Alicante e l’isola di Tabarca: un soggiorno in Costa Blanca per scoprire il mare della Spagna fuori stagione

Scritto da: motta d.
alicante e l'isola di tabarca: un soggiorno in costa blanca per scoprire il mare della spagna fuori stagione

La Spagna è una meta che mi ha sempre attirato molto in bassa stagione, per il suo mare, il cibo, i prezzi ancora abbastanza contenuti e per il suo stile di vita piuttosto rilassato e comunque meno frenetico rispetto a quello italiano. Quindi quando ho trovato sul sito di Ryanair un volo per Alicante a fine settembre al prezzo di poco meno di 37 € a/r ( solo con bagaglio a mano) l’ho preso!

Diario di viaggio ad Alicante, Spagna

Giorno 1: arrivo ed Explanadas

explanadas

Sono partito dall’aeroporto di Bergamo alle 09:50 dopo avere lasciato la macchina nel parcheggio Parkos al prezzo di 35 € per 5 giorni completi. Atterro in terra spagnola alle 12:15 e in pochi minuti sono fuori dall’aeroporto con una mappa della città in mano presa all’ufficio turistico. Il tempo è abbastanza caldo ma per fortuna ventilato. Dato che la Spagna fa parte della comunità europea, non ho bisogno di prendere alcuna sim card per usare il cellulare. Per arrivare al mio alloggio devo prendere l’autobus C6 (che è quello che va e viene dall’aeroporto) fino alla fermata di Puerta del mar. Il biglietto per questa prima tratta costa 4,60 €. Da lì il pullman numero 02 mi porterà alla fermata di calle de ing. Canales, a pochi passi dalla mia sistemazione. Questo biglietto invece costa 1,45 €. Ci sono vari tipi di abbonamenti per i mezzi pubblici che si possono fare, ma preferisco “prendere le misure” alla città prima di scegliere. Alle 14:15 sono a destinazione, la Casa del Mar, prenotata su booking al prezzo di 204 € per 3 notti. Qui trovo, come da accordi, il proprietario che mi lascia le chiavi di quello che è un micro appartamento, completo di cucinino, macchina del caffè  e lavatrice (che non userò). Ottimo! Dopo aver disfatto il bagaglio e un po’ di riposo esco in direzione del Castello di santa Barbara, che dista 10 minuti a piedi. La zona dove mi sono sistemato è tranquilla, ben servita dai mezzi e con tanti ristoranti e fast food. Ne approfitto per soddisfare le esigenze del mio stomaco con un cheeseburger, delle polpette di formaggio e una coca cola media spendendo 12 €. Dato che la fortezza si trova in cima ad una collina piuttosto alta, decido di allungare un po’ e scendere al livello del mare, dove si trova l’ascensore che mi porterà al castello. Purtroppo in questi giorni è fuori servizio e visto che non ho voglia di tornare sui miei passi (oltretutto in salita) scelgo di rimandare la visita a domani mattina. Nel frattempo mi godo lo spettacolo della Playa del Postiguet, la spiaggia principale di Alicante, situata proprio nel centro cittadino. Molto bella, con sabbia chiara, acqua cristallina e lo splendido Castello di Santa Barbara sullo sfondo che rende ancora più affascinante il panorama. Ci sono anche dei comodi armadietti a pagamento dove riporre i propri valori mentre si fa il bagno. Data la presenza di un forte vento che rende il mare piuttosto mosso, rimando (a malincuore) la nuotata prevista e proseguo con l’esplorazione del porto. Arrivo così ad un altra zona molto famosa di Alicante che si trova a pochi minuti di cammino dalla spiaggia: le Explanadas. Si tratta del lungomare principale della città e punto di riferimento per la movida notturna, noto per il suo caratteristico pavimento in mosaico ondulato e le file di palme. Si estende dal porto turistico alla zona del mercato centrale, con bar, ristoranti, negozi, artisti di strada ed edifici storici. Mi ricorda le Ramblas a Barcellona. Dopo un giro di perlustrazione e qualche scatto torno sui miei passi per rientrare nel mio appartamento, dove arrivo per le 19:00. Alle 20:30, dopo un po’ di riposo e una doccia, esco per mangiare qualcosa. Scelgo a caso uno dei tanti locali della zona, dove mi sazio con un plato combinado di salsiccia e patate, una sprite e un caffè espresso spendendo solo 13,90 €. Buono e abbondante. Proseguo la serata dirigendomi verso il Barrio de Santa Cruz, che dista 15 minuti di cammino (per fortuna in discesa).Questo pittoresco quartiere, il più antico della città, rappresenta forse la parte più autentica di Alicante, caratterizzato da strade strette e case bianche con gli infissi azzurri, spesso adornate con piante in vaso e fiori sulle facciate e sui balconi. Santa Cruz offre anche numerosi punti panoramici da cui si possono godere splendide vedute della baia, del porto e del castello. Consiglio vivamente l’esperienza in notturna che permette di evitare il caldo, la folla e consente di gustare pienamente lo spettacolo delle luci della città che si presenta dopo il tramonto. Dopo circa un paio di ore, con le gambe e i piedi provati dalle numerose scalinate e saliscendi del barrio, prendo l’autobus numero 10 poco distante e torno in stanza verso le 23:00 per la mia prima notte in terra andalusa.

Giorno 2: Castello di Santa Barbara e Barrio Santa Cruz 

castello di santa barbara, elicante

Dopo essermi svegliato abbastanza presto, faccio colazione in un bar dei dintorni con cappuccio e brioches spendendo 4,60 €. Quindi mi dirigo nuovamente verso il castello di Santa Barbara ma visto che stamattina sono riposato, scelgo di fare a piedi il pezzo di strada (in salita) fino all’ingresso, che per fortuna è meno lungo di quello che mi era sembrato. Il castello apre alle 10:00 per cui mi tocca aspettare una decina di minuti ma in compenso scopro che l’ingresso è completamente gratuito. Inoltre, è possibile partecipare al free tour del castello, prenotabile gratuitamente su Civitatis e ideale per scoprire il sito in modo ancora più completo. Questa fortezza è una delle più imponenti di tutta la Spagna ed è stata realizzata in tempi diversi su tre livelli differenti. E’ stata aperta al pubblico solo nel 1963 dopo anni di totale abbandono. In realtà l’interno del castello è piuttosto deludente: non ci sono sale del tesoro, mosaici o stanze con mobili antichi da ammirare. Una parte del maniero ospita il Museo di Alicante, un’esposizione permanente che illustra la storia della città, inoltre possiamo trovare un centro visitatori che contiene dei reperti storici. In compenso il panorama è veramente straordinario grazie alla sua posizione arroccata sul monte che regala una vista mozzafiato sulla città e sul mare. Il percorso all’interno del maniero è piuttosto difficile per il dislivello e per i gradini piuttosto alti che mettono a dura prova i polpacci. Alle 12:00 guadagno l’uscita (traballando un po’ sulle gambe) e mi dirigo verso la Basilica di Santa Maria, che si trova ai piedi del monte. E’ la più antica chiesa di Alicante, costruita sui resti di un’antica moschea, e l’ingresso costa 6 € completo di audioguida. E’ piuttosto piccola ma, come per  la maggior parte degli edifici religiosi dei paesi fortemente cattolici, vale la pena di visitarla. Una volta uscito mi fermo in uno dei tanti ristoranti del centro storico, che hanno i tavoli in mezzo alla via pedonale, per mangiare qualcosa. Prendo una zuppa di pesce, del baccalà al forno, una coca cola e un caffè (per una spesa di 15,50 €) che però non mi lasciano per niente soddisfatto. Bocciato. Stesso discorso per il cono gelato pagato ben 5 € comprato poco più avanti. Per digerire decido di fare quattro passi nel quartiere attiguo di Santa Cruz, stavolta nella sua veste diurna. Bisogna proprio dire che alla luce del sole il barrio è molto più scenografico; il bianco delle case a volte è addirittura abbagliante e il blu degli infissi ha un effetto rilassante e distensivo. I turisti poi non sono tanti e ci sono parecchie panchine all’ombra dove riposarsi e godersi il panorama. Dopo questa ulteriore sfacchinata le mie gambe implorano un po’ di riposo, per cui mi reco alla Playa de postiguet, dove affitto un armadietto per riporre lo zaino (2 €) e per un paio di ore mi godo spiaggia, sole e mare facendo anche una nuotata. Quando ne ho abbastanza decido di prendere l’autobus (1,45 €) e di rientrare in stanza ma non prima di avere speso 4,20 € per un donut e un caffè. Per cenare scelgo uno dei tanti locali nei dintorni del mio appartamentino, dove mi sazio con un piatto misto di patate, prosciutto e panna da cucina e con una sprite spendendo solo 8,50 €. Buono e abbondante. Dopo una passeggiata digestiva nei dintorni rientro in stanza per un meritatissimo riposo.

Giorno 3: Elche

elche

Dopo una abbondante colazione con un cappuccino e un donut (3,40 €) e dopo avere consultato il satellitare, prendo l’autobus numero 06 (1.45 €) in direzione stazione dei pullman. Da qui partirò per Elche, una piccola cittadina poco distante da Alicante famosa per il suo passato moresco e il suo palmeto, il più grande d’Europa, con oltre 300.000 delle suddette piante, già patrimonio dell’umanità dell’Unesco. L’autobus parte alle 10:35 e il biglietto costa solo 2.30 € a/r. Alle 11:05 sono a destinazione e appena fuori dalla stazione ecco già comparire le prime palme. In 10 minuti di cammino, sotto un bel sole, sono davanti all’ingresso del palmeral, che per fortuna è gratuito. Anche se ne ho visto solo una parte (non tutto è visitabile perchè è davvero immenso) per un attimo mi sembra di essere stato teletrasportato in mezzo alla giungla o di essere in un film di Tarzan. Tutte le piante sono rigogliose e ben curate grazie anche alle squadre di giardinieri (che vedo in azione) che le annaffiano abbondantemente per sopperire al clima arido. Mi rinfresco per qualche minuto seduto su una panchina sperando di vedere scendere qualche scimmietta dagli alberi ma invano. All’uscita mi dirigo verso il centro storico adiacente dove entro (gratuitamente) nella Basilica di Santa Maria. Qui viene rappresentato ogni anno il mistero di Elche, una manifestazione religiosa che è stata dichiarata dall’Unesco Capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità. Spendo anche 2 € per salire in cima al campanile della chiesa, da cui si ha una veduta a 360 gradi sulla città e sul palmeto, Dopo un giretto per il vivace centro storico ritorno sui miei passi per rientrare. Prima però mi fermo da Burger King dove prendo un menù con bibita spendendo 9.45 €. Alle 14:05 sono di nuovo alla stazione degli autobus ad Alicante e in 15 minuti di cammino sono alla Playa del Postiguet, stavolta spingendomi un po’ più in su, dove mi fermo fino alle 17:30 alternando riposo e bagni. Quando ho finito di prendere la tintarella, sulla via del rientro, faccio una fermata al centro commerciale lì accanto per fare merenda e avere un assaggio della vita quotidiana di Alicante. Qui, dopo aver gironzolato un po’ per l’esercizio, spendo 2,80 € per un caffè e un dolce. Ritemprato nel corpo e nell’animo, scelgo di rientrare a piedi, e per fortuna il percorso è molto più breve rispetto a quello che sembrava in autobus, anche se in salita. Meglio così. Sulla strada mi fermo ad un despar market per prendere qualche genere alimentare (6,35 €) dato che stasera voglio graziare le mie gambe, cenare nel mio appartamentino e andare a letto.

Giorno 4: Mercato Centrale e Isola di Tabarca 

tabarca

Mi sveglio verso le 08:00 e, dopo aver fatto i bagagli, vado direttamente al porto in autobus, dove si trova il chiosco che vende i biglietti per Tabarca, un’isola che si trova a 20 km da Alicante famosa per la sue spiagge e le sue acque che fanno parte di una riserva naturale, ottime per fare snorkeling. Il traghetto parte alle ore 12:00 e costa 23 euro andata e ritorno. Al ritorno ho intenzione di fermarmi a Santa Pola, una piccola cittadina sulla costa proprio di fronte all’isola. Ho quindi tutto il tempo per fare colazione e dare un’ultima occhiata in giro . Dopo aver speso 3,90 € per un cappuccio e una brioches in uno dei tanti bar del porto, mi dirigo verso il Mercato Centrale che si trova poco lontano. Molto vivace e colorato, è sicuramente adatto a chi vuole comprare prodotti freschi a ottimi prezzi, ma turisticamente parlando non è niente di speciale. Il tempo corre e quindi mi fermo da Mcdonald’s sulle explanadas per un pranzo veloce spendendo 13,92 € per un menù completo. Alle 12:00 puntuale sono a bordo del traghetto che mi porterà a Tabarca, dove arrivo verso le 13:00, dopo un’oretta di tranquilla navigazione sotto il sole. L’isola è proprio un fazzoletto di terra, lunga solo 1800 metri e larga 400, e non ci sono auto o veicoli in giro per le strade ma solo turisti (tanti), residenti (pochi) e gatti (parecchi). Il centro abitato è molto piccolo e raggiungo il mio alloggio in fretta senza problemi. Si tratta dell’Hostal Masin, dove ho affittato una stanza con bagno per una notte al prezzo di 106 € compresa la prima colazione. Naturalmente su Booking. Per fortuna la stanza è già pronta, abbastanza grande e arredata in stile moderno. Il bagno è stato rifatto da poco. Dopo avere sistemato il bagaglio ed essermi riposato un po’, alle 14:30 esco in esplorazione. In questo lato dell’isola le spiagge sono piuttosto piccole e rocciose, scavate nella roccia dal vento e dal mare, con acqua azzurra e invitante. E infatti non mi faccio ripetere l’invito. Tiro fuori maschera e boccaglio dallo zaino e via…in acqua. Anche se non è il mar Rosso, l’immersione è abbastanza interessante e nuotando tra gli scogli riesco a vedere parecchi pesci. Alla nuotata segue un adeguato riposo sulla spiaggia asciugandomi lentamente sotto il tiepido sole. Mi dirigo quindi sull’altro lato dell’isola, quella al di fuori del centro abitato, più “selvaggio”e più aspro. Qui le spiagge sono più lunghe e sabbiose, anche se le correnti e i venti hanno portato a riva parecchie alghe morte che si sono ormai seccate. La vegetazione è brulla, costituita principalmente da cespugli e arbusti e i turisti sono pochi, poiché preferiscono quella con sdraio e ombrelloni appena fuori dalle mura cittadine. Il rumore del vento, delle onde, l’odore della salsedine e i panorami spettacolari mi regalano momenti di puro relax. Trovata una spiaggia isolata e un po’ all’ombra mi regalo un’altra nuotata nelle acque limpide della riserva naturale. Rientro in albergo verso le 18:00 ma prima mi concedo un caffè e un dolce per il non modico prezzo di 5 €. Sulle isole i prezzi sono sempre maggiori rispetto al continente. Esco alle 19:30 per cenare e per godermi un  tramonto infuocato a cui dedico parecchi scatti. Dopo le 20:00 l’isola si svuota quasi per magia e rimangono solo pochi turisti e i residenti. Anche i locali dove poter soddisfare le esigenze del mio stomaco non sono molti, anche perchè siamo ormai in bassa stagione. Alcuni aprono addirittura alle 20:30. Ne scelgo uno dall’aspetto invitante con i tavoli quasi in mezzo alla strada, dove spendo 22 € per un piatto piuttosto scarso di calamari e una coca cola. Non poco. Per tappare il buco nello stomaco che mi è rimasto entro in un piccolo bar dove spendo 7 € per un piatto di pollo. Per digerire faccio 4 passi per l’isola in notturna, che senza quel via vai di turisti delle ore diurne regala una piacevole atmosfera distesa e rilassata, che concilia il sonno. Infatti dopo un giro per le stradine semi deserte e numerose foto torno in camera per ficcarmi sotto le coperte.

Giorno 5: Santa Pola e rientro

Dopo un’abbondante colazione alle 09:00 mi dirigo nella parte ovest dell’isola per un‘ultima immersione con maschera e boccaglio. Il tempo è ottimo e il sole è già caldo. Il fatto di essere completamente solo sulla scogliera rende l’esperienza ancora migliore. Rientro quindi in albergo e, dopo una doccia e aver preparato il bagaglio, lascio la camera verso le 11:30 in direzione del porto. Alle 12:00 prendo il ferry (7 €) per Santa Pola, una cittadina marinara situata davanti all’isola di Tabarca, famosa per il suo castello e le saline. Dopo un giretto per il porto e per il centro storico attiguo (belli entrambi), mi fermo a mangiare in un ristorante vista mare dove spendo 19,30 € per un abbondantissimo piatto di paella e una coca cola. Ottimo. Al termine del pranzo mi dirigo verso il castello di cui però visito solo il perimetro esterno e il cortile interno, dato che il tempo è un po’ tiranno. Arrivato poi alla stazione dei pullman prendo quello per Alicante (2,80 €) e da lì l’autobus per l’aeroporto (4,60 €) dove mi aspetta il volo per rientrare in Italia.

Consigli utili e informazioni su Alicante

A mio parere Alicante, dal punto di vista storico, è molto meno interessante di altre città spagnole. Non ha grandi chiese o monumenti importanti e il castello è bello soprattutto per il panorama che si gode dalle sue mura. In compenso però il mare è cristallino e le spiagge sono pulite e ben attrezzate. Sono anche molto lunghe e mi è difficile immaginarle sovraffollate di turisti, anche in alta stagione (ma forse mi sbaglio). In sostanza è una città più adatta per un soggiorno sulla spiaggia, tra bagni e tintarella, che non per una vacanza culturale. I mezzi pubblici sono capillari ed efficienti ma le distanze tutto sommato sono brevi; quindi valutate bene prima di fare abbonamenti inutili. Dato che però la città di Alicante si trova su un terreno collinare, i dislivelli possono essere notevoli per cui attenzione quando vi muovete a piedi. Consiglio vivamente il micro appartamento dove ho dormito, sia per la struttura sia per la posizione ben servita dai mezzi, non distante dal castello e con tanti ristoranti e fast food nei dintorni.

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