Alla conquista del west 3
Cibo: nel resoconto del viaggio tralasceremo salvo qualche eccezione i luoghi dei nostri pasti, perché se c’è una cosa che negli USA non manca di certo, è la scelta di fast- food, ristoranti, pizzerie con prezzi diversi e accessibili a tutte le tasche. Noi avevamo deciso di provare di tutto. Dormire: stessa cosa vale per i motel. A parte qualche caso di sovraffollamento abbiamo sempre trovato immediatamente un motel. Mettiamo cmq. Alcuni Motel con il prezzo comprensivo di tasse.
Parchi: se volete visitare più parchi conviene la tessera annuale. All’entrata vi sarà fornito un giornalino gratuito tradotto in italiano, con notizie sul parco, avvisi, previsioni del tempo, mappa.
Multe: noi ne abbiamo prese due per divieto di parcheggio. Viene però fornito il modo per pagarle negli USA. Se decidete di non pagare…È inutile. La compagnia di noleggio ve le manda a casa.
Sceriffi: se doveste vedere alle vostre spalle una macchina della polizia che lampeggia, anche se non state contravvenendo a nulla fermatevi immediatamente a destra. Si arrabbiano facilmente. Shopping: si trova veramente di tutto. Noi abbiamo trovato particolarmente interessanti i prezzi dei prodotti da montagna.
Bevande: o ustionanti o freddissime (con tanto ghiaccio aggiunto) 2/08/06 Milano- Los Angeles Ramada Inn- Fireston Boulevard ($ 104 per due notti) Mentre Nicola sta sognando montagne di hamburger, litri di Pepsi, Ford Mustang rombanti, io mi imbottisco di tranquillanti per poter sopravvivere a 13 ore in aria. Ci imbarchiamo a Malpensa con la British e, dopo uno scalo a Londra, eccoci in volo con American Airlines destinazione Los Angeles. Dopo 11 tranquille ore siamo sulla città. È enorme, ci perderemo sicuramente. Scesi e disbrigate velocemente le pratiche all’immigrazione, saliamo su uno shuttle che ci porta al deposito Avis, presso cui abbiamo noleggiato la macchina.
L’Avis ci fornisce anche di una comoda cartina delle hwy cosicché raggiungiamo l’albergo abbastanza agevolmente. Guidare è molto facile, le uscite sono tutte segnalate per tempo e basta spostarsi con decisione da una corsia all’altra. L’hotel si trova proprio a fianco di una uscita dell’hwy e quindi in posizione comoda (in realtà LA è troppo grande per poter definire qualcosa comodo). Siamo stanchi e dopo una doccia decidiamo di uscire a piedi ed esplorare i paraggi: presto fatto perché non c’è nulla. Poiché la fame è tanta entriamo da un benzinaio e scopriamo di poter farci gli hot dog (è comune che il benzinaio non venda solo patatine, bevande ecc., ma che vi sia la possibilità di prepararsi panini, hot- dog, tacos a poco prezzo). Ma al momento di pagare non viene accettata né la carta di credito, perché non abbiamo un codice (ma che codice?), né 100$ unici contanti che possediamo. Dopo aver chiesto informazioni siamo costretti a lasciare tutto e tornare sui nostri passi a digiuno. Sarà tuttavia l’unica esperienza negativa dei nostri venti giorni di vacanza.
3/08/06 Los Angeles Usciamo presto e decidiamo per prima cosa di esplorare in auto un classico quartiere americano: è proprio come in un film. Ogni casa ha il suo garage con cortile, cesto da pallacanestro, barbecue, macchinone gigante parcheggiato.
La prima colazione americana sarà da Dunkin’ Donuts con ciambella e caffè(4$ in tutto): il caffè è ustionante e c’è chi lo allunga con cubetti di ghiaccio.
Studio’s cinematografici: parcheggio 10$. L’entrata costa 49$, ma noi usufruiamo dei 10 $ dello sconto datoci sull’aereo e comprende le attrazioni del parco divertimenti e la visita guidata all’interno degli studi cinematografici. Decidiamo di non provare però tutte le attrazioni anche perché le code si allungano sempre più. Usciamo dal parco, visitiamo la parte antistante con negozi, fast- food e locali e, dopo un veloce ed economico pranzo partiamo alla volta di Holliwood. Parcheggiamo la macchina in un parcheggio a pagamento proprio sotto il Kodak Theatre dove avviene la consegna degli Oscar, ma se faremo un acquisto detrarranno qualche dollaro e facciamo una passeggiata sulla strada delle star, fotografiamo da lontano la scritta Holliwood, guardiamo qualche negozio. Riprendiamo la nostra macchina e ci dirigiamo verso Beverly Hills e Rodeo Drive. Poi, via verso Santa Monica. Prima di tutto andiamo in spiaggia e bagniamo i piedi nell’oceano (gelato). Certo che qui è tutto enorme: saranno almeno 300m di sabbia. Ma…I baywatch come nei film! E hanno il costume rosso!Cena a Santa Monica, luogo di mare e ritorno in notturna, dove tutto ti sembra diverso. 4/08/06 Los Angeles- Monterey (Cypress Tree Inn $152,90) Poiché ci siamo svegliati presto, ma sarà sempre così, puntiamo sul down town di LA, ma la delusione è grande: degrado, barboni e sporcizia proprio sotto ad imponenti e bellissimi grattacieli. Non scendiamo nemmeno e ci dirigiamo verso Venice, un’altra località di mare. Facciamo colazione all’imperdibile “The sidewalk café” ($ 19,48 per due abbondanti colazioni) e non avremo più fame per tutto il giorno, proprio sulla passeggiata principale. Scegliamo un tavolo esterno per poter osservare: chi canta e suona la chitarra, chi va in roller, skate, bici. Un giro per i negozietti e poi partiamo per San Francisco. Prendiamo la Hwy 101 passando per Santa Barbara e Malibu, ma la abbandoniamo a San Luis Obispo dove ci immettiamo sulla Hwy 1. Ci fermiamo a fotografare una colonia di leoni marini e riprendiamo la meravigliosa strada costiera che attraversa Big Sur. Unica raccomandazione: fate benzina prima di iniziare la tortuosa strada, perché poi incontrerete solo un carissimo benzinaio. Quando ci fermiamo a Monterey per cercare un motel, tutto è occupato visto il periodo di punta, anche se la scelta è vastissima. Finalmente verso le 21.30 troviamo un stanza piuttosto cara, ma ci dobbiamo accontentare). Cena dal mitico Denny’s e poi subito a letto.
5/08/06 Monterey- San Francisco (Redwood Motor Inn $202,50 per due notti) Decidiamo di fare colazione a Monterey cittadina incantevole. Sembra di essere nel telefilm La signora in giallo, ma quella è un’altra costa. E’ sabato, molti stanno facendo footing e incontriamo squadre di baseball di ragazzini. Ripartiamo per San Francisco, la strada torna ad essere dritta e circondata da coltivazioni di ortaggi. Finalmente vediamo i grattacieli della city. Avevamo deciso di cercare un hotel indicato dalla nostra guida, giriamo per un po’ in macchina, ci spazientiamo e optiamo per uno che si trova in Lombard street a 10 min a piedi dal Pier 39. Ormai è pomeriggio e ci dedichiamo a una lunga passeggiata che ci porterà dal Pier 39 a Chinatown, Little Italy, la serpentina ed ancora al Pier 39. Ci informiamo per visitare Alcatraz, ma la prima visita possibile è fra 3 giorni. Un consiglio. La sera l’aria è gelida. Copritevi bene.
6/08 /06 San Francisco A discapito delle nuvole grigie, alle 8 in punto affittiamo la bici per l’intera giornata (30$ cad.) da Blazing Saddles; ci sono cinque punti dello stesso noleggio vicino al Fisherman’s Warf. Prendiamo anche il biglietto per il traghetto del ritorno (17$ in due). L’intenzione è quella di attraversare il Golden gate e di scendere fino al paese di Sausalito in Marin County. Se avremo voglia continueremo per Tiburon altrimenti torneremo con il traghetto che tra l’altro passa vicino ad Alcatraz. Optiamo per il percorso più lungo (cmq di soli 26 Km), in tutto tre comode ore comprese le soste fotografiche e il giro di Sausalito. Fino a Sausalito si è in discesa, poi c’è anche un po’ di salita, ma andando piano è un giro molto piacevole per tutti anche per chi non è allenato. Il percorso si snoda tra le colline sulla costa della baia. Arrivate a Tiburon con qualcosa da mangiare, perché i prezzi sono elevatissimi. Purtroppo perdiamo il traghetto delle 15.00 ed il prossimo è alle 17.00. Mentre aspettiamo conosciamo due gentili signori di San Francisco che ci parlano dei loro viaggi in Europa e ci consigliano alcune mete negli Usa. Ritornati dall’altra parte della baia, proseguiamo con la bici fino ai grattacieli del down town che è pianeggiante. Restituiamo la bici alle 19.00, cena a base di zuppa di granchio al Fisherman’s Warf e a letto.
7/08/06 San Francisco- Yosemite NP (Coulterville- Hotel Jeffery $165 per due notti) Ci fermiamo in un albergo a Coulterville a circa 40 min. Di auto dal Parco sulla 140. L’Historic Hotel Jeffery è bellissimo e originale del 1840 con tanto di vecchio saloon e camere in stile. Dopo una veloce rinfrescata ci dirigiamo verso il Yosemite. In tutti i parchi all’ingresso i ranger vi faranno pagare il pass. Conviene scegliere quello annuale con entrata a tutti i parchi. Ci dirigiamo al centro del villaggio dove c’è un supermercato, un fast food, un museo e degli alloggi. Prima però ci fermiamo a Bridlveil Fall arrivando a piedi fin sotto la cascata. Ci informiamo dai ranger (sempre gentilissimi) su quale giro fare il giorno dopo. Ci fermiamo sulla strada per raggiungere le Yosemite Falls (e qui prendiamo la nostra prima multa per divieto di sosta; inutile dare la colpa al fuso orario. Non avevamo proprio visto il cartello) e verso le 20.00 torniamo al nostro albergo dove non ci rimane che mangiare un panino d’emergenza nel saloon, perché in paese non c’è nient’altro.
8/08/06 Yosemite Di buon’ora torniamo al parco e ci dirigiamo verso Mariposa Grove da cui parte un sentiero (3 ore) tra le seqoie giganti. E’ un sentiero agevole con ma ne vale un punto di ristoro con servizi igienici e acqua. Dopo aver cercato di portarmi via una pigna gigante di sequoia gigante ed essere stata prontamente fermata da una ranger, e dopo un veloce pranzo al sacco ci dirigiamo verso Glacier point, punto panoramico da cui si può ammirare buona parte del parco. Acquistiamo la cena nel supermercato del parco e torniamo a Coulterville dove ceniamo nel cortiletto interno dell’hotel.
9/09/06 Yosemite NP- Death valley NP- Las Vegas (New Frontier Hotel $ 70,62) Partiamo abbastanza presto e decidiamo di pecorrere la strada che taglia in due il parco, in modo da vederlo tutto. Il paesaggio è alpino e c’è anche la neve. Nei Km che verranno cambierà drasticamente fino ad arrivare al Death Valley NP. Vi entriamo alle 12.30, di certo non l’orario migliore. Ci fermiamo però prima in una stazione di servizio sulla strada stile Happy Days. Appena ci sediamo ci portano 2 bicchieri di acqua pieni di ghiaccio e apparecchiano. In realtà noi volevamo solo qualcosa da bere, ma a questo punto ci sentiamo obbligati a mangiare e prendiamo un uovo in due. Ci servirà da lezione: le prossime volte non ci siederemo.
Entrati nella Death Valley seguiamo l’itinerario che ci porterà al centro parco e successivamente a dirigerci verso Las Vegas. Ci fermiamo a Zabriskie Point, Badwater, Sand Dunes, Fornace Creek. Scendiamo più volte dalla macchina per fotografare, ma il caldo è soffocante.
Verso le 17.00 arriviamo a Las Vegas una città in mezzo la nulla, ma che delusione. La città è attraversata dalla hwy e nulla è illuminato. Prendiamo una camera al Frontier, non particolarmente bello, ma economico. Su alcune grandi insegne lungo lo strip ci sono le offerte dei vari hotel. Dopo la doccia usciamo e allora lo spettacolo è entusiasmante: tutto lo strip illuminato. Giriamo in largo e lungo entrando in tutti i casino, assistiamo ad alcuni concerti e verso le 3.00 finalmente a letto.
10/08/06 Las Vegas- Zion NP- Brice NP (Stage Stop Resort Hatch $51,70) Zion lo vediamo con i bus navetta che lo attraversano. Non vi si può infatti entrare in macchina, ma si può scendere alle fermate lungo una strada tra pareti rocciose e fare dei trekking o passeggiate. Ci spingiamo fino in fondo al canyon. Riprendiamo la macchina e arriviamo fin quasi a Brice. Ci fermiamo in un motel sulla strada con sfondo le Pink Mountains, siamo tra i mormoni. Facciamo un breve giro a piedi fino alla chiesa del paese e ceniamo abbondantemente al ristorante del motel. Qui nello Utah non vendono birra alcolica, ma solo analcolica che comunque proviamo.
11/08/06 Brice NP- Arches NP- Moab (Red Stone Inn $61,69) A dispetto della giornata che si preannuncia nuvolosa riusciamo a scendere a piedi lungo il canyon all’interno del Brice Amphitheater circondati da altissime guglie di terra rossa. Il parco lo si può anche visitare facendovi un giro a cavallo o in elicottero. Quando torniamo sulla strada il tempo è drasticamente cambiato. Proviamo a dirigerci verso qualche punto panoramico, ma piove e non si vede niente. Usciamo dal parco e, ininterrottamente accompagnati da un temporale che via via si placa o si intensifica e paesaggi rocciosi e di montagna, arriviamo ad Arches NP. Entriamo nel parco verso sera, facciamo qualche giro tra gli archi, ma ecco che dense nuvole nere e fulmini tornano all’attacco. Ci ritiriamo a Moab dove troviamo un motel, ceniamo e scopriamo che ci sono moltissimi negozi con prodotti tecnici da montagna, mtb, canoa a prezzi molto competitivi. 12/08/06 Moab- Dead horse point State Park- Mesa Verde NP- Durango (Days End $ 81,83) Prima di lasciare Moab andiamo a visitare il Dead Horse Point SP. Arriviamo talmente presto che non ci sono nemmeno i ranger. Andiamo fino al punto panoramico all’estremità e ci si porge davanti un paesaggio imponente e meraviglioso fatto di dirupi a picco sul Colorado. Ripartiamo per Mesa Verde NP, sito degli antenati dei pueblo dove arriviamo verso le 12.30. Al centro parco compriamo i biglietti per visitare 2 siti. Per i siti a pagamento le visite sono accompagnate da un ranger che fornisce informazioni sulla vita degli indiani che li abitavano. Si possono scegliere le visite a seconda dell’orario in modo da incastrane più di una. Poiché finiamo l’ultima visita verso le 17.00 e vogliamo arrivare a Durango in Colorado, cittadina famosa per il suo treno a vapore, non visitiamo i pueblo con accesso libero e ripartiamo. Arriviamo a Durango a sera e fatichiamo non poco per trovare un motel. Cena e giro per la città che è molto bella in stile vecchio far west. Il treno a vapore c’è e viene proposto un giro di una intera giornata lungo un canyon. Bello ma molto caro. Preferiamo, per il giorno dopo, alzarci un po’ più tardi del solito e fare una passeggiata per la città.
13/08/06 Durango- Four corners-Bluff Durango è una città per gli appassionati di montagna: escursioni e mtb soprattutto, per cui non mancano i negozi. Visto i prezzi particolarmente vantaggiosi compriamo scarpe da trekking (le mie sono italianissime, ma costano all’incirca la metà) e altro materiale da trekking. In città oggi c’è il 17mo festival di Durango con banda, chioschi di cibo e limonata, bancarelle. E’ molto piacevole. Dopo pranzo ripartiamo con l’intenzione di avvicinarci il più possibile alla Monument Valley. Facciamo una prima sosta al Four corners, il punto in cui i confini di quattro stati si intersecano. Noi ne approfittiamo per mettere i piedi in New Mexico. Ci fermiamo nella cittadina di Bluff fondata da Mormoni, in cui ancora si può vedere il primissimo insediamento. Cena e a letto non senza prima essere fermati in malo modo dallo sceriffo. Vi ricordiamo che: quando una macchina della polizia vi lampeggia fermatevi immediatamente anche se non state andando veloce e avete i fari accesi. Noi non abbiamo fatto così. Quando ci siamo fermati al motel lo sceriffo è arrivato inveendo contro di noi. Paura! 14/08/06 Bluff- Monument Valley NP- Gran canyon NP ( Masvik Lodge $80,95) La Monument Valley percorsa con la nostra auto, per noi è stata una delusione: distese immense con rocce a picco è vero, ma non ci è piaciuta molto. Tuttavia, tornati a casa e viste le fotografie fatte, ci è sembrato di vedere un altro posto molto più bello. Si può scegliere di effettuare la visita a bordo di furgoncini con i Navajo nel qual caso si riesce ad allungare l’itinerario o a cavallo, ma era troppo caldo. Alcune miglia dopo la Monument ci fermiamo a visitare un piccolo sito con impronte di dinosauro: vengono mostrate dagli stessi indiani in cambio di una piccola offerta. Proseguiamo per il Gran canyon, decidendo di andare al South Rim. Entriamo nel parco dalla Hwy 64 fermandoci prima di tutto al Desert view, proseguendo poi per il centro del parco. Tentiamo di trovare una camera all’interno del Gran Canyon e con gran fortuna ce la facciamo. Meraviglioso. Prima di cena facciamo una passeggiata per ammirare il tramonto e compriamo un libricino di itinerari all’interno del canyon. 15/08/06 Gran canyon- Flagstaff Prima colazione all’alba (in realtà non voluta, ma avevamo dimenticato di mettere avanti di 1 ora l’orologio), perdiamo immediatamente il libricino acquistato la sera prima e cominciamo a scendere lungo il sentiero. Per poter arrivare fino al Colorado a piedi e risalire occorrono due giorni. Noi ci fermeremo dopo un’ora di discesa. Per i meno sportivi si può scendere fino al Colorado con i muli in giornata con guida e pasto al sacco. In realtà scendiamo per più di due ore fino ad arrivare al punto limite indicato per le gite in giornata. Il clima cambia drasticamente da fresco in alto a tropicale. Iniziamo la risalita ed incontriamo cerbiatti, gli immancabili scoiattoli ed un serpente che attraversa il sentiero. Appena arrivati alla sommità (portatevi assolutamente qualcosa da mangiare e bere; ci sono cmq. Punti ristoro con acqua e bagni) inizia a piovere. A nulla valgono i numerosi cartelli di prestare attenzione quando vi sono i fulmini e di non restare lungo i bordi del canyon: una siepe di folli che fotografano fulmini e nuvoloni. Ripartiamo sotto l’acqua per fermarci a Flagstaff dove approfittiamo di un attimo di tregua del temporale per cenare.
16/08/06 Flagstaff- Sedona- Jerome- Prescot- Gila Bend Oggi è un giorno di solo spostamento, ma ne approfittiamo per fare un giro a Flagstaff, proseguire tra canyon boscosi per Sedona famosa per le rocce benefiche e il New Age. Numerosissimi i negozi di pietre curative, sali, cristalli. Jerome, antica cittadina mineraria sita in montagna con graziose casette di legno a 2/3 piani con ballatoi colorati. Qui assaggiamo il fudge che è…Fudge. Prescot famosa per i suoi saloon. Intanto il caldo aumenta, siamo in Arizona. Passata Phoenix ci fermiamo a Gila Bend cittadina desolatissima dove il caldo non ti fa respirare. Il nostro motel è bruttino e sporco, ma se mai vi dovesse capitare di passarvi, fermatevi a mangiare una pizza a Little Italy. La pizza è fatta dal nipote di un emigrato italiano, si beve birra Moretti ed il servizio è ottimo.
17/08/06 Gila Bend- Yuma- San Diego (EZ-8 Motels $ 133,81) Ci lasciamo Gila Bend alle spalle e voliamo a Yuma dove visitiamo la famosissima prigione. Il caldo è torrido, ma ne vale la pena. Sono visibili le celle, le fotografie di alcuni carcerati e in una sala è mostrato un documentario. Tentiamo un breve giro per Yuma, ma non c’è nulla e proseguiamo per San Diego. Prima ci fermiamo a fotografare delle perfette dune di sabbia bianca.
Arrivati a San Diego cerchiamo un motel ed essendo il week end i posti è tutto pieno. Troviamo una stanza a fianco della Hwy a circa trenta minuti dal centro. Qui si può parlare di centro: il Gaslamp Quarter è proprio il centro del downtown, densissimo di locali, ristoranti, caffè, negozi. Molto piacevole e ben tenuto. Ma prima di tutto cerchiamo il Petco Park lo stadio di baseball. Acquistiamo i biglietti ($12 l’uno) per il pomeriggio seguente. Cena, giro, a letto.
18/08/06 San Diego Parola d’ordine: relax. Andiamo subito in spiaggia a Mission Bay. E’ una spiaggia lunghissima e molto affollata, ma date le dimensioni non ci se ne accorge. Anche qui bay watch e poliziotti in spiaggia su quad. In spiaggia non si possono portare alcolici e i poliziotti controllano tutti. Inoltre, nessuno viene in spiaggia senza grosse quantità di ghiaccio. Nicola azzarda anche un bagno nell’oceano. Rimaniamo a Mission Bay fino al pomeriggio e verso le 16.00 ci avviamo verso lo stadio.
Consigliamo vivamente anche ai non appassionati di vedere una partita di baseball: in America sono le famiglie intere dai bimbi ai nonni che vanno allo stadio. E’ un luogo di incontro, tutti indossano qualche gadget dei Padres, la squadra di San Diego. Si fa il tifo, si guarda il tabellone con lo show della mascotte, si tenta di prendere la palla, si mangia ininterrottamente, si balla allo stacchetto del settimo inning. Divertentissimo, entusiasmante, da non perdere.
19/08/06 San Diego- Los Angeles (Luxury Inn $60,50 per 2 notti) Per tornare a Los Angeles scegliamo di fare la strada costiera, ma per un lungo tratto non si può perché la hwy passa in mezzo ad una gigantesca base militare. Proviamo ad uscire dall’Hwy, ma dopo 500 m un militare ci fa tornare indietro. Appena possiamo usciamo e arriviamo alla Mission San Juan Capistrano, la missione meglio conservata della California. Effettivamente è molto bella. Nel pomeriggio siamo a Los Angeles, motel e poi andiamo a cena a Pasadena: la sera è piena di gente, locali, negozi aperti fino a tardi. Ceniamo da Jonny Racket un perfetto locale stile anni ‘60 A Pasadena prendiamo la nostra seconda e ultima multa: non ci siamo accorti che il parcheggio è a pagamento.
20/08/06 Los Angeles Dopo aver deciso di passare una mezza giornata in spiaggia, decidiamo di andare a Long Beach. Una volta arrivati mi accorgo di aver scordato di prendere i costumi da bagno e le salviette. Optiamo per un giro a piedi, ma l’aria è appestata dai tubi di scarico delle moto d’acqua. Ci spostiamo allora alla UCLA, l’università di LA. E’ domenica e non c’è nessuno; girovaghiamo tra i prati del campus e le case delle confraternite. Torniamo a fare un giro a Santa Monica, prima in spiaggia, poi lungo il famoso molo e infine nel centro.
21/08/06 Los Angeles- Milano Ultimo giorno, ma prima di andare all’aeroporto facciamo un giro in spiaggia. Decidiamo però di raggiungere prima del previsto l’aeroporto data l’emergenza attentati degli ultimi giorni. Lasciamo la macchina e con estremo dispiacere lasciamo anche gli Stati Uniti con la voglia di tornare ancora…Magari sull’altra costa. Mentre Nicola ripensa alla partita di baseball, ai fast- food, la Ford Mustang, la Pepsi, io bevo il mio tranquillante (che mi verrà prontamente ritirato a Londra. Siamo in periodo allarme attentati). Buon viaggio Cecilia e Nicola