Albania. Si può anche vivere senza!!!

L'esperienza personale di chi non ha trovato la "magia" che si aspettava
Scritto da: Federica0610
albania. si può anche vivere senza!!!
Partenza il: 17/08/2011
Ritorno il: 27/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Agosto 2011. Necessità di orbitare intorno all’Italia. Destinazione scelta: Albania!

Partiamo ad agosto e per una decina di giorni con la compagnia albanese Bellair, da Roma, ed affittiamo la macchina all’aeroporto di Tirana. (CONSIGLIO: prenotare dall’Italia perché altrimenti i prezzi in loco e nelle agenzie di noleggio ufficiali lievitano parecchio. Prima di partire, fate controllare super bene l’auto, freni compresi, ed accertatevi che l’aria condizionata funzioni..in estate si muore letteralmente dal caldo. Le strade sono, in molti casi, non asfaltate..).

Per la capitale e per le due notti successive al nord abbiamo prenotato, utilizzando il sito www.albania-hotel.it. Assolutamente affidabile nelle descrizioni dei luoghi e nei pagamenti online. (CONSIGLIO: non occorre necessariamente prenotare perché il turismo, almeno per ora, è piuttosto scarso. Non prenotando, si risparmia tantissimo).

L’Albania è un paese sicuro, davvero molto ospitale che considera gli italiani degli amici fraterni.

Non esistono guide della Lonely Planet in italiano. Attualmente c’è solo la versione inglese. Potete acquistare, in italiano,la guida della Bradt in vendita, credo esclusiva, presso i rivenditori del Touring Club. Quasi tutti parlano l’italiano e comunque lo capiscono con grande facilità. Quindi occhio ai commenti… Non si spende molto per mangiare. Diciamo che una bella cena a base di pesce riesce egregiamente con 15/20 euro in due, mangiando proprio bene! Frutta e verdura sono superbuoni e a prezzi ridicoli se paragonati ai nostri. La pizza è gradevole come pure il pane. Per uno stabilimento balneare il massimo che viene richiesto per due lettini (scomodi) ed un ombrellone è 4 euro!

L’artigianato locale offre poco e niente. La città di Tirana è visitabile ampiamente in un pomeriggio. Il quartiere più caratteristico dove cenare è il Bloqu. Pieno di localini e di giovani.

Prima tappa del nostro viaggio il lago di Scutari, al nord. La strada da Tirana è buona, come una nostra superstrada.

Scrutari è famosa per il lago ma non esiste un lungolago, lo si vede solo da lontano. La città non offre niente di interessante, se non un castello. Pernottiamo due notti che ci consentono di effettuare una gita lungo il fiume Komani. Considerate che il New York Post definisce questo luogo come “uno degli ultimi avamposti selvaggi del vecchio continente”. Ora dipende cosa si è visitato nel mondo ma sinceramente mi sembra una definizione alquanto esagerata.

Per arrivare all’imbarcadero, da Scrutari, la strada si presenta al 70% sconnessa e piena di curve impervie (consiglio: partire almeno due ore prima della partenza della nave e portatevi un buon sostegno farmacologico se soffrite di nausee o maldimacchina).

La crociera dura due ore. All’interno non si trova niente da mangiare. Crema solare consigliata così come l’acquisto di un sacchetto di ottimi fichi da venditori locali!

La strada per tornare indietro verso Scrutari è infinita (quasi 4 ore). L’alternativa è pernottare in loco ma l’indomani la nave riparte alle 6 e non c’è niente da vedere..

Tappa successiva Berat, passando per Durazzo.

Durazzo è davvero brutta. Palazzoni su palazzoni. Non merita una visita.

Berat è una cittadina piuttosto carina famosa per le sue case di pietra e per una cittadella antichissima che la domina dall’alto. Per arrivare in cima, l’unico mezzo è l’auto poichè a piedi sarebbe un vero azzardo!

Da Berat siamo finalmente scesi verso il mare (consiglio: la distanza chilometrica non è molta ma ci si impiega circa 5 ore per Valona. Le strade strette e malridotte)

Il primo avamposto di mare da Berat è appunto Valona per la quale vale lo stesso discorso di Durazzo. Strapiena di gente sia per strada nei locali che sulle spiagge con un abusivismo edilizio raccapricciante (purtroppo i paesi emergenti non sanno fare un buon uso degli errori di altre nazioni, la nostra compresa..consiglio: tirate dritto!). Da Valona parte una bella e lunga strada panoramica verso il mare. Il primo avamposto è Dhermì che è considerata una perla locale..Offre uno stretto lungomare con ristorantini pizzerie e stabilimenti. Non esiste il cosìdetto paese, così come lo intendiamo in genere. Noi siamo scesi una 15cina di Km dopo Dhermì e fermati a Potami Beach, dove abbiamo affittato una camera sul mare al costo di 40 euro a notte (gli alloggi hanno poco di albanese in quanto ad economicità! Tra l’altro si trovano anche alberghi a 4 stelle e comunque per tutte le tasche). Il mare in Albania è davvero meraviglioso, niente da invidiare alla nostrana Sardegna…L’acqua è subito alta e non esistono quasi praticamente spiagge. Assolutamente indispensabili le scarpette “da scoglio” poiché i ciottoloni della battigia sono scomodissimi da calpestare. Da Potami Beach abbiamo fatto, in due giornate diverse, una escurzione a Butrino e l’altra a Girocatro. Butrinto è un sito archeologico affacciato sul mare che vale davvero la pena di visitare. Specie al tramonto quando la calura lascia il posto ad una piacevolissima brezza. Girocastro non merita le due ore e passa di macchina che più o meno da Dhermi conducono a questa cittadina che viene definita un “museo a cielo aperto” ma che sinceramente non lascia particolari sensazioni. Al ritorno da Girocastro abbiamo visitato il Blue Eyes o occhio blu! Trattasi di un fiume gelato che in determinato punto ricorda l’occhio umano per il colore dell’acqua. E’ una oasi con ristorante annesso che regala un refrigerante intermezzo. E il decimo giorno di buon mattino la nostra visita in Albania si conclude con l’arrivo all’aeroporto di Tirana.

La mia esperienza in Albania non posso derubricarla come negativa ma davvero non ho respirato quella magia di cui, nei commenti di viaggio letti, ho sentito parlare. Gli albanesi sono un popolo in rapida evoluzione e buon per loro molto presto si apriranno ad un discreto turismo per ora costituito prevalentemente da connazionali, da serbi e da inglesi. Purtroppo la spinta edilizia è senza alcun criterio urbanistico e a breve i pochi villaggi di pescatori rimasti saranno un vago ricordo. Gli italiani in visita sono ancora pochi e credo attratti peraltro da condizioni economiche favorevoli. Quindi, per concludere, ritorno al titolo che ho dato al mio redazionale, si può anche vivere senza visitare l’Albania!



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