Al prossimo che canta, gli tiro il collo.. Giuro !
…Basta avere il letto a pochi passi dai 5 temibili galli da combattimento appartenenti a Ida Bagus Maharayana,l’amico incontrato quasi per caso durante un viaggio che ci ha portato alla scoperta di un popolo gentile e sincero che abita un’ isola che, se “presa per il verso giusto” affascina e stupisce,nonostante il turismo poco “equo-solidale” di australiani e ahimè italiani Il verso giusto a cui faccio riferimento è quello della Bali tradizionale, lontana dalle pur splendide spiagge di Kuta o Nusa Dua, centri commerciali costruiti ad uso e consumo dei soli turisti, simili in tutto e per tutto a qualsiasi altro ritrovo di vacanzieri affamati di negozi , bar e ristoranti che tante volte abbiamo visto sempre uguali, in giro per il mondo e pure in Italia.
La vera Bali invece,è fatta di piccoli villaggi in cui il tempo scorre lento e rende tutto o quasi immobile; di mercati all’aria aperta in cui trovare mercanzie e prodotti curiosi e sconosciuti ; di risaie ricavate, con geniali opere di ingegneria, su impressionanti terrazzamenti lavorati seguendo pratiche contadine di secoli fa.
Poi c’è la gente che qualcuno ci aveva descritto sempre pronta ad approfittare in ogni modo del turista ma che noi fortunatamente abbiamo trovato disponibile e gentile, semplice d’animo e ricca di cultura.
Il peso della tradizione e dei legami familiari si fa sentire ancora molto a Bali soprattutto in momenti come quelli a cui abbiamo avuto la fortuna di partecipare. Agosto equivale infatti ad un periodo di celebrazioni e preghiere svolte a cavallo tra due giornate molto importanti Galungan e Kuningan.
Ogni abitante di Bali di fede Indu ,torna a casa per riunirsi con la famiglia e pregare nel proprio tempio portando offerte e vestendo gli abiti tradizionali più belli.
È’ l’occasione questa per rinsaldare con la preghiera i legami familiari,coinvolgendo non solo padre, madre, nonni e figli ma anche zii, prozii e pronipoti passando per i cugini di ogni ordine e grado. Questa enorme parentela tenuta insieme da legami di sangue,rientra all’interno del recinto dell’abitazione dove la famiglia possiede il suo tempio e per qualche giorno condivide letti,bagni,cibi e racconti di vita.
Partecipando da vicino, come ospiti di riguardo di casa Maharayana, a queste celebrazioni abbiamo avuto modo, di scoprire come i legami familiari siano considerati indissolubili a Bali; così come il sistema delle caste con le sue regole di comportamento e di linguaggio sia ancora praticato e molto radicato tra la gente; come la religione e le credenze popolari riescano ancora ad influenzare la vita quotidiana e le scelte di ogni giorno.
Abbiamo riscoperto o meglio scoperto le difficoltà legate al non avere l’acqua calda che esce dal rubinetto;al cucinare “alla griglia” senza un caminetto o un barbecue;al non avere un cavatappi in casa;al dover usare un secchio al posto dello sciacquone;al convivere con 5 galli da combattimento dietro casa che gareggiano ogni mezzora,SPECIALMENTE di notte,con gorgheggi stonati e potenti con i galli del vicinato…Piccole scomodità di poco conto,addirittura divertenti e sicuramente tollerabili se in cambio si ha la possibilità di vivere un’ esperienza di condivisione di questo tipo.
Il sorriso però si trasforma in amarezza se si pensa alle difficoltà più gravi come la mancanza di un servizio sanitario garantito a tutti,al costo dei medicinali che costringe la maggior parte a curare i propri acciacchi solo con i metodi “tradizionali” ( es-. Il miele dopo l’infarto) alla durezza del lavoro nei campi e nelle risaie, con i piedi che si spaccano per averli lasciati in ammollo tutto il giorno nel fango o la gola che fa malissimo a forza di scacciare orde di migliaia di passerotti che come locuste arrivano a depredare i raccolti. E ancora,le scuole in cui ancora manca tutto o quasi, le difficoltà di trovare un medico o un veterinario o semplicemente di spostarsi da un luogo all’altro costringendo a far salire tutta la famiglia, neonati inclusi, su motorini con lunghe selle da poter trasportare anche 5 individui,con i conseguenti frequentissimi incidenti.
Agus ci ha fatto scoprire tutto questo portandoci a spasso ogni giorno,facendoci assaporare i cibi più strani a cui i nostri palati si sono subito assuefatti,mostrandoci gli scorci più interessanti e dandoci le notizie più curiose e stimolanti.
Siamo grati alla fortuna,perché ci ha fatto venire a contatto con la signora italiana che ha adottato Agus dopo averlo conosciuto 17 anni fa, durante il suo primo viaggio in Indonesia,facendone il custode dell’ abitazione che ha in seguito acquistato, innamoratasi di Bali.
E’ lei che ci ha messo in contatto con il nostro amico, che prima di questa occupazione a mezzo servizio faceva la guida per Francorosso ed ora invece,lavora nei campi e offre la sua spontanea amicizia a chi ha voglia di vedere una Bali diversa dal solito.
Se state pensando a Bali come meta per le vostre prossime vacanze quindi prendete in considerazione anche la possibilità di andarvene a spasso per Bali accompagnati da Ida Bagus Maharayana.Scoprirete i motivi per cui quest’isola cattura ancor’oggi i cuori di tante persone.
Se volete contattare Agus scrivetemi,lui non sa ancora usare bene la posta elettronica e gli Internet Point hanno ancora prezzi per soli turisti. Vi darò il suo numero di telefono. Ricordate però: se per qualche giorno vi capiterà anche di essere ospiti a casa sua,controllate che i cesti dei galli siano dall’altra parte del giardino… Stefano Mail to stefanoziche@yahoo.It