All’Hammamet Garden con InViaggi
Il tragitto in aereo è davvero breve (1h30), il tempo si perde negli areoporti e nei trasferimenti (che per noi erano Firenze-Bologna, Bologna-Monastir, Monastir-Hammamet). In totale siamo state in viaggio 8 ore.
La compagnia aerea era la Nouvelair. Aereo pulito, snak, personale gentile. Solo l’altoparlante non funzionava e non si capiva veramente nulla. Per fortuna erano le solite cose: tenere le cinture allacciate, spengere i cellulari, non fumare…
Da ricordarsi una penna nel bagaglio a mano perché c’è da compilare un modulo. Una parte di questo andrà conservata per tutta la vacanza e riconsegnata al ritorno.
All’arrivo i ragazzi dell’InViaggi ci hanno segnalato il pullman. Bisogna far attenzione perché l’agenzia ne ha più di uno.
L’altro pullman InViaggi era piccoletto ed i bagagli venivano caricati sul tetto. Probabilmente aveva un tragitto più breve da affrontare. Il nostro portava ai due alberghi InViaggi di Hammamet: il Paradis Palace e l’Hammamet Garden (che sono piuttosto vicini tra loro) ed era un pullman bello grosso.
Il viaggio è durato 1h45.
All’Hammamet Garden siamo scese solo noi ed una famigliola.
Il responsabile InViaggi ci ha assistito nella fase di check-in, che si è svolta molto velocemente. Poi siamo state accompagnate alla camera che stava agli antipodi dell’ingresso (ci volevano un paio di minuti). Caratteristica curiosa era che le luci del corridoio si accendono solo al passaggio ma le fotocellule non sono sempre ben posizionate e così di tanto in tanto ci si trova al buio. A volere è divertente.
Sul catalogo mi ero innamorata della forma di questo gigantesco albergo (la mole bianca frastagliata di archi e torrette arrotondate dal sapore etnico) e sono stata felice di trovarla corrispondente. Anche l’interno è risultato piacevole: atrio con alberi e rampicanti, colori prevalenti crema e menta. Un po’ pesante la moquette con fantasia a piume dei corridoi, tuttavia in ottime condizioni. Negli altri piani abbiamo visto che c’era ancora una moquette a quadratini verdi decisamente sbiadita.
La camera era ampia con letto comodo (materasso rigido, come piace a me), armadio, scrivania, televisore, mini frigo, tavolino di legno con due poltroncine, balconcino con tavolino e sedie di plastica (nessuno stendino purtroppo), stanzetta col gabinetto e saletta da bagno con vasca e phon (il tubo del phon l’ultimo giorno si è smontato. Probabilmente ce l’avrebbero sistemato, ma ormai non valeva la pena).
La nostra camera dava sulla piscina secondaria che avevano definito “piscina relax”, in quanto là non fanno animazione. Sì… Però è infestata dai bambini a causa dei due grandi scivoli ritorti… Altro che relax ;^__^ Un foglio riassumeva i vantaggi della formula All Inclusive. I vantaggi sono veramente molti. Non è facilissimo capirli però. I punti ristorazione sono ben 5. C’è voluta tutta la settimana per capire la corrispondenza tra i nomi scritti sul foglio ed i vari ambienti. Il Vitamine Bar, dove avremmo potuto trovare succhi di frutta di stagione e gelati non abbiamo capito dov’era e il bar Casablanca (l’unico che riportava il proprio nome ben chiaro) era sempre chiuso. D’altro canto l’occasione di mangiare e bere non mancava mai. Abbiamo cercato di provare tutto ma ci siamo servite soprattutto del buffet principale (ristorante Nedra) dove abbiamo apprezzato particolarmente la colazione ma che ha saputo offrire sempre qualcosa di interessante ad ogni pasto. Per mangiare bene consiglio un po’ di coraggio nell’assaggiare e di ricordare che le saliere sono sempre a disposizione e vanno sfruttate dato che tutto è oltremodo sciocco.
A pranzo c’era la possibilità di mangiare pizza, patatine, pesce e pollo fritto al “ristorante les Oliviers”. I tempi per ottenere le pizze però ci hanno dissuaso da tentare l’impresa più di una volta. In effetti c’era sempre qualcosa che preparavano lì per lì… A colazione le creps, a pranzo spiedini o polpettine o gamberi. I turisti però non hanno senso della misura e non dovendo pagare chiedono piatti stracolmi che poi restano sui tavoli mentre le file diventano interminabili.
Abbiamo fatto anche la cena “a la carte” al ristorante le Jardin, appartato e con una bella atmosfera… Ma a menù fisso! Ci hanno portato l’antipasto tipico locale, che comprende una serie di verdurine tagliate sottili, un vassoio con ciotole stracolme di patatine, pollo fritto, ali di pollo, pastella fritta, salsiccette, pomodori, insalata e piccantissime melanzane poi un sorbetto al limone (non esaltante) poi un petto di pollo al cartoccio con una salsina dolce e un po’ di riso dal sapore affumicato e con delle specie di uvette, infine la solita frutta: cocomero, melone, pesca (in macedonia).
Bevande. Tasto dolente (a nosto avviso). L’acqua depurata aveva un cattivo sapore, i succhi di frutta (arancia, fragola e pesca) sapevano di pastiglie effervescenti.
Dicono che la birra era buona, purtroppo non ci piace. Il vino… Beh… Io non del Chianti, sono un po’ viziata sul tema (c’era rosé, bianco e rosso). Ho abusato di cocacola sgassata alla fine (c’erano anche fanta e sprite). Come si nota, anche gli alcolici erano inclusi. La sera era possibile prendere un paio di liquori locali (tra cui la bucha e la cedratine) o dei cocktails (che però erano a base dei succhi sopracitati). Talvolta c’era una bizzarra sangria con cocomero e melone.
Ogni giorno ci veniva lasciata una bottiglia d’acqua in camera cosa che non avevamo capito e che ci ha fatto molto piacere (anche perché quest’acqua era buona).
Pulizia. Avevamo letto qualche critica ma non abbiamo trovato da lamentarci. Le camere venivano pulite (benché senza i vezzi che ci avevano raccontato per vacanze analoghe… Niente fiori sul letto o asciugamani piegati in modo artistico) e le tovaglie cambiate quanto più spesso possibile. Attenzione a lasciare il tappetino da bagno in terra: lo ritirano per lavarlo e poi va richiesto esplicitamente! Mare. Per arrivare al mare c’è la navetta (e non un calesse come avevamo letto nelle recenzione precedente). La navetta fa una pausa comprensibile ma scomoda tra le 13 e le 14:30. A piedi sono solo 10 minuti ad andare con calma ma il percorso è brutto. La prima parte della strada è contornata da lamine ondulate, arbusti spinosi, sacchetti e bottiglie di plastica. La seconda parte sarebbe meglio ma invariabilmente c’era cattivo odore. Questo disagio nel percorso veniva a pesare solo perché combinato al fatto che il bar sulla spiaggia non è convenzionato e quindi era conveniente tornare all’albergo per pranzare.
C’era stato brutto tempo ed il mare era infestato dalle alghe nei primi due giorni, poi però è diventato limpido. Sempre caldissimo. Qualche alga nel pomeriggio, ma decisamente sopportabile. Ombrelloni e sdraio sono disponibili fino ad esaurimento. Ci avevano consigliato di andare prima delle 10 o verso le 13. Abbiamo seguito il consiglio. Di solito c’era tutto il posto che volevamo. Solo una volta erano finite le sdraio, ma la sabbia è quasi più comoda.
Di solito la spiaggia era abbastanza tranquilla. Gli ambulanti se ne stanno solo sulla riva. In genere la musica era un sottofondo accettabile. Talvolta però esageravano tanto che si faticava a parlare. Il criterio non l’abbiamo capito.
Piscine: siamo state sempre in quella principale che è molto grande e bella. Anche affollata però. Soprattutto è difficile trovare posto sulle sdraio al sole. Di pomeriggio è addirittura impossibile perché l’ombra copre a poco a poco tutto lo spazio e tutti si accalcano nell’unico lato illuminato. Tra parentesi abbiamo trovato le sdraio sono veramente scomode. L’erba era decisamente preferibile ma era difficile trovare posto anche su quella.
Animazione: lo staff era locale. Solo uno o due persone parlavano veramente bene l’italiano anche se più o meno ci si capiva. Le attività non ci hanno esaltato. Dopo aver provato quello che ci ispirava maggiormente avremmo voluto essere lasciate in pace cosa che invece pareva impossibile. Abbiamo apprezzato la buona volontà, ma talvolta eravamo esasperate. Avrei voluto piuttosto un programma dettagliato delle attività SCRITTO per scegliere con consapevolezza…
Personale: un giudizio unitario è impossibile perché per 300 stanze e chissà quanti turisti anche il personale era una squadrona. Qualcuno è stato molto gentile e disponibile (un ragazzo si è accorto che avevo lasciato il coprispalle e la mattina dopo me l’ha riconsegato) qualcuno incredibilmente scortese (un signore alla reception ci ha accusato di aver perso le chiavi e quando si è accorto che invece le avevano loro non ha neanche chiesto scusa). Per la mia sensibilità era fatidioso anche sentirmi fare costantemente i complimenti, ma suppongo che fosse cortesia. Mi ha urtato particolarmente la presenza costante di un inserviente maschio a pulire il bagno comune delle donne. Dopo che ha cercato di baciarmi sulla guancia ho smesso di frequentare quella toilette, preferendo piuttosto raggiungere la camera.
Clima: ottimo. Sole e venticello fresco. In camera potevamo regolare l’aria condizionata ma l’abbiamo usata soltanto a volte.
Gite. Abbiamo scelto un pacchetto di gite a 99€ tramite l’InViaggi (5€ di sconto). La gita a Tunisi, Cartagine e Sidi Bou Said (40€) è stata interessante, ma con tappe troppo serrate. Un assaggio di questo, un assaggio di quello. Però vanno viste. Sidi Bou Said, la città azzurra, è davvero splendida.
La passeggiata berbera in cammello (23€) ha avuto un contrattempo: la prenotazione non era stata registrata e così ci avevano lasciate a piedi. Il responsabile InViaggi però ha risolto la cosa mandandoci con una gita analoga allo stesso prezzo. In questo caso però i nostri accompagnatori non parlavano italiano. I cammelli erano in cattive condizioni e portavano una museruola per impedir loro di mangiare per strada. A metà gita ci siamo fermate per prendere un tè alla menta e travestirci da berbere… Non so come sarebbe stata la gita che avremmo dovuto fare, questa così così.
L’ultima gita era la cena con spettacolo alla Medina Alzahara (41€). Non ero convinta ma ora la consiglio. La prima parte della serata è bambinesca (si cammina in mezzo alla ricostruzione di un villaggio berbero con figuranti dai travestimenti approssimativi che con balli e acrobazie mimano le scene di un matrimonio). La cena è accettabile (couscos), ma nulla di meglio di quel che potevamo mangiare in albergo. Lo spettacolo successivo però vale la pena. E’ la narrazione di 300 anni di storia tunisina attaverso giochi di luce e d’acqua, coreografie e corse a cavallo, con sottofondo sonoro da colossal hollywoodiano (letteralmente: abbiamo riconosciuto brani del Gladiatore e dei Pirati dei Caraibi). Molto molto suggestivo.
Responsabili InViaggi: i due responsabili sono stati sempre molto disponibili e presenti.
Un viaggio piacevole. La maggiore mancanza era la presenza di coetanei (cioè ragazzi intorno ai 25 anni) e di altri italiani (apparentemente erano andati tutti al Paradis Palace, dove InViaggi curava anche l’animazione).