Alla scoperta della Russia
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La prima indagine, ovviamente, la svolgiamo sul sito di Turisti per Caso, una miniera di preziose informazioni a cui attingere. Ed è proprio leggendo un diario su questa meta che scopriamo l’agenzia Continent www.rusoperator.it alla quale poi ci affideremo. L’agenzia ha sede a Yaroslavl, nell’Anello d’Oro ma il sito è in italiano e con il grande supporto di Ekaterina, stiliamo un programmino un po’ impegnativo, ma niente male davvero. Il pacchetto di 945,00€ per 9 gg, include:
– – la sistemazione alberghiera in ottime strutture (Ibis a Mosca e Yaroslavl, Fifth Corner a San Pietroburgo)
– – i trasferimenti in auto dall’aeroporto di Mosca all’hotel, dall’hotel alla stazione dei treni di Yaroslavl e il viaggio da Mosca a Yaroslavl passando per Sergiev Posad e Rostov)
– – i trasferimenti via treno (cuccetta a due posti da Yaroslavl a San Pietroburgo e solo posto a sedere da San Pietroburgo a Tallin)
– – 3 giorni di guida in italiano (1 a Mosca, 1 all’Anello d’Oro e 1 a San Pietroburgo)
– – Ingressi: Cremlino, Monastero Sergiev Posad, Cremlino di Rostov e Hermitage
– – Voucher d’ingresso per la Russia
– – Assicurazione medica obbligatoria
Il pagamento di quanto dovuto all’agenzia tramite bonifico è stato un po’ un terno al lotto per via dell’embargo. Nel caso dediciate di procedere in tal senso, dovrete recarvi personalmente in banca per la compilazione di moduli aggiuntivi.
Del visto ce ne occupiamo noi direttamente rivolgendoci al centro visti del Consolato Russo a Milano in Via Vincenzo Monti. Ce la caviamo con 64,00€ + 7,00€ per le foto. Per ottenere il documento occorre fissare un appuntamento tramite il sito www.vhs-italy.com/compilare un modulo online e assicurarsi di presentare tutti i documenti richiesti perfettamente stampati e, dove richiesto, in originale, altrimenti la richiesta di visto viene negata. Il tempo per ottenere il visto va da 4 ai 10 giorni, ma è meglio cercare di fissare l’appuntamento con un certo anticipo, altrimenti per ottenere il documento con urgenza occorre pagare un supplemento.
I voli li prenotiamo i primi di giugno. Andata con la compagnia low cost dell’Aeroflot, la Pobeda (132,00€) e ritorno con RyanAir (152,00€).
Giorno 1 – Orio al Serio – Mosca Vnukovo
L’avventura inizia subito ad Orio al Serio quando al check-in, non si sa per quale motivo, la nostra prenotazione risulta annullata. Paura! L’operatore impiega più di mezz’ora a sistemare il tutto e saliamo sull’aereo giusto in tempo per allacciarci le cinture e decollare. Secondo voi se dovesse capitare di nuovo di andare in Russia prenderemmo la Pobeda? NO! Sito molto basic, non sono molto chiare le modalità di trasporto bagaglio per cui al momento dell’imbarco ci volevano far pagare 25,00€ per lo zainetto da portare in cabina: in poche parole, un problema dietro l’altro.
A Vnukovo troviamo l’incaricato dell’agenzia che ci recupera e ci porta all’Ibis Moscow Centre Bakhrushina http://www.ibis.com/it/hotel-8221-ibis-mosca-centro-bakhrushina/index.shtml. La struttura è pulitissima, molto accogliente, abbastanza centrale e… cosa non da poco… qui parlano inglese. Scopriremo presto, infatti, che trovare qualcuno con cui comunicare è piuttosto complicato, ma molto divertente: tutta la nostra inventiva e capacità di arrangiarci è messa alla prova con risultati più che ottimi.
Giorno 2 – Mosca
Alle 9:30 in punto la guida inizia il suo percorso in giro per la città. Prendiamo la metro rossa linea 1 a Pushkinskaya e scendiamo dopo due fermate: siamo già in zona centrale.
Passeggiamo per delle vie che niente lasciano pensare a qualcosa di tipicamente russo: archi pieni di fiori, panchine giganti all’ombra di altrettante margherite giganti, pianoforti colmi di fiori. Arriviamo a costeggiare la Moscova gustandoci uno straordinario scorcio del Cremlino e delle sua mura.
Attraversando il ponte Bolshoy Moskvoretskiy si apre la veduta sulla mitica Piazza Rossa (Красная площадь ) con la cattedrale di San Basilio sulla destra.
La piazza rossa è bellissima, proprio come il significato di rossa che per i russi non vuol dire di colore rosso, bensì bella. Assistiamo al cambio della guardia e poi ci affacciamo all’interno dei magazzini GUM (un’infinità di negozi di marche note e molti di origine italiana). Il soffitto, tutto di vetri, sembra quasi la stazione centrale di Milano, però molto più particolare.
Visitiamo la chiesa della Madonna di Kazan e qui la guida ci fornisce un’infinità di informazioni per iniziare a comprendere il mondo ortodosso: il significato delle cupole a forma di candela per indicare ai fedeli che lì c’è un luogo di “luce”; le decorazioni floreali sulle porte principali per ricordare che si sta per entrare in un luogo paradisiaco; alcuni particolari dell’iconostasi (a sinistra della porta dell’altare c’è sempre un’icona raffigurante la Madonna, alla destra quella di Gesù Cristo e subito dopo quella del persona a cui è dedicata la chiesa); da dove parla il sacerdote (dietro la porta e nessuno lo può vedere); quanto dura la liturgia (2 ore e tutti rimangono in piedi – non ci sono sedie!); tutte le chiese sono ricche d’oro, simbolo della luce e tanti altri particolari che lascio a voi il gusto di scoprire una volte che sarete lì.
Al termine passiamo sotto la porta con le torri, svoltiamo a destra e ci dirigiamo verso la via più IN della città (tipo Via Montenapoleone a Milano), la vecchia sede del KGB e il teatro Bolshoy (che in italiano vuol dire grande).
Piccola sosta e poi via verso i giardini Alexandrovsky, con i sui suggestivi giochi d’acqua.
Quando entriamo nel Cremlino (кремль) rimaniamo senza parole. Chiese bianche e cupole luccicanti, strade ampie impossibili da praticare (la polizia fa si che sia rispettato il percorso all’interno del quale occorre rimanere). Le chiese sono un trionfo di luce e icone. Rimaniamo sbalordite. In questa cittadella, spicca il palazzo del Presidente, la campana e il cannone più grandi d’Europa e un giardino ben tenuto all’interno del quale è stato piantato una quercia dall’astronauta Yurij Gagarin.
La guida ci lascia verso le 17. Siamo stanche e affamate. Rientriamo nei magazzini GUM e mangiamo qualcosa di tipico nel self-service Ctoдobaя nr. 57 (terzo piano). Prima di ritornare verso l’hotel riprendiamo la metro per vedere le fermate più famose: Komsomolskaya, Novoslobodskaya, Novokuznetskaya, Kropotkinskaya e Ploshchad Revolyutsii. Mosca ha 11 linee che viaggiano molto in profondità e non occorre attendere più di 1 minuto e 30 tra una metro e l’altra. I flussi di viaggiatori sono ben regolati e, per esempio, sulle scale è segnalato che occorre salire utilizzando metà destra. Nessuno mai si sognerebbe di prenderle dal lato sinistro: si verrebbe semplicemente travolti dal flusso contrario.
Giorno 3 – Mosca
Abbiamo tutta la giornata per noi, senza la guida. Ci divertiamo un sacco cercando di orientarci in metropolitana con la mappa sulla quale sono segnate le fermate sia con i caratteri cirillici che con quelli latini. Andiamo a visitare la chiesa del Cristo Salvatore poi ci dirigiamo verso la lunga via pedonale Arbat e la percorriamo tutta. Anche qui troviamo arcate piene di fiori, ombrelli e innaffiatoi giganti e tanti negozi di souvenir. Pranziamo in un locale con cucina caucasica, il Pirosmani Cafè (Arbat St., 25/36) kinkali (ravioli), khachapuri (un guscio di pasta lievitata, simile a quella della pizza, ripiena di due tipi di formaggi diversi e burro, cotta al forno e servita con un uovo sopra) e cheburek (frittelle ripiene di formaggio).
Tentiamo di visitare il cimitero Novodevičij, dove sono sepolti illustri personaggi tra cui il compositore Procofiev, Raissa Gorbaciova e l’ex presidente Eltsin. Purtroppo arriviamo pochi minuti dopo la chiusura e non possiamo fare altro che ritornare verso il centro. Ci dirigiamo verso il Gorki Park… alla scoperta dei luoghi che hanno ispirato Martin Cruz Smith. Mentre camminiamo nel parco, immaginiamo l’ispettore Arkadi Renko che passa vicino alla pista del ghiaccio dove sono stati assassinati gli amici di Irina per il traffico di zibellini. Che thriller affascinante!
Qui ci raggiunge un’amica di Mosca che ha vissuto qualche mese in Italia. Sono ormai le 7 di sera. Passeggiamo lungo la riva della Moscova e la musica scorre come sottofondo: alcune coppie volteggiano sui passi del West Coast Swing. Ma siamo veramente in Russia? Noi la immaginavamo completamente diversa!
Compriamo i biglietti per la crociera sul fiume (500 rubli cad.) e scopriamo la città con le luci del tramonto. Arriviamo in Piazza Rossa appena in tempo per scattare una quantità incredibile di foto suggestive, ceniamo in un ristorante tipico davanti al Bolshoy e rientriamo a malincuore in hotel.
Giorno 4 – Mosca – Sergiev Posad – Rostov – Yaroslavl
Alle 9:30 la guida ci prende e ci porta verso alcune delle città dell’Anello d’Oro.
La prima che visitiamo e Sergiev Posad. Un importante complesso dedicato al più venerato dei santi russi, San Sergio. Qui abbiamo un assaggio della vita fuori dalla grande città. Il monastero fondato intorno al 1300 è una meta del culto ortodosso molto importante, oltre che una meta turistica. I pellegrini che visitano questo santuario sono tantissimi. Dal 1993 il monastero è riconosciuto come patrimonio dell’Unesco.
Pranziamo in un ristorante tipico e poi via, verso Rostov la Grande, dove visitiamo il suo Cremlino, situato sulle rive del lago Nero.
Proseguiamo verso Yaroslavl, dove pernottiamo all’Ibis http://www.ibis.com/it/hotel-7259-ibis-yaroslavl-center/index.shtml. Il tempo nel frattempo è peggiorato e ha iniziato a piovere. E’ ora di cena e ci buttiamo nelle vie del centro per trovare un posticino carino. Trovato! Si chiama Monako (Trefoleva St., 17/14, Yaroslavl 150000) e le due cameriere (Anna e Masha) ci accolgono come se fossimo amiche da sempre e pur non parlando una sola parola di inglese, ci aiutano a scegliere cosa prendere utilizzando il traduttore di Google. Non può mancare il filmato mentre si buttà giù in un sol colpo un bicchierino di водка J
Giorno 5 – Yaroslavl
Il giorno dopo fortunatamente splende il sole.
Visitiamo un’altra chiesa dedicata alla Madonna di Kazan e questa volta entriamo veramente in contatto con la cultura locale: dobbiamo nascondere i capelli sotto il foulard e coprire i pantaloni con un gonnellone.
Dopodichè gironzoliamo per la città: i giardini, la chiesa del Profeta Elia, le rive del Volga, la cattedrale e il parco. Pranziamo in un locale nella via centrale con Umberto Tozzi come sottofondo e ceniamo in uno dei tanti localini tipici con addosso una coperta. La temperatura è bassa ma nessuno vuole rinunciare a stare all’aria aperta fino a quando c’è luce. Nel giro di poco tempo il sole da queste parti lo vedranno per poche ore al giorno.
Alle 21:30 passa a prenderci l’autista per accompagnarci alla stazione: abbiamo riservato una cuccetta da due posti con destinazione San Pietroburgo. Lo stupore nel vedere dove passeremo la notte e che tipo di trattamento ci verrà riservato, è tanto.
Ci accoglie la persona di riferimento della carrozza che ci mostra la nostra cuccetta, con i letti fatti e il tavolino apparecchiato con tazze da the, frutta, pane e una scatola ciascuna contenente burro, marmellata, una tavoletta di cioccolata condimenti e posate. Ci viene poi chiesto di consultare un menù per scegliere cosa vogliamo e a che ora desideriamo fare colazione. Servizio impeccabile: alle 9:00 spaccate, come richiesto, bussano alla porta con il vassoio e 20 minuti prima di giungere a destinazione ci avvisano che 14 ore sono passate e siamo giunte a San Pietroburgo.
Giorno 6 – San Pietroburgo
L’autista ci accompagna in hotel (Fifth Corner – http://www.5thcornerhotelstpetersburg.com). Sbrighiamo le formalità (tra cui 200 rubli a testa per tassa di soggiorno), sistemiamo un paio di cose e usciamo. Ci dirigiamo verso il centro della città e poco prima di imbroccare la Nievsky Prospect ci troviamo nel bel mezzo di un raduno di Harleysti.
La Prospettiva Nievsky è un viale lunghissimo (circa 4.5km) ed è piena di vita. Andiamo a visitare la Cattedrale del Salvatore sul Sangue Versato (ingresso a pagamento 250 rubli) che sorge dove è stato assassinato lo zar Alessandro II nel 1881. La cattedrale vanta 7000mq di mosaico. E’ incredibilmente bella. E le tonalità dell’azzurro prevalgono su tutti gli altri colori.
Proseguiamo verso la Cattedrale di Kazan. Ma dove siamo? A Roma? La chiesa ricorda molto San Pietro: un ampio colonnato che abbraccia la piazza e la cupola che svetta sulla città. Divenuta luogo di celebrazione della vittoria russa su Napoleone, in essa vi è sepolto il comandante dell’esercito Kutuzov e sono conservate le chiavi di 17 città e 8 fortezze conquistate dall’armata russa.
Quando ci affacciamo sulla piazza dell’Hermitage, il cielo azzurro e qualche nuvoletta bianca fanno da cornice al l’imponente palazzo realizzato dall’architetto italiano Bartolomeo Rastrelli. Ci limitiamo a scattare qualche foto. Il palazzo lo visiteremo tra un paio di giorni insieme alla guida.
Proseguiamo verso la cattedrale di Sant’Isacco e poi ci godiamo la vista del fiume Neva e decidiamo di prendere i biglietti per una crociera notturna con partenza all’una di notte per vedere la città da un altro punto di vista e assistere allo spettacolo dei ponti che si levano per facilitare il flusso di navi commerciali.
Ceniamo alla Biblioteka Cafè al civico 20 della Prospettiva Nievsky, con una bella zuppa calda e un secondo (nel frattempo fuori piove a dirotto e noi dobbiamo far passare un po’ tempo). A mezzanotte circa siamo in coda per accedere al battello. Per fortuna non piove, ma freddo e tutti sono riusciti a recuperare le coperte messe a disposizione… tranne noi. Al termine, dopo un’ora e mezza, invece di prendere uno dei taxi che non sembrano “ufficiali”, cominciamo ad incamminarci verso l’hotel a piedi… vi arriveremo nel cuore della notte, dopo aver fatto una certa dose di km a piedi in una città che sembra non voler andare a dormire affatto.
Giorno 7 – San Pietroburgo
Iniziamo con la visita della Fortezza di Pietro e Paolo, commissionata da Pietro I il Grande nel 1703 e realizzata dall’architetto italiano Domenico Trezzini. All’interno della chiesa, proprio per volere dello zar, sono sepolti tutti gli zar, compreso l’ultimo, Nicola II, assassinato nel 1918 dai bolscevichi insieme a sua moglie Alessandra e i 5 figli. In realtà la famiglia Romanov inizialmente era stata sepolta in una fossa comune vicino a Ekaterinburg, dove sono stati giustiziati dopo un anno di esilio, ma dopo il crollo della repubblica socialista sovietica, Eltsin ha fatto riesumare i corpi e dato degna sepoltura proprio nella Chiesa di San Pietro e Paolo, insieme agli altri zar.
Ne approfittiamo anche per salire sul campanile e dare uno sguardo dall’alto alla città. Nel pomeriggio passeggiamo lungo la Neva e ritorniamo verso la Prospettiva Nevsky. C’infiliamo per sbaglio dentro quello che scopriremo essere un antichissimo centro commerciale, il Gostiny Dvor e poi ceniamo al Cafè del Mar (Nevskiy Ave., 52 | Metro Gostiniy Dvor), un’ottimo ristorante molto di moda, che si trova sempre sulla Prospettiva Nievskij all’angolo con la Sadovaya Ulitsa e poi rientriamo in hotel.
Giorno 8 – San Pietroburgo
Ore 9:30 in punto la nostra guida Nadia Salova, che vi consigliamo perchè eccezionalmente brava, (www.interpreteitaliano-russo.ru – info@interpreteitaliano-russo.ru) inizia il suo percorso sotto una pioggerellina fastidiosa e incessante che ci accompagnerà initerrottamente fino a sera.
La lunga camminata per arrivare alla Cattedrale di Sant’Isacco è occasione per raccontarci tanti episodi storici. Il biglietto d’ingresso non è incluso nel pacchetto e paghiamo qualche rublo per accedere. L’interno della cattedrale è rivestito completamente da marmo e splendidi affreschi e contiene un modellino in legno della cattedrale stessa.
Seconda tappa è la Chiesa di San Nicola. All’interno i turisti hanno poca libertà di movimento, ma vale ugualmente la pena buttarci un occhio.
E’ ora di pranzo e con tutti i kilometri macinati abbiamo una fame incredibile. La guida ci porta nel bar/ristorante Bushe (Буше) – Malaya Morskaya st., 7, nelle vicinanze della fermata Admiral. Dovete provarlo… quante cosine sfiziose, sia dolci che salate J
Alle 14:00 entriamo all’Hermitage. I visitatori sono un’infinità così come un’infinità sono le opere esposte. In poche ore riusciamo a vederne solo una piccolissima parte ma sono sufficienti per farci rimanere sbalordite davanti a così tanto splendore. La scalinata principale del Palazzo d’Inverno è impressionante e spiccano l’oro, il rosso e il bianco. Non possiamo non soffermarci davanti alle opere principali della scuola italiana (due dipinti di Leonardo, uno di Tiziano… solo per citarne alcuni), al Foyer del teatro Hermitage, alla Loggia di Raffaello, che ricalca la Cappella Sistina, ai dipinti della scuola spagnola, di quella fiamminga e di quella olandese.. insomma ce n’è per tutti i gusti.
Prima che la giornata si concluda, è d’obbligo un giro in metropolitana per scattare qualche foto alle fermate più belle dal punto di vista architettonico. Tornando verso l’hotel, ci fermiamo nel supermercato della catena гастроном dove acquistiamo qualche specialità locale (vodka J) ad un prezzo più che ragionevole. Da tenere presente che gli alcolici non si possono acquistare oltre le 22:00. Ceniamo in un ristorante tipico di cucina ucraina Shinok (Zagorodny Ave., 13) con il personale in costume e la pelle d’orso sulla parete!
Giorno 9 – San Pietroburgo – Tallinn
Sveglia all’alba per prendere il treno delle 6:29 diretto verso la capitale estone, ultima tappa del nostro viaggio.
Arriviamo a Tallinn alle 12:30 dopo uno stop di un’ora e mezza alla frontiera (45m in quella russa e altrettanti in quella estone). Per entrare in Estonia non occorre il visto.
Lasciamo i bagagli alla reception dell’Old House Apartments – www.oldhouse.ee (prenotazione effettuata per nostro conto) e, visto che dobbiamo attendere la disponibilità del nostro appartamento, gironzoliamo per il centro storico. C’infiliamo all’ufficio informazioni e scopriamo che sta per iniziare un tour gratuito di 2 ore guidato da una studentessa. Occasione da prendere al volo. Lei è molto brava e attraverso una serie di viuzze e vicoletti, ci mostra con grande entusiasmo la sua città (il municipio, il monumento ai caduti, un paio di chiese, le mura antiche e il panorama mozzafiato dal belvedere) e ci racconta di quanto sono orgogliosi di essersi staccati dall’impero sovietico e di essere uno Paese a cui la religione importa ben poco. E’ così simpatica che si merita una bella mancia.
La cena in un ristorante tipico da lei consigliata salta perchè è tutto prenotato. Ci dobbiamo accontentare di un hamburger. L’appartamento dove alloggiamo, ahimè, è al di sotto delle aspettative: situato all’interno di un cortile niente affatto curato. Dentro tutto è vecchio e non ci sentiamo a proprio agio.
Giorno 10 – Tallinn – Milano
La colazione non è inclusa nella tariffa (80,00€/notte) e così abbiamo la scusa per uscire e trovare un bel posticino. E dopo qualche tentativo approdiamo in un barettino niente male Delikatess (4 Mündi) dove assaggiamo pancake e brioches sorseggiano qualcosa di caldo.
Prendiamo il tram per andare a visitare il palazzo Kadriorg, appena fuori il centro storico. Il parco in cui è immerso è silenziosissimo, pulitissimo, verdissimo, insomma tutto …issimo!
Invece di tornare in tram (costo del biglietto 2,00€ – da notare che i residenti NON lo pagano), camminiamo così ci facciamo un’idea anche del resto della città.
Giunti di nuovo nella piazza principale visitiamo la farmacia antichissima, aperta nel 1422 e da allora operativa, ci dedichiamo agli ultimi acquisti di souvenir e poi ceniamo nel ristorante tipico Rataskaevu 16 http://rataskaevu16.ee/en/ in cui la sara prima non siamo riuscite ad accedere. Ora della cena… 17:00. Unica disponibilità. Ma per noi va più che bene, tanto ci rimane solo il tempo per riprendere i bagagli e dirigerci verso l’aeroporto dove, in serata, un boing della RyanAir ci riporta in Italia a malincuore.