All’ombra del Vesuvio

Una tre giorni tra Napoli, Pompei e lschia... in un luogo di cui putroppo molte volte si parla poco e male. Ma tutto da scoprire, pieno di tesori e scorci meravigliosi, Napoli e dintorni mi vedranno certamente ancora passeggiare per le loro strade.
Scritto da: BARA94
all'ombra del vesuvio
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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GIORNO I

Dopo meno di un’ora di volo atterriamo a Napoli Capodichino (volo Alitalia da Milano Linate). Oggi il detto “A Napoli splende sempre il sole” non vale, è una mattinata fredda e nuvolosa. Prendiamo un taxi che, sfrecciando per le trafficate vie della città che si sta svegliando ci porta al nostro al Nuovo Rebecchino, un albergo ottocentesco traboccante di lampade, tappeti, poltrone e tappezzerie.

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Hotel – Nuovo Rebecchino, è vicino a Piazza Garabaldi (quella della stazione). Lo stile a me piace tantissimo (però non tutti avete i miei gusti). Comunque il costo è contenuto e il servizio è più che buono.

Senza prenderci un minuto di pausa prendiamo la Circumvesuviana (comoda ed economica) e in una mezzoretta siamo già nella vicina Pompei dove iniziamo il nostro breve soggiorno visitando i famosi scavi archeologici. Nei 44 ettari del sito dell’antica città romana, sommersa dalle ceneri dopo l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., trovano spazio centinaia di edifici pubblici e privati, dal Foro all’enorme anfiteatro, dalle terme alla monumentale necropoli, dalle Lupanare alla Villa dei Misteri. Dopo aver pranzato ritorniamo all’ingresso facendo il lungo percorso Extra Moenia, ovvero fuori le mura, tra rigogliosi campi di fave e di fagioli punteggiati qua e là da papaveri rossi.

Scavi archeologici di Pompei – Non credo di dover dire che sono meravigliosi anche se andrebbero tenuti meglio. Vi dico solamente una cosa non comprate le guide agli scavi nelle bancarelle all’esterno! Ve le fanno pagare molto di più che all’interno! Sperimentato in prima persona.

Dopo aver visitato il Santuario della Beata Vergine di Pompei ritorniamo a Napoli e concludiamo la giornata gustandoci la vera pizza margherita in un piccolo ristorantino vicino all’hotel.

Pizza – Non lo dico per i napoletani e campani ma a tutti gli altri italiani… andate a Napoli e provate la vera e unica pizza napoletana! Le pizze che si mangiano da me, anche le migliori, sono parecchi gradini sotto quella che ho mangiato a Napoli.

GIORNO II

Sveglia mattutina e, fatta colazione, subito al porto di Napoli Beverello. Lì saliamo su una motonave Alilauro e, in circa quaranta minuti di navigazione, godendo della vista della meravigliosa costa partenopea, attracchiamo all’Isola d’Ischia, isola di origine vulcanica, che con i suoi 46,3 km2 è la più grande delle Isole Flegree ed è rinomata per i numerosi centri termali. A bordo di un piccolo pulmino stipato di turisti raggiungiamo Lacco Ameno dove nel piccolo porticciolo scattiamo una foto al “Fungo”, uno masso di tufo, eruttato dal Monte Epomeo, il più alto rilievo dell’isola, e che con il tempo è stato eroso fino ad assumere la forma di un grosso fungo. Ci muoviamo quindi verso Forio, pittoresco borgo della costa occidentale di Ischia, dove pranziamo con prosciutto, melone e un bella caprese. Nel pomeriggio passeggiamo per le vie della cittadini di Ischia, ammirando il maestoso Castello Aragonese, fortificazione quattrocentesca costruita su un isolotto collegato all’antico borgo di Celsa, oggi conosciuto come Ischia Ponte, per mezzo di un ponte in muratura. Nello stesso paesino visitiamo il piccolo museo del mare, che presenta con foto, oggetti e documentazioni, la vita dei pescatori dell’isola dall’antichità fino al Novecento. È già quasi il tramonto quando, aspettando al molo il traghetto per Napoli, ci assaporiamo una gustosissima sfogliatella napoletana.

Navigazione – Comoda. I costi non sono forse economici ma non sono esagerati considerato che il tratto di mare da percorrere è abbastanza lungo (30-40 minuti di navigazione).

Ischia – Per ragioni di tempo non ho potuto visitare tutta l’isola… ma lo consiglio caldamente. Andate ai Giardini La Mortella (Forio d’Ischia) sono stupendi. Anche il Museo del Mare a Ischia Porto. Purtroppo il Castello Aragonese è privato e visitarlo (mi sembra solametne i cortili esterni e i belvedere) costa… non ricordo il prezzo, comunque è tutto scritto sul cancello all’entrata, dopo aver attraversato il ponticello in pietra. Sull’isola mi sono spostato con i pulmini… il sabato santo erano strapieni, non riesco ad immaginare durante il periodo estivo.

GIORNO III

La domenica di Pasqua, dopo aver partecipato alla Messa nella Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro, all’interno della neogotica Cattedrale di Napoli, dove vengono custodite i paramenti e le reliquie del santo caro a tutto il popolo partenopeo, passeggiamo nelle strette viuzze del quartiere “pendino”. Tra decine di bancarelle dove sono in vendita oggetti simbolo della città come pulcinella, cornetti rossi, cembali decorati e busti del grande Totò, e accompagnati dalle tradizionali melodie napoletane raggiungiamo la Cappella dei Sansevero, dove è conservato il Cristo Velato, opera di Giuseppe Sammartino, considerata uno dei maggiori capolavori della scultura mondiale. Visitiamo quindi il Monastero di Santa Chiare e l’adiacente Piazza del Gesù Nuovo. Nel pomeriggio siamo a Castel Nuovo, meglio conosciuto come Maschio Angioino, costruito dagli angioini nel 1266 e ancora oggi dominante la zona del porto. Nel pomeriggio visitiamo gli appartamenti dello sfarzoso Palazzo Reale, una delle quattro residenze borboniche del Regno delle Due Sicilie, poi continuiamo con la Galleria Umberto I e la basilica di San Francesco di Paola che, con i suoi colonnati, abbraccia Piazza del Plebiscito. Concludiamo la giornata e purtroppo anche la vacanza con una fresca granita al limone tra le mani e gli occhi puntati sul gigante che ci ha seguiti durante il nostro tour nella terra partenopea, la grande montagna, o’Vesuvio.

Napoli – In città per passare una bella giornata basta, come ho scritto, passeggiare per le viuzze e le piazze. Da non perdere il Palazzo Reale e la Cattedrale!

Spero di essere stato utile e mi raccomando… il prossimo viaggio a Napoli (e dintorni).



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