All-Inclusive alla nostra maniera a Santo Domingo
La fifa di andare da soli in un paese considerato del terzo mondo c’è, e così, tre anni fa, per il nostro primo viaggio nei Caraibi ci siamo affidati un po’ titubanti ad un villaggio turistico, per l’esattezza siamo stati nel villaggio Veraclub Coco Bavaro di Punta Cana. La nostra partenza è da Verona con scalo di due ore a Roma per raccattare altri turisti; sul volo, nonostante sia fine novembre, alcuni si presentano già in ciabatte e pareo, non credo ai miei occhi… comunque, dopo circa 10 ore di aereo, arriviamo all’aeroporto internazionale di Punta Cana, il caldo soffocante ci stronca subito… Ma come, cosa ci fanno qua gli alberi di Natale? ..Ah già tra un po’ è Natale pure qua, anche se ci sono 30 gradi!! SIAMO ARRIVATI Diciamolo subito: il villaggio è molto bello! La cosa ci rinfranca parecchio, anche se vorremmo solo andare in camera a farci i nostri e invece gli animatori ci “convocano” per un “meeting” prima di cena… Ahia, noi invece sgattaioliamo a cena prima del “meeting”, siamo stremati e affamati… Altra bella sorpresa, il ristorante è bellissimo e si mangia da Dio…Gli issimi cominciano a diventare tanti, eravamo molto scettici sulla vacanza All-Inclusive, ma non c’è fretta… Alla fine al “meeting” ci andiamo, ma la nostra panza è già piena e la palpebra sta calando… L’animatore-capo inizia coi saluti: “benvenuti al Veraclub di Punta Cana, che non è nel mar dei Caraibi, bensì..” …EHHHHHHHHH???!?! Abbiamo capito bene, non siamo nei Caraibi?? Dove cavolo siamo atterrati dopo 13 ore di viaggio?? Sbarriamo l’occhio e drizziamo le orecchie, che cavolo sta dicendo questo qua? Dice che questo è il mare dell’Oceano, e il mar dei Caraibi sta da un’altra parte, vabbè sarà anche geograficamente esatto, ma ti pare una roba da dire a dei poveretti appena arrivati da oltreoceano, e che sono venuti per godersi gli agognati CARAIBI?? Sconvolti nel fisico e nell’anima ce ne freghiamo del resto del discorso e andiamo a letto, alle 8 di sera ora locale, nella mia testa erano le 2 del mattino del giorno dopo.
IL GIORNO DOPO Sveglia all’alba, sta sorgendo il sole… Mettiamo la testa fuori sul balcone, l’umidità si fa già sentire e la nostra stanza dà sul giardino tropicale, che meraviglia, colori e atmosfera fantastica, silenzio assoluto…E’ IL NOSTRO PRIMO GIORNO NEI CARAIBI!!!! Dopo essercela presa un po’ comoda, andiamo al ristorante per la colazione, sono le 7 del mattino, ha appena aperto ma sono già tutti lì, i nostri compagni di viaggio del giorno prima, tutti già svegli per il fuso orario. Facciamo un’ottima colazione e iniziamo a fare amicizia con il personale del ristorante, sono tutti ragazzi e ragazze dominicani, molto gentili e professionali. Ci aspetta la spiaggia! A quest’ora è ancora semivuota, ma la sorpresa è che il Veraclub è inserito in un altro villaggio, molto più grande, della catena Ocean, e non c’è solo la nostra piscinetta “italiana”, il “nostro” ristorante italiano, il “nostro” bar per gli italiani e la “nostra” spiaggetta, ma tutto un enorme complesso turistico con altri bar, piscina, negozi, laghetto con fenicotteri e via discorrendo. Tutto ciò è stato per noi una piacevole sorpresa, dato che nel catalogo questa cosa non era menzionata. VIVA L’ANIMAZIONE Dal primo giorno noi abbiamo spesso “soggiornato” sulla spiaggia dei canadesi e dei tedeschi e di tutti gli altri, due braccialetti azzurri in mezzo a tanti braccialetti gialli, arancione, rossi e verdi.. Quella parte di playa El Cortecito infatti l’abbiamo preferita perchè più spaziosa e tranquilla, senza musica assordante a tutte le ore, giochi di gruppo, e animatori assillanti… Attenzione però: ci cappellano quasi subito, fin dal secondo giorno,…L’animatore azzurro ci vede, facciamo finta di parlare inglese, nascondiamo il braccialettino azzurro, invano…Viene verso di noi… “Ciao ragazzi, che fate ci snobbate? Perché state qua in mezzo ai tedeschi, spagnoli, inglesi e canadesi ecc ecc?”, risposta: “Ma no, è che ci da fastidio la musica ad alto volume, qua si sta meglio e poi abbiamo visto che il villaggio è grande, non ci siamo mica solo noi italiani..” Animatore: “Sì però noi consigliamo di stare nella “nostra” parte di villaggio, qua è tutto su misura per gli italiani..” Animatore, ma che stai a dì????? C’è pure un’altra piscina che è il doppio della nostra, con la fontana nel mezzo per fare la doccia mentre fai il bagno e il bar dove si può stare seduti nell’acqua… Io sto dove mi pare (questo però non glielo ho detto); era solo il secondo giorno ed eravamo già sulla lista nera… Vorrei ricordare in queste poche righe anche l’ANIMATRICE ESAURITA. Che dire? Ci ricordiamo di te con affetto, spero per la tua salute che tu abbia cambiato lavoro… questa ragazza che ci aveva attaccato bottone perché abbiamo scoperto di essere concittadini, non dormiva più di 2 – 3 ore per notte… Tutte le serate in discoteca per accompagnare i turisti e la mattina la sveglia per lei era alle 8,30, vi lascio immaginare che faccia avesse dopo un anno che faceva questa vita.. E pensava di essere furba!!!!! Di giorno non riusciva ad articolare un discorso normale, anche se ci provava perché ce la trovavamo spesso seduta al nostro tavolo, e il suo massimo l’ha dato con la seguente esternazione: “Ragazzi (aho, non sono più una ragazza, tengo 38 anni!!!!) ma che ci siete venuti a fare fino ai Caraibi, a dormire?” avrei voluto rispondergli “tesoro, per me è una vacanza non è mica un lavoro!” ma pure qua son stata zitta! Ma lasciamo perdere, e godiamoci il mare dei Caraibi, … ooops, l’Oceano! Che differenza ci sarà? Ve lo dico io: l’oceano è molto più mosso, il mar dei Caraibi vero e proprio è piatto, a Punta Cana infatti abbiamo trovato solo onde e l’acqua non era proprio limpida, ok… ci spiegano che finalmente è bel tempo, nelle settimane precedenti non ha fatto altro che piovere, forse è per questo che il mare è così mosso? Comunque sia, a noi ci fa un baffo, da nuotatori esperti come siamo ci siamo portati materassino e tavoletta da principianti, e via che si va! Ci guardano come se fossimo deficienti, ancora gli animatori…”Ragazzi, vedo che siete proprio organizzati…” E come no! Le giornate scorrono placide, il tempo è sempre bello, e non c’è assolutamente nulla da fare, se non scappare dai tornei organizzati e cavalcare l’oceano col mitico materassino anni’70, oppure ingozzarsi di pizzette a mezzanotte e rincorrere la gattina con i suoi due cuccioli per offrirgli il resto del pranzo; il fuso orario però non riesco proprio a smaltirlo, tutte le mattine son sveglia alle 6 e la sera si crolla molto presto sul lettone della nostra bella stanza. Senonchè… Un giorno, in una botta di temerarietà, pensiamo di affittare una macchina a noleggio almeno per un giorno ed uscire dal villaggio per scoprire cosa c’è intorno, anche se avevamo intuito la risposta dal nostro viaggio in pullman dall’aeroporto: nulla, il vuoto assoluto, solo foresta e natura, forse un piccolo villaggio e qualche negozio…
Naturalmente, a sentire gli animatori, là fuori c’era il mostro buk-buk ad aspettarci, assolutamente non bisognava uscire dal villaggio, chissà forse avevano ragione, sta di fatto che ci siamo messi paura e così abbiamo deciso di spendere i nostri 90 dollari a testa per la mitica escursione a Isla Saona.
L’ESCURSIONE Il 28 novembre, mentre in Italia forse stava già per nevicare (he he), noi ci svegliamo presto per raggiungere l’Isla Saona, piccola isola nel Parco Nacional del Este, riserva protetta; il viaggio è su un comodo pullman, come guida una ragazza dominicana parlante perfetto italiano che, durante lo scorrere del viaggio, ci illustra quello che stiamo vedendo… passiamo la cittadina di Higuey, tutte le abitazioni sono basse e sbarrate da cancelli e cancelletti, un quartiere residenziale ha intorno addirittura un vero e proprio muro di protezione, e le guardie… ma allora è davvero un paese pericoloso? Non lo sappiamo, ma ci piace, i bambini ci salutano con la manina al passaggio… I negozi vendono le loro mercanzie direttamente in mezzo alla strada, compreso gli alimentari, carne essiccata ovunque, pare che i dominicani ne siamo grandi consumatori… sono solo alcuni sprazzi, perché non ci fermiamo più di tanto, soltanto perché una signora inizia a stare male.. Ahia, chiedono se qualcuno ha un po’ d’acqua, ce l’ho solo io… Ah già dimenticavo, è all-inclusive, nessuno si è portato neanche un goccio d’acqua in una gita di un’intera giornata… Scherzi a parte, la signora non sta bene veramente, forse ha la pressione bassa, la comitiva fa sosta in un bar, ma poi si prosegue.
Arriviamo all’imbarco che ci porterà a Isla Saona, il tragitto è breve ma su dei potenti motoscafi che sfrecciano nell’acqua facendo a gara l’uno con l’altro… MA CHE SONO IMPAZZITI??!?! Aiuto, si è imbarcata anche la signora che stava male, ma è matta? Prima sosta: un ragazzo dominicano si butta in mare e raccoglie dal fondale alcune stelle marine, sono bellissime e possono restare fuori dall’acqua solo pochi istanti, quindi bisogna fare in fretta a scattare le foto, e difatti anche lui si mette in posa con un gran sorrisone. Poi arriviamo in una piscina naturale… È SPLENDIDO! Inizio a divertirmi veramente, è tutto bellissimo, quasi quasi mi diverte il motoscafo pazzo… Durante la sosta nelle piscine naturali ci offrono cocacola con rhum (con moderazione!), gli scafisti alla partenza hanno imbarcato tutta la famiglia, quindi ci sono anche le mogli e i bambini (ma non vanno a scuola?), dopo capiremo il perché.
Mentre sguazziamo tutti nell’acqua cristallina con gli scafisti che ci urlano “Viva l’Italia”, noto una nostra compagna di viaggio che rimane sulla barca e si guarda intorno… “scusa, ma non ti butti?” gli urlo allegramente “non mi piace fare il bagno…” (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) GASP… Vabbè saresti così gentile da farci una foto? Ed eccoci immortalati nelle piscinette naturali! Si risale in motoscafo, giubbotto salvagente e si prosegue… Passiamo in mezzo alle mangrovie, le uniche piante che traggono il loro nutrimento dall’acqua salata ed eccoci arrivati ad Isla Saona, tempo a diposizione per relax e nuotate, sono le 11 del mattino passate, non tanto tempo a disposizione veramente, perché subito ci informano che la partenza sarà alle 15 e il pranzo alle 12,30… Agli ordini!! La spiaggia è attrezzata anche con lettini e servizi igienici, un po’ precari ma ci sono… e, appena spaparanzati, scopriamo il ruolo delle mogli degli scafisti… Il massaggio.
Arrivano con l’olio di cocco, e ti propongono il massaggio in spiaggia, come si fa a rifiutare? 15 dollari e in due scopriamo le gioie del massaggio tropicale (poi sono riuscite a venderci anche l’olio di cocco!). Durante tutta la giornata un ragazzo ha girato un filmino; al colmo dell’esaltazione caraibica, per la modica cifra di 30 dollari sono riusciti a venderci pure quello… beh, devo dire che alla fine non ce ne siamo pentiti, noi sbucavamo praticamente in ogni fotogramma del filmino e, una volta a casa, facendolo visionare ad amici e parenti abbiamo visto facce diventare verdi d’invidia.. He he… La giornata prosegue con il luculliano pranzo sulla spiaggia, tutto organizzato perfettamente non c’è che dire, a noi è piaciuto molto, mentre sentivo altri turisti lamentarsi di tutto, perfino degli uccelli che cantavano sopra alle nostre teste… No comment per questi personaggi! Siamo già al rientro e io ho quasi il magone, pure la signora che continua a non stare bene poverina ce l’ha, al ritorno in villaggio hanno subito chiamato il medico, ma non è più stata bene anche nei giorni seguenti.. Il viaggio di ritorno ci porta incontro al tramonto… il cielo diventa veramente arancione come si vede sulle cartoline, incredibile e spettacolare, non me lo dimenticherò mai.
Siamo agli sgoccioli della nostra vacanza e decidiamo almeno per una sera di non fare i separatisti e partecipare alla serata organizzata nel teatrino… Son dolori. Appena arrivati ci comunicano che è la serata del turista, ognuno può esprimersi liberamente, cantare, danzare, raccontare barzellette… aiuto!! Siamo quasi in ultima fila, ci guardiamo intorno, vabbè che noi siamo un po’ orsi, ma nemmeno gli altri sembrano entusiasti della cosa. La serata si fa raccapricciante, ma sarebbe questa l’animazione? Verso le 22,30 ci prendiamo su e ce ne andiamo a fare una passeggiata, non ci sentiamo più in colpa per non avere partecipato a nessuna attività.
Nel bazar del villaggio compriamo un cd autenticamente taroccato del mitico Frank Reyes, puro merengue dominicano, che ci terrà compagnia per tutto il triste inverno modenese, e un certo numero di souvenir di tutti i tipi nelle bancarelle allestite appositamente durante la “serata dominicana”: 2 magliette a 40 dollari, ma siamo impazziti?? Abbiamo dovuto contrattare alla follia, perché questi qua volevano proprio 40 dollari, siamo arrivati a 22 dollari per 2 magliette, mi sembra sufficiente! Per me ho comperato un anellino in argento e con pietra di larimar, è una pietra azzurra che si trova solo nella Repubblica Dominicana, molto grazioso, e questo per 35 dollari. Mi chiedo, ma non doveva essere un All-Inclusive? In teoria uno potrebbe anche non spendere un soldo in più, ma come si fa? Ti assillano da tutte le parti perché tu sei il turista “ricco”, io mi sono pentita persino di essermi portata dietro la mia macchina fotografica reflex, me la guardavano come se fosse d’oro e ti senti a disagio perché questa gente è povera e probabilmente obbligata a comportarsi così per vivere.
Episodi molto tristi abbiamo sentito raccontare da alcune compagne di viaggio che passavano le notti nelle discoteche di Punta Cana: non sappiamo se esistesse la prostituzione femminile, ma quella maschile decisamente sì: ragazzi anche molto giovani che si “offrivano” alle turiste straniere, maronna… Eh allora…Alla fine abbiamo visto un po’ poco di questa Repubblica Dominicana, ci siamo detti, la prossima volta torniamo e ci facciamo un’idea un po’ più precisa e personale, magari non ci chiudiamo dentro a un seppur bellissimo villaggio turistico, a farci sgridare dagli animatori, gireremo un po’ di più per conto nostro e magari ci deruberanno per strada, ma tant’è…Ci è successo anche a Parigi, e ci siamo tornati tante volte! viva i Caraibi!