All’avventura in Etiopia

Siamo stati in Etiopia nell'autunno scorso, il viaggio è stato come al solito nel miglior spirito "Lonely Planet" e quindi solo biglietto aereo e poi totale improvvisazione. VIAGGIO Ho viaggiato con la Lufthansa e pertanto via Francoforte e devo dire che tutto è andato perfettamente e la spesa è stata di circa 900€, un po' caro ma essendo...
Scritto da: edo indians
all'avventura in etiopia
Partenza il: 23/10/2006
Ritorno il: 06/11/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Siamo stati in Etiopia nell’autunno scorso, il viaggio è stato come al solito nel miglior spirito “Lonely Planet” e quindi solo biglietto aereo e poi totale improvvisazione.

VIAGGIO Ho viaggiato con la Lufthansa e pertanto via Francoforte e devo dire che tutto è andato perfettamente e la spesa è stata di circa 900€, un po’ caro ma essendo una meta poco turistica è piuttosto normale pagare un po’ di più nonostante il periodo di bassa stagione.

TRASPORTI INTERNI Nelle città il mezzo migliore per muoversi è sicuramente il taxi, sono molto economici e numerosissimi, una buona alternativa, ma solo ad Addis Abeba e a Bahar Dar, sono i minibus blu, è impossibile non trovarli.

Voglio segnalarvi, riguardo ad Addis Abeba, il nome di un tassista: Degene, il cellulare è 0911/671446, è veramente una persona straordinaria, per favore segnalatelo! Durante i giorni che ho trascorso nella capitale è stato un perfetto compagno di viaggio e pure un’ottima guida. Per quanto riguarda i trasporti più lunghi, la situazione è molto critica. Quando dovevo prendere l’aereo da Addis a Lalibela solo al quarto tentativo mi è andata bene! I motivi sono i più disparati: uno perchè sono arrivato tardi in aereoporto per colpa del traffico, il secondo perchè l’aereo era pieno e il terzo perchè ero l’unico passeggero!!! Comunque a parte questi problemi la Ethiopian Airlines è un’ottima compagnia.

Se dovesse capitare una cosa del genere la cosa migliore è mettersi l’animo in pace e farsi un giro per la città e godersi la vacanza! Da Lalibela a Bahar Dar abbiamo preso un autobus e lo sconsiglio a chiunque. E’ stato estremamente pericoloso, gli autobus sono vecchissimi e le strade sono in alta montagna e senza guard rail. Prima siamo rimasti senza benzina e abbiamo dovuto aspettare 4 ore, poi siamo rimasti impantanati nel fango, poi siamo usciti di strada (fortunatamente e per davvero in una zona pianeggiante), poi abbiamo proseguito con un camion assieme a 2 uomini e 2 donne dal belgio, ma ci hanno lasciati in un paesino a 10 km da Bahar Dar… Da li abbiamo proseguito con una macchina che ovviamente si è rotta dopo 5 minuti e siamo stati molto fortunati, essendo quasi notte, a trovare un ultimo passaggio. Circa 200 km in 18 ore!! Ma sani e salvi e col senno di poi è stata una gran bella avventura!

PERNOTTAMENTO Ad Addis sono stato una notte al Bole International Hotel, i prezzi sono sostanzialmente quelli indicati da voi, ma purtroppo non funzionava la luce. Nel complesso per chi ha un aereo la mattina presto è una buona soluzione.

Al ritorno ho passato 1 notte al Wutma Hotel, e devo sconsigliarlo assolutamente: è pieno di gente che gravita li tutto il giorno e cerca in modo molto invadente di proporvi qualcosa da fare. Visto il normale atteggiamento degli etiopici era tutto molto strano e seccante.

La notte successiva sono stato al Baro Hotel, sicuramente molto spartano, ma per i veri viaggiatori è come una manna dal cielo: fantastico! Ho persino ritrovato tutti quelli che avevo incontrato nel nord, compresi i belgi! Ci sono dei tavolini all’esterno dove ci si ritrova per raccontarsi le proprie esperienze nel paese e anche per disegnare i prossimi itinerari, con tanto di mappe e torce per illuminarle, il tutto accomapgnato da fiumi di birra locale e dagli stessi gestori che rimangono fino a tardi a chiaccherare con gli ospiti. Il padrone mi ha addirittura prestato il suo cellulare per un giorno per farmi chiamare la mia ragazza visto che il mio non funzionava più. Veramente uno splendido albergo.

A Lalibela siamo stati prima al Seven Olives Hotel, camere piccole ma tutto sommato accoglienti e piuttosto pulite. Anche qua c’è una buona atmosfera soprattutto all’aperitivo e durante la cena. La terrazza è meravigliosa e sui prezzi basta contrattare se proprio necessario.

Poi siamo stati Blue Lal Hotel, anche qua ci siamo trovati bene, anche se manca del fascino del Seven Olives.

A Bahar Dar siamo stati al Ghion Hotel, molto bello specialmente durante le giornate di sole per via dello splendido giardino in cui è inserito.

PASTI -Addis Abeba Finfine Adarash: buono, accogliente e ottimo rapporto qualità-prezzo.

Dashen Restaurant: sicuramente buono, ma la cosa migliore è l’atmosfera che si respira. Il difficile è raggiungerlo, non è molto conosciuto dai tassisti e lungo la via è assolutamente anonimo, ma in alto sulla destra di un portoncino bianco c’è una piccola insegna. Non è aperto per la colazione e il pranzo si serve a partire dalle 11.

Addis Abeba Restaurant: buono ma niente di eccezzionale, merita tuttavia una visita se si vuole gustare un buon tej nella saletta fumatori vicino all’entrata.

Habesha Restaurant: molto buono e soprattutto gestito da simpaticissime signore.

-LALIBELA Blue Lal Hotel: si può anche mangiare qualcosa, ma non è niente di particolare.

Seven Olives Hotel: ottimo a cena, colazione e aperitivo.

UNIQUE RESTAURANT: èveramente difficile da notare. Si trova nella stessa strada dell’Asheton Hotel un po’ prima e sulla sinistra, sembra una bettola ma in realtà è veramente buono.

-BAHAR DAR Ghion Hotel: buono e comodo se soggiornate li e siete esausti dopo un viaggio indimenticabile! Eskutatash 2: Molto vicino al Ghion Hotel, ma dall’altra parte della strada, ottimo e il personale è gentile e alla mano.

COSA VEDERE E FARE Ad Addis Abeba sicuramente da visitare il Museo Nazionale dove è tenuta Lucy e molte altre testimonianze di come il Corno d’Africa sia la reale culla dell’umanità.

Il Museo Etnografico, la Cattedrale e il Merkato, di sabato, sono sicuramente da non perdere. Buona cosa visto che siamo italiani è anche lasciare un fiore nel cimitero della Resistenza etiopica ai Caduti durante l’aggressione fascista.

A Lalibela è superfluo dire che le chiese rupestri sono assolutamente da visitare, tuttavia vederle tutte e 11, se non siete appassionati, è forse eccessivo e stancante. Se si va di buon mattino alla Chiesa del Salvatore, dopo aver pagato il biglietto di 20 euro (!!!) troverete un arzillo vecchietto di 85 anni che vi guiderà in italiano, sarà sorprendente, ma fa più fatica un turista di 25 anni che quel signore ad arrampicarsi su e giù e a camminare a gattoni per i cunicoli scavati nella roccia. Ad ogni modo le chiese lasciano senza fiato.

A Bahar Dar la cosa più interessante è uscire e fare un giro, è una città molto bella e il mercato è sicuramente affascinante, assolutamete bisogna passare alla stazione degli autobus e la cosa migliore è andarci verso le 6 del mattino, una levataccia ma l’atmosfera che vi si respira è d’altri tempi: un crocevia di persone di ogni rango sociale e impegnate in qualsiasi genere di cosa che possa venire in mente ad una persona “normale” come noi, il tutto unito agli altoparlanti che cantano musica locale a tutto volume. Splendido! Sicuramente da non perdere un giro sul lago Tana alla scoperta dei monasteri sulle isole. Noi abbiamo visitato: Azuwa Mariam, Kebran Gabriel e Debre Mariam. Si può partire direttamente dal Ghion Hotel, ma è necessario capire bene che isole vogliono farvi visitare e a quale prezzo.

Sempre al Ghion Hotel organizzano dei pulmini per visitare le cascate del Nilo Azzurro, da non perdere.

PERICOLI In base alla mia esperienza i pericoli sono veramente pochissimi, sicuramente non prenderei un’altra volta un autobus, ma riguardo a pericoli “sociali” nulla da segnalare. Tuttavia bisogna tenere sempre gli occhi aperti, soprattutto chi non è abituato a viaggiare in posti così diversi.

E’ importante tenere bene a mente che il turista più squattrinato in mezzo alle strade di Addis, o in qualunque altra località dell’Etiopia, è bianco, ha le scarpe, i vestiti in ordine, è pulito e magari ha anche un pacchetto di sigarette: per noi è nulla ma per loro è una miniera d’oro. Bisogna tenere a mente questo per la propria sicurezza, ma soprattutto per non offendere persone che anche se povere hanno dignità da vendere.

Voglio segnalare un’attività molto importante a Lalibela. Praticamente di fronte al Seven Olives Hotel, sulla strada in discesa che porta alle chiese e sulla destra, c’è uno “Student Shop”: è un negozietto di souvenir, niente di diverso dagli altri, ma è gestito da ragazzi che frequentano la scuola locale. Ho avuto modo di incontrare il direttore della scuola, sig. Berihun Berhanu, è un progetto serio che da la possibilità ai ragazzi di ricevere soldi dai turisti offrendo qualcosa in cambio. Se si volessero acquistare dei souvenirs sarebbe un’idea buona ed inoltre sarebbe un modo veramente responsabile di aiutare i giovani del posto: più i turisti comprano da loro più ragazzi saranno invogliati a partecipare al progetto. Se non lo si trova da soli basta chiedere, tutti conoscono lo Student Shop.

In generale è bene non dare soldi ai bambini, ma se li si vuole aiutare è opportuno cercare la madre, spesso non è molto lontana; ai ragazzi un po’ più grandi invece va bene dare qualche spicciolo, ma chiedere di essere accompagnati in qualità di guide è una buona idea per loro, per il turista che è li e per i turisti che vi saranno in seguito.

Bene questo è quanto volevo segnalarvi, spero possa essere di aiuto per i prossimi viaggiatori che vorranno visitare l’Etiopia e che ne rimarranno affascinati.

Bisogna ricordarsi che imparare due o tre parole tipo ciao e grazie, e fare sempre un bel sorriso, sono il modo migliore per ottenere vere esperienze locali, come essere invitati da tre fratelli a casa propria, poco più di un garage, per assaggiare il caffe Salomone preparato dalla madre.

Edo



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