Alla scoperta del Marocco

Sabato 19 marzo dopo un risveglio traumatico per le poche ore dormite, e il ritardo perenne che ci accompagna, alle 9:30 …… non proprio spaccate ( non è sempre colpa nostra il ritardo !!! ) sedute su un quasi comodo autobus partiamo da Granada con destino Algesiras. Il viaggio ( 4 ore e mezza ) purtroppo è breve visto che ero calata in un...
Scritto da: sisona
alla scoperta del marocco
Partenza il: 19/03/2005
Ritorno il: 25/03/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
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Sabato 19 marzo dopo un risveglio traumatico per le poche ore dormite, e il ritardo perenne che ci accompagna, alle 9:30 … non proprio spaccate ( non è sempre colpa nostra il ritardo !!! ) sedute su un quasi comodo autobus partiamo da Granada con destino Algesiras.

Il viaggio ( 4 ore e mezza ) purtroppo è breve visto che ero calata in un profondo sonno riparatore della nottata … un po spaesate ci dirigiamo a fare i biglietti del traghetto che ci porterà nella tanto amata e sospirata Africa ( quanto meno da parte mia ).

Alle 14 …Se non ricordo male …Ci imbarchiamo …Praticamente una nave da crociera …Io che mi aspettavo una cosa come il ferry che collega Shelly beach con Mombasa city … ho subito pensato di aver sbagliato nave …

Tempo 35 minuti e arriviamo a Ceuta, enclave spagnola in terra africana, dopo aver cercato per circa 20 minuti il famoso autobus numero 7 abbiamo optato per un comodo e economico taxi che ci ha portate sino alla frontiera.

La frontiera …Come spiegarla ??? … Una gabbia di ferro, con corridoi di ferro in cui bisogna passare, in cui sta entrando una mandria di marocchini con ogni roba in mano, sulle spalle, anche dei frigoriferi ..O forse erano lavatrici … ( Ceuta è porto franco e come in qualsiasi posto del mondo e in particolar modo un posto di frontiera esiste un mercato nero nel quale i marocchini fanno rifornimento di tutto ciò che possono ) … Finito il tunnel di ferro ci sono due direzioni che si possono seguire … Arrampicarsi su per una collina o passare la dogana … Ovviamente i marocchini seguono la strada sterrata sulla collina mentre noi dovevamo dirigersi verso la dogana …Ma dopo aver letto la guida che farebbe diventare timorosi gli stessi criminali marocchini se la leggessero … non davamo retta a nessuno, non ascoltavamo nessuno e non rivolgevamo parola a nessuno … e seguivamo la massa …Per fortuna non ci hanno sparato addosso dopo che per 5 minuti ci gridavano di andare dall’altra parte, di passare per la dogana.

La dogana … una coda di 3 ore per ottenere un timbro, ad un certo punto un responsabile è uscito e per sveltire le cose ha ritirato in blocco una 30ina di passaporti ed è sparito dentro un corridoio ( mi ha riportato al primo scalo al Cairo con Sr.Rita … ) … ovviamente il mio è stato uno degli ultimi ad essere pronto e incominciò anche a piovigginare !!!!! Ottenuto il timbro e cambiati i soldi ci dirigiamo verso il cancello, dopo circa 400 mt mettiamo piede in terra marocchina, a sinistra c’è il mare, a destra c’è una montagna molto brulla con una strada sbarrata e nel piazzale ci sono una 50ina di taxi blue, i taxi collettivi marocchini, tanto per intenderci una specie di matatu kenioti … sono tutti li che ci aspettano, sono tutti li che si offrono per portarci dove vogliamo o meglio dove loro fanno credere che noi vogliamo … un caos che mette un po in crisi le mie compagne di viaggio … a chi non sarebbe successo lo stesso ???? Si le mie compagne di viaggio perché in Marocco ci siamo andate solo in tre ragazze, nessun uomo al seguito, lo ammetto prima di partire ci sono stati mille dubbi, mille perplessità, mille paure … si va in un paese sconosciuto, un paese non tropo sicuro per la donna, un paese mussulmano … ma si va, si va perché non si può non approfittare di questa settimana di vacanza e la vicinanza del paese …Non si può, dobbiamo partire, e poi basta viaggiare con la testa …No non vuol dire farsi un viaggio con la droga marocchina … Vuol dire viaggiare in maniera responsabile !!!! ( U signur siete sempre i soliti mal pensanti !!! ) Prima tappa Tetouan, …Bha …Sarà stato il tempo, pioveva, la diffidenza che la guida ci aveva fatto crescere nel profondo delle viscere … E anche la chiacchierata con Marco il giorno prima …L’assenza di turisti … non è stata una bella esperienza, c’era poco da vedere, nella medina non ci siamo neanche addentrate, purtroppo, molto guardinghe abbiamo fatto un giretto molto veloce, abbiamo bevuto un tea con un dolcetto ( una tortina di pasta sfoglia ripiena di pistacchi,sesamo, zucchero e pollo !!!), comprato 4 cartoline, fatto 2 foto, aspettato Giulietta che faceva una chiamata e subito in albergo … Un alberghetto senza troppo pretese, molto economico, con il bagno in camera annessa anche una puzza micidiale … Uno dei migliori per quanto riguarda la pulizia soprattutto delle lenzuola … (comunque la federa me lo porto sempre da casina mia !!! esperienza insegna !!!!) Tuttavia non è stata una esperienza traumatica, non c’è successo niente , non ci hanno molestato troppo, si sguardi, molti sguardi … Confesso che nel paesino sui monti kenioti mi sono sentita addosso più occhi che in questa situazione … a parole non andavano oltre al “hola” , “ how are you?” … il grande vero rischio del marocco e in modo particolare di Tetouan sono i ladri, gli imbroglioni, un nostro amico 4 giorni prima di noi era stato vittima di un raggiro, il trucco è nel non chiedere informazioni, nel non attirare l’attenzione su di te dando l’idea di essere spaesato e senza una meta …Quindi mai guardare la cartina …E se qualcuno ti offre il suo aiuto e comincia ad accompagnarti non limitandosi a darti informazioni verbali allora bisogna fare in modo di “liberarsi” di quell’individuo che sicuramente alla fine se ti va bene ti chiederà una ricompensa per il servizio, alla mal e peggio ti porterà in un vicolo chiuso ti picchierà e ti deruberà … credo capiti al 2% di tutti i turisti del mondo … questi sono mezzi preventivi che bisogna adottare in qualsiasi posto del mondo, a Nairobi per me era lo stesso !!! … Non per essere razzista, che non me ne volgiano a male i tirati in causa, ma io a Napoli avrei lo stesso atteggiamento !!! Tuttavia questa situazione di mal fidenza generale ci ha portato alla non conoscenza dei locali , dei loro pensieri, delle loro opinioni su un po i problemi che ci sono in ogni angolo del pianeta.

Quindi partiamo per Chefchoune … Un paesino di montagna chiamato anche il paese blu perché le case sono tutte dipinte di blu, azzurro, violetto. È un paese pieno di turisti … purtroppo, acquisiamo maggiore sicurezza, possiamo goderci il paese senza star sempre all’erta …Ma ne perde la purezza del paesaggio, della vita locale. Bhe non si può avere tutto dalla vita.

In questo paesino in cui all’esterno della case domina il colore azzurro l’interno è colorato da tessuti a righe con le tonalità del verde, del viola, del rosso, del giallo …Tessuti tipici di questa regione, il Rif.

Visitiamo anche l’ Alcazaba ( Cashba ), dalla torre si domina tutto il paese, purtroppo la vista è disturbata da un’ orrenda struttura moderna bianca con inserti rosso che non siamo riuscite a capire cosa fosse.

Abassando la guardia … o meglio fidandosi troppo del prossimo abbiamo pagato due volte la stanza nell’alberghetto ( bettola ) dove abbiamo dormito con le lenzuola zozze. Sempre chiedere la ricevuta di pagamento, insistere se non vi viene data !!!!! ( la pillola di saggezza di questo viaggio !!! ) Il giorno dopo ripartiamo per Fes, il viaggio è una magia di colori, di paesaggi che non sembra neanche di stare in Marocco …Si potrebbe pensare di essere in Svizzera, in Valtellina, nella Lomellina e per certi versi anche nel mio Kenya …Ma non in Marocco.

Arriviamo a Fes … grande città, una delle città imperiali … divisa in tre parti, la città nuova, la Medina e la città imperiale ubicata tra queste due zone … sbagliamo tutto, cerchiamo l’albergo nella città nuova che la guida riportava come più tranquilla e con la possibilità di avere l’acqua corrente maggiore che nella Medina la quale avrebbe dovuto distare solo 20 minuti a piedi … l’unico albergo che troviamo è caro … 8,5€ cada una a notte con bagno in camera e lenzuola pulite … purtroppo la Medina non distava 20 minuti…E noi tre sole non ce la siamo sentita di andare a piedi, così abbiamo preso il taxi per spostarci alla Medina … non ho mai preso cosi tante volte il taxi in vita mia !!! La Medina è un attorcigliamento di viottoli pieni di negozietti da cui ti invitano a entrare a vedere la loro mercanzia e sempre riescono a venderti qualcosa che tu non hai mai pensato di comprare nella tua vita e di cui non te ne farai mai niente. Quando, dopo avergli fatto smontare tutto il negozio, non compri nulla alcuni , pochi, ti ringraziano e ti salutano un po scocciati altri ,la maggior parte, ti maledice e ti scaccia a malo modo dal suo negozio … ci hanno trattato abbastanza male un po tutti, con poco rispetto … non so se era perché eravamo solo femmine e quindi erano schifati per la nostra eccessiva emancipazione oppure si comportano cosi con tutti gli occidentali indistintamente dal sesso.

Questa città mi ha dato mille spunti per affrontare il tema donna e emancipazione. Il mondo si evolve in tutti i suoi angoli nella stesa maniera … con tempi e costumi diversi ma il punto d’arrivo è sempre quello. A Chefchouen abbiamo provato a chiedere indicazioni su una piazza ad una donna con la figlia , tutte spaventate si sono messe a guardare in giro per controllare che nessuno le stesse vedendo, immediatamente hanno fatto qualche passo indietro e terrorizzate hanno detto che non lo sapevano … a Fes una signora scesa dal taxi , lo stesso taxi che abbiamo cercato di prendere noi , ci ha aiutate con tanto di sorriso sulle labbra. Si non siamo riuscite a prendere quel maleddetto taxi perchè molto arrogantemente il guidatore ci ha detto che non sarebbe andato dove dovevamo andare noi, al che la simpatica signora sulla sessantina con velo e tanto di scarpe da tennis ci ha dato man forte e molto gentilmente ne ha chiamato un’altro … sentendo il tono di voce che ha utilizzato per chiamarlo abbiamo capito perché con noi non si fermavano … a Meknes quarta e ultima tappa della nostra avventura c’erano addirittura donne poliziotto. L’uso del velo è fortemente rispettato nei piccoli villaggi ma non nelle grandi città, dove la moda europea è arrivata invadente come sempre.

Ed è comune vedere donne con tacchi a spillo e calze a rete ( ciò non vuol dire anche minigonna !! ) ma con il velo … le contraddizioni che anche il nostro paese ha vissuto nel suo recente passato … Meknes è un’altra città imperiale , una città meno da shopping turistico, la Medina è un guazzabuglio di viuzze con negozi pieni di cose moderne, elettrodomestici, scarpe adidas, puma, nike, gioielli un po falsi similar antico e un po moderni oltre che falsi.

Per fortuna ci siamo godute di più la città imperiale, siamo entrate nella moschea, una delle poche aperte ai non mussulmani. Il palazzo imperiale, chiuso ai turisti era troppo distante e così abbiamo rimandato la visita al giorno dopo … purtroppo il tempo ( quantità di tempo ) a noi sfavorevole non ci ha permesso di visitarlo. È stato un viaggio breve,intenso, un viaggio per imparare a conoscere un popolo un paese, che non è così cattivo e aggressivo … si c’è gente che è pronta a fregarti … ma quanti di voi lettori potrebbe dire il contrario della sua città ??? Non abbiamo visto tutto quello che c’era, soprattutto a Fes e Meknes , il giro della Medina a Fes con i bambini come guida deve essere qualcosa di … SUPER … ma illegale, attenti alla polizia in borghese, a voi non faranno nulla ma per il bambino di turno potrebbero esserci guai … i bambini conoscono tutti i luoghi della Medina, i più piccoli, nascosti e dove ci sono le cose più belle e interessanti. I palazzi reali non visti … ma anche se fosse stato l’incontrario non avremmo apprezzato a fondo dato che non eravamo muniti di una guida che ci spiegasse il perchè e il percome.

Ma è stato un fantastico viaggio alla scoperta di noi stesse, un viaggio in cui in un certo senso siamo riuscite ad uscire dai soliti canali turistici, venendo in contato con la popolazione nel male come nel bene.

Un paese africano … ma solo in odore di africa, di africa nera, è un pese per lo più europeo, occidentale … un paese che è una delle culle della nostra cultura moderna.

Un paese che bisognerebbe imparare ad apprezzare e conoscere maggiormente. Un paese e un popolo che si dovrebbe imparare a disprezzare di meno …

Silvia



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