Alla scoperta del Sud Est asiatico

Singapore, tour della Malesia e soggiorno alle isole Perhentian
Scritto da: ashante
alla scoperta del sud est asiatico
Partenza il: 11/09/2014
Ritorno il: 29/09/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 3000 €
ALLA SCOPERTA DEL SUD EST ASIATICO: SINGAPORE – MALESIA – PERHENTIAN ISLAND

Non essendo mai stati in Asia, battezziamo il 2014 per l’anno del Sud Est Asiatico. Assieme a mio marito Stefano e nostro figlio Davide di 19 anni decidiamo per un tour in Malesia con soggiorno al mare e perché no, dato che siamo in zona, qualche giorno a Singapore.

A Marzo di quest’anno contattiamo un’agenzia locale di Kuala Lumpur “Asian Trail”, la nostra referente sarà Alice, una ragazza italiana.

In breve tempo Alice ci invia il programma che prevede 5 giorni di tour con guida italiana e come soggiorno al mare ci propone le isole Perhentian (Kecil) al BuBu Island Resort.

Dopo averlo valutato, aggiungiamo al programma di Alice 3 notti a Singapore, decidendo autonomamente l’albergo e il da farsi in città.

Acquistiamo in Agenzia i voli Air France per le tratte Bologna – Parigi, Parigi – Singapore e al ritorno Kuala Lumpur – Parigi, Parigi – Bologna e in quell’occasione con l’Agenzia stipuliamo un’assicurazione che in caso di mancata partenza prevede il 75% del rimborso dei biglietti aerei anche fino al giorno prima della stessa.

Ci rivolgiamo a Europe Assistance per analoga assicurazione per la restante parte del viaggio (tour e soggiorno) e in prossimità della partenza stipuliamo anche un’ assicurazione sanitaria.

Per quanto riguarda il profilo sanitario non vi è nessun obbligo di vaccinazione, noi però eseguiamo su consiglio medico la vaccinazione antitifica, (siamo già vaccinati per l’Epatite A e B).

Nella valigia mettiamo indumenti estivi, abbigliamento mare, k way, ombrelli, repellenti per le zanzare, felpa per la sera da utilizzare sulle Cameron Higlands e scarpe da trekking leggere.

Il nostro viaggio inizia l’11 Settembre e dopo 13 ore di volo da Parigi arriviamo a Singapore il 12 alle ore 14,10 (ora locale, ci sono 6 ore avanti di fuso orario).

Siamo finalmente in Asia, la giornata è soleggiata e come nei viaggi precedenti l’emozione e l’entusiasmo ci travolgono.

Usciamo dal Changi Airport e il primo impatto l’abbiamo con il caldo-umido di questa città. Saliamo sull’auto che ci porterà all’albergo (trasferimento organizzato dall’Asian Trail) e mentre percorriamo il tragitto restiamo incantati dall’ordine, dai giardini con innumerevoli piante tropicali e dall’imponente skyline che appare ai nostri occhi.

Il nostro albergo Jayleen 1918 è in pieno centro e a pochi passi dalla fermata metropolitana Clarke Quay. Il tempo di appoggiare i bagagli e reflex alla mano siamo fuori, insaziabili di vedere, di esplorare.

Per prima cosa scambiamo dentro ad un centro commerciale gli Euro in Dollari di Singapore, poi visitiamo il Raffles Hotel, struttura che riporta al periodo coloniale britannico e l’Asian Civilisations Museum dedicato all’intreccio di culture e tradizioni del continente asiatico.

Col calare del sole i grattacieli prendono forma, si animano, si illuminano e lo spettacolo è fantastico. Ceniamo in un ristorantino lungo i Quays a ridosso del Singapore River; la zona è caratterizzata da innumerevoli e affollati ristoranti, bar e club. Questa nostra prima giornata asiatica è giunta al termine; ce ne aspetteranno tante altre… questo è solo l’inizio.

13/9 Dopo una buona dormita ci dirigiamo a Chinatown ed a seguire Little India.

In questi quartieri quello che incanta è l’atmosfera: i mercati tradizionali, le bancarelle e gli innumerevoli templi fanno di questi luoghi un tripudio di colori e di spiritualità.

In serata compriamo a una stazione metro le tessere (Ez – link) per viaggiare sulle quattro linee della MRT. Sono tessere che vanno caricate con un importo minimo di 10$ + 5$ di deposito, valide anche sugli autobus; al termine dell’utilizzo viene restituita la eventuale somma rimanente.

14/9 Ultimo giorno a Singapore. Ci rechiamo a Marina Bay con le sue costruzioni eccentriche come l’Art Science Museum e il Marina Bay Sands, dopodichè il Botanic Garden un eden di verde e tranquillità che ospita rare orchidee. Pranziamo in questo bellissimo giardino in un ristorante dalla cucina internazionale “Casa Verde” e subito dopo scendiamo con la Metro a Orchard Road. Siamo nella via dello shopping, centri commerciali e grandi magazzini si susseguono l’un l’altro; da contrasto a questo scenario Emerald Hill Road, una via fiancheggiata da case a schiera colorate in stile coloniale tra le più belle di Singapore.

Ceniamo in un Sea Food consapevoli che è la nostra ultima serata, poi dal terrazzo all’ultimo piano del nostro albergo ci godiamo ancora una volta la spettacolare vista.

Possiamo dire che Singapore ci ha affascinati, seducente ed elegante più che mai con le sue ambiziose costruzioni, è un simbolo della città moderna proiettata al futuro.

15/9 Dopo aver fatto colazione con un taxi andiamo alla stazione dei bus presso il Centro Commerciale Golden Mile a pochi chilometri dal nostro albergo e alle 9,45 si parte per Kuala Lumpur. Terminato il controllo passaporti e bagagli siamo in Malesia.

Ci fermiamo per il pranzo in un’area di servizio, lì scambiamo i pochi $ rimasti in MYR, saranno utili per pagare il taxi che dalla stazione bus di K.L. ci porterà all’Hotel; il viaggio poi riprende attraversando distese di palme a non finire. Dopo circa 7 ore arriviamo alla stazione bus in Berjaya Time Square a K.L. e con un taxi pagando 20 MYR (circa 5 Euro) andiamo all’Hotel.

L’Hotel Renaissance proposto dall’Agenzia Asian Trails è fantastico e vicinissimo sia alle Petronas Towers che alla stazione metro (monorail). Verso sera incontriamo Alice (operatrice dell’agenzia) che ci da alcuni consigli sulle cose da vedere in città e informazioni sul tour che partirà dopo due giorni.

E’ sera, usciamo e l’impatto con le Petronas Towers è mozzafiato; come due razzi spaziali pronti per il lancio sono la sede della compagnia nazionale del petrolio e del gas Petronas e l’immagine simbolo della città. Alla base delle due torri vi è un grosso centro commerciale dove facciamo il cambio con valuta malese e acquistiamo una sim card (Celcom Prepaid) che risulterà essere estremamente conveniente per le telefonate verso l’Italia.

Ci dirigiamo a piedi al “Triangolo d’oro” nella via Bukit Bintang dove numerosi e vivaci ristoranti cercano di attirare i clienti. Buffo a dirsi ma la scelta ricade su un ristorante italo – greco; il cameriere ci fa accomodare su un terrazzo panoramico dove si può godere del passaggio sottostante.

Ritorniamo all’albergo e veniamo travolti dalla varietà e colori delle bancarelle di strada. I rumori, i suoni il brulicare di gente indaffarata ci rallegra e diverte rendendo questo insieme tipicamente asiatico.

16/9 Dedichiamo la giornata interamente a K.L. e nonostante il cielo grigio e il tasso di umidità elevato lo spirito non si fiacca; in qualsiasi condizione la città va vista!

Utilizzando la metro e scendendo nei pressi di Dataran Merdeka visitiamo la Jamek Mosque e Sultan Abdul Samad Building (palazzo del Sultano). Ci dirigiamo al Central Market dove innumerevoli bancarelle vendono prodotti dell’artigianato locale, opere d’arte, abiti e gioielli. Qui mi scateno, il posto ideale per acquistare qualcosa per sé stessi e da portare agli amici; per riuscire a spuntare un buon prezzo contrattiamo accanitamente. E’ l’ora di pranzo, accontentiamo Davide andando in un McDonald’s nelle vicinanze. Proseguiamo per Chinatown in Jalan Petaling, l’atmosfera è elettrizzante, è una delle vie dello shopping più pittoresche di K.L.

Innumerevoli bancarelle riempiono in tutta la sua lunghezza questa strada coperta dove si possono trovare a poco prezzo (contrattando) copie di orologi di marca e borse firmate.

Entriamo in Mariamman Temple poi rotta verso la Menara Tower, la torre delle comunicazioni. Un servizio navetta porta alla torre e senza fare fila saliamo fino al primo piano all’ Observation Deck (276 metri). Wow, che spettacolo! Purtroppo il grigiore della giornata spegne i colori e le foto non rendono come dovrebbero.

Passeggiamo ancora un po’ curiosando tra un centro commerciale e l’altro, poi per cena nuovamente in Bukit Bintang. Finisce qui la nostra permanenza a K.L. ; sicuramente più caotica di Singapore ma senza dubbio più autentica e asiatica. Domattina inizia il tour e l’avventura continua.

17/9 Pronti nella hall dell’albergo con bagagli appresso verso le ore 9 si presenta la nostra guida, un signore di origine indiana e di nome italianizzato “Vincenzo”. Saliti sul van, ci informa che insieme a noi ci sarà anche una coppia di italiani in viaggio di nozze. “Magnifico! In questo tour saremo solo in cinque”. Sbrigate le presentazioni tra noi, la giovane coppia e l’autista, partiamo; destinazione della giornata: le Cameron Highlands.

Durante la strada visitiamo la Royal Pewter Factory, (azienda di fama mondiale nota per la lavorazione interamente a mano del peltro) e dopo una spiegazione sulla lavorazione di questa lega ci conducono in una boutique con oggetti di produzione locale venduti senza forzare la mano.

Proseguiamo per le Batu Caves (il principale sito di pellegrinaggio per gli Indù Malesi) dedicato al dio Murugan. Lungo la scalinata (272 gradini) che conduce alla grotta principale è facile imbattersi in scimmiette curiose che scorazzano intorno ai turisti in cerca di cibo e che sono divenute ormai parte della scenografia del luogo.

Dopo pranzo ci fermiamo in un cottage, dove alcuni artigiani costruiscono ceste con canne di bambù; in seguito breve sosta alle cascate Lata Iskandar di Tapah.

Attraversando vaste distese di piantagioni di tè arriviamo alle Cameron Highlands (1.500 m.) e al nostro albergo (Strawberry Park Resort). Questa zona, oltre che per il tè è famosa anche per la coltivazione delle fragole. Incredibile a dirsi, visto il caldo dei giorni precedenti, ma qui di sera occorre la felpa. Entusiasti di questo primo giorno di tour, ceniamo e poi…Good Night!

18/9 Siamo nelle Cameron Highlands. Si tratta della “hill station” più estesa della Malesia e dal finestrino del van ci godiamo queste magnifiche verdi colline ondulate di piantagioni di tè. Più volte il nostro autista si ferma dandoci l’opportunità di scattare foto. Arriviamo al centro visite delle piantagioni Boh (la più grande azienda produttrice di tè) nel cuore delle C.H.; qui visitiamo la fabbrica e assistiamo alla lavorazione delle foglie del tè: macinazione, essiccamento e imballaggio. Anche qui i visitatori possono comprare i loro prodotti e dopo un assaggio e l’altro acquisto alcune confezioni di tè nero da regalare agli amici.

Proseguiamo il viaggio verso la città reale di Kuala Kangsar sede del sultano di Perak e scendiamo per vedere la moschea di Ubudiah caratterizzata da un’imponente cupola dorata a forma di cipolla.

Dopo pranzo, consumato in un piccolo ristorante a base di ottimo cibo asiatico, ci dirigiamo a Bukit Merah per vedere l’Orang Island. Con un breve percorso in barca raggiungiamo questa isola dove vi è un centro studio che si propone per la salvaguardia di questa specie in via d’estinzione. Alcuni oranghi ci osservano dietro una rete metallica; il caldo umido è davvero insopportabile ma non ci impedisce di fotografare. Risaliamo sul van e facciamo un’ultima sosta veloce in un supermarket a Gerik per comprare su consiglio di Vincenzo dolciumi e caramelle che distribuiremo il giorno dopo ai bambini aborigeni.

Ripartiamo e lungo la strada che attraversa la giungla, una forte pioggia ci sorprende; nel giro di breve tempo cessa l’acquazzone e arriviamo a Belum, destinazione finale di questo secondo giorno di tour. Pernottiamo al Rainforest Belum Resort (due notti), affascinante struttura nello stato di Perak immersa nella foresta pluviale. Termina così questa giornata… a domani!

19/9 Oggi dobbiamo affrontare la giungla e io sono terrorizzata al pensiero delle sanguisughe. Ho letto che in caso di terreno umido e fangoso dovuto alle recenti piogge, queste bestioline si nascondono tra le foglie, perciò è possibile che mentre si fa trekking sui sentieri ti si attacchino alle caviglie e gambe.

Ci vestiamo con pantaloni lunghi leggeri e calze di cotone fino al ginocchio e poi… fuori splende il sole e fa molto caldo, quindi… speriamo bene.

Partiamo alla mattina e con una piccola imbarcazione percorriamo il lago artificiale Temenggor formato da una diga nel cuore della foresta pluviale. Questo parco statale, che si estende nell’angolo più settentrionale del Perak è uno dei tratti più vasti di giungla incontaminata della Malesia Peninsulare.

Siamo veramente fortunati, la presenza del sole fa riflettere la vegetazione intorno al lago conferendo all’acqua tonalità di verde spettacolari. Di tanto in tanto ci fermiamo e con una guida locale esploriamo alcuni sentieri, vediamo così un millepiedi gigante e la Rafflesia, una pianta parassita priva di foglie, stelo e radici con un fiore che può essere considerato il più grande del mondo (può arrivare fino ad un metro di diametro). Avendo questo fiore un ciclo vitale breve (massimo una settimana), purtroppo lo vediamo oramai alla fine del suo percorso biologico perciò quasi in fase di essiccamento.

Giungiamo in seguito ad un insediamento degli Orang Asli a Kejar Hilir, nomadi dediti alla caccia, pesca e agricoltura, ancora legati alle tradizioni ancestrali. Ci accolgono con assoluta indifferenza e anche quando cominciamo a distribuire ai bambini le merendine comprate il giorno prima, accettano impassibili senza degnarci di un sorriso. Scattiamo foto con discreto imbarazzo e andiamo via salutando delusi. Attracchiamo nei pressi di un altro sentiero e da lì raggiungiamo a piedi le cascate di Ruok, immerse in una vegetazione lussureggiante, dove ci fermiamo per il pranzo al sacco. Nelle prime ore del pomeriggio, sotto un sole davvero cocente rientriamo alla base, dopodichè trascorriamo le ore successive nei pressi del giardino dell’hotel ammirando le bellissime piante tropicali e la vista sul lago.

Per concludere possiamo dire di aver trascorso una giornata intensa ed emozionante e anche se non abbiamo incontrato grandi animali è stata per noi un esperienza unica, visto paesaggi bellissimi nella totale pace e tranquillità in un angolo remoto del pianeta.

20/9 Lasciamo in mattinata Belum e ci dirigiamo a Penang nella costa nord -occidentale della Malesia Peninsulare. Penang è un’isola collegata alla terraferma da un ponte lungo 13 Km. che corre sul mare e che ogni giorno trasporta centinaia di veicoli motorizzati.

Arrivati a Gorge Town (capoluogo dell’isola) ci rechiamo a sud della città per vedere il Tempio del Serpente (Snake Temple). Entriamo e ovunque vediamo serpenti dall’apparenza innocua e assonnata arrotolati intorno a dei bastoni e alle colonne dell’altare. Vincenzo ci spiega che questi rettili, in natura velenosi, sono stati privati della loro ghiandola velenifera ma non dei denti per cui attenzione a infastidirli. Ci spostiamo e in una sezione separata notiamo alcune vasche di vetro contenenti grossi serpenti, qui un custode propone ai visitatori alcune foto particolari: pagando, ti posiziona un bel serpentone intorno al collo o fra le mani e poi …vai di scatto! Noi naturalmente ce ne guardiamo bene e decliniamo l’invito.

Pranziamo in un ristorante sul mare a base di pesce (60 MYR = 15 Euro a testa), a seguire breve sosta in un negozio artigianale di lavorazione di tessuti e qui ahimè, l’acquisto è inevitabile.

Ritorniamo a G.Town e visitiamo il Kek Lok Si Temple, il tempio della beatitudine suprema e anche il più grande tempio buddista della Malesia. La parte superiore è dominata da un’imponente statua in bronzo (36,5 m.) di Kuan Yin, dea della misericordia, della fortuna e della pace.

Con il van ci dirigiamo al Botanic Garden, bellissimo giardino di 30 ettari che dista circa 8 Km. da G.T. Dopo pochi passi notiamo numerosi macachi che ci scorazzano intorno e qui, proprio in questo giardino, facciamo la nostra prima conoscenza con un varano. Continuiamo il nostro percorso in mezzo a piante tropicali e ninfee e poco prima di uscire dal parco nel tentativo di fotografare un macaco a distanza ravvicinata, questo ringhia mostrandomi i denti e tentando di rincorrermi. Colta di sorpresa mi allontano di corsa: “ Al diavolo la foto, non ho nessuna voglia di farmi mordere da una scimmia”!

Veniamo accompagnati all’Hotel Bayview nel centro della città e dopo esserci riposati usciamo per fare due passi e cenare. Optiamo per il Red Garden nel cuore di Chinatown dove numerose bancarelle offrono specialità locali a prezzi economici.

Ordiniamo involtini primavera e granchi, deliziando così il nostro palato, poi sazi e soddisfatti ci incamminiamo nuovamente verso l’albergo.

21/9 Come i giorni precedenti, alle ore 9, puntuale arriva Vincenzo con i nostri compagni di viaggio ed essendo l’ultimo giorno di tour, il programma terminerà all’ora di pranzo.

A circa 2,5 km da G.T., ci rechiamo a vedere il tempio tailandese del Buddha reclinato, con tetto a cuspide che ospita all’interno un Buddha disteso lungo 33 m. Dalla parte opposta della strada visitiamo anche il tempio buddista birmano; lungo i corridoi una serie di pannelli dipinti raffigurano episodi della vita di Buddha. All’uscita vedendo alcune bancarelle, mi lascio nuovamente tentare dallo shopping.

Torniamo verso G.T. nel quartiere Chinatown ed entriamo al Khoo Kongsi, una grande casa del clan cinese dei Khoo; Vincenzo ci fa sapere che in questo luogo hanno girato alcune scene del film “ Anna and the King”.

In ultimo visitiamo Fort Cornwallis, un forte di scarso interesse con mura esterne che racchiudono un modesto parco.

E’ l’ora di pranzo e anche l’ora dei saluti, davanti all’hotel Bayview, con baci e strette di mano salutiamo definitivamente “i nostri compagni”, le persone che hanno condiviso con noi questo tour. Mentre saliamo in camera per rinfrescarci un po’, la pioggia comincia a farci visita; mi sento un po’ frastornata, i saluti in queste situazioni mi rattristano sempre.

Appena finito di piovere, siamo di nuovo fuori e per la gioia di Davide ci sediamo a un KFC per mangiare qualcosa. Trascorriamo le restanti ore del pomeriggio tra Chinatown e Little India in mezzo a sfavillanti negozi di abiti colorati, bancarelle gastronomiche e soprattutto godendo dell’intenso profumo di spezie e incenso.

Per cena scegliamo di andare a Batu Ferringhi, località sul mare a 11 km da G.T. dove tutte le sere vi è un animato mercato di bancarelle. Prendiamo il bus n. 101 (fermata vicino al nostro hotel) che a un costo irrisorio e l’aria condizionata sparata al massimo, in circa 40 minuti ci porta a destinazione.

Entriamo al ristorante Golden Thai, ci sediamo a un tavolo collocato sulla spiaggia e mentre ceniamo con noodles al pesce, alcuni ballerini intrattengono i clienti con danze popolari.

Dopo cena curiosiamo un po’ tra le bancarelle poi riprendiamo il bus e ….a nanna; domattina la sveglia suonerà molto presto, con un volo interno raggiungeremo le isole per sei giorni di relax. PERHENTIAN ARRIVIAMO!

22/9 Sveglia alle ore 4,30 poi ritirato il cestino della colazione veniamo accompagnati al Penang International Airport; partiamo alle ore 7 e dopo un’ora di volo arriviamo a Kota Bharu nella costa nord orientale della Malesia Peninsulare.

Fuori dall’aeroporto ad attenderci c’è un van del Bubu Resort che ci porta a Kuala Besut, punto d’imbarco per le isole. All’ufficio del resort veniamo registrati e poi dal molo, con una barca a motore, prendiamo il largo sul Mare Cinese Meridionale.

Le Perhentian comprendono due isole principali: Kecil (piccola) e Besar (grande) e dopo una traversata di circa 30’ arriviamo sull’isola di Kecil al molo del Bubu Resort.

Veniamo accompagnati al ristorante in stile palapa e in attesa della camera ci viene offerto un drink di benvenuto. La Receptionist ci fornisce alcune informazioni sulla struttura (che fatica! La nostra conoscenza dell’inglese è limitatissima) e dopo un’oretta ci viene assegnata la camera n.110 a piano terra con davanti il giardino direttamente sul mare. Il tempo di sistemare i bagagli poi percorrendo la bella spiaggia di Long Beach scegliamo per il pranzo uno dei tanti ristorantini che vi si trovano.

Trascorriamo le ore del pomeriggio nell’ozio più totale a crogiolarci al sole, poi verso le ore 18 sorseggiamo il nostro cocktail offerto dal resort (rituale che si ripeterà ogni giorno).

Consumiamo la cena al Bubu che l’oscurità della sera e il chiarore della luna gli conferiscono un aspetto molto romantico.

Kecil ci è parsa un’isola tropicale a tutti gli effetti; spiagge bianche, giungla fittissima e rigogliosa fanno da cornice a un mare cristallino. E’ il nostro primo giorno in questo paradiso, domattina sorgerà il sole e noi saremo pronti per esplorare questa meraviglia.

23/9 Dopo qualche ora di tintarella, pensiamo sia giunto il momento di fare conoscenza con la fauna marina; ci attrezziamo con maschera e boccaglio e via pronti per il bagno. Non occorre allontanarsi troppo, è sufficiente immergersi all’altezza del pontile per vedere una moltitudine di pesci colorati che ci sguazzano attorno incuranti della nostra presenza.

Risaliamo sulla spiaggia che è l’ora di pranzo e ci viene l’idea di andare a Coral Bay attraverso un sentiero che da Long Beach taglia in mezzo alla giungla e con una camminata di 15 minuti porta alla parte opposta dell’isola. Naturalmente la cosa non mi entusiasma e al minimo rumore lancio gridolini venendo così derisa da Stefano e Davide.

Pranziamo alla taverna Amelia, una delle tante presenti sulla spiaggia, poi per coccolarci compriamo una grossa noce di cocco e a turno passandocela ne beviamo il contenuto.

Coral Bay è una spiaggia meno bella rispetto a Long Beach, ha però il vantaggio che le escursioni vengono vendute a prezzi più convenienti.

Rientriamo alla base percorrendo nuovamente il sentiero e questa volta oltre agli scoiattoli vediamo alcuni varani, lucertoloni pigri che non si scompongono al nostro passaggio.

Il tempo per una doccia poi cala il tramonto e i colori si spengono, la natura ci sta comunicando che la giornata è giunta al termine.

24/9 Torniamo a Coral Bay e prenotiamo, pagando 30 MYR a testa, l’escursione in barca per fare snorkeling. Le tappe sono: Shark Point, Coral Point, Turtle Point, il Villaggio dei pescatori (per il pranzo), il Faro infine la Romantic Beach. Verso le 11 partiamo e oltre a noi ci sono due ragazze italiane.

E’ meraviglioso, la barriera corallina pullula di vita; pesci di vari colori, razze, tartarughe nuotano intorno a noi in una danza armoniosa ed elegante.

All’ora di pranzo, come da programma, ci fermiamo al Villaggio dei Pescatori per un pasto a self service, riprendiamo il giro e in ultimo sosta alla Romantic Beach. La sabbia qui è davvero bianca e sulla spiaggia vi è un alberello dove alcuni visitatori hanno appeso legati ad un filo pezzetti di corallo, facendolo sembrare un albero natalizio.

Facciamo il bagno e qui Davide trova una conchiglia molto bella, lucida, perfetta, l’ideale da portare a casa come ricordo.

Finita l’escursione torniamo al nostro resort e mentre sorseggiamo un drink, notiamo quattro grossi varani che spuntano tra la fitta vegetazione ai margini del villaggio.

Cala la sera, ceniamo e ci lasciamo incantare dal cielo trapuntato di stelle.

25/9 Restiamo per buona parte della mattinata sui lettini del BuBu a prendere il sole, leggere e ascoltare musica. A metà giornata decidiamo di andare sull’isola di Besar, in particolare alla spiaggia del PIR (Perhentian Island Resort). Utilizziamo un taxi boat che al costo di 10 MYR a persona ci porta a questa spiaggia situata proprio di fronte a noi.

La spiaggia del PIR è sicuramente la più bella di tutte; un’incantevole baia a forma di mezzaluna con all’estremità un’altra piccola baia.

Affamati ci sediamo subito in un ristorante molto carino in riva al mare, poi nel tempo che rimane ci spaparanziamo in spiaggia e tra un bagno e l’altro il taxi boat ci ritorna a prendere per portarci a Long Beach.

Oggi è il compleanno di Davide, seduti al ristorante del BuBu alla fine della cena, i camerieri accompagnati dalle note di “Happy Birthday” ci portano un dolcetto con al centro una candelina.

Avevamo organizzato tutto a sua insaputa, ma la cosa straordinaria è poter dire di aver compiuto 20 anni in un posto così bello e speciale.

26/9 E’ da qualche giorno che valutiamo l’ipotesi di un’ uscita in mare per pescare; in effetti in un mare dove la fauna è così ricca e varia, l’idea può essere allettante. Torniamo perciò a Coral Bay e acquistiamo al costo di 300 MYR per quattro ore una battuta di pesca con canna e lenza a mano.

Terminati i preparativi, partiamo e io mi posiziono in fondo alla barca a motore con la macchina fotografica pronta ad immortalare chissà quale evento.

Ci spingiamo un po’ fuori dal parco marino e in più punti il ragazzo che ci accompagna prepara l’esca dando a Stefano e Davide la possibilità d pescare.

Alla fine è Davide quello che ha preso il maggior numero di pesci, catturando persino un piccolo barracuda.

Rientriamo nel primo pomeriggio con i “trofei” e su consiglio del nostro accompagnatore, andiamo alla taverna Amelia, dove i pesci ci vengono cucinati e serviti in piatti diversi.

Ritorniamo al villaggio e verso sera un sms dell’agenzia di viaggi italiana ci informa che il nostro volo di ritorno Air France è stato annullato e quindi riprogrammato con la compagnia aerea Turkish Airlines; la partenza è circa allo stesso orario e con scalo a Istanbul.

E’ stata una mattinata piacevole e divertente in cui Stefano e Davide hanno potuto mettere a confronto le loro abilità di pescatori.

Domani sarà una giornata all’insegna del più totale relax; ci dedicheremo alla spiaggia, al sole, al mare e con grande probabilità a un buon piatto di noodles.

27/9 Mi alzo di buonora e dalla spiaggia nel silenzio più totale osservo il sole che sorge; nel cielo appare un bagliore e il pontile sul mare si accende di rosso. Immortalo questa scena con la reflex ma anche con il cuore, mi riscalderà nelle serate di inverno quando penserò a questo luogo.

Già dalle prime ore del mattino il caldo si fa sentire e per rinfrescarci ci tuffiamo tra l’arcobaleno di pesci colorati della barriera corallina.

A metà mattinata con il taxi boat ritorniamo alla spiaggia del PIR, vogliamo goderci un’ultima volta questa meravigliosa baia. Noleggiamo un ombrellone con tre lettini e all’ora di pranzo ci sediamo al solito ristorante sul mare.

Trascorriamo le restanti ore del pomeriggio distesi sugli sdrai, a fare bagni e passeggiate; scatto ancora alcune foto poi purtroppo viene il momento di salutare questo angolo incantevole delle Perhentian.

Il tempo scorre troppo velocemente e la giornata giunge al termine, con un po’ di tristezza guardo i raggi del sole morire nel crepuscolo, la vacanza è finita domani si parte, si torna a casa.

28/9 Dopo aver fatto colazione e finito di sistemare i bagagli, liberiamo la camera; alle ore 12 dal molo del resort saliamo su una barca che ci riporta a Kuala Besut. Per un tratto procediamo velocemente lungo la costa poi le Perhentian ci appaiono sempre più lontane fino a perdersi ai nostri occhi.

Rifacciamo il percorso inverso all’arrivo e giunti all’aeroporto di Kota Bharu attendiamo il volo domestico delle 17,05 che ci riporterà a Kuala Lumpur (aeroporto di Subang). Atterrati, ad attenderci c’è un autista dell’Asian Trail che in circa 40’ ci porta al KLIA (Kuala Lumpur International Airport).

Nell’attesa di partire ceniamo e facciamo gli ultimi acquisti. Alle 23,15 l’aero della Turkish Airlines con destinazione Istanbul si alza in volo portandoci via dalla Malesia e dal continente asiatico.

Arriviamo a Istanbul alle 5,15 del mattino ora locale e dopo qualche ora di attesa in aeroporto, alle 8,40 partiamo per l’Italia.

Sono le 10,15 quando l’aereo atterra al Guglielmo Marconi di Bologna.

Il nostro viaggio termina qui, esattamente 18 giorni fa nello stesso posto e allo stesso orario la vacanza aveva inizio.

E’ stato un bellissimo viaggio, intenso di esperienze ed emozioni; da Singapore con i suoi grattacieli e la sua impronta moderna e raffinata, alla Malesia, terra di culture multietniche dove i profumi delle spezie si fondono con i colori della frutta tropicale e le palme da olio, le piantagioni di te e le immense foreste pluviali convivono tra loro creando una stupefacente biodiversità ambientale.

Infine le isole Perhentian perle indiscusse della Malesia Peninsulare, dove il tempo si è fermato e che si sono offerte a noi con un solo messaggio: BENVENUTI IN PARADISO!

Per coloro che fossero interessati ad un soggiorno alle isole Perhentian, ci sentiamo di consigliare il BuBu Island Resort per la bella posizione e il buon ristorante.

Un ringraziamento ad Alice dell’Asian Trail che con la sua infinita pazienza ci ha affiancato nella realizzazione di questo viaggio.

Per ulteriori informazioni potete contattarci a questo indirizzo:iotti_paola@libero.it

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Singapore

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Foresta pluviale Belum

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Batu Caves

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Isole Perhentian

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Isole Perhentian

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Petronas Tower

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Isole Perhentian



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