Alla scoperta del Lago Maggiore
Bellezze naturali e bellezze create dall'uomo
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Per le vacanze estive decidiamo di passare un’ intera settimana sul Lago Maggiore. Sono più io ad insistere su questa destinazione, rimasto piacevolmente sorpreso dopo la vacanza di qualche anno fa sul lago di Como. La partenza è per il giorno 28 agosto in treno da Roma Termini fino a Milano Centrale con l’Eurostar che in tre ore e 45 ci fa raggiungere Milano; il treno portava circa 15 minuti di ritardo. Subito di corsa verso il binario due per la coincidenza con il treno regionale per Domodossola che in circa un ora ci fa raggiungere Stresa. Rimaniamo subito colpiti dalla bellezza della cittadina affacciata sul lago e molto curata nella sua passeggiata con i meravigliosi alberghi pieni di fiori e di colori. Le prime quattro notti le abbiamo passate all’hotel La Palma, un quattro stelle veramente bello, sia per la posizione che per la struttura molto curata e con uno splendido giardino che si affaccia direttamente sulla passeggiata al lago. Appena sistemati andiamo sul terrazzo dell’albergo dal quale si gode una bellissima vista con di fronte l’isola Madre e come sfondo il lungolago di Verbania. Ci colpisce molto anche la piscina dell’hotel, direttamente sul lago con dei bellissimi affacci sull’isola Bella. La prima sera la trascorriamo a passaggio per le vie di Stresa, il piccolo centro storico raccolto intorno a due piazzette di cui una, piazza Cadorna, piena di ristoranti e bar. Il giorno seguente dopo un’abbondante colazione prendiamo per la prima volta il battello della navigazione laghi per Verbania, fermata Villa Taranto, uno splendido giardino botanico che merita una visita. La fermata del battello è proprio di fronte l’imbarcadero e con pochi passi si può facilmente raggiungere il giardino. Rimaniamo colpiti oltre che dalla varietà di piante e di fiori, da una spettacolare esplosione di dalie in un percorso curato pieno di colori che ci lasciano a tratti senza fiato. Il giardino è aperto dalla primavera all’autunno e tutte le informazioni possono essere trovate sul sito. Come per gli altri giardini e parchi del lago ci dicono che il periodo migliore per la visita è la primavera, con tutti i cespugli in fiore ed in particolare quelli della azalee che regalano stupende fioriture. Dopo la visita vogliamo raggiungere la chiesetta di San Remigio ma con scarsi successi perché non riusciamo a trovare la strada giusta che ci porta sul posto. Poco male visto che molto probabilmente avremmo trovato la chiesa chiusa in quanto la villa con il parco sono oggi sede della Provincia del Verbano e per accedere bisogna prenotarsi. Un altro buon motivo per tornare a Verbania ….. Il secondo giorno è dedicato alla scoperta delle isole Borromee; l’isola Madre, l’isola Bella e l’isola dei Pescatori. Prendiamo il biglietto giornaliero della Navigazione Laghi che ci permette di raggiungere le tre isole e così inizia la nostra avventura. Prima tappa l’isola Bella che ci accoglie con una giornata di sole. Rimaniamo incantati dalla natura che ci circonda e dai bellissimi panorami che si scorgono dai terrazzamenti in cui è diviso il giardino. Visitiamo anche il palazzo, esperienza da fare, con le bellissime grotte artificiali fatte costruire in più di 25 anni di lavori dai Borromeo. Il pomeriggio lo dedichiamo all’isola Madre che ci colpisce in modo particolare per la bellezza del giardino, completamente diverso da quello dell’isola Bella, forse più selvaggio ma con un fascino particolare. Il terzo giorno decidiamo di fare il tour lago maggiore express fino a Locarno in Svizzera. Con il treno da Stresa raggiungiamo Domodossola e da lì prendiamo il trenino panoramico delle valli che in circa due ore ci porta a Locarno passando per le Cento Valli. Il percorso è veramente bello, con questo trenino a scartamento ridotto con grosse vetrate che permettono di meglio ammirare il panorama. Anche Locarno ci accoglie con una bellissima giornata di sole settembrino e dopo un giro con il trenino panoramico per vie principali della cittadina facciamo una breve passeggiata sul lungolago. Dedichiamo le poche ore a disposizione ad un giro sotto i portici della città ed alla visita della piazza principale e della chiesa di Sant’Antonio. Al ritorno prendiamo il battello delle ore 16:15, l’unico disponibile nella giornata, e dopo due ora circa di navigazione sulle tranquille acque del lago raggiungiamo nuovamente Stresa per la cena. Il quarto giorno lo dedichiamo alla visita del monastero di Santa Caterina che raggiungiamo via battello in 10 minuti direttamente da Stresa. Il monastero è su un vero e proprio precipizio che si affaccia direttamente sul lago; a tratti la montagna sembra un po’ inquietante ma il panorama sul lago merita la visita. Il pomeriggio lo dedichiamo al monte del Mottarone e alle sue splendide vedute panoramiche che raggiungiamo con la funivia che dal lido di Stresa ci porta direttamente prima al giardino alpino e poi sulla cima del monte. Del giardino alpino ci colpisce la stupenda veduta dalle panchine poste sul bordo del belvedere dalle quali è possibile ammirare un panorama mozzafiato sulle isole Borromee e su Verbania. E’ una sosta da fare assolutamente, vista la bellezza del panorama; infatti decidiamo di sederci e passare un po’ di tempo in relax e a scattare qualche foto ricordo. Riprendiamo poi la funivia e in dieci minuti raggiungiamo la cima del Mottarone (arrivati in cima è possibile prendere una seggiovia che porta al belvedere o con un sentiero a piedi in circa 20 minuti). Il cielo terso e la bellissima giornata ci fanno vedere lo spettacolo dei 7 laghi del distretto che nitidamente si riescono a individuare. Anche il lago D’Orta, sul lato opposto dei laghi Lombardi, sembra vicino quasi a poterlo toccare con una mano…In fondo si vede persino il Monte Rosa, con la cima già chiaramente in parte innevata. Prendiamo dopo un po’ la funivia che ci riporta a Stresa e con qualche brivido per la discesa e con un po’ di mal di stomaco torniamo all’hotel per prendere le valigie e trasferirci al nuovo albergo (Hotel La Torre) per le ultime 3 notti. Si tratta di un albergo meno accessoriato rispetto al precedente, ma comunque funzionale e decoroso. Il quinto giorno, indimenticabile, al lago D’Orta. Avevamo letto che si trattava di un posto unico e veramente particolare e tutti i commenti sono stati confermati durante la nostra visita. Raggiungiamo il lago con un pulman di linea della SAF che in un’ oretta ci porta direttamente a Orta S.Giulio. La strada è un susseguirsi di curve che mette a dura prova il nostro stomaco, anche perché alla guida c’è un autista spericolato che rende il viaggio veramente indimenticabile… Orta è da vedere assolutamente; i vicoletti sono uno spettacolo, così come i negozietti, dal più piccolo e storico al più moderno… Ci colpisce il silenzio (infatti le macchine non possono circolare per il paese) e i colori del lago (verde smeraldo) con dei riflessi di luce, unici e particolari. Non poteva mancare la visita all’isoletta di S.Giulio e alla chiesa e la passeggiata per l’unica strada percorribile, con le indicazioni che invitano al silenzio e alla meditazione, necessari per godere in pieno la bellezze dell’isoletta. A ora di pranzo ci facciamo catturare da una piccola pizzeria (La Campana) dove assaggiamo inaspettatamente un’ottima pizza napoletana cotta al forno al legna, forse una delle migliori di quelle veraci… Non riusciamo a visitare il Sacro Monte, patrimonio mondiale dlel’Unesco, per ragioni di tempo. Resta però impresso il ricordo di una bellezza inaspettata e torniamo alla fermata del Bus per Stresa con la promessa di tornare al più presto direttamente a S.Giulio per rimanere qualche giorno in assoluto relax e piacere. Una nota divertente; mentre aspettiamo incontriamo una comitiva inglese di invitati al matrimonio, quasi tutti con tanto di cappello, che accompagnano lo Sposo con il trenino turistico; tempo 5 minuti e lo stesso trenino accompagna una Sposa raggiante alla piccola chiesa che si affaccia sulla piazza principale di Orta per la celebrazione del matrimonio. Sesto e ultimo giorno dedicato alla visita della Rocca di Angera. Poco turistica, ma decidiamo di andarci comunque perché seguiamo i consigli di alcuni colleghi. Da Stresa prendiamo il solito bus di linea che in circa venti minuti ci porta ad Arona. Da lì il battello con appena 5 minuti di navigazione ci accompagna ad Angera, sponda lombarda del lago Maggiore. Impieghiamo più di mezz’ ora per raggiungere a piedi la Rocca perchè non indoviniamo da subito la strada e siamo costretti a girarci allungando il percorso. Arrivati finalmente in cima, esausti, quasi al limite delle speranze, ci colpisce l’ambiente, il perfetto stato di conservazione della Rocca ed il silenzio, oltre ai bellissimi panorami che si possono ammirare sulla parte lombarda del Lago dall’ultimo piano della Torre che spicca sulla Rocca. Molto particolare il Museo delle Bambole e del giocattolo antico, presente all’interno della Rocca che merita assolutamente di essere visitato. Prima di prendere il battello che ci riporterà ad Arona, non resistiamo alla tentazione di sdraiarci sulla spiaggia di erba, verde e curatissima, che corre su tutto il lungolago di Angera. Sembra un tappeto che aspetta di ospitare qualcuno pronto a sdraiarsi e a godersi la veduta. L’ultima sera la trascorriamo sull’isola Bella. Concerto nel corridoio degli Arazzi con la famiglia Borromeo presente; davvero emozionante vedere l’isola e il palazzo illuminati di sera. Sembra un panorama addirittura diverso da quello visitato appena qualche giorno prima ma con la luce della mattina Felicissimi dell’esperienza fatta ci prepariamo con malinconia alla partenza ma la mattina di sabato, prima di andare alla stazione, ci concediamo l’ultima passeggiata sul lungolago di Stresa per fissare nelle nostre menti il ricordo e la bellezza dei panorami di questa indimenticabile vacanza. Da Stresa con il regionale torniamo a Milano e da li ci aspetta l’Eurostar che in poco più di 3 ore ci riporterà a Roma.