AI CONFINI DELL’ EUROPA,un week end a Lisbona
Sono molto d’accordo su almeno tre punti appena letti in un reportage di un altro Turistapercaso: Lisbona è una città economica, è azzurra, è antica (che non è la stessa cosa di antiquata). In più è molte altre cose che cercherò di raccontare.
La cosa più bella per me, che mi occupo di musica e sono un po’ fissata con il suono delle lingue, è stata appunto ascoltare questa lingua meravigliosa che è il portoghese. E’ di per sé una musica, molto diversa da quella che più o meno tutti conosciamo dai dischi di Tom Jobim e altri brasiliani. Il portoghese è la musica del mare, sono le onde dell’Atlantico che si frangono dalla parte del nostro continente e non sono ancora arrivate di là, hanno la sferzata delle scogliere e non la morbidezza delle spiagge.
L’altra cosa bellissima di Lisbona è la gente. Gentile, affabile, cerca di capirti e di farsi capire (in effetti non è molto difficile, soprattutto per i genovesi come me), ti dà informazioni, ti accompagna per un pezzetto di strada.
Sulle tre caratteristiche che condivido con l’altro Turistapercaso non c’è tanto da aggiungere, provare per credere: le grigliate di pesce (fresco e ottimo) si mangiano in pieno centro con 25 euro a testa e con 4 euro e 30 si gira la città con i mezzi per tutto il giorno, il vento spazza l’aria rendendola azzurra e luminosissima (andate al Castello o sull’Elevador) e ovunque risplendono gli “azulejos”, il cuore della città è antico come i suoi tram, le sue mercerie (si vendono ancora bottoni e filo!), le sue pasticcerie (pastelarias) in legno e specchi. E’ vero, sembra di essere tornati indietro di molti anni; ma almeno qui trovi ogni tanto l’uomo delle caldarroste e il lustrascarpe (i miei figli non ne hanno mai visto uno), la gente non corre come a Milano e la giornata passa solo guardandosi attorno. Anche a Lisbona ci sono centri commerciali e negozi delle grandi catene (FNAC, Calzedonia e simili), ma grazie al cielo non si sente il bisogno di entrarci.
Infine, per chi ha tempo e voglia, suggerisco di fare una gita fino a Cabo da Roca, passando per Cascais: il Capo, punto più occidentale del continente, è davvero il confine d’Europa ed arrivare lì è stata un’emozione fortissima. Ti trovi davanti all’Oceano e ti senti minuscolo, pensi a Cristoforo Colombo e quasi quasi ti sembra di vedere l’America in lontananza…