Alla scoperta del grande West

Siamo in ritardo, vero…but better ever than never! Fra l’altro è stato il più bel viaggio della nostra vita e quindi valeva davvero la pena condividere insieme a tutti voi la nostra esperienza meravigliosa! Iniziamo con un breve riassunto di modo che chiunque voglia può leggersi solo le notizie salienti: Quando: 2 agosto – 18 Agosto...
Scritto da: Fra & Chri
alla scoperta del grande west
Partenza il: 02/08/2009
Ritorno il: 18/09/2009
Viaggiatori: in coppia
Siamo in ritardo, vero…But better ever than never! Fra l’altro è stato il più bel viaggio della nostra vita e quindi valeva davvero la pena condividere insieme a tutti voi la nostra esperienza meravigliosa! Iniziamo con un breve riassunto di modo che chiunque voglia può leggersi solo le notizie salienti: Quando: 2 agosto – 18 Agosto Il Tour: Milano – Los Angeles – San Francisco – Las Vegas – Los Angeles – Milano Il Tragitto: Da L.A subito su verso S. Francisco lungo la costa con tappa a Carmel – Da S. Francisco attraverso Yosemite Park raggiungiamo Lone Pine – Death Valley e Las Vegas – Hoover dam, Gran Canyon ed arrivo a Page – Antelope Canyon, Monument Valley ed arrivo a Moab – Arches Canyon, Dead Horse point, Route 24 e 12 ed arrivo a Tropic – Bryce Canyon, attraversato Zion Canyon ed arrivo a Las Vegas – poi Los Angeles – partenza per Milano.

Voli: Us Airways – 714€ a persona, comprato ad Aprile per Agosto. Molto puntuale il Milano Philadelphia, un po’ meno il Phil – Los Angeles. Ritorno puntualissimo. Aerei molto comodi, un po’ vecchiotti quindi sediolini non troppo stretti. Niente schermini personali, portatevi un ottimo libro!! Hostess di una certa età, non simpaticissime…Aereo molto molto rumoroso (la cosa peggiore è proprio il rumore costante), cibo accettabile anche se poco. Giudizio complessivo positivo.

Auto: Prenotata on line con National, 600€ 15giorni per un Suv ritirato e restituito a L.A aeroporto. Dall’Italia si sceglie solo la categoria e gli optional. Indispensabile il navigatore perché non perderete tempo soprattutto nelle grandi città e poi perché vi servirà per sapere a che ora arriverete a destinazione finale in modo tale da saper come gestire le soste durante il trasferimento. Arrivati li ti indicano il tuo settore e ti scegli da solo la macchina fra quelle della tua categoria! Ci scegliamo una ibrida, ottima idea, spenderemo 200$ di benzina in totale facendo 4000km circa! Strade: sempre assolutamente perfette, indicazioni chiarissime, occhio soltanto ai limiti di velocità! Semafori: Due particolarità la prima è che sono dall’altra parte dell’incrocio…La seconda è che se anche c’è il rosso a destra spesso si può girare comunque! Cibo: Come immaginerete si può scegliere tutto ciò che si vuole! Noi consigliamo come fast food Carl’s Junior e Jack in the box, ma se vi piace la carne e vi va di spendere un po’ oltre la media mangiate in quei locali da film che troverete dovunque, la carne è superba e si spendono anche 30$ a persona per un filetto ed una birra! Clima: A San Francisco si gela…In pieno Agosto e con sole pieno noi abbiamo trovato 22 gradi! Io c’ero già stata e ricordavo un clima fresco ma non così fresco! Portatevi una felpa pesante oltre ad un golf, specialmente le fanciulle ne avranno bisogno! Per il resto clima piacevole, tiepido di mattina e fresco di sera, noi siamo stati fortunati, mai una nuvola in 15 giorni, abbiamo saputo che c’è rischio nebbia in California in Agosto. Acqua: Se come noi farete un tour fra i vari parchi, acquistate un contenitore di polistirolo che troverete da ogni benzinaio, riempitelo di ghiaccio e comprate una tanica da 5 litri che utilizzerete per il refill delle bottiglie da litro che porterete in macchina. Cercate di avere sempre dell’acqua di scorta, ci sono diversi benzinai ma se siete in giro per parchi potreste aver bisogno di acqua e non avere la possibilità di comprarla. Benzina: Costa davvero pochissimo, ricordatevi di chiedere all’autonoleggio se la vostra auto è diesel o benzina! La benzina dovete farla da soli ma è davvero a prova di bambino! In alcuni benzinai si entra dentro, si lascia la carta di credito, si fa il pieno e poi si va a pagare; in altri invece dovrete pagare prima “indovinando” quanta benzina farete…Si certo è un po’ bizzarro ma se pagate più di quanta benzina entrerà vi ridanno i soldi!!! Aria Condizionata: C’è poco da dire…Le donne avranno freddo e gli uomini NO!!! Io in aereo all’andata mi sono presa un raffreddore assurdo ed avevo un pile pesante! Cosa mi mancava? Un cappuccio! La mia prima priorità appena arrivata a San Francisco è stata comprare un felpa con cappuccio!!! Mance: In Usa sono praticamente obbligatorie, vanno dal 10 al 18% del conto, se è già inclusa … di rado…Ve lo diranno. Non lasciare la mancia è un segnale di insoddisfazione molto forte! Se non la lascerete vi chiederanno cosa è successo! In ogni caso difficilmente sarete trattati male!

Il viaggio Giorno per Giorno • 2 Agosto: Partenza!!!! Come già detto viaggiamo con Us Airways, puntualissimi in partenza anche se fanno un gran casino! Imbarcano per zone un po’ come Easy Jet… comunque nulla di traumatico! Consigliamo di acquistare uno di quei cuscinetti da viaggio fatti ad U …Non comprate quelli gonfiabili ma quelli anatomici. All’aeroporto di Malpensa li troverete ma vi avviso già da subito che li pagherete tantissimo anche perché poi all’aeroporto di Philadelphia li trovate identici a 20$!! Arriviamo a Philadelphia puntualissimi, noi non abbiamo bagaglio, solo trolley quindi facciamo subito le formalità doganali (impronte digitali, foto, controllo passaporti). Abbiamo la coincidenza dopo 4 ore…Il tempo passa poco! Domandiamo di imbarcarci sul volo precedente, ci danno l’ok ma con posti separati…Diciamo di no…Philadelphia – Los Angeles sono altre 5 ore! Arriviamo a L.A ore 21, per la prima notte abbiamo scelto l’hotel Radisson aeroporto. Molto comodo, la navetta parte dall’aeroporto, usciti da LAX vedrete che c’è un marciapiede centrale con degli indicatori colorati sulla tettoia, andate al punto Purple (viola) li passeranno le navette per gli hotel. La sera siamo distrutti, mangiamo una fetta di carne favolosa e beviamo il nostro primo bicchiere di vino californiano in hotel (115$ mancia inclusa di 15$). La camera è gradevole, l’hotel un po’ old ma fa il suo mestiere (80€) Prima di dormire prendiamo 2 valeriane…

• 3 Agosto Jet Lag… ci svegliamo alle 4 del mattino! Forse meglio, caffè in camera, doccia e via! Alle 6:30 siamo già alla National per ritirare l’auto: Ford Escape Hybrid.

La cosa carina è che ti fanno andare al parcheggio dove c’è la tua categoria e poi ti scegli tu la macchina, le chiavi sono già in macchina, entri e vai!. Puntiamo il navigatore su Santa Barbara e prendiamo la Pacific Coast Highway 1 che ci porterà fino a San Francisco. Alle 9 siamo già a Santa Barbara e non abbiamo ancora fatto colazione, rimediamo con 2 mega Us Breakfast, poi giro al porto ed in centro (State Street) tutto molto carino, la sera secondo noi merita! Peccato non avere tempo, dobbiamo arrivare a Carmel. La seconda sosta della giornata è San Luis Obispo a vedere la famosa Mission…Ci abbiamo messo 1 ora per trovarla! A noi costa una multa da 30€ causa parchimetro scaduto!! Ora ci dirigeremo verso Big Sur, la costa è favolosa! La sensazione, guidando su queste strade, è quella di essere in un film…Resterete impressionati da quanto grandi sono le macchine ed i camion che incrocerete!!! L’ultima parte di costa è particolarmente bella, un po’ lenta perché un po’ stretta ma davvero bellissima. Se potete fatela in discesa (da S. Francisco a L.A) , avrete il panorama dal lato destro. Arriviamo a Carmel giusto in tempo per il tramonto, andiamo in hotel solo a recuperare le chiavi e poi facciamo un giro alla ricerca di un bar vista oceano. L’unico che c’è è alla fine di Dolores Street, si chiama Mission Ranch ed è di Clint Eastwood … ovviamente non c’è posto!!! Vi consigliamo di prenotarlo, vale davvero la pena! Scopriamo li che a Carmel la vita va con il sole…I locali aprono alle 17 e chiudono alle 21/21:30! Cercate di arrivare li nel primo pomeriggio è davvero carina! Noi siamo distrutti, ci cambiamo, mangiamo al volo in un ristorante vicino al nostro hotel e andiamo a dormire..Ore 22! Hotel Hofsas House … camera decente…Bagno bello! Preparatevi a Carmel … hotel carissimi! Il nostro era il più abbordabile! • 4 Agosto Finalmente abbiamo dormito un po’! Ci svegliamo alle 6! In ogni caso è presto per far tutto, colazione inclusa. Decidiamo quindi di fare una passeggiata. Fa freddo ed è coperto ma si vede che sotto la classica nebbia si nasconde una bella giornata di sole. Facciamo un po’ di foto alla cittadina, molto carina e particolare. Vi consigliamo di rimanerci almeno un giorno intero. Noi invece dobbiamo raggiungere S. Francisco quindi partiamo alle 10 e prendiamo la 17 Mile Drive direzione Monterrey, 10 $ di ingresso. Si prende da Carmel alla fine di Ocean Drive. Noi abbiamo fatto solo il lato sinistro della strada. Bellissime ville e bel paesaggio. Ci fermiamo a Monterrey per 1 ora circa visitando il fisherman wharf ed il centro storico. Ore 12 partiamo in direzione Frisco. Prendiamo la 1 in direzione nord e non l’autostrada, molto bella e piena di belle spiagge. Pranziamo lungo la strada in un posto carino che si chiama Costanoa Lodge, fate attenzione perché bisogna deviare dalla strada principale ed è segnalato da un cartello non troppo visibile. Posto carino, all’interno c’è un ristorante che si chiama Cascade Bar & Grill – hamburger e birra buonissima consigliata dal cameriere (Negra Modelo). Comunque è a 53 km da Frisco. Dopo poche miglia c’è una spiaggia molto bella con una casetta, non sappiamo se è un bar o simile ma ha un bellissimo panorama. Arriviamo a San Francisco verso le 17. Giornata splendida, hotel perfetto Villa Florence in Union Square. Subito incursione da Abercrombie in Market Street a pochi passi dall’hotel. Poi cena da Cheese Cake Factory che è all’ultimo piano di Macy proprio in Union Square. Mangiamo fuori con vista su Union, freddino ma bella serata. Ovviamente non perdetevi una fantastica fetta di Cheese Cake! Le porzioni sono davvero enormi, consigliamo di dividerne 1 in due! Alle 23 siamo a nanna. • 5 Agosto Ci svegliamo ancora alle 6, colazione da Starbuks sotto l’hotel e poi via a prendere l’auto in garage.

Piccola nota: nessun albergo delle zone centrali ha il parcheggio incluso. Noi abbiamo fatto una sorta di abbonamento di 4 gg con un garage vicino all’hotel aperto 24h su 24 e che ci consentiva di ritirare e consegnare l’auto quando volevamo. Decidiamo di percorrere in auto la famosa 49 Miles Scenic Drive. È un itinerario completo che vi guiderà ai punti più panoramici e significativi della città. È lunga 49 miglia appunto ed è molto ben indicata ma seguitela anche su una cartina perché a volte potreste perdere qualche indicazione. Siamo passati dalla zona del porto, per il centro, sul Golden Gate (primo passaggio con la nebbia!!), fino a Twin Peaks da dove si gode una vista eccezionale su tutta S.F. Insomma, consigliamo questo itinerario a chi non ha molto tempo e vuole vedere un po’ di tutto anche se di fretta. Il nostro tour dura per l’intera giornata che concludiamo con altro shopping al Levi’s Shop sempre in Union Square. Cena in una delle più famose pizzerie di San Francisco, almeno secondo la guida recuperata in albergo…Purtroppo il risultato non è stato all’altezza, locale vuoto, freddo polare e pizza orribile…La delusione è stata tale che non riusciamo a ricordarci nemmeno il nome!! • 6 Agosto Sveglia come al solito alle 06.30. Questa mattina decidiamo di andare in un locale carino che abbiamo visto il giorno prima mentre cercavamo un parcheggio per la nostra auto. La scelta si rivela azzeccata! Il locale si chiama Loris Dinner che scopriamo essere una catena di ristoranti e sembra uscito da un film anni ’60 stile Happy Days! Terminata la solita abbondante colazione ci dirigiamo verso Chinatown. Il quartiere è molto caratteristico e ospita una numerosa comunità cinese. La nostra seconda meta è Grace Cathedral. Decidiamo di raggiungerla a piedi e l’impresa si rivela faticosissima per i famosi saliscendi che caratterizzano la città. Sfortunatamente è chiusa e quindi ne approfittiamo per riposarci su una panchina nei giardini di fronte. Per il ritorno optiamo per una corsa in Cable Car: è molto divertente e vale la pena farci un giro. Vi consigliamo di non prenderlo alle stazioni lungo il mare perchè potreste fare file chilometriche (per fortuna noi le abbiamo solo viste). Dato che la nebbia mattutina ha lasciato il posto ad un fantastico sole decidiamo di riprendere l’auto e dirigerci verso il Golden Gate sperando di trovarlo senza foschia. Lo vediamo già da lontano in tutto il suo splendore e ci fermiamo al punto di osservazione subito prima dell’ingresso. Non perdete una passeggiata a piedi lungo il ponte. Ripresa la macchina lo attraversiamo e raggiungiamo Sausalito dall’altra parte dove ci fermiamo per pranzo in un locale carinissimo che si chiama Scoma’s direttamente sul mare. Rientriamo in città e anche questa sera non ci facciamo mancare il nostro consueto giro di shopping. In effetti sarà il cambio favorevole, saranno i saldi che ancora per pochi giorni ci sono ma è impossibile non acquistare qualcosa!! Fine giornata senza cena in albergo un po’ per la stanchezza un po’ perché il freddo di questa città mi ha messo in ginocchio e sto veramente male!! • 7 Agosto Ultimo giorno a S.F. Mi sveglio e mi sento meglio sicuramente grazie a un cocktail di farmaci preso la sera precedente in un Wallgreens. Colazione in Mason St. Angolo Geary St.: il locale si chiama Pinecrest e l’insegna recita: “the best breakfast in San Francisco”. Probabilmente è vero… Se dormite in zona Unione Square vi consigliamo di provarlo. Oggi ci dedicheremo alla visita del California Academy of Sciences e nel pomeriggio faremo tappa al Fisherman’s Wharf. La fortuna non ci abbandona e anche oggi il sole è alto nel cielo. L’Academy of Sciences ha inaugurato la sua nuova sede nel 2008 all’interno del Golden Gate Park. La struttura che la ospita è super moderna ed è stata progettata da Renzo Piano. Il biglietto costa 25$ ma vale sicuramente la pena. All’interno ci sono diversi ambienti interessanti, dall’acquario a una piccola foresta ricostruita all’interno di una sfera trasparente fino all’attrazione per noi più incredibile: il Planetario. Si tratta di un viaggio tra le stelle seduti comodamente in poltrona a con effetti speciali talmente realisitici che sembra di volare veramente e di avere le stesse sensazioni di quando ci si trova su un aereo!! Per chi ha già visto quello di New York questo è molto meglio!! Finiamo la visita con una chicca sorprendente che caratterizza tutta la struttura: il tetto dell’edificio che ospita un incredibile prato verde e che contribuisce alla climatizzazione dell’intera struttura. Tappa quindi al Wharf: parcheggiamo al carissimo silos del Pier 39. E’ ora di pranzo e ci dirigiamo verso Ghirardelli Square per un gelato alla vecchia fabbrica di cioccolato. La strada che costeggia il mare è davvero colorata e molto divertente, piena di locali e localini che servono la famosa clam chowder. Noi optiamo per gamberi e calamari fritti da asporto, ma l’idea non è molto felice per i moltissimi gabbiani che “attaccano” i turisti che come noi si siedono su panchine improvvisate. Arrivati quindi in Ghirardelli proviamo il famoso gelato che non si rivela all’altezza delle aspettative. Marcia indietro verso il Pier 39 e una volta giunti mio marito mi convince a fare un giro della baia sul motoscafo Bay Rocket, attrazione divertente che alla modica cifra di 21$ a persona, ci regala l’emozione di salire su un motoscafo velocissimo e dalle evoluzioni acrobatiche che, lavandoci un po’, ci regala la vista di S.F. Dalla sua baia. Rientro “umido” al molo e corriamo verso il Pier 33 dove alle 18.10 parte la nostra crociera per Alcatraz. Anche noi vi consigliamo di prenotarla per tempo già dall’Italia dato che sul posto è impossibile trovare disponibilità se non a distanza di qualche giorno. La nostra crociera è quella del tramonto e costa 33$ a persona. Sbarcati ad Alcatraz si viene accompagnati da una guida che prima di arrivare all’ingresso fornisce una serie di notizie storiche sulla prigione. All’ingresso viene consegnata un’audioguida in lingua italiana che ti accompagna per tutta la visita del carcere. La visita è stata interessante e la vista di S.F al tramonto dall’isola è qualcosa che toglie il fiato. Avremmo voluto fermarci per cena al Pier 39 ma avendo spizzicato per tutto il giorno non abbiamo assolutamente fame e anzi la stanchezza prevale. Rientro in hotel e subito a dormire. Alcune considerazioni su San Francisco: la città è stupenda sotto tutti i punti di vista. Date le distanze l’auto è sicuramente utile anche se sono costosi i parcheggi. Noi ci abbiamo passato tre giorni pieni e l’abbiamo lasciata con un po’ di tristezza perché avremmo voluto viverla ancora per qualche giorni in più. Ma da domani inizia il nostro vero on the road! • 8 Agosto Ore 06.00 sveglia. Partiamo per Yosemite. Visto che è molto presto rimandiamo la colazione di un po’ e attraversiamo una deserta San Francisco percorrendo il Bay Bridge che ci fa salutare definitivamente la città. Imbocchiamo la 580 che poi diventerà 120 e ci porterà a Yosemite. Facciamo colazione sulla strada in un Jack in The Box pieno di messicani dove Christian mangia un enorme burrito super grasso…Ora capisco perché è facile diventare obesi qui! Fatta benzina e acquistata una buona riserva d’acqua ripartiamo e alle 12.30 siamo a Yosemite, dove all’ingresso acquistiamo per 80$ il pass annuale per i parchi. Dato che noi siamo solo di passaggio decidiamo di percorrere la strada che si snoda lungo la valle e che ci porta a Valley View Point, Tunnel View Point e alle cascate. Sicuramente le similitudini con le nostre Dolomiti sono tante ma è una tappa che comunque merita più tempo di quanto ne abbiamo avuto noi. Se siete appassionati di trail il consiglio è di dormire nel lodge all’interno del parco. Alle 15.00 partiamo direzione Lone Pine. Il navigatore ci dice che arriveremo alle 19.45. Attraversiamo il famoso Tioga Pass: passo molto bello, chiuso d’inverno fino ad Aprile. L’altezza si fa sentire e il clima è molto freso, la vista attorno è davvero spettacolare: canyon e laghi fanno da cornice. Lungo la strada attraversiamo una serie di piccoli paesi tutti molto simili tra loro, tra i quali il più attrezzato è sicuramente Bishop, ma Lone Pine è il miglior punto di partenza per la Death Valley per chi arriva da Nord. Dormiamo all’ottimo Best Western Frontier che si trova alla fine del paese venendo da Yosemite. Il motel è perfetto: camera spaziosa, bagno enorme, lavanderia a gettoni, macchina per il ghiaccio e piscina per chi vuole rinfrescarsi. La sera ceniamo al Seasons con un’ottima fetta di carne e un fantastico vino californiano per un conto di 70$.

• 9 Agosto Alle 06.00 siamo svegli, un po’ per abitudine, un po’ perché abbiamo deciso di partire presto per attraversare la Death come molti di voi hanno anche consigliato. Veloce colazione in motel (devo dire niente di che…), riempiamo il nostro frigo in polistirolo acquistato il giorno prima e partiamo. La deviazione per la Death si trova sulla sinistra dopo 200m dal nostro albergo. Alle 7 del mattino la temperatura esterna è di 88° F…Toccheremo durante la nostra visita i 106° F anche se non sarà la Death Valley a regalarci la temperatura più alta. Il paesaggio è aspro e brullo, la strada sembra non finire mai e si confonde in lontananza con il riverbero del sole. Il primo centro abitato che si incontra è Stovepipe Wells: è formato solo da un motel, un generale store e una pompa di benzina. Comunque l’indispensabile per affrontare in sicurezza la valle. Arriviamo diretti a Furnace Creek, che si trova nel centro della valle, dove recuperiamo la mappa presso il visitors center. I punti che abbiamo visitato sono stati nell’ordine: Badwater, Devil’s Golf Course, Artist Drive con all’interno la stupenda Artist Palette. Queste attrazioni si trovano tutte lungo una strada lunga 17 miglia che parte da Furnace Creek. Uscendo dalla valle in direzione Las Vegas troverete prima il famoso Zabriskie Point e poi Dante’s View: il primo, reso famoso dal film di Antognoni, permette di avere una visuale sulla valle molto particolare attorniati da formazioni rocciose dai colori giallastri, mentre il secondo è in cima a una lunga salita che metterà a dura prova la vostra auto ma che alla fine ripaga con un panorama che toglie il fiato: si vede buona parte della valle e Badwater dall’alto…Le foto scattate non renderanno mai le emozioni che abbiamo provato. Tra l’altro questa visita vi consentirà di rinfrescarvi un po’ data la temperatura fresca per l’altezza. Nella valle siamo rimasti per circa 5 ore e verso le 14.00 abbiamo impostato il nostro navigatore direzione Las Vegas. Lungo la strada ci siamo fermati per pranzare a Pahrump: non fatevi ingannare da quello che vedete del paese arrivando dalla Death…La desolazione lascerà il posto dopo un paio di miglia a una cittadina tutto sommato carina e in linea con gli standard di questa parte d’America!! Alle 16.30 arriviamo a LV. Io c’ero già stata diversi anni fa, mentre per Christian era la prima volta e l’emozione era alle stelle. Che dire, LV va vista, non si può fare a meno di passarci e di viverla anche se per poco. Noi rimarremo qui per questa notte e ci torneremo tra qualche giorno dopo il giro dei parchi che abbiamo in programma. Abbiamo scelto come albergo il Bellagio, camera vista fontane (la spesa è stata di 236$ ma vi assicuro che ne vale la pena!!). Attraversiamo la Strip e già rimaniamo affascinati e sbalorditi dai casinò che si susseguono uno vicino all’altro e già non vediamo l’ora di visitarli!!!! Lasciamo l’auto al valet e entriamo nella hall del nostro albergo: entriamo e rimaniamo senza fiato di fronte alla grandezza, al lusso e anche alla confusione che troviamo nella hall!!! Facciamo il check in e ci danno una mappa per raggiungere la nostra camera!!! Saliamo al 28° piano ed entriamo in camera: molto bella e spaziosa, arredata bene ma il vero punto forte è l’enorme finestra che ci consente di avere un panorama mozzafiato sulle famose fontane e sui casinò di fronte e lungo la strip fino allo Stratosphere!!! Ci tuffiamo immediatamente nella bolgia di LV. Decidiamo di visitare i casinò dal nostro alla fine della strip in direzione aeroporto. Devo dire che LV è un enorme parco divertimenti e i casinò sono tutti incredibili. Visitiamo il Luxor, il Mandalay Bay, il New York New York ( dove non ci facciamo sfuggire un giro sulle rollercoaster al costo di 28$!!) e poi entriamo e usciamo dai mille negozi che animano questa strada. Distrutti dalla stanchezza e dal caldo difficilmente sopportabile, decidiamo di rientrare per una doccia e per cena. Sta imbrunendo e le luci che hanno reso famosa LV iniziamo ad esplodere in mille colori. Lo spettacolo migliore lo da il Paris, sembra illuminato a giorno!!! Ne approfittiamo per vedere anche lo spettacolo delle fontane del nostro hotel ed è davvero stupefacente! Purtroppo per cena facciamo un grosso errore: Avevamo in mente di cenare nella steak house dell’hotel, giudicata una delle migliori di LV, ma non abbiamo prenotato!! Quindi, vista anche l’ora un po’ tarda, ripieghiamo sul Jasmine, ristorante cinese dell’albergo, che ci deruba di 150$ per due calici di vino, due antipasti e due secondi. Il consiglio che vi diamo è di cenare fuori dagli hotel, lungo la Strip, dove troverete un po’ di tutto e per tutte le tasche, anche se, c’è forse un solo ristorante di un casinò che vale assolutamente la pena di provare…Noi l’abbiamo fatto ma dovete attendere ancora qualche giorno di viaggio prima di scoprire di cosa si tratta, dato che ritorneremo a LV per un’altra notte dopo il nostro giro per i parchi. Ad ogni modo dopo cena passeggiata sulla Strip, è quasi mezzanotte e fa ancora un caldo terribile, e puntatina alle slot machine del Bellagio al rientro giusto per dire che anche noi abbiamo tentato la fortuna!! • 10 Agosto Nonostante ci siamo addormentati più tardi del solito, la sveglia suona sempre presto…Ore 06.45, ci attende un lungo trasferimento verso il Gran Canyon: il tempo di percorrenza è di 5 ore, ma, dovendo passare sulla diga Hoover, una specie di imbuto per il traffico che esce da LV, il rischio di lunghe code è maggiore nelle ore centrali della giornata. La diga, come del resto tutto qui in USA, è davvero imponente, apre alle 09.00 e la si attraversa nella parte alta. Praticamente quando siamo arrivati non c’era praticamente nessuno. Se si ha tempo la si può anche visitare, ma noi dobbiamo arrivare a Tusayan alle 14.30, quando partirà il nostro tour in elicottero sul Gran Canyon. Uscendo notiamo che è in costruzione un ponte sopra la diga, che, scopriremo in seguito, servirà a smaltire il traffico di chi passa sulla diga ma non per motivi turistici.

La strada è lunga ma affascinante, il paesaggio cambia in continuazione e ci regala panorami mozzafiato di continuo. Puntuali arriviamo a Tusayan, piccola cittadina all’ingresso sud del Gran Canyon, dove c’è l’aeroporto. Dall’Italia abbiamo prenotato e pagato in anticipo il Gran Canyon Helicopter Tour versione Deluxe della durata di 50 minuti (costosissimo…438$). Abbiamo scelto questa opzione perché, per motivi di tempo e di tour, non abbiamo moltissimo tempo, dato che dobbiamo arrivare a Page in serata (altre 126 miglia). Facciamo la registrazione al desk, ci pesano, e, dato che mio marito ha 35 anni ma a volte è peggio di un bambino, paga altri 50$ per assicurarsi la postazione davanti vicino al pilota. Così è e alle 15 si parte. Elicottero rosso fiammante da 6 posti più il pilota. Il tour inizia sorvolando la foresta che circonda il canyon con dolce sottofondo musicale e spiegazioni anche in lingua italiana. Ad un certo punto, la musica cambia e parte una specie di Cavalcata delle Valchirie modello Apocalypse Now che ci fa presagire che qualcosa sta accadendo…E infatti dopo pochi secondi la terra che prima stavamo sorvolando e che era a pochi metri sotto di noi, sprofonda drammaticamente e ci ritroviamo a volare nel bel mezzo del Gran Canyon!!! Chi di voi lo ha già fatto sa che sensazioni si provano in questi casi!!!!! Il canyon è stato descritto in mille modi da tanti viaggiatori e noi non aggiungeremo altro se non il fatto che è davvero una cosa che lascia senza fiato!!! Io avevo già fatto la stessa cosa molti anni fa ma non ho potuto fare a meno di esclamare “whow”!!!!!! Per Christian è la prima volta per tutto, dato che non è mai stato negli USA ed è felice come un bambino il giorno di Natale!!! Ore 16.00 rientro in aeroporto, foto di rito, e risaliamo in macchina direzione Page. La strada in uscita dal South Rim consente di visitare alcuni view point, mentre per quelli alle nostre spalle, bisogna utilizzare il servizio di navetta del parco dato che non si possono raggiungere con la propria auto. Ultime foto a questa meraviglia della natura e via verso Page con l’intenzione di vedere il famoso Horseshoe Bend. Purtroppo arriviamo alle 19.30 e sta tramontando il sole…Peccato dato che per raggiungere il view point occorre camminare per circa 20 minuti ed altrettanti ne servono per tornare. Visto che ovviamente il percorso non è illuminato, rinunciamo a malincuore perché il buio ci avrebbe avvolto completamente!!! Raggiungiamo quindi il nostro motel, Days Inn, molto carino e confortevole (110$). Per cena, ottima fetta di carne al Dam Bar & Grill. Per la prima volta ceniamo come tante volte abbiamo visto nei film…Seduti al bancone insieme ad altri avventori guardando una partita di baseball…Con questa cena iniziamo a gustarci la vera America!!! • 11 Agosto Sveglia alle 06.30. Abbiamo prenotato il tour all’Antelope Canyon direttamente dall’Italia con Carolen Ekis Tour. Purtroppo pur sapendo che l’orario migliore è quello tra le 10 e le 12, per esigenze di tour ci dobbiamo accontentare di quello delle 8! Il meeting point è vicino al nostro hotel. La nostra guida è di origine navajo e ci accompagna per tutta la visita del canyon, spiegandoci come si è formato e quali sono i punti migliori per fare le foto. Il canyon è molto bello per la sua caratteristica conformazione rocciosa completamente levigata dall’azione corrosiva dell’acqua e per i colori arancio e rosa delle rocce. Il tour dura circa un’ora e al termine veniamo riaccompagnati al meeting point dove salutiamo la nostra guida lasciandogli una gradita mancia (10$). Il nostro programma prevede di raggiungere la Monument Valley per poi proseguire fino a Moab nello Utah dove pernotteremo. Ci vogliono 2 ore di viaggio da Page per arrivare al parco e la strada scorre veloce nel nulla con panorami sempre molto affascinanti. Man mano ci si avvicina alla Monument si vedono isolate formazioni rocciose che ci fanno pensare che siamo vicini alla meta. Ed in effetti arriviamo all’entrata del parco dove paghiamo 5$ a persona per l’ingresso (qui non vale la tessera annuale dei parchi dato che è gestito dagli indiani). Le famose formazioni rocciose si vedono anche dalla strada che costeggia la valle ma vi consigliamo di entrare nel parco perché sarà un’esperienza indimenticabile. Appena entrati troverete il View Hotel, recente costruzione dove tutte le camere sono affacciate sulla valle. Crediamo che sia un’ottima idea dormire in questo albergo per non perdere il tramonto che immaginiamo possa essere indimenticabile. La Monument si può percorrere in tre modi: con la propria auto, a cavallo e con i pick up degli indiani. Avendo noi un SUV decidiamo di farlo da noi, anche se vediamo diverse berline percorrere il parco senza problemi. Il percorso è lungo 17 miglia con una serie di view point tutti segnalati sulla mappa che ci hanno dato all’ingresso. Tutti i point meritano una sosta in modo tale da ammirare questo spettacolo della natura da tutte le angolazioni possibili. Arrivati al John Ford Point non resisto alla tentazione di una passeggiata a cavallo e convinco quel pover’uomo di mio marito a seguirmi nell’impresa. Il tour di mezz’ora costa 90$ in due ma ci accorgiamo che ne abbiamo solo 80$!!!!!! Dopo una breve trattativa con l’indiano incaricato ci danno l’ok e, sellati i cavalli, partiamo per il nostro giro accompagnati da Billy, nome della nostra guida. Il giro è veramente emozionante e sembra di essere in un film western!!!! Una volta rientrati terminiamo il tour con gli ultimi point e salutiamo la Monument! Dato che nello Utah si perde un’ora, perché non hanno quella legale, non perdiamo tempo e ci rimettiamo in strada verso Moab che dista 3 ore. Abbiamo prenotato lo Sleep Inn per 111$: arrivati facciamo il check in, lasciamo le valigie in camera e, ancora un po’ impolverati, andiamo a cena visto che, per l’ora, non abbiamo tempo di farci una doccia. Sia la lonely planet che il ragazzo alla reception ci danno il medesimo consiglio per la cena: Moab Breawery. In effetti il posto è molto carino e affollatissimo, buon segno! Eccellenti le loro birre artigianali e senza parole la solita fetta di carne. Il conto ci sorprende positivamente dato che paghiamo solo 45$ tip included, per 4 birre medie, due steak e un dolce. Stanchissimi come al solito crolliamo in hotel.

• 12 Agosto E come al solito sveglia alle 06.30. Colazione in hotel inclusa nel prezzo (un po’ povera…) e ci dirigiamo verso Arches National Park. Entriamo nel parco alle 08.30 e anche qui ci danno la solita mappa ben dettagliata con tutti i point e i trail. Il più bello per noi è l’ultimo, il Devil’s Garden Trail Head. Ci servirà per raggiungere il Landscape Arch, un arco sospeso nel vuoto e che sembra cadere da un momento all’altro. Il trail che conduce all’arco è di 2,6 km andata e ritorno. La strada è piuttosto pianeggiante ma, sarà il caldo o la stanchezza, diventa una via crucis per Christian!! Considerate che se volete visitare tutti gli archi il trail è di circa 10 km ed è adatto a persone molto più allenate di noi!!! Tenete presente che se volete fare solo il trail per il Delicate Arch, arco simbolo del parco, la camminata è lunga 5 km andata e ritorno!!! Noi optiamo invece per un view point inferiore da dove si può vedere l’arco un po’ più da lontano, anche se la parte finale è costituita da una salita sfiancante (trail di 800m andata e ritorno)!!! Il resto del parco è comunque molto bello e vi trascorriamo 4 ore. Alle 12.30 ci dirigiamo verso Dead Horse Park, parco meno conosciuto di altri ma che a noi saprà regalare emozioni fortissime tanto da considerarlo poi imperdibile per chi passa da queste parti! Per raggiungerlo si fa una deviazione di circa 50 miglia andata e ritorno rispetto alla strada principale. Il parco è un’immensa voragine scavata dal fiume Colorado che si perde a vista d’occhio. E’ molto simile al Gran Canyon ma con lo sguardo si riesce ad abbracciare tutto. Fatte le foto di rito e passati un po’ di minuti in adorazione senza fiato risaliamo sul nostro bolide direzione Tropic, nostra meta finale. Abbiamo deciso dall’Italia di allungare volutamente il percorso per non perder due delle più famose Scenic Byways americane: la UT24 e la UT12 (in ordine di percorrenza). Imbocchiamo la 191 fino a Green River, quindi la 24 fino a Torrey ed infine la 12 fino a Tropic. Il viaggio dura 5 ore ma i panorami che incontriamo sono davvero fantastici per varietà e colori. La 24 passa attraverso il Capitol Reef Natural Park che offre paesaggi ricchi di incredibili rocce dai mille colori. La 12 passa attraverso la Dixie National Forest caratterizzata da fitti boschi da un lato e da rocce rosse dall’altro nella sua prima parte. Dall’80esimo miglio in poi inizia il bello: strapiombi su rocce rosse, una strada panoramica che si inerpica ed offre scenari fantastici. Bisogna dire che la deviazione merita ma state attenti perché in alcuni punti la strada corre lungo strapiombi senza protezioni. Immaginiamo sia complicato percorrerla di notte o con brutto tempo. Noi qui abbiamo trovato purtroppo l’unico momento di brutto tempo in tutto il nostro viaggio. Fortunatamente non ha piovuto ma abbiamo immaginato quanto sarebbe stato ancora più spettacolare percorrere queste strade con il sole. Arriviamo a Tropic alle 20.20 all’American Best Value Inn, comodo, confortevole, ma vecchiotto e nemmeno bello! La sera mangiamo al ristorante attaccato all’hotel che comunque è molto valido (80$).

• 13 Agosto Colazione al ristorante di ieri sera che scopriamo essere convenzionato con il motel! Io colazione sana ma Christian, che è un buongustaio, mi dice di aver mangiato la miglior frittata della sua vita! Partiamo per Brice Canyon e, una volta arrivati e presa la mappa del parco, decidiamo saggiamente di arrivare fino in fondo e di percorrere i view point a ritroso. La scelta si rivelerà molto azzeccata dato che i migliori point sono quelli iniziali!! Il parco è una meraviglia, davvero difficile da descrivere a parole, per mio marito il migliore di tutti quelli visti. Noi ci impieghiamo 4 ore per percorrere la strada interna con tutti i view point. Sicuramente anche qui i trail meritano, ma, un po’ per tempo a disposizione, un po’ perché si sarà capito che il trekking non è proprio il nostro sport preferito, ci accontentiamo di ammirare questa meraviglia dai vari “balconi” che si affacciano sulla valle. Il migliore di tutti è l’Amphitheater: come dice la parola stessa è un immenso anfiteatro fatto di hoodoos, le famose formazioni rocciose che hanno reso famoso il parco. I colori vanno dal bianco, al rosa, al salmone e infine al giallo in un’esplosione di colori indescrivibile. Questo è l’ultimo dei parchi che vediamo: oggi torneremo di nuovo a Las Vegas per poi terminare la nostra vacanza a Los Angeles. In verità, l’ultimo è stato lo Zion National Park, anche se di visita non si può parlare dato che l’abbiamo semplicemente attraversato percorrendo la strada che lo taglia verso Las Vegas. Per quello che abbiamo visto pensiamo meriti comunque un po’ più di tempo di quanto gli abbiamo potuto dedicare noi. Una particolarità: la strada all’interno del parco è dipinta di rosso!!! E fa da perfetta cornice alle montagne che la sovrastano. Lasciamo lo Zion direzione LV dove arriviamo in tempo per un passaggio al Premium Outlet, paradiso per lo shopping per tutti i gusti. È fatto come un piccolo paese con stradine e piazzette (modello Serravalle per chi lo conosce…). L’unico problema è che il caldo è talmente opprimente che rende faticoso anche questo svago e l’unico rimedio è entrare nei negozi dove l’aria condizionata è al massimo!! Noi svaligeremo solo Ralph Lauren e Converse ma, con un po’ più di calma, avremmo fatto di meglio! Dobbiamo confessare che l’acquisto più importante è stato “valigino”, diminutivo simpatico per definire un enorme borsone rosso che ci salverà dalla miriade di pacchi e pacchetti di tutti gli acquisti fatti durante questa vacanza!!!! Per la seconda serata a LV avevamo già prenotato il Mirage (109$), in modo tale da visitare la parte restante della Strip che non avevamo visto la nostra prima sera. L’albergo ci delude un po’, dato che è bello ma sicuramente non all’altezza del Bellagio. Col senno di poi avremmo fatto meglio a invertire gli alberghi. Come ripromesso ci tocca visitare i casinò di questa parte della Strip e, tra tutti, il più incredibile è il Venetian, una perfetta ricostruzione di Venezia in tutte le cose che l’hanno resa famosa in tutto il mondo, dal Ponte di Rialto, al Campanile di San Marco e relativa piazza fino ai canali con tanto di gondolieri cantanti che portano in giro i turisti all’interno del casinò!!! Ma è arrivato il momento si svelare il mistero sulla nostra seconda cena a LV. Abbiamo prenotato il ristorante all’ultimo piano della torre dello Stratosphere!!! La particolarità di questo ristorante è che, oltre al fatto di essere a 350m di altezza, gira!!!!! E permette di vedere la città e le sue mille luci da ogni visuale. In 20 minuti compie un giro completo e tutti i tavoli hanno la vista sulla città. La cena diventa uno spettacolo continuo ed emozionante!!! Ovviamente il prezzo è direttamente proporzionale allo spettacolo a cui abbiamo assistito ed il conto, decisamente salato, è di 240$!! Il menù è stato di 2 antipasti, 2 filetti, 1 bottiglia di ottimo vino californiano. Devo dire che incredibilmente è stato qui che abbiamo mangiato la miglior carne di tutto il nostro viaggio!!! Molto soddisfatti della nostra serata terminiamo il nostro tour della Strip entrando al Paris e giocando pochi dollari alle slot. • 14 Agosto Colazione al Mirage, e poi passeggiata di prima mattina. Oggi partiamo con calma, verso le 12.00. Non siamo di buon umore, credo perché inconsciamente sappiamo che ormai manca poco al termine della nostra meravigliosa vacanza dato che ci separano solo un paio di giorni a Los Angeles dal rientro. Abbiamo programmato una sosta a Barstow prima di arrivare a LA, dato che molti blogger l’hanno definito il paradiso dello shopping e, siccome a noi piace molto lo shopping come avrete intuito, non possiamo perdercelo. Sarà una delusione perché non è all’altezza dell’outlet di Las Vegas: pochi negozi e nemmeno troppo belli. Ci consoliamo con gli imperdibili Ralph Lauren e Banana Republic. Carichi di altre borse ripartiamo per LA. La HW15 che unisce LV a LA è super trafficata e c’è una lunghissima coda per diverse miglia causata, scopriremo in seguito, da una sorta di dogana per chi deve entrare in California per controllare che non si facciano entrare prodotti agricoli!!!! Fermano le macchine a campione ma ovviamente i rallentamenti sono mostruosi! Tra l’altro proprio durante questo trasferimento abbiamo toccato la temperatura più alta del nostro viaggio: 108°F nel deserto del Mojave! Arriveremo a Los Angeles in tarda serata facendo molta fatica a trovare il nostro albergo: il Foghorn Harbor Inn a Marina del Rey dove passeremo le prossime due notti. Questo è stato il più brutto albergo della nostra vacanza nonostante il prezzo abbastanza alto ci aveva fatto sperare diversamente. • 15 e 16 Agosto Le due giornate a LA le passiamo visitando Santa Monica, la Third Promenade, il Kodak Theater, la Walk of Fame, Rodeo Drive, Beverly Hills e il Getty Museum, oltre a tutta la serie di spiagge della città fino a Malibu. Assolutamente consigliati per la cena Ivy at the Shore a Santa Monica e per il brunch domenicale Geoffrey’s (imperdibile a Malibu), oltre alla solita Cheesecake Factory (vicina al nostro hotel). Los Angeles non ci ha particolarmente conquistato anche se avendo più tempo l’avremmo visitata meglio. Tutto sommato pensiamo non meriti comunque troppo tempo, meglio dedicarlo ad altri posti di questa fantastica parte degli Stati Uniti.

Il 17 sera ritorniamo al Radisson LAX dato che il nostro volo per Milano partirà l’indomani mattina alle 06.00.

Ancora oggi pensiamo che questo sia stato il viaggio più bello che abbiamo fatto nella nostra vita e tutto sommato un po’ di posti li abbiamo visitati… Gli USA uniscono bellezze naturali, organizzazione perfetta, sicurezza e grande disponibilità e cortesia della popolazione, rendendo questo viaggio facilmente accessibile anche ai meno esperti dei viaggi on the road e in solitaria. La conoscenza dell’inglese, anche se non a livelli fluenti, è comunque importante se si sceglie un viaggio fai da te. Siamo sicuri che torneremo nella west coast, anche perché ci siamo accorti che ci sono ancora moltissime cose da vedere qui e perché ci siamo letteralmente innamorati di questa parte degli USA. Un grande ringraziamento infine va al padre di mio marito che gli ha trasmesso la passione per i Creedence Clearwater Revival, famoso gruppo rock californiano degli anni ’70, e per il suo leader John Fogerty che con le loro canzoni (CD intitolato The Long Road Home portato dall’Italia) ci hanno accompagnato per tutto il nostro indimenticabile viaggio.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche