Alla ricerca di Harry Potter, England sconosciuta

21 giugno- 5 luglio 2003. Mamma, papi Pier, Ottavia e Pietro (8 e 6 anni). E Fiat Ulysse. 21 giugno sab. Prima tappa a Tournai, Belgio, dopo 1000 Km via Svizzera e Lussemburgo. Fatichiamo a trovare un albergo. Cena nella bellissima piazza triangolare col “Beffroi” (torre dell’orologio, c’è in ogni paesino belga) a dominare. Pietro si...
Scritto da: Paola Cosmina
alla ricerca di harry potter, england sconosciuta
Partenza il: 21/06/2003
Ritorno il: 05/07/2003
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
21 giugno- 5 luglio 2003.

Mamma, papi Pier, Ottavia e Pietro (8 e 6 anni).

E Fiat Ulysse.

21 giugno sab.

Prima tappa a Tournai, Belgio, dopo 1000 Km via Svizzera e Lussemburgo. Fatichiamo a trovare un albergo. Cena nella bellissima piazza triangolare col “Beffroi” (torre dell’orologio, c’è in ogni paesino belga) a dominare. Pietro si lava cercando di tappare lo spruzzo della fontana sedendocisi letteralmente sopra.

Ottavia si tuffa in un piatto di escargot, letteralmente le adora.

22 giugno dom.

Sono quasi altri 200 Km fino a Calais. Traghetto P&O, è il primo che parte, e costa un euro di differenza con SeaFrance. P&O, chissà cosa vuol dire? Ma per tutti significa: Pietro e Ottavia. Traversata di un’ora e 15’, l’ultima mezz’ora siamo fuori al vento a goderci le bianche scogliere di Dover, da cui non riesci a staccare gli occhi. Pier prende confidenza con la guida a sinistra, tanto da lanciarsi nella decisione di attraversare Londra, per mostrare qualcosa ai bimbi. E’ domenica, ora pranzo, non dovrebbe essere impossibile. Ciononostante impiegheremo 4 ore e 30.

Emozione! Attraversare il Tower Bridge con il nostro Ulysse. Ci fermiamo per veloci foto alla Torre di Londra, poi St.Paul, Trafalgar Square, e vicino a St.James Park scendo coi bimbi velocemente per un’occhio a Buckingham Palace, con tanto di guardia col colbacco. Pietro è intimorito. Non si riesce ad arrivare a Piccadilly, per cui scendiamo per Westminster e le Case del Parlamento, con foto sul ponte. Ma…E Harry Potter? Per ultima, prima di uscire dalla città, la King’s Cross Station: da qui è partito il treno per Hogwarths, col ponte dove Hagrid saluta Harry Potter. E il muro dove spingono il carrello per il binario 9 e ¾. Ci provano anche Ottavia e Pietro, andandovi a sbattere. Mica si apre per noi babbani! Il quinto libro, “l’ordine della Fenice”, è in vendita da 24 ore. Che emozione vederne tappezzata la libreria proprio di questa stazione. Lunga l’uscita dalla città (1 ora, come l’entrata), altri 200 Km, sosta notturna vicino a Petersborough.

23 giugno lun.

Traffico e camion, è lunedì. Prima sosta a Lincoln, bellissima cattedrale gotico-normanna in cima alla collina. 110 metri la torre. Ci giriamo intorno. Si riparte attraversando lo Yorkshire, colline verdissime, terra di James Herriot, sembra di vederlo su e giù per stradine e fattorie a curare i grandi animali. Sosta pranzo e qualche acquisto nel paesino tutto stile inglese prima dell’abbazia cistercense di Rivaulx, una delle tante chiese “rotte”; rovine bellissime, prati verdi dove i bimbi si rotolano. Proseguimento via Newcastle-upon-Tyne, tunnel sotto il Tyne, siamo nel Northumberland. Alla fine arrivo a Alnwick, tirata lunghissima, sono stati 600Km. Ultime due stanze nell’ultimo B&B, simpatico ma costoso. La signora dice che non erano preparati all’assalto turistico, aumentato in modo vertiginoso dopo che han girato qui Harry Potter.

24 giugno mart.

Mattino al castello dei duchi del Northumberland; prima ai giardini coi giochi d’acqua, poi il castello, medievale e poi cinquecentesco, imponente, bellissimo tra il verde. Ma è questa la nostra meta! Alnwick è Hogwarths. Riconosciamo ogni filo d’erba, la torre intorno alla quale volano Harry e Malfoy. Esaltazione generale nel pratone della scena delle scope volanti. Ci fosse madama Bumb, voleremmo anche noi.

Usciamo dal gift shop con una scopa e una Edvige di peluche. Interni riccamente decorati, bella la biblioteca. Di nuovo in macchina, 30 Km più a Nord, col timetable delle maree in mano: alle 13.50 aprirà la strada per la Holy Island, con i bellissimi resti dell’abbazia di Lindisfarne, e castello proteso sulla punta. Siamo in anticipo, e ci mettiamo in coda aspettando che dalla strada si ritiri il mare! E lo fa a vista d’occhio! Noi mediterranei non riusciamo mai ad abituarci all’esperienza della marea, ogni volta lo stupore ha qualcosa di magico. L’Ulysse passa che c’è ancora qualche dito d’acqua a coprire la strada: attraversare il mare in macchina, ma cosa dici! E invece è questa la sensazione.

Riscendiamo per il castello di Bamburgh, grandissimo, a più torri, direttamente sul mare. Grandi corse sulla spiaggiona sottostante, larghissima per la bassa marea.

25 giugno merc.

Ultimo castello del Northumberland lungo la costa: Dustanburgh, poche rovine su alte rocce a picco sul mare. Ci arriviamo con lunga camminata in un campo da golf, Pietro è più interessato ai tagliaerba del golf che al castello, Ottavia alle conchiglie e ai gabbiani.

Tocchiamo il punto più a Nord del viaggio, Berwick upon Tweed, il fiume che fa confine con la Scozia. Siamo a 40 miglia da Edimburgo. Ma non ci andremo. La Scozia classica fu nostra nel 1995, con Ottavia che aveva 4 mesi.

Siamo in Scozia nei Borders, che attraversiamo tutti da Est a Ovest. Strada bellissima. Sosta non prevista a Kelso, per un torre di avvistamento scozzese, solitaria nella brughiera, tipo Highlander. Bellissima, in mezzo alle pecore.

Notte a Gretna Green, primo (e/o ultimo villaggio scozzese), dove qui fuggivano le coppie minorenni per potersi sposare.

26 giugno giov.

Visita del villaggio e la casa del fabbro che sposava i giovani, con tante storie legate a questo luogo. Scendiamo, per affrontare da Penrith la regione dei Laghi, il Lake District. Le montagne qui raggiungono i 900 mt. I laghi son tutti lunghi e stretti. Bello il paesino di Keswick, sul laghetto Darwenter, isolette verdi, battellini, barchette e papere. Molto turismo di anziani. Proseguiamo per Windermere, sul lago più lungo (13 mi). Bimbi felicissimi al piccolo museo di Beatrix Potter, la scrittrice anni ‘20 di Peter Coniglio e i suoi amici animaletti. Prima di trovare un B&B, prenotiamo il traghetto per IOM (Isle of Man) per l’indomani.

27 giugno ven.

Piove. Ci portiamo al porto di Heysham. Bello il villaggetto col cimitero sul mare e resti vichinghi nella piccola chiesa. Tre ore e mezza la traversata. A Douglas ci attende il sole, e la bella grande camera di uno degli infiniti B&B sullo scenografico lungomare, la Promenade. Douglas, Isle of Man: solo il nome mette i brividi, pensi a imprese d’altri tempi, a temerari pionieri della tecnica, a folli velocisti lanciati senza sicurezza: un nome che fa sognare ogni motociclista. Stavolta facciamo contento papi. Anche se siamo in macchina… 28 giugno sab.

Pronti alla partenza del TT, il TOURIST TROPHY, del resto siamo venuti qui per questo. Solo la partenza è come un autodromo, il resto è percorso tra i paesini, per più di 37 miglia. Dopo l’uscita da Douglas al Quarterbridge, tratto veloce fino a Greeba, da qui a dx per il lungo tratto tra gli alberi. Fastidioso il chiaroscuro dato dalle piante, per i piloti pericoloso. Ci sono protezioni di sacchi di sabbia e gomme lungo tutto il percorso, specie nelle curve tipo la S del Sulby bridge. A Ramsey interrompiamo il circuito, per visitare il paesino col lunghissimo molo in ferro proteso sul mare, e una chiesina cattolica. Poco più in là si arriva a Maughold, cimiterino con croci celtiche e un bellissimo solitario faro che guarda la costa inglese, sicuramente uno dei punti più belli dell’isola. Riprendiamo il percorso del TT, che dopo l’unico hairpin (tornante) sale nel tratto di montagna,e qui la strada diventa una apoteosi, anche per l’auto. Moto ci sorpassano in continuazione. Subito brullo, la cima è a 600 mt, al passo ci fermiamo aspettando il trenino elettrico che sale allo Snaefell da Laxey, ma soprattutto al Museo della Moto di Murrays. Fuori, bellissimo il monumento in bronzo a Joey Dunlop, sul VTR, (anche Pier ha un VTR, ma è a Milano, sigh), mito assoluto del TT, vincitore per ben 26 volte. Momenti di esaltazione di padre e figlio all’interno del museo, stracolmo di moto di tutti i tempi, tappezzato in ogni dove di foto, poster, autografi, adesivi, con dovuta devozione ad Agostini, Hailwood e gli altri che han fatto la storia del TT, e fatto sognare Pier ragazzino. Il tratto finale, con la curva Hailwood, la discesa dal passo, sono altrettanto esaltanti.

Per accontentare tutti, nel pomeriggio prendiamo il tram a cavalli lungo tutta la Promenade di Douglas, e impietositi dalle povere bestie, ci portiamo anche a visitare la fattoria dei cavalli da tiro in pensione, appena fuori Douglas, per la gioia di Ottavia.

29 giugno dom.

Domenica, ci manca la parte Sud dell’isola: Castletown, col castelletto, il ponte girevole (a mano), Port St.Mary, bellissima spiaggia, e il punto in assoluto più incantevole: the Sound, con la piccola isola Calf of Man all’estrema punta Sud. Prato, pecore, scogli, mare stupendo, correnti forti, qui molte navi si sono schiantate, croce a ricordo. Scorgiamo increduli prima una, poi un intero branco di foche che nuotano nella corrente. Vento. Uno dei luoghi più selvaggi che abbiamo mai visto.

Solo l’estremo della Cornovaglia può confrontarsi con questo luogo, mentre l’Irlanda al confronto fa ridere.

Altri punti: Port Erin, Peel, rovine di un castello che guarda l’Irlanda, spiaggia ampia e ventosa. Il pomeriggio, passato d’obbligo alla “Launderette”, ci impedisce la visita alla grande ruota ad acqua di Laxey, vanto dell’isola. Ma torneremo.

30 giugno lun.

Traghetto di ritorno a Heysham, piove a dirotto.

1 luglio mart.

Scegliamo di scendere a Liverpool. Solo mattoni rossi per le case tutte uguali squadrate, i magazzini delle merci lungo il porto che si snoda sul fiume Mersey. La ricostruzione e la valorizzazione di questa città devastata dalla guerra e da una storia portuale-operaia, è cominciata dai docks. Bellissimo l’Albert Dock, negozietti e cafeterie, dove da pochi mesi hanno trasferito l’incredibile museo sui Beatles, bandiera di Liverpool. Museo bellissimo, ricostruzioni e originali, foto e chitarre, fino alla stanza bianca col pianoforte bianco di Lennon. I bimbi, entusiasti, escono canticchiando Yellow Submarine, pur non avendola mai sentita fino allora.

Contattiamo i nonni di Alex, l’amichetto della scuola materna, il quale sta arrivando in aereo da Milano. Risaliamo di nuovo fino in Cumbria, e la sera siamo già a Kirkby Lonsdale da loro. 2 luglio merc.

Passeggiata con Alex alla chiesa, alla Ruskin’s view, magnifica vista sui campi e il fiume Lune, dipinta da Turner. Questo incantevole paesino è divenuto famoso per questo. Poi lungo il fiume al Devil’s bridge, pranzo con gelato e hamburger. Ai bimbi non pare vero essere insieme in un contesto così lontano dalla scuola materna e da Milano. Si gioca a calcio, freesbee, magolibero sul pratone vicino al ponte. Pomeriggio English tea dai nonni di Alex. Sono magnifici, e magnificamente inglesi.

3 luglio giov.

Mattino mercatino in piazza (gufo e beyblade), poi al campogiochi con anche Lawrence e la mamma. Con Alex andiamo, in auto, alla fattoria dove fanno fisioterapia ai cavalli da corsa. Pomeriggio di nuovo il tè dai nonni, i bimbi cantano loro le canzoncine dei remigini. Commozione e saluti finali.

4 luglio ven.

Partiamo per Oxford, circa 400 Km, ultima tappa alla ricerca di Harry! Traffico notevole fino oltre Manchester/Liverpool/Leeds, poi meno su Birmingham.

Oxford molto affollata, lungo giro a piedi: Christ Church College, il più famoso, con la chiesa divenuta cattedrale, la Tom Tower, ma soprattutto la scalinata al refettorio, divenuta la scala di accesso a Hogwarths, gotica. Il refettorio ha dato spunto a quello di Harry Potter, poi ingrandito nel film. I guardiani ci mostrano orgogliosi i fotogrammi ingranditi, e ci spiegano tutto. Ma è già talmente bello tutto il college da non aver certo bisogno di altra pubblicità.

Giro sommario tra gli altri college, St,Mary, splendida la Library, studenti e vivacità di atmosfera.

Proseguimento per l’orbitale sud (la loro tangenziale) di Londra, tutto in coda, e per Folkestone. Alle 17.45 siamo imbarcati sul treno dell’Eurotunnel, straniti e un po’ inquieti, con l’Ulysse traballante dentro al treno, e noi sopra. Non si riesce a non pensare di essere sotto il mare, accidenti. 25 minuti dopo la luce della Francia. Notte a Calais. We miss you, England.

5 luglio sab.

Calais-Milano, tirata unica, 1200 Km, meno di 12 ore, via Lille, Namur, Lussemburgo, Metz, Strasburgo, Basilea. Complimenti per la guidata, papi!



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