Alla scoperta dell’arcipelago
Siamo partiti da Milano a fine febbraio, io e la mia ragazza, con un volo di linea Tap (via Lisbona). Dopo una notte passata ad Espargos, sull'isola di Sal, il giorno dopo abbiamo preso un volo tacv per Santiago, l'isola capitale.
A Praia, la capitale della repubblica capoverdiana, abbiamo dormito in un bed & breakfast gestito da Paolo e...
Siamo partiti da Milano a fine febbraio, io e la mia ragazza, con un volo di linea Tap (via Lisbona). Dopo una notte passata ad Espargos, sull’isola di Sal, il giorno dopo abbiamo preso un volo tacv per Santiago, l’isola capitale. A Praia, la capitale della repubblica capoverdiana, abbiamo dormito in un bed & breakfast gestito da Paolo e Cristina, due sanremesi che vivono lì da un anno e mezzo. Sono persone veramente fantastiche, disponibili e sempre pronte a consigliarti gli itinerari migliori e più semplici per scoprire capo Verde. Per chi fosse interessato a visitare Santiago la loro email è: maggioni@cvtelecom.Cv. Santiago è un’isola piuttosto vasta e varia. Praia, la capitale, è una città in forte espansione, molto viva ed africana. Famosa è la parte storica (il plateau) ed il mercato di Sucupira, dove si possono fare acquisti di stoffe, abiti, oggetti d’artigianato e cd a prezzi molto più ragionevoli rispetto a quelli eccessivi di Sal. Interessante è pure la città di Assomada, al centro dell’isola, e la bellissima spiaggia di Tarrafal a Nord. Da Santiago ci siamo diretti a Maio con un battello, il Barlavento. La traversata dura tre ore e mezza ed è piuttosto agevole e molto più economica rispetto all’aereo. Maio è una versione ridotta di Boavista (spiagge infinite) senza turisti. Essere collegata solo Santiago (per ora) sia via mare che via terra, le ha permesso di restare fuori dai circuiti turistici. Noi abbiamo alloggiato a Vila do Maio, il centro principale dell’isola. E’ un bel paese, molto tranquillo, di pescatori ed ha anche una bellissima spiaggia. Le strutture alberghiere sono molto limitate; noi abbiamo pernottato al Bom Sossego, piccola pensione con ristorante nel cuore di Vila do Maio. Si consigliano i tappi per le orecchie per evitare di essere svegliati all’alba dai numerosi galli presenti in paese!. Da Maio con un volo Tacv siamo tornati santiago (è obbligatorio) e da lì con un altro volo ci siamo diretti a Fogo. A Fogo abbiamo pernottato per tre notti a Sao Felipe alla pousada Belavista, una struttura molto bella ed accogliente (le colazioni sono super).Sao felipe è il centro principale dell’isola ed è un paese bellissimo, con delle case coloniali stupende (i sobrados). Da vedere assolutamente il cratere vulcanico di Cha das caldeiras con i suoi due villaggi ed il Pico de Fogo o Pico grande che con i suoi 2900 m è la montagna più alta dell’isola. Il pico grande è un vulcano attivo e per chi ama il trekking la sua scalata è imperdibile. E’ possibile pernottare a Cha das Caldeiras nell’albergo di Patrick Zimmerman, un francese che si è stabilito lì (molto simpatico). Da Fogo, sempre via Santiago, ci siamo diretti a Sao Vicente. Mindelo, il suo capoluogo, è la seconda città capoverdiana ed è il vero centro culturale ed artistico di tutta Capo Verde. Un ottimo riferimento a Mindelo è Paolo Manzoni, un italiano che vive e lavora lì come tour operator. Per chi volesse conoscere Sao Vicente, Santo Antao può contattarlo al seguente indirizzo email: paolo@cvtelecom.Cv. Anche lui è molto simpatico è disponibile e come Paolo e Cristina di Praia, ci ha veramente aiutato molto e consigliato bene. Mindelo è una bella città di impronta portoghese ed anche inglese, con un porto che è il più importante dell’arcipelago. Molto famoso è il suo carnevale ed in generale le serate, soprattutto nei fine settimana sono molto animate. Sao Vicente ha anche delle belle spiagge molto frequentate dai surfisti. Da Sao Vicente ci siamo recati via mare a santo Antao, l’isola più verde dell’arcipelago, vero paradiso dei trekker. Qui abbiamo pernottato a Ponta da Sol ospiti di Blaize, un francese che gestisce un bed & breakfast che a richiesta fa da guida per i trekking. E’ veramente molto simpatico e competente e ci ha sempre dato le dritte giuste per muoversi a Santo Antao. L’isola è stupenda così come la sua gente, calda ed ospitale. Qui abbiamo fatto delle camminate bellissime e conosciuto delle belle persone che ci rimarranno nel cuore. Da santo Antao siamo tornati a sao Vicente e da qui abbiamo preso l’aereo per Sal, ultima tappa del nostro viaggio. Che dire di Sal dato che la conoscono tutti? Posso solo dire che noi non amando il turismo di massa non stravediamo per Sal, un’isola ormai sottratta ai capoverdiani dove tutto costa come se non di più che in Italia… . Noi a Santa Maria siamo stati comunque bene (evitando la spiaggia di fronte ai villaggi) ed abbiamo dormito al sakaroulè un piccolo albergo gestito da una coppia italo francese (laurent e Paola), molto simpatici pure loro. P.S.: per le donne Paola gestisce una bella boutique a Santa Maria.
Il viaggio è stato bello per vari motivi: le isole sono molto diverse fra loro non solo nei paesaggi ma anche nelle persone ed ognuna ti lascia un ricordo forte nel cuore; i capoverdiani sono persone molto interessanti, che a differenza di quanto si dice non ti regalano un sorriso solo perchè sei un turista, ma che se riesci a conoscerli un pò, ad entrare in contatto (pur non parlando che poche parole misto creolo-portoghese) ti lasceranno un ricordo indelebile, di un popolo fiero ed orgoglioso, sempre ospitale. Siamo tornati da tre settimane e la morabeza si fa sentire. Per notizie più dettagliate ed indirizzi, scriveteci! Mauro e Sara