Tra Castelli, mega palazzi, distributori di benzina e carretti

Albania nazione ospitale, economica e sorprendente
Scritto da: THOMAS D
tra castelli, mega palazzi, distributori di benzina e carretti

Sono appena rientrato da un viaggio in Albania dove ho cercato di vedere, macinando Km, le amenità di questa nazione dalla Montagna al mare.

Viaggio da Cagliari a Tirana il 18 Luglio 2022, con scalo a Roma. Partenza alle 7 e arrivo all’ora di pranzo a Tirana, capitale ordinata e che si sta sviluppando con costruzioni imponenti (alberghi e palazzi). Noleggio auto già prenotato, una coppia di gentilissimi e simpaticissimi ragazzi ci fornisce la mitica Panda (costo 35 euro al giorno).

Iniziamo utilizzando Google Maps e sin dall’inizio percorriamo strade non asfaltate che però ci permettono di arrivare a destinazione in minor tempo. Ci accorgiamo subito di una cosa curiosa: incontriamo un distributore di benzina ogni chilometro (anche meno) e questo ci fa un pochino sorridere.

Facciamo un errore in questo viaggio: sottoscriviamo opzioni con le nostre compagnie telefoniche italiane, che scadono presto, o arrivano a consumare tutti i giga previsti (dilapidando anche il credito residuo esistente). Sarebbe stato opportuno comprare una scheda albanese con pochi euro e utilizzarla per l’intero viaggio.

La nostra prima tappa è Kruia e il suo castello, che visitiamo per conoscere le gesta dell’eroe nazionale Giorgio Castriota Scanderbeg, condottiero che guidò la resistenza contro i turchi-ottomani. Cominciamo a capire di essere in un paese ospitale sin dal principio. Chi ci vende il ticket, ci racconta la storia di questo eroe in perfetto italiano.

Abbandoniamo Kruia, dopo aver mangiato pietanze locali ottime e ci dirigiamo verso il Ponte di Mes, in albanese Ura e Mesit, collocato lungo quella che era l’antica via che univa l’Albania al Kosovo e al Montenegro. Il fiume Kir non è completamente prosciugato, pertanto le foto sono abbastanza carine.

Puntiamo poi il Castello di Rozafa a Scutari, e ci sorprendiamo della vista panoramica: il castello si trova a 130 m s.l.m. su un colle, tra due fiumi, e in lontananza è visibile il lago. Ci impieghiamo un oretta a visitarlo, è ben tenuto e facciamo delle bellissime foto in prossimità del tramonto.

La giornata volge al termine ed è necessario puntare il nostro albergo Hotel Shipija, dove decidiamo anche di cenare con panoramico scenario sul fiume e sul castello. Prezzi onesti per la cena e per il pernottamento.

Il 19 Luglio ci alziamo presto, forse anche troppo, visto che l’ottima colazione inclusa sarebbe stata servita solo alle 8.30. Ci aspetta un viaggio con qualche peripezia.

Nel tragitto, si salirà un pochino di quota, arrivando ad altezze intorno ai 1800-1900 metri. L’assenza, talvolta, di qualche guard rail mi metterà un po’ in difficoltà emotiva. Ecco perché vengono definite le Alpi Maledette.

Dobbiamo puntare Theth, un villaggio ancora fermo all’economia di sussistenza, dal quale partire per arrivare alla metà naturalistica più suggestiva dell’intera Albania: il Blue Eye del Nord. 

Utilizziamo purtroppo Google Maps e non riusciamo a capire che strada imbucare nel finale: chiediamo in prossimità di una cascata ad un signore che è così disponibile dal far  fare inversione ai suoi amici solo per portarci ad imbucare la strada che poi ci porterà al punto in cui partiremo per il trekking di 40 minuti (semplice e senza grandi variazioni di livello).

Arrivando, questo stupendo Occhio, sembra quasi chiederti di buttarci dentro: impresa però molto ardua, perché la temperatura dell’acqua è molto bassa (non riuscivo a stare con i piedi e polpacci nell’acqua per più di 30 secondi).

Al nostro rientro, pranziamo in prossimità di un ristorante vicino al parcheggio delle auto gestito a livello familiare. Si mangia comunque bene e siamo pronti per un rientro con le stesse emozioni che le altezze fornisco a chi soffre di vertigini.

Questo percorso permetterà di incontrare greggi di pecore, capre, cavalli e tanto altro. In questi posti il mezzo di locomozione più usato è il carretto con bue o asinello. A volte si incontrano carretti che hanno attaccata la parte posteriore di antichissimi scooter. Insomma gli albanesi si sanno arrangiare.

Puntiamo Durazzo e ci arriviamo dopo tre ore e mezza. È ormai notte e decidiamo di visitarla soprattutto il giorno successivo: il centro è molto carino, visitiamo però l’anfiteatro e facciamo una passeggiata sul lungomare.

Decidiamo che è il caso di puntare Berat, patrimonio UNESCO da alcuni anni. Pranziamo in un ristorante scegliendo principalmente pietanze albanesi (tortini, soup e stufati e il ristoratore ci offre il famoso Raki: una grappa dal contenuto alcolico elevato.

Digeriamo in fretta e ci rechiamo a piedi al castello, forse uno dei più belli dell’Albania insieme a quello di Rozafa. La scalata è un pochino ardua per chi come me soffre alla schiena. Ci arrivo comunque e decidiamo anche di visitare il Museo Onufri, che sicuramente merita.

La cittadina la sera ci sorprende: spettacoli, tanta gente in giro e voglia di divertirsi. La giornata successiva sarà piena di impegni: arriviamo a Argirocastro in due ore e 40 minuti e decidiamo di visitare il Castello. Ho problemi alla schiena, la macchina si deve parcheggiare molto prima e mi trovo costretto a chiedere a qualcuno, benché a pagamento, aiuto per salir lassù. Trovo un signore residente, sulla sessantina, che mi fa salire nella sua macchina, prende il cellulare, chiama sua moglie poi mi chiede di parlarci. Mi trovo un pochino a disagio ma la signora è entusiasta di aiutare un italiano. Mi racconta della vita passata a Firenze e mi chiede di mettersi d’accordo con il marito per il rientro. Rimango stupito e ringrazio con un inchino.

Il Castello merita la visita (400 lek) e offre un bellissimo panorama. Pranziamo di fretta perché l’obbiettivo del pomeriggio è l’occhio blu del Sud Albania (Syri Kalter). Ci arriviamo con Google (50 minuti) e rispetto alle indicazioni trovate in racconti di alcuni anni fa vi invito a fermarvi al parcheggio e a proseguire a piedi nel sentiero definito da una strada asfaltata (ci sono i cartelli non si può sbagliare)

Alcuni si tuffano dalla pedana che si raggiunge con una piccola scala: io non me la sono proprio sentita. Ci sono tanti turisti principalmente italiani e spagnoli. Facciamo delle belle foto di rito e proseguiamo per Saranda che a mio parere è la migliore località di mare dell’intera nazione.(scegliamo di pernottare per due notti)

Molto bella la passeggiata lungomare dove ci sono localini per un buon aperitivo e ristoranti  che offrono specialità di mare a poco prezzo. In alcuni di questi sono presenti personaggi che con i tipici vestiti albanesi  cercano di convincere il turista ad entrare.

Il giorno successivo decidiamo di scegliere la tappa di mare più appropriata: scegliamo Ksamil, decidendo di noleggiare un ombrellone e due lettini alla modica cifra di 8 euro.

Bel posto, ben organizzato, mare pulito con tante isolette attorno.

Ci sono anche dei ristoranti che hanno vista sul mare e che costano veramente poco. Purtroppo il mio cellulare cade in acqua e anticipiamo i tempi di rientro a Saranda, comunque a pochi km, per acquistarne uno nuovo e rimanere collegato con il mondo. I commessi del negozio sono disponibilissimi, cerchiamo insieme di reinstallare tutto e entrambi cercano di salvare il mio vecchio cellulare almeno recuperando i dati. Purtroppo non ci riescono e non vogliono niente in cambio (mi regalerà anche un ricarica cellulare adatto alle prese Italia e la custodia per il cellulare acquistato).

La tappa successiva sarebbe dovuta essere la spiaggia di Gijpe ma ancora prima nel percorso decidiamo di fermarci nella piccola baia di Porto Palermo per visitare un altro castello. Si può visitare in autonomia o con la guida, ma necessariamente in albanese o in inglese. All’interno ci sono ancora cartelli inseriti dalla nostra Marina italiana nella seconda guerra mondiale.

L’obiettivo della giornata è pero una spiaggia bellissima poco nota e battuta dai turisti: la spiaggia di Gijpe. Nel percorso che vi indica Google Maps non fermatevi al primo cartello che vi propone la spiaggia, perché è il percorso lungo che si fa attraverso il Canyon. Meglio continuare la strada sino ad arrivare al parcheggio ampio non asfaltato dove un signore che vende ottima frutta vi chiederà la modica cifra di 400 lek.Vi consiglierei anche di acquistarla, visto che ci saranno almeno 30 minuti di trekking da fare sotto il sole ma che portano a scoprire una spiaggia molto bella, dove sono presenti due piccoli ristoranti.

Arriva la sera e il nostro obiettivo è l’altra località di mare per eccellenza albanese: Valona. Il mare vicino al nostro albergo non è eccezionale e pertanto chiediamo dove poter trovare di meglio. La ragazza che sta alla reception ci dice di tornare indietro e superare la galleria. Dopo quest’ultima, le spiagge, anzi le calette, offrono un mare più carino per colori e organizzazione. Il centro è molto bello, affollato e si mangia veramente bene. Il mare invece non è tra i migliori della nazione.

È passata esattamente una settimana, è sabato e ci rimane da vedere proprio la capitale Tirana. Città bella ordinata, troviamo anche concerti gratuiti nella serata in cui la visitiamo. È in piena costruzione. Nella piazza principale volgendo lo sguardo verso il cielo a destra e a sinistra, si notano palazzi anche a 30 piani quasi terminati e alberghi di lusso prossimi all’apertura.

Visitiamo il Museo Nazionale di Storia (non mi ha entusiasmato), il Museo dei servizi segreti (interessante), ma ciò che più soddisferà la nostra curiosità è il Bunk’Art 2 e Bunk’Art 1. In effetti in Albania e soprattutto a Tirana ci sono tantissimi bunker fatti costruire dal dittatore Hoxha, che temeva tantissimo possibili attacchi atomici. Il Bunk’Art 2 è il più recente e più interessante. Avrebbe dovuto contenere i membri della polizia locale e dei ministeri. Se avete tempo visitate anche la Chiesa ortodossa e fate un saltino al mercato. Si possono fare piccoli affari.

La domenica è dedicata alla restituzione della macchina noleggiata e alla partenza. È stato un viaggio intenso  ma ricco di emozioni. Piccolo consiglio: eliminate qualsiasi pregiudizio e valutate di fare anche voi una vacanza alternativa. Io ci andrei d’estate: bello visitare mare e Montagna.

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castello_di_berat

theth

spiaggia_porto_palermo

spiaggia_gijpe

ponte_di_mes

parco_tirana

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museo_onufri

kruia

ksamil

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castello_argirocastro

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argirocastro



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