Alla scoperta del Sud della Corsica

Estate 2009, io e la mia dolce metà scegliamo come destinazione, per trascorrere una settimana di vacanza, il sud della Corsica! E finalmente arriva il giorno della partenza. Il primo agosto carichiamo la nostra mitica Ford Fiesta e lasciamo Roma per raggiungere Civitavecchia dove ci attende la nave della Snav che ci condurrà ad Olbia...
Scritto da: Francy74
alla scoperta del sud della corsica
Partenza il: 01/08/2009
Ritorno il: 08/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Estate 2009, io e la mia dolce metà scegliamo come destinazione, per trascorrere una settimana di vacanza, il sud della Corsica! E finalmente arriva il giorno della partenza. Il primo agosto carichiamo la nostra mitica Ford Fiesta e lasciamo Roma per raggiungere Civitavecchia dove ci attende la nave della Snav che ci condurrà ad Olbia l’indomani mattina. L’attesa per l’imbarco è semplicemente snervante ma finalmente alle 21,3o riusciamo a salire sulle nave, lasciare l’auto e impossessarci, non senza prima aver fatto un fila estenuante, della nostra cabina. Io che non avevo prima d’ora preso la nave sono eccitata come una bambina. Ormai l’avventura è iniziata, ci attende un lungo viaggio che ci condurrà alla meta stabilita. Per fortuna il mare è calmo e la traversata risulta essere tranquilla, riusciamo anche a riposare un pò.

Alle 6.Oo del 2 agosto siamo ad Olbia, dopo circa 2o minuti riusciamo a sbarcare con l’auto, che sollievo, avevo proprio bisogno di mettere I piedi a terra! Decidiamo di fermarci a fare colazione in un bar che troviamo lungo la strada che ci condurrà a Santa Teresa di Gallura dove ci attende la nave della Moby per Bonifacio. Il sole che sta nascendo accende la costa sarda di mille colori, calde tonalità che sembrano darci il benvenuto. Il nostro viaggio è iniziato veramente nel migliore dei modi. Il traghetto per Bonifacio è alle 15,oo pertanto decidiamo di fare una scappatina a Palau per vedere se riusciamo ad ingannare l’attesa e con l’occasione vedere l’Isola della Maddalena. Purtroppo I traghetti per la Maddalena partono troppo tardi e dobbiamo rinunciare (sarà per la prossima volta), con tutta la calma del caso iniziamo ad incamminarci verso Santa Teresa, splendida e accogliente con la sua piazzetta centrale sulla quale tante casette basse e colorate sembrano sussurrare I loro segreti. Santa Teresa è stata veramente una bella sorpresa, quando arriviamo è ancora avvolta dalla lentezza e dall’ozio vacanziero ma riesce già a svelare la sua vera identità. Dopo aver girato per le sue viuzze, respirato la bella atmosfera, facciamo qualche foto alla torre spagnola che si trova nei dintorni e ammiriamo rapiti il panorama che si gode dall’altura, acqua cristallina, rocce dai mille colori, sabbia bianchissima…Sarà che le nostre vacanze sono iniziate, sarà che siamo predisposti nel migliore dei modi ma ci sembra veramente di essere in pace con il mondo.

Si è fatta l’ora di pranzo, decidiamo di mangiare una bella insalata fresca in un bar molto carino che affaccia quasi sulla piazzetta principale; ma il nostro viaggio non è terminato, ci attende l’imbarco per Bonifacio. Alle 15 in punto ci lasciamo alle spalle le coste sarde che iniziano ad allontarnarsi, le lasciamo con la promessa di tornare.

Queste due isole separate da 5o minuti di traghetto sono più simili di quanto si possa immaginare. Ad accompagnarci lungo tutto il nostro percorso ci sarà un gabbiano che sembra stanco di volare e pertanto decide anche lui di farsi portare dall’altra parte della costa, ogni tanto con il suo richiamo sembra darci il benvenuto a bordo.

Ma ecco che in lontananza iniziano a vedersi le bianche scogliere di Bonifacio, uno spettacolo per gli occhi e per il cuore, sempre più vicine sembrano accoglierci come fossero delle braccia aperte, ed è proprio così, Bonifacio è un incanto (ma ci torneremo dopo) arroccata a strapiombo sul mare guarda l’orizzonte e sembra vegliare sulle numerose imbarcazioni che ogni giorno trasportano i turisti che scelgono di trascorrere qualche giorno su questa terra.

Scendiamo e finalmente siamo in terra Corsa, per fortuna abbiamo con noi il navigatore che ci aiuta a districarci in un dedalo di direzioni possibili. Una menzione speciale va a questo strumento che in più di un’occasione ci ha aiutato a non perdere la bussola! Siamo sulla strada per Propriano (che dista circa 70 Km da Bonifacio), siamo stanchi, è vero, ma ogni tanto il panorama inizia a regalarci quello di cui abbiamo bisogno per rigenerarci; scorci meravigliosi di una terra che si presenta al visitatore con il suo vestito più bello…Iniziamo a percepire la sua anima selvaggia e siamo sempre più convinti di aver fatto la scelta giusta! Arriviamo a Propriano nel tardo pomeriggio passando per il tratto di strada, (tra Sartene e Propriano) che costeggia gli ettari di territorio andati in fumo la settimana prima del nostro arrivo. Uno scempio compiuto da mani umane che hanno avuto il coraggio di oltraggiare, ancora una volta, questa splendida natura.

Ma ecco che iniziamo a leggere le indicazioni che ci porteranno all’hotel Ibiscus che abbiamo scelto per il nostro soggiorno.

Non vi consiglio di seguire il nostro stesso esempio,la nostra stanza non è stata pulita e dobbiamo adattarci a dare una disinfettata alla meglio con quello che abbiamo portato da Roma, una cosa però c’è da dire: abbiamo uno spledido terrazzino con vista sul Golfo del Valinco! Semplicemente fantastico.

Decidiamo di non farci prendere dal panico, in fondo l’hotel è proprio a buon mercato e ci andiamo solo per una doccia e per dormire, il resto del giorno saremo in giro pertanto scegliamo subito di uscire e di andare in perlustrazione per Propriano.

Il paesino è formato da una via lunga e dritta, Avenue Napoleon, che conduce direttamente al porto, a destra e a sinista è piena di locali e ristoranti di ogni tipo, non è semplicissimo mangiare a buon mercato tuttavia considerato il nostro appetito dopo un giorno e mezzo di viaggio scegliamo di cenare con una pizza al Ristorante “U Corsu” che bocciamo immediatamente dopo che la cameriera, con fare saccente, corregge il mio francese arrugginito e scolastico. Purtroppo non è una novità che I francesi non siano molto disponibili a cimentarsi in lingue diverse dalla loro…Comunque chiediamo subito “dell’eau en caraffe” (invece dell’acqua in bottiglia) per non dover fare un mutuo per pagare il conto. Vi consigliamo, infatti, di non chiedere acqua imbottigliata che ha dei costi incredibilmente alti.

Dopo una passeggiata a il porto decidiamo che è ora di andare a riposare, così ce ne andiamo in camera a preparare le escursioni per il giorno seguente.

2° giorno: Belvedere e spiaggia di Campomoro Per prima cosa andiamo a comprarci il pranzo in uno dei due supermercati di Propriano, caotico, sporco e con personale addetto alla vendita semplicemente improbabile…Ci muniamo dell’immancabile baguette che ci accompagnerà per il resto della settimana e un pò di jambon (prosciutto cotto) e via per la strada che ci porterà a Campomoro.

Purtroppo il tempo non è dei migliori, tuttavia, decidiamo lo stesso di trascorrere la nostra prima giornata in una delle bellissime spiagge di cui la Corsica è ricca, scegliamo la spiaggia di Campomoro (sull’estremita della costa sudoccidentale del golfo di Valinco), acqua cristallina, sabbia bianchissima e fine e tanti tanti pesciolini pulitori che, non appena entrati in acqua, decidono di farci un peeling alle gambe…

Le spiagge in Corsica (parlo del Sud) non sono attrezzate pertanto munitevi di obrellone, pranzo, acqua e quant’altro riteniate utile per la sosta.

E’ una spiaggia bellissima e finalmente riusciamo a rilassarci un pò. Lungo la strada che conduce al belvedere Campomoro ci fermiamo per ammirare il panorama e scattare qualche foto.

Verso sera rientriamo in albergo, una doccia veloce e poi via a cena alla scoperta di un nuovo ristorantino, ci ispira “A Cantaria” un piccolo locale, che vi consigliamo, con una bella veranda ombreggiata gestito da due ragazzi molto gentili che ci accolgono subito con simpatia. Diventerà il “nostro” locale e ci accompagnerà per il resto delle serate.

Quì assaggiamo la Birra Pietra la famosa bevanda Corsa “accumudata co a castagna” si proprio così, è realizzata con la farina di castagna e devo dire che è veramente buona tanto che decideremo di portarne qualche bottiglia a Roma al nostro rientro.

Nel frattempo abbiamo preso un pò di informazioni al porto di Propriano per fare delle gite in barca alla scoperta dei luoghi più suggestivi e incontaminati di questa splendida terra.

Troviamo una compagnia di navigazione “Promenades en mer” che organizza gite alla Riserva Naturale di Scandola e al Conservatorio del litorale, decidiamo di prenotarci per entrambe le giornate (decisione che in termini economici non ci costerà pochissimo, le uscite in barca, infatti, non si possono definire proprio economiche ma ne vale la pena).

3° giorno: Spiagge di Palombaggia Il giorno dopo decidiamo di arrivare alle spiagge di Palombaggia, a sud di Porto Vecchio. Dopo 1 ora e 3o circa di viaggio giungiamo a destinazione e quello che si apre davanti ai nostri occhi è un panorama veramente spettacolare: sabbia bianca, scogli rosati, dune, pini e mare dalle mille tonalità di verde, azzurro e turchese, uno spettacolo della natura. Per fare il bagno in queste acque cristalline sembra quasi necessario chiedere scusa a madre terra, l’uomo sembra essere, infatti, un intruso che oltraggia la bellezza della natura, dei luoghi ancora incontaminati. Purtroppo il vento è un pò insistente ma non abbastanza da impedirci di fare una passeggiata lungo l’arenile per avventurarci oltre gli scogli e fare qualche foto da cartolina.

Dopo aver trascorso una splendida giornata su una delle spiagge più belle e fotografate della Corsica, riprendiamo l’auto e con non poca fatica riusciamo a risalire la stretta strada sterrata e piena di sassi che ci ha portato a questo paradiso terrestre.

4° giorno: gita in barca: scoperta del Conservatorio del Litorale Il giorno dopo abbiamo prenotato la gita in barca alla scoperta del Conservatorio del litorale. Partiamo alle 9,3o dal porto di Propriano per visitare l’Ansa di Tivella, Calanche dei Genovesi, l’Isola d’Eccica, Capo Senetosa, Calanche di Conca, Baia di Campomoro, Calanche di Belvedere. Elencati in questo modo sono solo dei nomi sparsi su un foglio bianco ma vi assicuro che visti dal vivo sono delle meraviglie della natura. Rocce che con I raggi solari assumono colorazioni particolari, rocce scolpite dall’erosione del vento e dell’acqua che hanno assunto forme fantastiche, il verde della macchia mediterranea che troneggia ovunque anche nei posti più impensabili. Per l’ora di pranzo abbiamo fatto una sosta di circa tre ore in un luogo di cui non sappiamo nemmeno il nome ma con un mare spettacolare, peccato che insieme a noi a fare il bagno c’erano anche molte piccole meduse…

5° giorno: gita in barca alla Riserva Natura di Scandola Il giorno dopo ci attende un’altra bellissima esplorazione in barca, si parte di buon mattino alle 7,3o ci attendono diverse ore di navigazione che ci consentiranno di arrivare alla spettacolare Riserva Naturale di Scandola dove falesie di granito rosso e nere, colate laviche che sprofondano in un mare cristallino accolgono cormorani, berte e gabbiani che volteggiano sopra le nostre teste, mentre appena sotto la superficie del mare anemoni, coralli e spugne ci accolgono nel proprio regno. Questo splendido luogo, inserito nell’elenco del patrimonio mondiale dell’umanità, rappresenta veramente uno dei più suggestivi e panoramici di tutta l’isola.

Anche in questa circostanza facciamo una breve pausa per il pranzo a Girolata, una piccola baia molto caratteristica, affacciata su una splendida insenatura ben protetta dai venti. Purtroppo è molto affollata e fa molto caldo, cerchiamo un posticino ombreggiato per mangiare la nostra baguette in pace comprata in un improbabile chiosco sulla spiaggia. Si perchè dovete sapere che su questo piccolo arenile ci sono punti di ristoro, diversi ristoranti e altri punti vendita di souvenir e cibi tipici locali (in barba alle più elementari norme igieniche…).

Risaliamo sul battello per effettuare il viaggio di ritorno che devo dire è stato piuttosto stancante: il rumore dell’imbarcazione, il vento, il sole e la stanchezza ci hanno un pò spossato, alle 19 e 30 siamo in albergo consapevoli di aver visitato uno dei più bei siti di questa splendida terra che fino ad ora non ha certo deluso le nostre aspettative, peccato che non siamo riusciti ad avvistare I delfini che popolano questo tratto di mare e spesso si divertono a seguire le scie delle barche, sarà per la prossima volta!.

Dopo una doccia siamo pronti per la cena e per la pianificazione dei giorni che ancora ci attendono. Abbiamo deciso che il giorno seguente andremo aqd Ajaccio, abbiamo bisogno di mettere I piedi a terra dopo due giorni interi passati in mare…

6° giorno: visita ad Ajaccio Per arrivare ad Ajaccio impieghiamo circa 1 ora e 3o (da Propriano sono circa 7o Km). Lasciamo l’auto ad un parcheggio a pagamento e decidiamo di visitare la cittadina, che ha dato I natali a Napoleone e, di cui conserva gelosamente la memoria. Le dimensioni della città di Ajaccio sono veramente molto ridotte, scegliamo di goderne I colori e I profumi prendendo “le petit train d’Ajaccio”. Saggia decisione che ci risparmia il caldo e la fatica e ci consente di fare ancora il pieno di bellezze! Il trenino, che parte da Place Foch, offre ai turisti due possibili percorsi: la visita della città imperiale (durata 45 minuti); Route des Sanguinaires, fino alla Point de la Parata (durata 1 ora e 3o minuti).

Optiamo per questo secondo percorso che ci consente di costeggiare questa strada panoramica, la strada delle Sanguinarie appunto, che si distende lungo la riva settentrionale del golfo, costeggiando le spiagge frequentate dagli abitanti di Ajaccio.

Le Isole Sanguinarie, che avevamo avuto già modo di osservare durante una delle nostre gite in barca, viste da quì sembrano ancora più belle. Prendono il nome dagli scogli di roccia rossa ricoperta di macchia mediterranea dimora di diverse specie di uccelli che hanno fatto di questo paradiso il loro momentaneo rifugio. Al termine della strada percorsa dal trenino, tra scorci di mare meravigliosi e dai mille colori, si arriva al Point de la Parata, un promontorio di granito nero davanti alle isole Sanguinarie dove termina la strada costiera. Da quì il panorama che si gode è veramente uno spettacolo, vi consigliamo di farlo al tramonto quando le rocce sembrano assorbire I raggi del sole.

Terminato il giro sul nostro trenino ci fermiamo per una breve sosta e un caffè (o qualcosa che gli somiglia) in un piccolo bar su piazza Foch, è stata una giornata davvero piena di emozioni che quasi non riusciamo a gestirle, siamo sopraffatti da tanta bellezza e I giorni passano troppo in fretta. Ad Ajaccio ci fermiamo presso “Casa Napoleon” un bel negozio all’interno del quale potrete trovare ogni prelibatezza corsa. Compriamo qualche buon vino corso (sono molto rinomati e pure molto buoni!)e qualche confettura da portare a Roma.

La nostra giornata è terminata, è ora di rientrare a Propriano.

Siamo quasi al termine del nostro viaggio ma non possiamo lasciare questa isola se prima non abbiamo previsto una gita alle famose Isole Lavezzi e Cavallo. Saranno la nostra meta per l’indomani.

7° giorno: Riserva Naturale delle Isole Lavezzi Da Bonifacio ci sono traghetti che ogni ora partono per raggiungere la riserva naturale delle isole Lavezzi. Scegliamo la compagnia “Gina” con partenza alle 1o,3o e arrivo previsto alle Lavezzi mezz’ora più tardi. Infatti la compagnia consente ai turisti di riprendere uno qualsiasi dei loro battelli per il ritorno (orario massimo di rientro 18,3o) per poter sostare e fare il bagno direttamente sulle isole. Arriviamo e cerchiamo un posticino dove poterci godere questo splendido panorama, consigliamo di prevedere l’escursione alle isole con il primo traghetto possibile per poter scegliere senza problemi il luogo dove trascorrere qualche ora. Il posto, inutile dirlo, è magnifico. Pieno di calette e insenature dalle quali si gode un panorama spettacolare. Ci facciamo un bagno insieme ai pesci che per nulla spaventati ci vengono incontro, è veramente un luogo che lascia senza parole…Il mare ha mille colori, la vegetazione è ricca e incontaminata, spero veramente che riuscirà a mantenersi nel tempo la sua natura selvaggia. Per la gita alle Lavezza attrezzatevi con acqua, cibo, copricapo e crème solari in abbondanza. Il sole infatti picchia.

Decidiamo di prendere il battello di ritorno alle 15,30, la traversata di ritorno, infatti, prevede il passaggio sulla bellissima isola di Cavallo (proprietà privata con divieto di attracco) residenza, tra l’altro, di Carolina Di Monaco. L’isola Cavallo è un altro paradiso terrestre, sull’isola c’è un piccolo aereoporto privato e nei pressi c’è uno dei più esclusivi campi da golf, a strapiombo sul mare…La guida del battello ci informa anche che sugli isolotti vicini si possono trovare le ville di Alain Prost, Alba Parietti e Zidane…

Durante il viaggio di ritorno visitiamo anche lo splendido tratto di mare sul quale si affacciano le grotte marine e le falesie di Bonifacio un mare azzurro/turchese ci mostra tutto il suo splendore. Eccoci finalmente ritornati a terra e devo dire che siamo letteralmente disorientati dalla bellezza dei luoghi che abbiamo appena visitato.

Riprendiamo la nostra auto per dirigerci verso Propriano con l’intenzione, l’indomani, prima di ripartire per Roma di visitare Bonifacio che merita sicuramente.

8° e ultimo giorno: Bonifacio e partenza per Roma Carichiamo a malincuore la nostra auto e ripartiamo alla volta di Bonifacio dove ci attende il traghetto per Santa Teresa di Gallura. E’ presto e ci concediamo una visita alla città dalle bianche scogliere. E’bellissima e I suoi vicoli ci invitano a scoprire gli angoli più nascosti dai quali, all’improvviso, si possono godere scorci di panorami mozzafiato! Ci fermiamo in un piccolo negozietto che vende ogni sorta di conchiglia, un vero spettacolo, acquistiamo qualche piccolo ricordo e a malincuore ce ne andiamo da questa isola che ci ha veramente stregato il cuore. Il nostro viaggio è veramente terminato, ci imbarchiamo di nuovo per Santa Teresa, ci dirigiamo verso Olbia per raggiungere Civitavecchia l’indomani. Ci accompagnano I nostri ricordi, le sensazioni vissute, le emozioni (e le innumerevoli foto scattate) che sono state molto intense e che ci hanno fatto fare una promessa: tornare in questa terra (magari per visitare il nord) che ha catturato le nostre anime e I nostri cuori. Un sogno: quello di poter fare il giro dell’isola in moto per sentirsi ancora di più parte di una natura ancora incontaminata da preservare e custodire come un tesoro prezioso.

Buon viaggio.



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