Albania on the road 3
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Cercherò al solito di essere obbiettivo e senza usare fronzoli. Se vi interessa il diario giorno per giorno, è di seguito, sennò andate direttamente alle conclusioni a fine diario e non me la prendo (tanto non lo saprò mai).
DIARIO DI VIAGGIO
Partenza da Pisa il 24 luglio, aereo diretto Alitalia per Tirana. Ottimo, nessun problema. L’aeroporto di Tirana è nuovo, efficente, all’altezza degli standard europei. Già qui abbiamo avuto un assaggio di quella che è stata una grande scoperta del viaggio: l’estrema gentilezza e disponibilità degli albanesi. Andati a sondare il tasso di cambio al bancone di un’agenzia (sappiamo perfettamente che negli aeroporti si spende sempre di più), il ragazzo al bancone ci dice in italiano corrente di andare a cambiare il centro, che li non conveniva assolutamente. Considerato che è il suo lavoro, gran gentilezza. SIM cellulare – Andare a negozio vodafone (ce n’è uno in aeroporto) per sim albanese e farsi attivare l’offerta mensile da 3GB (500 lek, 3€ circa). Vodafone fa anche scheda con 1Gb free per turisti, se vi basta. Taxi per il centro, una ventina di minuti, vi chiederanno 15€, contrattate a 10€. Prendete un hotel (ce ne sono molti) vicino Piazza Skanderbeg: tutto ruota attorno ad essa.
Tirana in breve: non c’è tantissimo, basta un giorno e mezzo. Arrivati dopo pranzo e fatti i musei, vista la calura esterna. Belli e, tra l’altro, costano un niente. – Museo di Storia Nazionale (10-17, 200 lek). – Museo Nazionale dell’Arte (realismo socialista, 10-18, 200 lek). Consiglio!
Sabato 25/07
– Tutti i giorni Tirana Free Tour a piedi per i luoghi chiave della città. Durata dalle 10 alle 12, in inglese. Ritrovo sulla scalinata del museo nazionale. È ad offerta libera, ci sono partecipanti accattoni che lasciano niente o due spicci. Noi s’è lasciato 1000lek (7€ a testa, una miseria per il servizio ricevuto) e abbiamo lasciato contentissimo quel “poro cane”, che s’è prodigato poi a consigliarci tutti i posti tradizionali e non turistici dove mangiare, etc. Tour molto bello, il ragazzo spiega tutto e parla di come lui stesso in particolare e loro albanesi in generale hanno vissuto gli ultimi decenni, il comunismo e gli anni ’90-’00 in maniera sentita. Straconsigliato. www.tiranafreetour.com Fatelo subito, eviterete anche di gironzolare a caso.
– Pomeriggio saliti su Monte Dajti (qualche km di taxi 500 lek circa + teleferica 09-22, 800 lek a/r) http://dajtiekspres.com. Bella salita, noi siamo anche stati fortunati che s’è trovato una festa e du pori cani con cui ci s’è bevuto e casineggiato fino all’ora di cena, facendo amicizia con gli ometti di tutti gli stand che ci hanno anche regalato roba.
– Mercato Pazari I Ri, baracchine locali di frutta e verdura per approvvigionarsi. Le guide parlano di “bazar tradizionali” e blabla… in realtà è un mercatino di frutta e punto, ma utile.
– Un ristorante consigliato è Oda Restaurant, cucina tradizionale. Poco dietro Opera e Moschea Et’hem Bey venendo da Piazza Skanderbeg. Per la sera cenare in ristoranti in zona Skanderbeg, per fare serata andate invece nel quartiere Blloku, strapieno di giovani e di locali di ogni genere con musica dal vivo.
Monastir Ardenices e Berat: Domenica 26/07
Presa macchina a noleggio alla Hertz, dentro all’International Hotel. Da Tirana autostrada per Durazzo (imbocco poco dopo piazza Skanderbeg) e poi scendere a sud. Monastir Ardenices lungo il tragitto Tirana-Berat, qualche km in più, ma si alleggerisce il giorno dopo che è più pieno. Arrivo a Berat: cittadella, salire al castello. Museo Etnografico e Museo Onufri sono chiusi domenica pome e tutto lunedì. Gli altri giorni chiudono verso le 18-19. Chiedere della guida Tony al castello.
Riviera Lunedì 27/07
Apollonia saltata perché tanto faremo Butrinto che dice sia più bello. Comunque al museo archeologico ci sono visite guidate alle 11 e alle 15. C’è anche il Monastero Shen Meri.
– Prima di Valona, uscire in direzione Laguna di Narta e visitare l’isolotto di Zvernec. Ad un certo punto il ponte di legno è rotto, ma un tizio porta sull’isolotto con la barca.
– Valona e Durazzo da evitare, non c’è granché.
– Dhermi incasinata, parcheggio difficile, zona affollata, consiglio di saltare. Proseguire 4-5km e, dopo Ilias, si trova la spiaggetta di Gjipe. Si scende a Monastir I Shen Teodorit (cartello lungo la strada principale), si parcheggia e poi scendere a piedi per una ventina di minuti. Stradina scoscesa, ma chissenefrega. Spiaggia spettacolare, mare cristallino, ombrelloni e sdraio nuove gratis a partire dal pomeriggio, come in tutta l’Albania.
28/07 giornata di mare e relax
A Himare prendere camera sulla passeggiata, ma al mare andare a Livadhi, a 3km di distanza verso nord, che a Himare c’è i turisti e a Livadhi gente del posto e mare migliore. Poi tornare a Himare per cena, etc. Il gestore del BB dove dormivamo ci ha consigliato (cosa che abbiamo fatto poi sempre con successo) di prenotare (o farci prenotare) un ombrellone la sera prima per il giorno dopo. Considerate che una giornata ombrellone + due sdraio viene circa 3€ in totale. Spesso, se fate consumazioni, pagate solo quelle e vi regalano l’ombrellone.
29-30/07 ripartenza verso sud
Lungo la strada fermarsi a Porto Palermo per la fortezza di Ali Pasha, c’è anche un bel mare e poca gente.
Sarande saltata a piè pari. Una bara di cemento. Andare se interessati a locali, musica e disco, ma in questo caso prendere albergo direttamente sulla spiaggia con ombrelloni compresi all’interno della struttura e parcheggio interno, sennò impazzimento totale.
Arriviamo a Ksamil nel pomeriggio. Mangiate le cozze della laguna, so famose e strabone. Pernottare e andare in spiaggia ai margini del paese, non dentro che è leggermente incasinato. Se interessati ci sono molti barchini che portano agli isolotti di fronte alla costa.
Parco Nazionale di Butrinto (www.butrint.org a cielo aperto, dalle 8 al tramonto, Museo chiude alle 18, 700 lek). Consigliato, un paio d’ore, cinque minuti di macchina da Ksamil.
Himare e Ksamil ritengo siano da farsi entrambe: la prima più organizzata turisticamente, la seconda meno, ma differenza non importante. Nella prima vive una forte ed antica comunità greca, la seconda è totalmente albanese.
Interno 31/07
Occhio Blu lungo la strada, molto carina come fermata intermedia. Ci si può tuffare e c’è area con ristorante e bar per ristoro. Fermata consigliata, considerate però estremo affollamento.
Gjirokaster: Skenduli House con visita guidata da parte dell’ultimo discendente della famiglia (oppure Zakate House), istruttivo e divertente, una sagoma d’uomo. Museo Etnografico evitabile dopo aver fatto la Skeduli House. Castello non aperto al pubblico, possibile entrare solo nel museo delle armi interno, ma non s’è fatto.
Da Gjirokaster a Korce quasi tutta la strada è una vecchia montana tenuta male, da farsi lentamente quindi ci si perde diverso tempo. Però è paesaggisticamente molto bella e da farsi. Dopo metà strada, sulla sinistra trovata una bettola in cui si mangia da dio (riferimenti: a destra della carreggiata hanno posti macchina con un tettino di paglia a copertura, mentre all’ingresso ci sono parti di motore unite e dipinte). Simpatici, ci hanno fatto entrare in cucina a vedere ed annusare i tegami per decidere cosa mangiare, visto che non capivamo una virgola. Hanno tirato fuori dalle arnie delle api dei pezzi di nonsocomesichiamano, quelli da dove cola il miele, da mangiare a morsi. Non ne mangiavo uno dalla fine degli anni ottanta penso, ottimo.
Korca: cattedrale ortodossa. Museo di arte medievale, con guida che parla italiano. Lungo Boulevardi Fan Noli, c’è la Korca Brewery, la fabbrica della birra omonima, per degustazioni. C’è il Bazar, ma siamo arrivati tardi quindi non saprei che dire.
Voskopoja: monastero e chiese. Alla resa dei conti forse è evitabile. C’è tutta una serie di chiesine, alcune raggiungibili solo se si fa trekking per qualche chilometro. Le chiesine sono chiuse (eccetto una) e si possono aprire chiedendo la chiave al prete, ma non c’è stato verso di trovarlo. È il paese in cui si dice sia nato il byrek, consiglio di mangiarlo al ristorante Ambassador. Quelli lungo la via principale privilegiano gli albanesi nel servizio, siamo andati via dopo lunga attesa a vuoto.
Pogradec: niente di particolare. A quattro km verso il confine macedone area verde di Drilon, vicino ad una sorgente. Un chilometro dopo il confine c’è il il monastero di Sveti Naum. Pensavamo di andare in questa direzione e fare il lago dalla parte macedone, ma a causa di tensioni politiche abbiamo preferito continuare sulla parte albanese e alloggiare in un albergo con piscina per riprendere fiato.
Sul lago Ohrida mangiare il pesce Koran, esiste solo li. Ottimo.
Kruje Cittadella e Museo Skanderbeg (orari 9-13 e 15-18). Monastero Bektashi della cittadella (teqe Dollma) e uno sulla montagna alle spalle della città: Sarisalltik. Il bazar è semplicemente una viuzza piena di botteghe per turisti.
CONCLUSIONI
Fatta questa carrellata per darvi un’idea, tiro le conclusioni: l’Albania è una nazione antica di storia, ma giovane e dinamica di vita. C’è molta molta povertà, impossibile e stupido non dirlo: tantissimi vivono di espedienti (rosolare pannocchie di mais lungo le strade per venderle a meno di pochi centesimi, gettarsi nei bidoni della spazzatura per raccogliere metalli da rivendere, etc), per migliaia di persone l’unico mezzo di locomozione è l’asino o, peggio, i soli piedi e via discorrendo. Allo stesso tempo sta viaggiando a tutta velocità verso la modernità sia grazie alla propria intraprendenza sia grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea, nella quale l’Albania entrerà tra non molto tempo. L’Euro è accettato comunemente, il cambio ormai è stato fissato per comodità da tutti a 1€ = 140lek, anche se fluttua ad un valore minore (136-138). Tutti sono ipersupergenitilissimi, disponibili, sia perchè sanno che i turisti stranieri (pochi) sono il loro pane ma anche e, soprattutto, ne sono convintissimo sono così di carattere. Forse lo perderanno quando il benessere, l’egoismo e l’individualismo arriveranno anche da loro, come nel resto d’Europa, ma c’è poco da fare. Ci si è letteralmente incastrata la macchina in mezzo ad un vicolo in salita estrema, sono arrivati a soccorrerci dall’albergo babbo, figlio e tre persone sconosciute raccattate per strada a spingere la macchina. La gestrice di un BB italofona ci ha accompagnato a piedi con colazione al sacco verso centro medico e farmacia (come fosse un pellegrinaggio) per aiutarci con la lingua. Tanto per dire due esempi maggiori. In due si mangia in media con 1200lek per la carne e 2000lek per pesce freschissimo in totale, senza risparmiarsi in nulla. Porzioni molto molto abbondanti (ad es. un piatto col pollo… significa 1 pollo, intero!). Frutta e verdura eccellenti, la frutta tra l’altro la portano sempre a fine pasto. Magnala e vivi felice con stomaco e intestino.
Bere: Birra Tirana bionda o reddish, Birra Korce bionda. Raki, tipo grappa nostra, potente. Gli alberghi vengono 30-40€ per la matrimoniale in media, pur senza scendere a qualità scrause. Molte guesthouse a conduzione familiare vi fanno sentire come a casa, preparano colazioni da manicomio con dolci fatti in casa e marmellate/burro/frutta/etc di produzione propria, così come molti ristoranti fuori dai centri urbani che servono anche carne, formaggi, frutta e verdura prodotta direttamente in loco, magari colta sul momento. Guidano in maniera parecchio sciolta, un pò matti, ma niente di preoccupante. Attenzione semmai alla gente che cammina e attraversa ovunque le strade, anche le quattro corsie (!!!), ed a qualche buchetta. Ma alla fine no problem, certi resoconti di viaggio sono veramente esagerati.
Insomma, andate. Bella terra, brava gente, low cost. Merita per voi e se lo meritano loro.