Alla scoperta dell’Albania
Finalmente arriva il gran giorno.
Siamo in quattro, una coppia di adulti (anziani, sic!), cioè mio marito ed io e due giovani, mio figlio e la sua ragazza (sposi il prossimo 21 giugno). La ragazza nasconde a stento lo perplessità per questa meta scelta da me e desiderata da tanto tempo.
Partenza da Roma Fiumicino, arrivo a Tirana in poco più di un’ora. L’aeroporto di Tirana non è grande, ma modernissimo, efficiente, pulito. Noleggiamo una Gol della Wolksvagen…Non ho dimenticato la “f”, dico proprio “Gol”, piccola, efficiente, ma ci accorgeremo presto che sarebbe stato preferibile un fuoristrada. Arriviamo a Tirana in pochi minuti. Ci è di prezioso aiuto la compagnia di un ingegnere albanese, residente in Italia, che ci fa fare un giro veloce nel centro della città, che troviamo animata, piena di giovani e tranquilla. Per il pranz ci guida in un locale “Vila 31” dove chiediamo piatti di tradizione albanese e qui ci vorrebbe un intero capitolo per descrivere i sapori della carne e delle verdure, i colori, la quantità di cibo e il vino della casa, concludiamo con fettine di frutta mista condite con miele e polvere di cannella… Il prezzo ci sorprende: paghiamo in quattro quello che in Italia sarebbe a stento sufficiente per una persona.
Organizziamo poi il breve itinerario per questi tre giorni. Data l’esiguità di tempo a disposizione siamo costretti a rinunciare a far rotta verso sud, dove ci sono il mare e le spiagge più belle, perchè le strade sono poco agevoli e il viaggio sarebbe troppo lungo . Decidiamo di andare a Scutari (Shkoder); lungo la strada facciamo una deviazione per arrivare a vedere il mare attraversando un parco regionale che ci ricorda la costa maremmana. Riusciamo a cogliere il languido tramonto del sole visto da una spiaggia deserta ma non desolata. Ci ferma la polizia, andavamo troppo veloci? Quando si accorgono che siamo Italiani ci fanno proseguire sorridendo amichevolmente. Arriviamo a Scutari alla ricerca di un albergo. Alle spalle della piazza principale scartiamo quello indicato dalla guida perchè non ha il bagno in camera e ci dirigiamo verso l’insegna dell’ “HOTEL KADUKU”…Amore a prima vista: è un’antica villa aristocratica, trasformata in albergo, con un’atmosfera familiare e raffinata, prezzo modico. I ragazzi vanno a cena, noi preferiamo riposare e smaltire il pranzo luculliano. Al mattino, durante la colazione, chiacchieriamo con i proprietari, una coppia distinta e affabile, ci raccontano tanto della loro vita e delle vicissitudini del Paese…Li invitiamo in Italia per il matrimonio…Speriamo che vengano! A Scutari visitiamo il castello e poi ci dirigiamo verso il lago, grande e limpido. Le stradine che portano verso la montagna sono scalinatelle appena tracciate, percorse da somarelli che trasportano materiale da costruzione; ci inerpichiamo per quelle viuzze respirando i profumi della vegetazione spontanea e fotografando gli asinelli con il loro carico. Ci fermiamo a pranzo in un ristorante (Eden) sul lago e banchettiamo a base di pesci di lago. Il tavolo accanto al nostro è occupato da un ragazzo che avevamo incontrato in aeroporto e al quale avevamo chiesto alcune informzioni: ha voluto offrirci il vino. Andando via ci fermiamo in due bottegucce per comprare qualcosa per cena sperando di non farci riprendere dal richiamo dei ristoranti…Speranza vana. Comunque riceviamo un’accoglienza festosa, ci offrono caramelle, cioccolatini, vorrebbero portarci al bar…
Arriviamo a Durres, Durazzo; troviamo un comodo albergo sul lungomare e poi ci lasciamo attrarre da un ristorante poco distante, il “MONDI” di Edmondo Mondi, un albanese che parla benissimo la nostra lingua. Questa volta mangiamo cozze, pesce di mare, insalata mista e alla greca, verdure grigliate, frutta al miele.
La passeggiata per Durazzo ci svela una città vivacissima, resa festosa dalla celebrazione della Pasqua ortodossa, la via principale è isola pedonale, il manto stradale è stato appena rifatto e l’illuminazione è curatissima. A poca distanza ci sono i resti del teatro romano in restauro.
Al mattino ci dirigiamo verso la parte sud della città dove si trovano le spiagge e gli stabilimenti balneari più facilmente raggiungibili. Ci dicono che verso il nord la sabbia e più bianca. Qui ci concediamo il lusso di sdraiarci al sole cercando di vedere al di là del mare la vicina costa pugliese, poi una passeggiata per non avere troppi scrupoli a tavola e di nuovo a pranzo, ancora una volta a base di pesce…Gnamm gnamm.
Torniamo a Tirana e nuovamente guidati dal nostro amico approfondiamo la conoscenza della città. Da vedere i giardini e il Casinò, il quartiere delle ambasciate con le architetture in stile razionalistico. Ci colpiscono in particolare le vetrine degli abiti da sposa, la scelta è amplissima e i prezzi del tutto onesti…Varrebbe la pena venire qui, con il risparmio si pagherebbe anche una vacanza di lusso; peccato che Rosangela l’abbia già acquistato!!! Visitiamo il quartiere che era interdetto anche agli abitanti di Tirana e che ospitava le residenze dei politici durante il regime.
E’ di nuovo ora di cena, questa volta andiamo al PIRRO MANI in Rr Ali Demi 131, ci hanno portato di tutto di più: carni tenerissime, intingoli gustosi, insalate, verdure, antipasti vari…Non so quanto tempo ci vorrà per smaltire ciò che abbiamo mangiato in tre giorni.
Ci siamo poi diretti all’aeroporto in un albergo per un breve sonnellino prima della partenza antelucana.
Il viaggio era terminato… Si è trattato solo di un assaggio…La prossima volta resteremo almeno due settimane e noleggeremo un fuoristrada o porteremo la Panda 4×4 acquistata l’altro ieri.