, fatta eccezione per un pranzo ad Anse Lazio da BonBon Plume dove abbiamo pranzato benissimo in una cornice fantastica, tavolino in riva al mare, ottimo il servizio e adeguato il prezzo € 46 in due.
Da Luca, prezzi italiani. Una pizza margherita € 5,50, un gelato 3 gusti € 3,00, un piatto di pasta varia dai 6,00 agli 8,00 euro. Pesce e altri genere € 20,00 in due. Vuole il pagamento in euro. Al ristorante Le Goulue invece se glielo chiedi puoi pagare in rupie, molto più conveniente per noi, e si mangia dell’ottimo pesce. A chi non piacesse la cucina creola basta dire di non mettere salse e ti ritrovi con un bel piatto di pesce alla griglia pagando circa da 250 a 350 rupie in due. In altri posti non siamo stati, a mezzogiorno ci arrangiavamo con un panino e della frutta o un piatto di pasta cucinato in casa.
Escursioni non ne abbiamo fatte, quello che posso dirvi sono i prezzi che ho visto esposti all’Hirondelle e cioè 25,00 euro + 10,00 di tasse per Curieuse e St. Pierre, credo che grosso modo siano gli stessi prezzi che trovate sulla spiaggia.
La mattina della partenza dopo aver salutato Emilia con il taxi ( €10,00) andiamo al porto da dove parte il nostro traghetto per La Digue.
Quando saliamo sul traghetto scegliamo di andare sopra però noto i sedili bagnati così a scanso di equivoci ci sediamo su una fila di sedili riparati dalle paratie, e per fortuna! Appena in mare aperto tutti quelli sulla destra hanno cominciato a farsi delle docce notevoli, non parlo di spruzzi ma di secchiate di acqua, quindi quando scegliete il posto tenetene conto se il mare non è propriamente calmo.
LA DIGUE: arriviamo a La Digue dopo 15 minuti e finalmente col sole. Appena sbarcati ci sono i locali che ti vengono incontro proponendoti le biciclette e il cambio. Noi ci incamminiamo trascinando i bagagli fino a Chez Marston la nostra guesthouse, che dista solo 5 minuti a piedi, e qui abbiamo una sorpresa. Overbooking! Mr. Marston, che naturalmente ci aspettava, ci prende la valigia e ci accompagna ad un’altra guesthouse, spiegandoci che era solo per quella notte, che non avremmo dovuto pagare niente, e che l’indomani mattina saremmo tornati da lui per la colazione e la sistemazione definitiva. E così è stato e per fortuna! La guesthouse che ci ha ospitati si chiama Sunshine è vicina a Marston e come posizione, migliore, perché sulla spiaggia; ma questo è l’unico vantaggio. Per il resto è fatiscente, sporca, con formiche tante formiche (il bagno ne era pieno) e…Non andateci. Comunque a parte noi c’erano altre 2 coppie, per il resto era vuota.
Da Chez Marston invece ci siamo trovati bene, ovviamente la sistemazione era spartana soprattutto paragonata all’Hirondelle, ma pulita. Non funzionava il condizionatore e nemmeno le abatjour, ma pazienza. Sì ci hanno detto che avrebbero sistemato ma evidentemente i loro tempi non sono i nostri.
Affittiamo le biciclette da un ragazzo che praticamente non ci aveva più abbandonato dal nostro arrivo. Dopo un po’ di contrattazione ci accordiamo per 45.00 euro – 5 giorni. Devo dire che come bici non erano un granchè, infatti ne abbiamo cambiate 2. Una non funzionava il cambio, e l’altra si bloccavano i freni, però non ha fatto storie anzi una me l’ha fatta trovare davanti al bungalow.
E con le nostre bici e due amici che abbiamo conosciuto da Marston cominciamo il giro dell’isola.
Pedalando e sbagliando, non sono segnate molto chiaramente le spiagge, ci ritroviamo a Grand Anse una bella baia circondate da rocce di granito anche se non molto adatta ai bagni per via delle onde alte (ricordate che noi non abbiamo trovato il tempo molto bello). E’ stata una bella biciclettata, sia per la distanza che per il paesaggio immerso in una ricca vegetazione. Lì c’è un buon ristorante il Loutier, pranzo a buffet 200 rupie a testa. Continuando la scoperta dell’isola, andiamo ad Anse Source d’Argent, la spiaggia cartolina che da sola merita il viaggio a La Digue. L’ingresso è tramite l’Union State e costa € 4,00 o $ 6,00, non accettano rupie. Poi ci sono Anse Severe ottima per il nuoto e più a nord Anse Patates vicino al Patatran Village.
Il giorno che abbiamo deciso di andare ad Anse Banane, il tempo non era bello e ci siamo presi un bel acquazzone, ma ormai eravamo abituati, così decidiamo di proseguire fino ad Anse Fourmis dove finisce la strada. Il percorso non è dei più semplici, soprattutto se piove, perché ogni tanto ti ritrovi su sentieri sterrati, ma ne vale la pena. Il paesaggio è stupendo, del resto tutta l’isola lo è.
Durante quel giro ci siamo fermati al Patatran un bel ristorante con vista sull’oceano e dopo aver chiesto se potevamo pagare in rupie, avevamo adottato quel sistema visto che quasi tutti volevano gli euro, abbiamo prenotato per la sera stessa. Hanno mandato una macchina a prenderci che ci ha poi riportati alla guesthouse dopo cena senza costi aggiuntivi. Spesa 300,00 rupie in due.
Si mangia bene da Chez Marston, dove però devi pagare in euro (circa € 22,00 in due), la pizza è buona da Gregoire’s e si paga in rupie (200/250 rupie in due), anche da Tarosa si paga in rupie, ma stranamente era sempre vuoto. Le uniche sere che visto un po’ di gente è stato il venerdì e il sabato sera quando fanno musica.
A mezzogiorno abbiamo mangiato spesso ai take-way costo 50-80 rupie o facevamo la spesa da Gregorie’s il super fornitissimo market dell’isola.
Abbiamo cambiato i soldi 2 volte dai ragazzi locali, una volta a 16 e l’altra a 17. Ricordo che il cambio in nero è illegale anche se loro lo facevano tranquillamente al porto davanti all’edificio della polizia con i poliziotti che facevano finta di non vedere.
Prima della partenza, saldiamo il nostro conto e come promesso Mr. Marston, anzi solo Marston come mi ha detto, ci fa pagare 4 notti e la mattina dopo ci fa trovare la colazione pronta alle 7.00. Dovevamo prendere il traghetto delle 7,30 per non perdere il Cat Cocos delle 9.00, essendo mercoledì l’altro ci sarebbe stato solo alle 17.00.
Dopo aver fatto una foto ricordo salutiamo questo personaggio che i locali tengono in grande considerazione, perché dicono sia un uomo con un grande cuore e ritrasciniamo i nostri bagagli al porto.
Questa volta ci imbarchiamo su una goletta che ci impiega mezz’ora ad arrivare a Praslin. Da quello che ho capito lì prendi quello che arriva.
Giunti al porto andiamo a fare i biglietti del Cat Cocos e mostro la prenotazione che avevo fatto tramite internet. Sapevo che nel frattempo il costo era aumentato a € 42,00 così da brava italiana abituata agli aumenti, do all’impiegata € 85,00. Immaginate il mio stupore quando mi restituisce i 5,00 euro; mi mostra la data della prenotazione e l’importo: erano € 80,00 e tanto mi ha fatto pagare.
MAHE’: 45.00 minuti di traversata, per me piacevole perché non soffro il mar di male, per alcuni un po’ meno ed eccoci a Mahè, nostra ultima tappa. Con un taxi ( € 10,00) andiamo al Beau Vallon Bungallows dove avevamo prenotato.
Avevamo letto pareri contrastanti su questa guesthouse quindi eravamo un po’ titubanti, invece ci siamo trovati bene. Ci hanno fatto scegliere la camera, era pulita con una bella veranda immersa nel verde, il personale cordiale e la posizione ottima a due passi dalla spiaggia e dai vari ristoranti.
Con gli amici conosciuti a La Digue, Mirella e Alberto, anche loro trasferitisi a Mahè il nostro stesso giorno, abbiamo noleggiato la macchina (nel giardino del Beau Vallon c’è l’autonoleggio € 70,00 per 2 giorni) e iniziato la scoperta dell’ultima isola.
Complice il bel tempo, Mahè ci ha regalato degli angoli pieni di sorprese. Nel giro di pochi chilometri si passa dalla montagna ricca di vegetazione al blù del mare.
Molto bello il giro che da Beau Vallon va dall’altro lato dell’isola attraversando il Parco Nazionale del Morne Seychellois. Questo monte raggiunge i 900 mt di altezza.
Ci siamo ritrovati a salire una stretta strada di montagna in alcuni tratti anche con un po’ di nebbia per poi ridiscendere verso il mare. E’ un percorso molto suggestivo, uscire dalla nebbia e vedere le spiagge di Mahè rischiarate dal sole; siamo così arrivati a Port Launay una bella baia adatta al nuoto e allo snorkelling che fa parte di un Parco Nazionale Marino.
Le spiagge di Mahè nulla hanno da invidiare a quelle delle altre isole, ognuna ha la sua caratteristica e tutte sono ugualmente belle. Da Grand Anse ad Anse Royal, dalla distesa di sabbia di Anse Soleil alla stupenda Takamaka, poi c’è Baie Lazare, Anse Intendance, Anse Boileau, Anse La Mouche e la famosa Beau Vallon 3 km di spiaggia bianca dove abbiamo finalmente visto il tramonto. (L’unico di tutto il viaggio) Nei due giorni che abbiamo tenuto la macchina abbiamo gironzolato da sud a nord, anche lì ci sono spiagge niente male contornate da massi granitici, fermandoci ogni tanto a fare il bagno e a prendere il sole e ovviamente abbiamo fatto un giro a Victoria, la capitale, dove c’è la torre dell’orologio, un’ esatta replica del Big Ben.
Non abbiamo sperimentato tanti ristoranti, a mezzogiorno i vari take-way e la sera alla pizzeria Baobab davanti al Beau Vallon Bungalows dove fanno una ottima pizza e anche delle lasagne non male circa 180 rupie in due e il ristorante La Fontaine sempre lì vicino dove abbiamo mangiato dell’ottimo pesce alla brace ( 300 rupie in due). Questo perché primo non ci andava di guidare alla sera con le strade poco illuminate e poi per il fatto che volevamo usare le rupie e quelli erano gli unici due posti che le accettavano. Se andate al ristorante Al Mare sulla spiaggia di Beau Vallon, state attenti perché mettono i prezzi in rupie e poi ti fanno pagare in euro a un cambio vantaggioso solo per loro. Vogliono il pagamento solo in euro anche l’ House Boat e il Pirate’s Arm a Victoria.
E’ arrivato il giorno della partenza, l’aereo lo avevamo alle 7.30 della mattina; dovendo così partire alle 5.00 dalla guesthouse abbiamo preferito prenotare il trasferimento. Onestissimi, perché il costo era € 25,00 a coppia, ma siccome sulla nostra prenotazione era scritto € 20,00 tanto ci hanno fatto pagare che è grosso modo il prezzo di un taxi. Conclusioni: Il viaggio è stato positivo in tutti i sensi, certo avremmo preferito trovare un po’ più di sole ma purtroppo al tempo non si comanda. Se dovessimo rifarlo toglieremmo un giorno a Praslin per aggiungerlo a Mahè, secondo noi merita. Costo totale del viaggio, souvenirs compresi 1.955,00 a testa.
Info in pillole: Alla sera non c’è illuminazione quindi portate le torce, meglio ancora se quelle che si indossano sulla testa, avrete le mani libere per andare in bicicletta. A La Digue servono le scarpette da spiaggia e…Andateci in fretta perché non so per quanto rimarrà l’isola delle bici e dei beef-taxi. Noi abbiamo trovato più macchine del previsto. Da non dimenticare i k-way e l’ombrellino e per contro le creme solari a protezione un po’ alta. Anche un repellete per le zanzare è utile.
Per telefonare ci sono le schede da 30 e 60 rupie da usare nei telefoni pubblici. Guardate il colore perché cambia il gestore, schede blù telefoni blù, schede rosse telefoni rossi. Con 3 schede da 30 rupie (abbiamo trovato solo quelle) abbiamo telefonato tutti i giorni. Vanno bene per tutte e 3 le isole. Per chi fa la 1° tappa a Praslin – Cote D’Or le trova solo a Baie St. Anne ( 3 km. Da Cote D’Or).
Infine… godetevi queste isole stupende.
Ciao Viviana e Nikos