Alla scoperta della terra Guarani, della foresta amazzonica e delle famose cascate dell’Iguazù

7 giorni on the road attraversando L'Argentina, partendo dall'Uruguay in macchina. In famiglia, con sistemazione in un campeggio ecologico nella foresta amazzonica. Visita alla Cascate dell'Iguazù, la terra dei guaranì e altre riserve naturali per scoprire flora e fauna della regione argentina di Misiones.
Scritto da: ZaraElisa
alla scoperta della terra guarani, della foresta amazzonica e delle famose cascate dell’iguazù
Partenza il: 05/09/2019
Ritorno il: 13/09/2019
Viaggiatori: 5
Spesa: 500 €
Viaggio spettacolare alle cascate del Iguazù. Partenza in macchina dall’Uruguay 1300 km in un paio di giorni per arrivare a questo posto meraviglioso. Dall’Italia si prende l’aereo da Milano fino a Buenos Aires e poi scalo per l’aeroporto internazionale Cataratas Iguazù. Ma noi siccome ci troviamo già in Uruguay decidiamo di fare il viaggio d’esplorazione on the road, cioè in macchina attraversando l’Uruguay e l’ Argentina.

Dopo due giorni arriviamo al nostro campeggio piccolo e accogliente immerso nella foresta amazzonica argentina della provincia di Misiones. Campeggio ecologico (Camping Ramon) e ben organizzato e vicino al centro del paese, facilmente accessibile. Il periodo di bassa stagione favorisce perché troviamo poca affluenza di turisti.

Una volta arrivati al campeggio ci sistemiamo perché arriviamo di sera tardi e stanchissimi dal viaggio

1 giorno: escursione alla Riserva Guiaroga , una riserva di protezione di animali selvatici ed in via d’estinzione. Sono molti i volontari che lavorano nella riserva e che si occupano di recuperare animali investiti dalle macchine oppure feriti ed in pericolo d’estinzione. Una volta arrivati alla riserva ci spiegano il loro lavoro ed i progetti nel parco della foresta, dopodiché prendiamo un trenino per entrare nella foresta fino ad un punto dove scendiamo e ci immergiamo a piedi nella foresta dove la volontaria ci spiega i diversi uccelli, tra cui degli stupendi tucani , le scimmie e le storie commoventi degli animali. Una gita piacevole tra rumori, colori e suoni tipici della foresta.

2. giorno: partiamo di mattina per le cascate le famose Cataratas del Iguazù, viste dalla parte Argentina. In 15 minuti di macchina le raggiungiamo dal nostro campeggio. Facciamo una fila ( per fortuna non tanto lunga ) alla cassa per entrare nel parco. La prima parte la facciamo a piedi e prendiamo il sentiero inferiore per iniziare ad addentraci nella foresta.

Las Cataratas del Iguazú si trovano all’interno del Parco Nazionale Iguazù, un area protetta e riserva naturale di 67.720 ettari situati al nord della regione argentina di Missiones. Una vera e propria meraviglia del mondo! Ci sorprendono un totale di 275 cascare di acqua all’interno della foresta paranese situati a 17 km della dallo sboccio del Rio Iguazù e del Rio Paranà. Qui infatti si trova il punto incontro delle frontiere tra Argentina, Brasile e Paraguay. Le cascate appartengono al Patrimonio naturale dell’umanità e sono il risultato di un eruzione vulcanica. Le Cascate sono larghe 2,7 km. La loro altezza va dai 60 m ai 82m e la quantità di acqua uscente è in media di 1.800 m³/s. Ci godiamo lo spettacolo da questo sentiero con percepiva cascata vista da sotto e sentiamo la loro potenza. La camminata con fermate dura circa due ore. Ci fermiamo per vedere le scimmie che litigano per delle bottiglie vuote trovate nell’immondizia. E mentre mangiamo il pranzo a sacco i coati cercano di rubare il nostro cibo. Questi animali curiosi escono appena sentono il rumore di una cerniera o di un sacchetto e saltano addosso alle persone. Sono così tanti che le persone devono mangiare dentro delle gabbie e i coati da fuori li guardano. L’uomo rinchiuso e l’animale libero ( mi piace quest’idea).

Il sentiero superiore lo facciamo metà a piedi e metà in un treno ecologico che porta fino alla famosa gola , la Garganta del diablo. Tutti aspettano questo spettacolo dove una grande quantità d’acqua di queste cascate cade nella Gola del diavolo la Garganta del Diablo- si tratta di un abisso a forma “U “ con un altezza di 82m, una larghezza di 150m e una lunghezza di 700 m. Noi lo vediamo dall’alto ed è veramente impressionante. Guardando in giù si ha l’impressione di essere inghiottiti da un abisso, un grande mostro d’acqua. Questo sentiero superiore lo facciamo anche in due ore circa e torniamo indietro con il treno. Due terzi di queste cascate Cataratas del Iguazú si trova sul lato argentino. Ma si possono visitare anche dal lato brasiliano e da quello del Paraguay. Dalla Garganta del Diablo si vedono le tre frontiere con vista gola. Le cascate hanno fatto da scenario a molti film famosi come ” Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull”, “Miami Vice” e molti altri. Rappresentano uno spettacolo da vedere almeno una volta nella vita!

Dopo un pomeriggio interno nel parco torniamo in campeggio stanchi e soddisfatti e ci facciamo delle buone pizze nel forno a legna insieme ai nostri nuovi amici tedeschi, argentini e venezuelani conosciuti li. Siamo circa 8 persone nel campeggio ed è tutto per noi pure la piscina naturale che fortuna!

3.giorno: Con calma ci avviamo verso il centro del paese dove si trovano molti centri da visitare, tra le varie proposte scegliamo il Biocentro di Iguazù con rettili, coccodrilli e insetti, colibrì . Dove entriamo e percorriamo dei sentieri a piedi. Questo centro è decisamente più piccolo della riserva che avevamo visto ma anche abbastanza interessante, troviamo delle piante particolari e anche delle farfalle enormi. Dopo di questo decidiamo anche di visitare il Jardin de Picaflores, un giardino bellissimo di colibrì . I diversi tipi di colibrì che si nutrono del nettare dei diversi fiori. Questi uccellini pieni di colori e così piccolini rappresentano molte cose per gli indigeni e le leggende. In realtà ci sono molti centri e parchi da visitare ma noi ne scegliamo solo alcuni , quelli che ci sembrano più interessanti.

4. giorno: Decidiamo di visitare una comunità indigena di guaranì che vive intorno alla cittadina di Porto Iguazù, immersi nel verde della zona ma comunque vicini alla “ civilizzazione”. Arriviamo ad uno dove un signore ci fa da guida dentro nella loro comunità spiegandoci come vive la gente e raccontandoci un po’ della loro cultura. Qui possiamo anche comprare qualche ricordo di artigianato locale. Bisogna sapere che i guaranì in lingua originale chiamati avà sono un gruppo etnico nativo sudamericano che geograficamente erano situati in Paraguay, nord e nordest dell’Argentina, sud e sud est del Brasile e sud est della Bolivia. Parlano le varianti linguistiche della famiglia del tupi-guaranì. Noi siamo andati a conoscerli nella Provincia di Misiones in Argentina.

Queste popolazioni sono discendenti di gruppi provenienti dalla foresta tropicale del alto Paranà, alto Uruguay e le frontiere meridionali del altopiano brasiliano. Con la scoperta dei siti archeologici è stato scoperto anche questo gruppo etnico nel 55 d.C.

Con l’ arrivo degli europei i guaranì si sono spostati e stabiliti nel territorio che attualmente appartiene al Paraguay e all’Argentina. La parola Paraguay paraguá-y proviene dalla loro lingua e significa “ acqua che forma un oceano.” I guarnì si dividevano in diverse tribu dipendendo della zona nella quale vivevano.

Oggi nella Provincia di Misiones in Argentina ci sono 74 comunità in una popolazione totale di 3 mila persone. I guaranì vivono dentro le Riserve della Biosfera di Yabotì. La riserva è un estensione di 6500 ettari di terra, dove coltivano anche i loro alimenti, le loro piante medicinali e i materiali di costruzione. Le visite turistiche alle comunità aborigeni di Mbororé e Yriapù ci permette di conoscere la loro cultura e l’artigianato da vicino. Si offre anche una camminata e visita guidata nella foresta. Le visite alle comunità aiutano a farli guadagnare direttamente. In precedenza il cibo dei Guarani includeva la raccolta di molte piante, la principale era il mais. Coltivavano anche manioca, patate dolci, zucca, fagioli, arachidi, ananas e papaia. Anche banane e possibilmente angurie e canna da zucchero. Erano tribù etniche auto-sostenibili con le proprie radici e culture. Avevano un guaritore del villaggio con le loro credenze. Adesso vediamo qualche coltivazione ma poca e anche mal organizzata.

Negli ultimi decenni, le strutture politiche ed economiche hanno gradualmente distrutto le tradizioni che si sono spostate dagli antenati. La guida ci fa capire che non sono molto voluti né dal governo e nemmeno dalla società, infatti notiamo un po’ di povertà nel loro modo di vivere, molto precaria.

Infatti alla sottrazione della terra è seguito lo sfollamento forzato e alla migrazione interna collettiva. Oggi le comunità occupano solo piccoli spazi di ampie parti di terra. Così le comunità indigene hanno perso i loro spazi etnici, sociali, religiosi, economici e politici.

Al momento sono considerati una popolazione in eccedenza perché non si autofinanziano e devono essere “sostenuti” dallo Stato. Sono considerati i più poveri della ricca provincia di Misiones. Una triste realtà che la parte turistica non mostra, ma in realtà loro sono degli emarginati che il governo non vuole perché non servono.

Finiamo la gita con un po’ di amarezza per queste persone che in realtà non guadagnano nemmeno tanto con la nostra visita e dal turismo in generale. L’ennesima storia di sfruttamento degli indigeni nel modo che ha contribuito alla perdita delle radici e ha portato il consumismo a rovinare tutto quello che li sosteneva perfettamente.

5 giorno: Visitiamo il centro carino di Puerto Iguazù che offre molti locali, ristoranti e negozi di ogni tipo. Facciamo una gradevole passeggiata in questa città frontiera tra Brasile, Paraguay e Argentina. Poi ci avviamo anche a vedere la triplice frontiera, il punto d’incontro tra i tre paesi divisi dal fiume e visti dall’alto. Alla Triplice Frontiera , che è un luogo panoramico e turistico molto visitato, il bivio tra Paraguay, Brasile ed Argentina è anche il punto dove i fiumi Iguzù e Paranà convergono. Le tre città vicino alla confluenza sono le città di Ciudad del Este (Paraguay), Puerto Iguazù (Argentina) e Foz de Iguazù (Brasile). Da questo punto è anche possibile prendere delle barche o fare rafting con guide nel fiume. Noi restiamo a goderci il panorama e ci facciamo qualche foto oltre a comprare qualche souvenir e yerba mate da portare a casa. Dopo un bel pranzetto a sacco con vista tre paesi riprendiamo il nostro viaggio verso l’Uruguay. Abbiamo 1300 km da fare in macchina, ma la prendiamo con calma, godendoci i panorami stupendi della natura Argentina, tra foresta e verde intenso che un po’ alla volta si trasforma in verde meno intenso e campagne più aride e vaste scendendo verso sud.

Ultima fermata turistica di questo viaggio finisce a 40 km da Puerto de Iguazù, dove decidiamo di visitare le miniere di Wanda in provincia di Misiones. Qui in questo deposito di pietre semi-preziose di cristalli di quarzo, ametiste, agate e topazi, possiamo goderci una visita turistica. La miniera si trova vicino al possente fiume Paraná e consente ai suoi visitatori di apprezzare questa singolare attrazione all’aria aperta o al “naturale”. Dopo aver visitato il sito, siamo stati invitati ad andare allo showroom e alla vendita di gemme, dove le pietre semi-preziose vengono trasformate per essere utilizzate in gioielleria. Dopodiché riprendiamo il nostro viaggio verso l’Uruguay fermandoci a dormire in una posada a circa metà strada per poi proseguire il viaggio il giorno dopo.

Meravigliosa avventura on the road che ci ha permesso di godere del panorama direttamente e anche di renderci conto delle distanze reali che separano i paesi. Anche se è stato un po’ stancante ne è valsa la pena!

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