Alla scoperta della Scozia

Dal 23 luglio al 1 agosto ’00 I PARTECIPANTI Gilberto Pregliasco, Mauro Pastorino, Gisa Galliano, Nadia Peluffo, Rodi Zucchero, Nadia Delfino, Giancarlo Drocco, Andrea Drocco, Franca Gallo, Luca Piantelli, Luciana Odella, Gianni Piantelli, Massimo Galliano, Fabrizio Galliano e Cristina Lagorio.1° GIORNO Partenza alle ore 4.30 da...
Scritto da: Luca Piantelli
Partenza il: 23/07/2000
Ritorno il: 01/08/2000
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
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Dal 23 luglio al 1 agosto ’00 I PARTECIPANTI Gilberto Pregliasco, Mauro Pastorino, Gisa Galliano, Nadia Peluffo, Rodi Zucchero, Nadia Delfino, Giancarlo Drocco, Andrea Drocco, Franca Gallo, Luca Piantelli, Luciana Odella, Gianni Piantelli, Massimo Galliano, Fabrizio Galliano e Cristina Lagorio.

1° GIORNO Partenza alle ore 4.30 da Cengio e arrivo a Reims alle 17.30.

Durante il viaggio abbiamo potuto osservare immensi campi di grano e di altre colture ai margini della strada. La cena è stata servita alle ore 20 alla “Brasserie Flou”. Dopo una breve passeggiata ognuno si è ritirato nella propria camera per smaltire la stanchezza del viaggio! 2° GIORNO Sveglia alle ore 7, con un po’ di delusione per il brutto tempo: sta piovendo e siamo costretti a indossare scarpe pesanti e ombrelli. Visita alla cattedrale: molto bella, in stile gotico ma è l’unica cosa bella della città!! Pra Peccato che non possiamo entrare nella bella cattedrale che è chiusa al pubblico in occasione della visita della regina che avverrà fra due giorni. Pranziamo in un pub superaffollato: “steak, chiken, chips…. E birra!!” Tornati al pulmino, prima della partenza sistemiamo in un angolo non troppo ventoso del parcheggio il nostro fornello e prepariamo un bel caffè all’italiana. Il viaggio per Edimburgo prosegue….Più di 300 Km, o forse sono miglia??? Il panorama è splendido.

La strada si snoda fra prati con tante tante pecore (il giorno dopo la guida ci dirà che sono ben 15.000.000!!!) Rodi sta all’erta, vuole vedere le famose lepri scozzesi che, dice, non sono come quelle italiane.

La strada è piena di dossi con forti pendenze e ci sembra quasi di essere sulle montagne russe.

Arriviamo in albergo alle 19 e un po’ e, dopo cena, siamo troppo sconvolti per uscire.

4° GIORNO Ore 9 e 30: incontriamo la guida, Benedetta d’Aragona, una napoletana che vive qui ad Edimburgo da ben 16 anni e che ci porta in giro per la città.

Saliamo al castello dove stanno preparando per la “Military Tatoo” che si terrà fra pochi giorni ed entriamo nella chiesa di S. Giles (una chiesa presbiteriana dove si sta celebrando una funzione).

Il pomeriggio ci rechiamo al “Dynamic earth”, un museo che “racconta” la nascita della terra e della vita; possiamo toccare un enorme blocco di ghiaccio, entrare in un sottomarino che esplora i fondali, e guardare in un periscopio. Per ritornare all’albergo seguiamo una strada che costeggia il fiordo su cui si trova Edimburgo e ci fermiamo a vedere il Britannia, lo yatch che apparteneva alla casa reale.

Cena alle 19 e 30 (macedonia di agrumi o zuppa come primo, pesce, carne o riso al curry come secondo e dessert) 5° GIORNO Sveglia alle 6 e 30 (4 e 30 per Giancarlo che crede di aver bisogni di 2 ore per lavarsi tutto!!!) e colazione alle 7 (con un cameriere un po’ nervoso che sbatte le porte e urla).

Andiamo per Perth e, dopo vari giri avanti e indietro, più richieste di aiuto arriviamo a Scone Palace, dimora dei conti di Mansfield.

Il parco è vastissimo, con enormi querce, prati rasatissimi e pavoni che allargano la ruota, perdono piume e sembrano, per i loro versi, gatti in amore.

La sosta successiva è a Dunkeld, dove visitiamo la cattedrale circondata da un grande parco in riva al fiume Tay.

Dopo il pranzo ci fermiamo a visitare la “Blair athol distillery”, dove ci viene spiegato il procedimento per ottenere, a partire dall’orzo, whisky.

Andiamo poi al “Blair Castle”; alcuni vanno a visitare il castello, altri rimangono nel parco dove possono assistere ad una rappresentazione (un gruppo di uomini, in costume locale e al suono di una cornamusa, va nel bosco a portare su una tomba una corona di fiori e poi viene sparato un colpo di fucile) Attraversando la brughiera arriviamo ad Aviemore dove resteremo per la notte.

6° GIORNO Dopo una colazione pantagruelica partiamo per Inverness.

Franca e Gilberto sono gli ultimi (peggio di Rodi e Nadia!!) La prima tappa della giornata è ad Inverness, graziosa cittadina sul fiume Ness.

Proseguiamo per Loch Ness, dove non riusciamo però a vedere Nessie che, non volendo sfigurare, si è nascosta bene.

Pranziamo a Fort August e Lucy ha un delicato pensiero: ordina per Gianni un panino con formaggio e marmellata (jam) anziché prosciutto (ham)!.

Morale: tutta la truppa consuma il suo rancio e Piantelli da Valgelata resta con la pancia vuota (e gorgogliante). Gian riceve la solidarietà (ma solo quella !) da tutto il gruppo e Lucy perde 100 punti nella graduatoria della perfetta organizzatrice.

Oggi è un giorno storico: finalmente siamo riusciti a beccare Luciana in castagna (anche se questo pensiero non consola granchè Gianni che, a pancia vuota, sragiona più del solito).

Il pomeriggio trascorre in viaggio: passiamo lungo il Loch Lomond. Il paesaggio è diverso da quello dei giorni precedenti: sono zone boscose con abeti, faggi e tanti rododendri.

Vediamo anche il Ben Nevis che è la cima più alta della Gran Bretagna (ben 1344 m.!!) e facciamo una sosta a Fort William, un paesone affacciato sul fiordo che, però, non è nulla di speciale.

Giungiamo a Glasgow verso le 19 e………

UNA GIORNATA MEMORABILE PARTE IIa IL GABBIANO VENDICATORE Stanchi e un po’ acciaccati sbarchiamo davanti all’hotel “In qualcosa”: solito balletto di borse, borsoni e valige (in gran parte forniti dalla Premiata Ditta Zucchero “Armi e bagagli”) quando, improvvisamente, sopraggiunge un volatile (tremendo uccello cagatore) che, presa la mira, sgancia la sua bomba direttamente sul crapino della povera Luciana. La nostra mitica prof, ancora incredula, chiede aiuto a gran voce e viene non tanto prontamente soccorsa dal gruppo (troppo occupata a sghignazzare). Finalmente, la sempre caritatevole Gisa provvede a ripulire il cuoio capelluto della malcapitata Lucy. Inutile dire che chi si è più goduto questo increscioso intermezzo comico è stato Gianni: la giustizia celeste è calata direttamente sulla crapa della consorte per punirla, a causa dell’obbrobrio culinario che la stessa gli ha propinato a pranzo (vedi episodio precedente). E così la giornata, per la famiglia Piantelli, si chiude in pari 1 a 1.

Il gruppo, commosso, ringrazia: viaggiare con la famiglia Fantozzi (anche nei suoi momenti migliori) è niente al confronto ! E la storia continua…………..

Dopo essere saliti in camera e aver terminato le abluzioni di rito, scendiamo, speranzosi in una buona cena, al ristorante.

Qui, come al solito, con l’aiuto della rassegnata cameriera di turno, cerchiamo di decifrare il menu per ordinare qualcosa di commestibile, ricorrendo anche agli indovinelli (“fish….Come pesce che salta nel fiume…”) e al gioco dei mimi.

Finalmente ci servono una piccantissima e caldissima soup, che riuscirà ad ustionare e rendere inservibili fino al giorno dopo le papille gustative dei palati delicati di alcuni del gruppo. La cena procede sino al momento culminante dell’ordinazione del dessert; la cameriera, evidentemente provata dalla penosa traduzione del menu, e resasi conto delle scarse capacità di comprendonio manifestate dal gruppo, trova una brillante soluzione: porta due campioni di dolci per facilitare la scelta.

Ma non ha fatto i conti con l’ingordigia della famiglia Drocco: gli ignari Giancarlo e Franca “spazzolano” i dessert sotto gli occhi esterrefatti della cameriera. Resosi conto dell’accaduto il gruppo rumoreggia e, vistasi negata la possibilità di esaminare i dolci, chiede almeno qualche spiegazione che faciliti la scelta (ingredienti, aroma, modalità di preparazione, peso specifico….). I due cucchiai più veloci della Scozia si affrettano a rimediare al loro errore ma, mentre Franca si lancia in una precisa comunicazione di dettagli e impressioni personali, Giancarlo, con aria serafica, si limitata a sentenziare: “è buono..” e, rivolto alla cameriera, “io prendo questo”.

Allora, per andare al sicuro, quasi tutti ordinano la “apple” di Franca;solo alcuni temerari si azzardano a prendere lo stesso dessert di Giancarlo che, alla prova dei fatti, si rivela poco loquace ma affidabile: il dolce è effettivamente buono! 7° GIORNO La visita alla città di Glasgow inizia alle 9.30 con una guida veramente simpatica e preparata: Vittoria Agangi, napoletana di nascita ma scozzese per amore da una quindicina d’anni. Col nostro superveloce mezzo facciamo un giro per la città ammirando i suoi numerosi e verdissimi parchi, le sue case in arenaria e il centro storico, oggi completamente disabitato e sede di uffici, banche… Andiamo a visitare la cattedrale di San Mungo, proprietà della Scotland Church (bella costruzione gotica con una grande cripta) e entriamo nell’adiacente museo della vita religiosa. Lì possiamo ammirare un dipinto di Salvator Dalì: “Il Cristo di San Giovanni della Croce”. Infine ci rechiamo nel Polloch park dove si trova la “Burrell collection” che è una delle più ricche collezioni private d’arte realizzate da William Burrell e donata alla sua città natale nel ’44. Possiamo ammirare vetrate, arazzi, quadri, mobili, vasi cinesi… Nel pomeriggio il viaggio prosegue verso sud dove, lasciata la Scozia, rientriamo in Inghilterra. Addio cenette a base di salmone, omaccioni in kilt e leprine che scorazzano nei prati. Abbandonate le terre Loch Ness, i “Los Locos” continuano il loro viaggio… Ahi, ahi, ahi, turisti fai da te… il Sig. Canciani ha clamorosamente toppato e l’itinerario che ci ha preparato ci costringe a fare un classico “giro dell’oca” avanti, poi indietro, consultazione di carte e cartine, poi avanti… e, nel frattempo, ricominciamo i dossi (effetto ottovolante garantito). Per complicare ulteriormente la situazione Mauro, il nostro solerte autista “Yes-man” comunica in tono lugubre: “Vi annuncio che sono in riserva” (Lui o il pulmino? ci chiediamo, preoccupati per la salute e tenuta fisica del Maurino). Un certo sconforto serpeggia nel gruppo e Luciana, sulla quale si può sempre contare per tenere alto il morale, angosciata (e angosciante) avverte: “ma il sabato i distributori chiusi!”; il resto del gruppo fa silenziosamente gli scongiuri, angosciandosi di non dover scendere a spingere! Allarme rientrato: abbiamo scovato un distributore e fatto il pieno. Arrivo all’hotel “Hilltop”; consumiamo una lauta cena, condita inconvenienti: a Gianni, Lu, Rodi e Nadia non viene servita la soup finché gli altri sono quasi al dessert e a Giancarlo, che ha chiesto di pagare la birra, ne viene portata una seconda (che anche qui pratichino il “paghi 1, prendi 2”?).

8° GIORNO Ieri sera, dopo varie contrattazioni sull’ora del risveglio, il gruppo dei “Duri e Puri” (sveglia alle 6.30)prevale sulla fazione del “Pappemolli” (sveglia alle 7…ed oltre).

Di conseguenza, alle 7 e qualcosa, gli assonnati viaggiatori scendono nella hall, pregustando già una corroborante colazione.

Ma un Giancarlo scuro in volto dà un annuncio che semina il panico: “Non servono la colazione fino alle 8.30 e noi dobbiamo partire prima, quindi oggi si salta. DOV’ E’ LUCIANA?” La quale Luciana (il BOSS del partito dei “Duri e Puri”, per chi non avesse capito) ieri sera aveva proclamato giuliva : “ la sveglia alle 6.30 è perfetta,visto che io ho letto che iniziano a servire la colazione alle 7”.

L’ora è tragica: le facce sono incavolate, le pance brontolano, si prospettano piani di emergenza si sfiora l’ammutinamento. E Luciana se ne sta rintanata in camera a… “rifarsi la faccia” Finalmente Super Gisa (very wonderful woman) risolve felicemente: convince i lavoranti della cucina a servirci un po’ di caffè e pane tostato. Quando tutti siamo a tavola intenti a sbafare la colazione e gli animi si sono risollevati Luciana fa la sua comparsa in sala da pranzo. Per punizione, però, lei e il consorte vengono relegati in fondo al pulmino, in quello che viene ribattezzato “il posto dell’asino” (che non riuscì a leggere l’ora in inglese!). Lo sconvolgimento del mattino ha però lasciato delle tracce (speriamo reversibili) sulla psiche del nostro autista: ora vede le lepri al posto dei corvi. Nel frattempo, continua l’avvistamento di lepri e leprine che scorazzano nei campi; il nostro Rodi “HUNTER” Zucchero sta dolorosamente sperimentando una punizione da inferno dantesco: vedere un sacco di selvaggina che gli sfila allegramente sotto il naso ed essere sprovvisto di fucile (e gli animalisti del gruppo segretamente gioiscono: FORZA LEPRINE !!!) La prima tappa è Barnard Castle dove l’unica cosa che possiamo vedere è il Market Cross, un edificio ottagonale nella via principale, perché il Bowes Museum apre nel pomeriggio. Ci accontentiamo nel giardino del castello dove possiamo testare la sofficità del tappeto d’erba delle aiuole.

La tappa successiva è a Ripon. Visitiamo la cattedrale nella quale alle 11.30 inizia una funzione: un gruppo di uomini e donne che indossano lunghe tuniche, entra nel coro cantando; non possiamo vedere altro perché l’accesso viene chiuso, ma le note della melodia si diffondono per tutta la cattedrale. Arriviamo poi alla Market Place dove alcune bancarelle vendono torte, maioliche, saponi, stampe…Dulcis in fundo, segue un indimenticabile pranzo al ristorante “Stanely Arms”. Abbiamo mangiato a quattro palmenti: arrosti vari, patate, funghi e prelibatezze locali (Yorkshire pudding…); a proposito chi ha mai parlato male della cucina inglese? Anche il locale, una specie di rustica trattoria tipicamente inglese immersa nel verde e nella quiete della campagna, è delizioso e i giovani camerieri sono simpatici e gentili: che cosa si può pretendere di più da una gita? E la compagnia riparte con il morale alle stelle. Arrivo a Hull e imbarco sul traghetto P&O per Rotterdam: ADDIO GRAN BRETAGNA! Siamo tutti un po’ tristi.

9° GIORNO Ore 6.30 (ora continentale): una vocina amplificata dall’altoparlante sveglia alcuni dei nostri eroi (a parte il Piantelli che girovagava come un fantasma sulla nave già alle 5 di mattina, terrorizzando le vecchiette insonni).Il mare era calmo e la notte è stata tranquilla; i membri del gruppo nei corridoi in un continuo andirivieni fra le cabine, le toilet, il bar e il ponte esterno. Si verifica una curiosa situazione: mentre il single sono assonnati ma di buon umore le famiglie sono in fermento (pare che i mariti rompano e le mogli appaiono piuttosto incavolate). Saliamo tutti sul pulmino e poi sbarchiamo: siamo in OLANDA! Dobbiamo riprogrammare il nostro autista, che torna a guidare sulla destre come niente fosse, dopo essersi prodotto per diversi giorni in una perfetta guida all’inglese (mitico Mauro). L’Olanda scorre via velocemente e arriviamo in Germania, a Colonia, giusto in tempo per gustarci (si fa per dire) un pranzo al Mcdonalds: come si sa, succede solo da Mcdonalds di mangiare così male! Ci fermiamo poi mezz’ora in centro per visitare la cattedrale in stile gotico e terminata solo nel xix secolo. Ci colpisce per la sua maestosità.

Passiamo il resto del pomeriggio in pullman: Km, Km e ancora Km !! 10° GIORNO Ultimo giorno di viaggio: siamo tutti malinconici, stanchi e un po’ irritabili. Durante la notte l’uomo più mite e più amato (dalle donne di tutte le latitudini, ma soprattutto da Luciana) della compagnia viene colpito da una dolorosa colica. Il povero Gianni era già stato colpito duramente dalla “sfiga del viaggiatore” (torcicollo, mal di denti…), tenendo tutti in apprensione per la sua precaria salute: ce la farà il nostro eroe a tornare tutto intero e relativamente sano nella sua Valgelata ? Incrociamo le dita e facciamo gli scongiuri: forza Gianni tieni duro! Intanto, alle 10 del mattino dopo aver visitato la sempre deliziosa Friburgo, riprende il nostro viaggio verso sud. E, attraversata la Svizzera, dopo un pranzo in autogrill che non merita di essere ricordato, finalmente ecco L’ITALIA.

fine



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