alghero: viaggio nel variegato nord ovest sardo

Partire per la Sardegna d’estate vuol dire generalmente sole e mare e a volte si finisce per trascurare tutto ciò che può offrire questa regione: questo aspetto ci è sembrato particolarmente evidente passando una decina di giorni ad Alghero, un borgo storico affacciato sul mare che offre non solo delle belle spiagge ma una lunga serie di...
Scritto da: Sergio C.
alghero: viaggio nel variegato nord ovest sardo
Partenza il: 16/08/2009
Ritorno il: 28/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Partire per la Sardegna d’estate vuol dire generalmente sole e mare e a volte si finisce per trascurare tutto ciò che può offrire questa regione: questo aspetto ci è sembrato particolarmente evidente passando una decina di giorni ad Alghero, un borgo storico affacciato sul mare che offre non solo delle belle spiagge ma una lunga serie di attrazioni di varia natura.

Di Alghero abbiamo apprezzato la posizione, dalla quale ci si può spostare in breve tempo a nord fino a Stintino ed all’Isola dell’Asinara, oppure a sud verso Bosa ed Oristano. Alghero inoltre ci ha permesso di visitare beni archeologici notevoli come il Nuraghe Palmavera o Tharros e soprattutto ci ha offerto delle belle serate all’interno delle sue mura. Partendo dalla Porta del Mare si arriva direttamente alla Piazza Civica e poi passando per la Cattedrale si attraversa tutto il borgo fino all’enorme torre dello Sperone.

Alghero ci è apparsa una cittadina viva ed autentica, nei vicoli del borgo si può trovare qualsiasi tipo di negozio e ci sono diverse possibilità di svago. Le gioiellerie specializzate nella lavorazione del corallo sono molto numerose così come pub, ristoranti e gelaterie animano ogni piazzetta che si apre tra i vicoli; inoltre ci sono i bastioni, le torri e la cinta muraria che sia affaccia dall’alto sul mare e sulla quale di sera si riversano centinaia di turisti.

Siamo arrivati ad Alghero imbarcandoci a Civitavecchia in direzione Olbia con la Moby. La nave è più piccola rispetto agli altri traghetti della Snav o della Tirrenia e con il mare mosso risente maggiormente del moto ondoso. Giunti ad Olbia occorre attraversare un lungo tratto di strada interna alle pendici del monte Limbara, superare Sassari per dirigersi verso Alghero. Abbiamo trovato una bella casetta in affitto appena fuori il centro abitato, vicino allo stagno del Calich ed a breve distanza da Fertilia; soggiornare all’interno dei diversi quartieri di Alghero dovrebbe essere problematico per il traffico estivo e per la penuria di parcheggi quindi trovare casa negli immediati dintorni forse è la soluzione migliore.

Da Alghero ci siamo spostati tutti i giorni visitando la costa a nord ed a sud della cittadina. Per chi non vuole allontanarsi troppo possiamo dire che le spiagge migliori sono quelle delle Bombarde ed del Lazzaretto; la spiaggia di Maria Pia non ci ha fatto una bella impressione in quanto in diversi punti c’erano troppi depositi di foglie di posidonia.

Andando a nord, superato il Nuraghe Palmavera, uno dei nuraghi più grandi e meglio conservati, il promontorio di Capo Caccia e la zona di Porto Conte sono impedibili. Si tratta di una vasta area rimboschita a pineta che offre dei panorami stupendi: il parcheggio con vista sull’Isola Foradada e la scalinata fino alle Grotte di Nettuno sono una mete obbligate. Proseguendo verso nord inizia un tratto di costa prevalentemente rocciosa, del tutto disabitata ed accessibile solo in pochi punti. La spiaggia della Torre del Porticciolo è di sabbia e ciottoli ed è racchiusa da una piccola baia a forma di ferro di cavallo. Siamo stati una intera giornata circondati da diversi piccoli falchi che volteggiavano e cacciavano a breve distanza dai nostri asciugamani.

Proseguendo verso nord si arriva a Porto Ferro, un posto unico dove anche in pieno agosto si incontrano pochi turisti. Si tratta di una ampia spiaggia di sabbia dorata con l’acqua molto bassa fino a lunga distanza dalla riva, il tutto circondato da una bella pineta, tre torri spagnole e due promontori a picco sul mare. Questa spiaggia ci è piaciuta talmente tanto da farci tornare diverse volte. Per raggiungerla o ci si arriva da Santa Maria La Palma oppure ci si arriva dal Lago Baratz…Ed arrivando dal lago si arriva direttamente ad una caletta sotto la torre che merita veramente; occorre fare attenzione a non rimanere insabbiati nel tratto finale della strada che si snoda tra alte dune di sabbia.

Sempre più a nord dal paese di Palmadula si arriva ad Argentiera, antico centro minerario dimesso ed in fase di riqualificazione turistica. Prima di arrivare alle miniere conviene fermarsi a Porto Palmas e girare a destra su una lunga strada sterrata che costeggia il mare verso nord; per diversi km si vedono solo scogliere a picco sul mare e desolati pendii montuosi di roccia scura…Non c’è traccia umana! Infine si arriva di colpo ad uno slargo polveroso dove la strada sterrata si interrompe bruscamente: sotto si apre la spiaggia della Frana, una cala di acqua limpidissima frutto della frana del pendio sovrastante. L’accesso è complicato e pericoloso arrivando dall’alto del parcheggio, meglio accedervi lungo la scogliera sulla parte sinistra saltando tra uno scoglio ed un altro facendo attenzione a non cadere in acqua. Per chi non se la sente di superare questo percorso ad ostacoli poco prima della spiaggia della frana ci sono altre due belle spiaggette ciottolose decisamente più comode.

Partendo da Alghero si può raggiungere Stintino in 40 minuti di strada buona. E’inutile dire quanto sia bella la spiaggia della Pelosa, si tratta forse della spiaggia più famosa della Sardegna. Occorre però ricordare che questa bella spiaggia, una volta ricoperta da centinaia di asciugamani ed ombrelloni con relativi proprietari, non appaia più come il paradiso immortalato sui manifesti pubblicitari o sui cataloghi dei tour operator, bensì si trasformi in un immensa distesa di persone ammassate e chiassose. Per ricordarsi di stare a Stintino occorre entrare in acqua, farsi largo tra la folla ed arrivare a scorgere la torre. Altra assurdità è il prezzo del parcheggio: per una intera giornata ad agosto si spendono 18 euro, che francamente mi sembrano una esagerazione; noi per evitare il salasso siamo arrivati alle 8 di mattina ed abbiamo parcheggiato lungo una strada sterrata che si diramava sulla sinistra verso la collina circa un km prima della spiaggia ed a 100 metri prima dell’inizio del parcheggio a pagamento…Che alle 8 di mattina era già affollato. Eravamo stati alla Spiaggia della Pelosa già 6 anni fa e la situazione ci sembra peggiorata: la sabbia è sempre di meno e dalla spiaggia emergono grandi rocce nere che non ricordiamo di aver visto. L’anno scorso siamo stati ad Orosei, lungo la costa orientale e per entrare nelle diverse spiagge di Bidderosa (bellissime) bisognava prenotarsi tempo prima e spendere meno del costo del parcheggio di Stintino. Vi era comunque la possibilità di raggiungere le spiagge dopo una bella camminata e dopo aver attraversato un cataletto d’acqua salmastra e si arrivava su delle spiaggette deserte anche a Ferragosto. Ci domandiamo perché a Stintino non cerchino di razionare minimamente l’ingresso in spiaggia…Una bellissima spiaggia che di questo passo, tra qualche anno, forse non esisterà più.

A Stintino in compenso si ha la possibilità di imbarcarsi per l’Isola dell’Asinara, che merita veramente non solo per quel che concerne il mare, ma soprattutto per l’aspetto paesaggistico e storico. Dal porticciolo di Stintino con la motonave Alcor (prenotazioni a Porto Torres tel. 079 513493) al prezzo di 18 euro ti traghettano a Fornelli e da li partono dei pulmini che percorrono quasi tutta l’isola da sud a nord fino a Cala d’Oliva. Appena sbarcati a Fornelli si incontra subito il centro di recupero delle tartarughe nel quale, chiedendo gentilmente ai responsabili e solo con il loro consenso, è possibile vedere qualche tartaruga in via di guarigione dalle ferite inferte dalle barche o dagli ami da pesca. L’Isola dell’Asinara è completamente disabitata, ovunque si guardi si vedono solo bassi cespugli di olivastri e macchia mediterranea, si incontrano cinghiali ed asinelli al pascolo che non hanno paura delle persone. Le uniche strutture sono i due carceri a Fornelli ed a Cala d’Oliva ed il vecchio lazzaretto a Cala Reale. L’unico piccolo centro abitato è Cala d’Oliva e vi sia arriva dopo aver attraversato tutta l’isola su strade dissestate a bordo di un pulmino rumoroso. Il lato dell’isola che guarda verso il mare di fuori è scosceso ed offre panorami stupendi, mentre il lato che guarda sul mare di dentro scende verso la costa più dolcemente. Lungo la strada si vedono delle belle calette granitiche chiuse ai visitatori, siamo in un Parco Nazionale con zone a protezione integrale e l’unica caletta visitabile è Cala dei Ponzesi. Visitare questa isola vuol dire mettere da parte l’aspetto balneare ed ammirare il paesaggio montuoso circondato dal mare, incontrare gli asinelli bianchi che nelle ore più calde cercano l’ombra dei pini di Cala Reale e visitare le carceri attive fino a pochi anni fa.

La costa a sud di Alghero è altrettanto interessante. In particolare la strada che da Alghero raggiunge Bosa percorre un paesaggio indimenticabile a picco sul mare; la costa è rocciosa, si incontrano solo la spiaggia della Speranza e di Cala Burantì, vergognosamente chiusa all’accesso di noi turisti da altissimi cancelli e da recinti invalicabili. Dopo la Spiaggia della Speranza o di Poglina, la strada si inerpica su costoni rocciosi scuri e serpeggia a mezza costa tra mare e montagna, lo scenario al tramonto merita da solo un viaggio ad Alghero. Superato Capo Marargiu la strada scende verso il golfo di Bosa ed in questo tratto ci è capitato di vedere un gruppo di grifoni volteggiare sopra di noi, sono enormi e volano vicini tra loro in cima alle scogliere che guardano verso il mare…Da non perdere! Bosa è un bel borgo di casette colorate lungo il fiume sormontato da un castello, circondato da altopiani molto particolari di origine vulcanica. Da Bosa ci siamo diretti verso Oristano passando per Cuglieri. La strada è bella come paesaggio ma piuttosto stretta e tortuosa, occorre attraversare diversi piccoli centri abitati, la situazione migliora moltissimo dopo Cuglieri scendendo verso il mare. A Santa Caterina di Pittinuri è necessario fermarsi alla frazione S’Archittu ad ammirare l’arco di roccia eroso dal mare, è un vero e proprio monumento naturale; per raggiungerlo occorre parcheggiare con un po’ di fortuna a S’Archittu e percorrere un bel sentiero di facile accesso lungo la costa.

Da Santa Caterina di Pittinuri, attraversando la penisola del Sinis, si raggiunge in mezz’ora la spiaggia di Is Areanas e Punta Maimoni, spiagge uniche per i colori del mare e soprattutto per la sabbia…Non si tratta di vera e propria sabbia ma di ghiaino finissimo bianco puntinato di grigio; grazie a questa ghiaia chiara e sottile il mare appare particolarmente limpido e cristallino. Altra particolarità è che questo ghiaino non si riscalda sotto i raggi del sole e la sabbia ti sembra sempre fresca come di primo mattino. Queste spiagge sono a pagamento e nei principali punti di accesso sono anche abbastanza affollate, ma basta percorrere la strada sterrata che costeggia il mare e che le unisce per trovare tratti di spiaggia completamente deserti, e oltretutto non si paga il parcheggio! Da Punta Maimoni in cinque minuti si arriva a Tharros, antica città prima fenicia poi romana che stupisce sia per il valore storico che paesaggistico; le rovine di questa città si trovano infatti su una stretta penisola e direttamente sul mare dal lato che guarda il golfo di Oristano. Merita anche salire in cima alla torre spagnola che domina Tharros, si gode un bellissimo panorama su Capo San Marco e si riconosce il profilo delle montagne della costa di Arbus, più a sud.

Di cose da vedere ad Alghero e nei dintorni ce ne sarebbero state ancora tante, ogni volta che si arriva in Sardegna questa regione ti accoglie e ti stupisce con i suoi paesaggi, il profilo delle montagne ed i colori del mare, l’atmosfera delle borgate e la gentilezza delle persone. Di certo torneremo! Buon viaggio! Sergio e Sonia (scherubi@libero.It)



  • dsantachiara dsantachiara
    Complimenti per la belle recensione, mi sarà sicuramente molto utile per la prossima visita a queste zone"
  • dsantachiara dsantachiara
    Complimenti per la belle recensione, mi sarà sicuramente molto utile per la prossima visita a queste zone"
  • dsantachiara dsantachiara
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