Agosto in irlanda
Beh eccomi qua..dopo essere catapultata di nuovo nel tran tran della vita quotidiana…mi ritrovo in una gelida e piovosa serata di fine agosto a ripensare al nostro ferragosto irlandese..con il sole che splendeva alto nel cielo fino oltre le 20..
Dopo 26 anni per la prima volta ferragosto lontano da casa ..è strano..ma allo stesso tempo...
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Beh eccomi qua..dopo essere catapultata di nuovo nel tran tran della vita quotidiana…mi ritrovo in una gelida e piovosa serata di fine agosto a ripensare al nostro ferragosto irlandese..con il sole che splendeva alto nel cielo fino oltre le 20.. Dopo 26 anni per la prima volta ferragosto lontano da casa ..è strano..ma allo stesso tempo entusiasmante.. L’idea dell’Irlanda..beh il mio sogno dall’età di 12 anni e Patrick il mio compagno di viaggi, non può che essere adatto per un viaggio di questo tipo…e poi sì l’idea di abbandonare la confusione delle nostre spiagge per vivere una settimana di natura…beh in realtà la natura incontaminata e solitaria abbiamo fatto fatica a trovarla..agosto in Irlanda…è sommersa da turisti e “purtroppo” la maggior parte italiani.. Nonostante questo pronti a partire… Mercoledì 14 agosto: Volo KML (Bologna – Amsterdam – Dublino) in perfetto orario. Tocchiamo il suolo dublinese alle 17.30.. E sorpresa..non piove..(un nostro amico tornato il 12 agosto ha detto che in un mese non aveva mai visto il sole..) Prima tappa: raggiungere il centro..scopriamo subito che per arrivare in centro senza spendere un occhio conviene prendere l’autobus di linea e non l’Areobus (Airlink Bus). L’autobus è il 16A e il costo fino in centro città è di sole 1,45 euro..ah ricordarsi di avere gli spicci contati..ci sono le macchinette in cui bisogna mettere i soldi..e mi raccomando rispettate le code alle fermate… Il viaggio in autobus dura circa 45 minuti ma io sono così entusiasta che prendo immediatamente in mano la mia telecamera digitale nuova e inizio a filmare all’impazzata..le case, le strade, le macchine, la gente..e a proposito di gente mi accorgo che Patrick sta tranquillamente chiacchierando con due gentilissime signore sedute vicino a noi..già l’ospitalità irlandese!! Le signore ci spiegano come arrivare al nostro ostello: KINLAY HOUSE (2-12 Lord Edward Street, 43,20 euro in due) che avevamo prenotato dall’Italia..Beh la camera ..è una tipica camera da ostello..2 letti a castello e il bagno..però è vicinissima al centro e al Temple Bar. Il tempo di una sciacquata e della pipì ed eccoci per le strade di Dublino..Sono le 19.30..il sole è ancora alto..prenotiamo la cena per le 21.30 al GALLAGHER’S BOXTY HOUSE..e beviamo la prima pinta di Guinnes..il pub prescelto è l’OLIVER ST JOHN GOGARTY.. In realtà i pub di Temple Bar sono tutti molto turistici..ma il nostro tempo a disposizione è così poco che per il primo (capito Patrick.. Questo è solo il primo) viaggio in Irlanda abbiamo messo in conto di fare un po’ più i turisti non per caso e meno i viaggiatori…Ordiniamo comunque una pint e un half pint alla modica cifra di 7 euro. La birra in Irlanda non è certo economica… Dopo l’ultima sorsata di birra cominciamo il nostro giro turistico.. GRAFTON STREET; ST’STEPHEN GREEN; MERRION SQUARE; HALF PENNY BRIDGE Al ristorante mangiamo IRISH STEW (stufato di montone, patate e cipolle cotto a fuoco lento) e BOXTY (una sorta di piadina di patate ripiena di carne)…ma non rimaniamo entusiasti anche perché non si respira aria irlandese e al conto viene aggiunto il 12% di mancia per le cameriere..che poi ti scrivono Thanks sullo scontrino.. Passiamo la serata a gironzolare per le strade del Temple che ricorda, grazie ai suoi artisti di strada una piccola e borghese Coven Garden londinese… Al ritorno in ostello troviamo la nostra coinquilina: una canadese che ha trascorso gli ultimi tre mesi a gironzolare per l’Irlanda..e che ci vuole lasciare a tutti i costi un barattolo di sugo per fare gli spaghetti…a noi che siamo italiani..beh Patrick per non essere da meno alla gentilezza irlandese..la ringrazia e si intasca il pessimo vasetto.. Giovedì 15 Agosto: Primo errore..ci dimentichiamo di spostare le lancette dell’orologio un’ora indietro così ci alziamo un’ora prima ..ma forse è meglio così..la mattina ha l’oro in bocca.. La colazione all’ostello è una semplice colazione continental..pane burro e marmellata.. Usciti dall’ostello giriamo a destra e ci dirigiamo subito verso la Christ Church Cathedral che visitiamo solo dall’esterno e proseguiamo verso la St Patrick’s Cathedral…li vicino c’è un giardino morto carino..e il sole ..ovviamente rende ancora tutto più bello..Patrick mi offre l’ingresso alla chiesa..perché dice che non possiamo andare via da Dublino senza visitare..la “sua” chiesa.. Dimenticavo..prenotando il volo con il CTS ci avevano fatto la tessera studenti ISIC che all’estero vale un sacco per avere gli sconti nelle chiese, nei musei e nei castelli.. Visitiamo poi il Dublin Castle dove nel giardino c’è una mostra di opere fatte con la sabbia..ci sono opere da tutti i paesi dall’Australia alla nostra vicinissima Cervia… Entriamo invece al Trinity College per vedere il famoso Books of Kells..l’ingresso è molto caro (6 euro a testa) e la stanza antecedente la biblioteca è veramente triste…fatta di pannelli che raccontano la storia del libro..al contrario la Old Library merita veramente il biglietto..è bellissima..in legno..c’è anche un arpa celtica.. Attraversiamo il Liffey e ci inoltriamo in O’Connel Street ricorda molto gli Champs Elisee a Parigi, e la Ramblas a Barcellona. Passeggiamo a zonzo fino a che da veri turisti ci infiliamo in un negozietto di souvenir irlandesi..tutto verde e pieno di gadget della Guinness..beh Patrick..decide di comperarsi un flauto irlandese con cui poi dovrà alietarmi… Si sta facendo tardi..dobbiamo tornare all’aeroporto per prendere la macchina che abbiamo noleggiato via internet all’AVIS..è una comodità assoluta perché al contrario di molte agenzie di noleggio non ti chiede in anticipo il numero della carta di credito..e comunque la macchina è prenotata lo stesso.. Ci consegnano un Opel Agila Blu 5 porte..che comunque pagheremo come la 3 porte che avevamo prenotato da casa… L’impatto con la guida a destra non è così traumatico come diceva qualcuno e poi basta avere accanto un navigatore come me che ogni tanto ricordava a Patrick di stare a sinistra e di seguire le altre macchine…così però all’uscita dell’aeroporto ci siamo ritrovati in un quartiere residenziale dove abbiamo trovato un signore gentilissimo che ha provato a darci le indicazioni per tornare sulla strada principale..Destinazione Galway… Ci accorgiamo anche per le strade che la gente è molto più cordiale..che invece di tirare fuori il dito o suonare il clacson come noi italiani,..si accosta addirittura per far passare le macchine che vanno più veloci e ringrazia sempre lampeggiando o alzando l’indice..non il medio… La strada è piena di corvi..e a destra e sinistra solo prati verdi..cominciamo ad avere fame così ci fermiamo in una sorta di autogrill irlandese dove si può mangiare al bancone..scopriamo solo più tardi che è un franchising..tipo Alemagna..però mangiamo due sandichews con patate veramente ottimi e abbondanti… Prima di Galway convinco Patrick a fermarsi a CLOMANCNOISE il più importante sito monastico d’Irlanda (le rovine risalgono in gran parte al periodo compreso tra il X e XII secolo) essendo già le 18.30 non c’è tantissima gente e si respira un’aria di pace e di tranquillità..Clomancnoise si affaccia sullo Shannon..e così il panorama risulta ancora più straordinario..ci sediamo su un prato guardando i cigni che riposano nel fiume, le mucche che pascolano e aspettando il calar del sole.. Patrick comincia a suonare il flauto…sembra di essere all’interno di un quadro.. Arriviamo a GALWAY che comincia a fare buio e perdiamo un po’ di tempo a trovare il B&B che avevamo prenotato telefonicamente a Dublino..( St Martin’s B&B 2, Nun’s Island Road; 30 euro a notte a testa) è segnalato sulla guida EDT e la descrizione rispecchia appieno il posto..la signora che ci accoglie è gentilissima e ci vuole offrire a tutti i costi un the..la sala da pranzo dà su un piccolissimo e perfetto giardinetto che si affaccia sul fiume Corrib. La casa è piccola..tutta ricoperta di moquette e con alle pareti le foto di famiglia..ma la vera chicca è la camera da letto..sembra la camera delle bambole..tutta rosa e con un lettone tutto morbidoso e fiorato.. Decidiamo di goderci la nostra cameretta dopo cena e usciamo velocemente..gironzoliamo per Galway riprendendo di qua e di la e con me che sembro più che Susy Blady..Alberto Angela..descrivo tutto ciò che vedo più con i gesti che con le parole..mi sento anche un po’ dislessica. Ceniamo al COUCH POTATA (40, Upper Abbeygate St.) anche questo molto turistico però piccolino ed essenziale e poi finalmente assaggio le Jakat Poatatoes..una cosa stranissima..nei ristoranti non si può cenare con la birra..questa la puoi ordinare solo nei pub..mahhhhh Anche il centro di Galway è carino e pieno di pub..noi entravamo solo in quelli in cui si sentivano le note di canzoni irlandesi..è un po’ come se noi andassimo nei locali dove suonano Romagna Mia…non è molto irlandese.. Venerdì 16 Agosto: La mattina finalmente IRISH BREAKFAST…io sapevo cosa mi aspettava..ma la faccia di Patrick quando si è visto arrivare un piatto composto da 2 fette di pancetta, 2 salsicciotti un uovo fritto e un wafel di patata fritta..quella si era da filmare con la telecamera…ah ovviamente il tutto accompagnato da pane abbrustolito, the o caffè… dalla finestra si vede un raggio di sole e la nostra ospite ci informa che le previsioni danno bel tempo tutto il giorno..inoltre siccome Patrick nota che la signora con me è molto più gentile..perché io capisco..mentre lui parla…pensa sia il caso di chiederle un parere per il tragitto della giornata..Connemara o isole Aran??? il suo consiglio in realtà è: in Irlanda tutto è bello!!!….Ok! dopo questo utile consiglio decidiamo di metterci in cammino..verso il Connemara..Prendiamo la strada che costeggia l’oceano (R336) e attraversiamo Salthill e Spiddal fino a Rossaveal..qui ci sono i traghetti per le ARAN..il tempo è bello e l’idea di una giornata in bicicletta ci fa decidere per questa ipotesi..Come al solito il tempo è con noi e l’oceano oggi è particolarmente calmo…la traversata dura esattamente mezz’ora ed eccola Inshimore (la più grande delle tre isole Aran). Noleggiamo le biciclette nel negozietto a fianco del tourist office (10 euro a testa più 20 di caparra)…e adesso si pedala…L’isola è circondata di muretti a secco e di salite e discese..che in realtà sembrano dei dossi un po’ più evidenti..purtroppo la gente è tanta..occorre tenere la sinistra e mettersi un po’in fila in certi punti per far passare gli autobus e i calessi che trasportano altri turisti…visitiamo il Dun Eochla..il paesaggio tutto attorno e l’oceano in lontananza …e poi ancora giù per le strade e dopo quasi 2 ore di pedalate..Dun Aengus (ridotto tessera ISIC 0,50 euro)..un luogo magico..caratterizzato da un anello difensivo costituito da aguzzi spuntoni di pietra..ma lo spettacolo più grande è la falesia…il rumore delle onde che si infrangono sulle rocce…il vento che soffia leggero e il sole..le parole non rendono l’immensità e la bellezza di questo luogo.. La giornata è passata velocemente ed è già ora di prendere il traghetto e salutare l’isola… Continuiamo il nostro viaggio verso Clifden..il capoluogo del Connemara..il paesaggio che ci circonda è straordinario..il Connemara è così, aspro,selvaggio, solitario..fermiamo un attimo la macchina e scendiamo per passeggiare tra le lagune..silenzio…silenzio..silenzio… A Clifden comperiamo un Cd di musica tradizionale…siccome la macchina è provvista di caricatore cd..e noi, convinti che gli irlandesi fossero meno evoluti di noi, avevamo preparato una cassetta di musiche irlandesi.. Si sta facendo buio e la strada per tornare a Gallway è ancora lunga..però ad un certo punto leggiamo un cartello scritto a mano che indica una sagra estiva a Roundstone…come non andarci… È un piccolissimo villaggio di pescatori formato da un’unica strada..e proprio a metà di questa c’è un camion immenso con dentro..gli strumenti del gruppo che suonerà alla festa.. Ci fermiamo..pochi turisti..la festa però non è ancora cominciata così pensiamo di farci una birra..all’O’Dowd’s..ci sediamo al bancone e oltre a Guinnes e Smitwick ordiniamo anche un piatto di pollo arrosto con patate..ottimo!! Si fatto veramente tardi..notte a Galway sempre da Saint’s Martin B&B. Sabato 17 Agosto: Lasciamo Galway e ci dirigiamo verso sud…verso le tanto famose Cliff of Mohers..seguiamo la N67 che corre lungo la costa quando ad un certo punto decidiamo di fare una deviazione nella penisola di Finvarra dove la guida assicura si possono vedere le foche…attraversiamo questa penisola circondata dal mare..tira vento e il sole è alto nel cielo..finalmente soli con la natura..ovviamente di foche neanche l’ombra ma lo spettacolo è da paura… costeggiamo poi il Burren un antico fondo marino sollevato dagli sconvolgimenti geologici caratterizzato così da chilometri di lucido calcare..Black Head è il punto più nord occidentale del Burren ed è una brulla e imponente montagna di roccia calcarea a picco sul mare..le onde si infrangono sulle rocce e una leggera pioggerella mista agli spruzzi ci fa apprezzare la vera Irlanda..selvaggia e maestosa. Ci fermiamo poi a Doolin piccolissimo paesino sulla strada famoso per la tradizionale musica irlandese ma anche perché è il paesino più vicino alle Cliff of Mohers..compriamo uno scone (un dolce tipo muffin con uvetta) e pranziamo con cracker e salsa alle verdure mentre un corvo ci guarda incuriosito ed affamato.. Le Cliff of Moher.. 8 chilometri di falesie alte più di 200 metri…non si possono certo non vedere..una fila di macchine ci avvisa che siamo arrivati al parcheggio (a pagamento) che sembra quello di uno stadio tanto è grande…. Lo spettacolo è da togliere il fiato se non fosse per l’orda di turisti che rende tutto meno affascinante..lo so lo so abbiamo sbagliato noi orario..infatti l’orario migliore per visitarle è sicuramente il tardo pomeriggio quando il numero dei turisti è ridotto a meno della metà…evitiamo la O’Brien’s Tower e ci incamminiamo verso nord attraverso un sentiero a picco sul mare.. Per un istante ti dimentichi per fino di essere a 200 metri di altezza rispetto il livello del mare…ma poi ritorni alla realtà e devi sederti per non sentire il vuoto sotto di te.. Purtroppo il tempo a nostra disposizione è troppo poco il viaggio è ancora lungo così riprendiamo la nostra Opel agila e scendiamo lungo la costa fino a Kilkee..sembra un po’ la nostra Lido Adriano ma ci fermiamo lo stesso per una passeggiata sul lungomare e per bere una birra di metà pomeriggio..dobbiamo raggiungere Killimer per prendere il traghetto (Shannon ferry Limited, orario:ogni mezz’ora e costo: 13 euro) che ci permetterà di attraversare lo Shannon..ma prima di imbarcarci ci fermiamo in città perché nel bel mezzo della piazza si sta svolgendo una festa con balli e musiche tradizionali…due bambini ci prendono per mano e ci trascinano in mezzo alla pista per uno di quei balli di gruppo in cui ci si scambia di coppie e si fanno dei grandi girotondi alzando e abbassano le braccia tutti assieme..una sorta di quadriglia.. Il traghetto è molto triste anche perchè l’imbarco si trova vicinissimo alla centrale elettrica più grande del paese..ma l’attraversamento del fiume è comunque divertente anche perché ci mettiamo a parlare con un signore che ci vuole fare assolutamente una foto e ci informa che in questo tratto di Shannon si possono vedere i delfini di fiume…purtroppo anche questo avvistamento ci delude e il signore afferma ridendo che a quest’ora i delfini sono a cena ed è per questo che non li abbiamo visti… Sono già le sette così decidiamo di fermarci per la notte a Listowel e per fare economia prendiamo una camera nell’ostello della città (Lumberjack’s Bar & Hotel: 26 euro in doppia)..non è un gran che..e la padrona ci accoglie nel bar sottostante che ricorda quei bar da psicopatici di un qualsiasi trillerone della Tv.. Listowel è una cittadina georgiana, bella e ordinata ed essendo poco nota non ci sono affatto turisti..gironzoliamo un po’ per i pub che sono la maggiore attrattiva del paese e non riusciamo ovviamente a mangiare..così siamo costretti a fermarci in un fast food per hamburger e patatine..i pub sono pieni di ragazzi del luogo che giustamente non ascoltano musica tradizionale ma tutte le hit commerciali del momento..in uno dei tanti pub un ragazzo mi fa l’occhiolino e Patrick tutto divertito mi dice che è giusto che gli offra da bere..cosa che ovviamente non faccio…beh anche questa giornata giunge al termine..buonanotte Domenica 18 Agosto: La mattina fuggiamo in fretta dall’ostello e ci dirigiamo verso la Dingle Bay..inutile dire che il sole è alto nel cielo e ci augura buona giornata..prendiamo la N69 verso Tralee smangiucchiando dei biscotti comperati la sera prima. Subito dopo aver attraversato il paesino di Tralee incrociamo sul nostro cammino un mulino bianco al di là di un ponte..un immagine bellissima.. E poi a me affascinano un sacco i mulini a vento..foto di rigore e di nuovo in marcia..N86 e Connor Pass…fortunatamente il sole ci permette di ammirare il paesaggio circostante..con sottofondo, trasmessa alla radio, una canzone di niente po’ po’ di meno che Vinicio Capossela..siamo in Irlanda??!! Arrivati nel punto più alto del pass (ben 456 m) ci imbattiamo in un tipo troppo folcloristico che per racimolare un po’ di soldi suona l’arpa celtica per i turisti..l’atmosfera è magica..nell’aria solo il suono della musica e l’odore del verde degli alberi e dell’oceano in lontananza.. Dingle è metà obbligata così come la ricerca per vedere il delfino Fungie attrattiva del paesino..quindi seguiamo le indicazioni dettagliatissime della guida e ci appostiamo davanti alla baia per vederlo..5 minuti, 10, 15..nulla..chiediamo ad una signora che passeggia se lei lo ha visto e ci facciamo indicare il punto esatto..continuiamo a guardare fino a quando in lontananza notiamo un’ombra..eccolo..si va bé è lontanissimo: conclusione..mezz’ora di riprese con la telecamera e ogni tanto un’ombra che esce fuori dall’acqua… Facciamo la spesa in un supermercato che Patrick trova bellissimo..(considerando che lui lavora per la concorrenza) e prendiamo la Slea Head drive..una splendida strada panoramica a picco sull’oceano..ci fermiamo in una spiaggetta..pranzo..passeggiata sulla battigia e Patrick che si mette a giocare con un cane..oh come mi manca la Layla… Percorrere la Slea head è difficilissimo..ogni 5 minuti chiedo a Patrick di fermarsi per fare delle foto..gabbiani giganti si fermano a pochi centimetri da noi..quasi ci entrano in macchina..io sono esaltatissima..è un posto stupendo..e non ci sono italiani…non possiamo non fermarci in un’altra spiaggia..e mentre Patrick va a sentire l’acqua “un’onda anomala” lo travolge e si ritrova completamente bagnato..non c’è scusa migliore..via i pantaloni e ci si stende a prendere il sole… Altra meta obbligata è il Gallarus Oratory….1.25 euro a testa (0.50 euro con la ISIC).. Allora..vogliamo essere sinceri..va beh che è un oratorio di pietra a secco va beh che è a forma di barca..va beh che dovrebbe essere lì da 1200 anni ma a noi pare veramente una cag…e non è certo è per questo che merita la visita alla penisola di Dingle.. Al ritorno ci fermiamo di nuovo a Dingle e dopo una passeggiata lungo il porticciolo ci fermiamo in un bar e io non resisto..mi faccio un irish coffee..mentre Patrick birra… Il pomeriggio è passato così in fretta..decidiamo di trascorrere la notte a Killarney dove troviamo un B & B vicino al centro (Kelly’s in una traversa di York Terrace) dove contrattiamo 50 euro a notte per una doppia molto carina, con TV e bagno in camera. Finalmente un po’ di riposo..ci prepariamo con calma e usciamo per una passeggiata e per la cena..il centro è carino..pedonale, con tanti negozi e ristoranti colorati..i tetti delle case sono ricoperti da corvi che ci guardano dall’alto ma l’aria e i colori del tramonto rendono anche questi animali più docili.. Ceniamo al Mulligan’s Irish Chop House in High street (15.90 euro cena e birre)..il posto è carino e pieno di gente..terminata la cena una ragazza seduta vicino a noi ci vede in difficoltà con i soldi..me li prende dalla mano..li conta e accorgendosi che mancano 10 centesimi ce li offre..sembravamo due scemi..come se gli euro fossero per noi soldi stranieri..(oh adorate lire…) Lunedì 19 Agosto: la nostra vacanza volge al termine..la mattina dopo la solita colazione irish visitiamo il Killarney National Park..entriamo dall’ingresso di Mukross House..evitiamo la visita al’interno e passeggiamo senza meta attraverso il giardino..nella mia vita non ho mai visto un verde tanto intenso..i giardini degradano lentamente verso il Mukross Lake..e passeggiando bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi..la strada è attraversata da costantemente da calessi e quindi da cavalli… Riprendiamo la strada verso l’interno dell’isola..direzione Cahir..per visitare il castello..la visita al castello non merita..e oltretutto io da vera volpe casco tra le rovine e mi rompo un dito…sarà la barzelletta della vacanza..io che vado in giro con il mio dito blu grosso come una melanzana…per tirarmi su di morale ci fermiamo in un pub per bere una birra e per mettere un po’ di ghiaccio sul mio dito dolorante.. Poi è la volta di Cashel e la sua Rocca…un enorme rocca calcarea ricca di fortificazioni circondata da un immensa prateria in cui brucano migliaia..va beh forse centinaia di pecore.. Questa rocca si che merita una visita…la cattedrale..la torre rotonda..le croci celtiche.. Proseguiamo il viaggio per raggiungere a metà pomeriggio Kilkenny…con il suo passato medievale.. Gironzoliamo per la cittadina..caratterizzata dalle sue vie strette e tortuose e ci dirigiamo verso il Kilkenny Castle..per visitarlo è necessaria la guida..che parla solo inglese e che ci racconta un sacco di cose..magari anche divertenti perché i turisti che sono con noi ridono..ma io sinceramente mi perdo la metà del discorso.. il castello è stato completamente restaurato e a mio parere era meglio visitare solo il parco a sud-est del castello… si è fatto tardi e noi non abbiamo ancora un posto per dormire…giriamo qualche B & B e sono tutti pieni…ma alla fine siamo diventati talmente bravi come turisti per caso che troviamo un B&B molto carino..che scopriamo essere poi segnalato anche nella guida..(Bregagh Guesthouse, 50 euro a notte) è la nostra ultima notte irlandese…siamo un po’ tristi per la nostra partenza ..avevamo cominciato ad abituarci a quest’isola e alla sua gente solo ora… Purtroppo non riusciamo a mangiare nemmeno stasera in un pub..hanno già tutti chiuso la cucina (alle 20.00) e così sempre con l’idea di non voler mangiare né in un ristorante italiano, ne cinese, ne indiano, ci buttiamo ancora una volta in un fast food… Kilkenny di notte fa un effetto strano..così silenziosa..cupa..ma estremamente romantica…Patrick mi obbliga a scegliere un pub per fermarci ad ascoltare musica e non girare tutti i locali senza goderci l’atmosfera appieno..scelgo un pub molto carino..dove c’è un gruppo..(papà, figlio, figlia, fidanzato della figlia) che cantano e suonano..ovviamente traditional song..peccato non avere la telecamera con noi.. La serata è finita..sogni d’ora Irlanda… Martedì 20 Agosto: Oggi dobbiamo raggiungere Dublino.. E per farlo seguiamo la strada che attraversa le Wicklow Mountains per visitare anche Glendalough…un luogo magico: un antico insediamento monastico tra due laghi e circondato da ripide pareti di una profonda vallata.. La passeggiata è lunga..subito dopo aver attraversato il fiume si trova l’ingresso del monastero..è presente un cimitero ancora in uso, la torre rotonda, la cattedrale…l’aria è cupa..c’è molta gente ..e camminando tra una croce e l’altra perdo per pochi minuti Patrick..aiuto!! sola..fortunatamente dopo dieci minuti riappare e possiamo proseguire la nostra passeggiata tra i boschi verso il lower lake…una cosa curiosa..alle sponde dei fiumi, dei laghi o in vicinanza di spiagge si trovano sempre dei salvagenti..Patrick è incuriosito da questo e così..foto di rigore alla Baywatch.. Continuiamo verso l’Upper Lake..dove si dovrebbe vedere il St.Kevin’s Bed..una grotta profonda 2 metri situata a 10 m sul livello del lago..gira e rigira ma di questa grotta nemmeno l’ombra..ad un certo punto ci è venuto il dubbio che ci stessimo camminando sopra..mah.. Ultima fermata prima di riconsegnare la macchina i Giardini di Powerscourt..sfortunatamente arriviamo ai giardini dalla aprte sbagliata così decidiamo di fermarci a vedere la Powescourt Waterfall..la cascata più grande d’Irlanda (ben 3 euro per l’ingresso)…dovete assolutamente chiedere a Patrick il commento…non ci sono parole..anche le più tristi cascate italiane sono meglio di questo filo d’acqua che scende dalla roccia…a questo punto Patrick ci ha impedito di visitare i giardini per paura che fossero anche questi una fregatura.. Il ritorno a Dublino è un po’ problematico, per raggiungere l’Aeroporto bisogna attraversare tutta la città così sembra di essere su uno di quei pullman turistici..rivediamo tutte le strade, i giardini e le chiese che avevamo visto nei primi giorni.. Arrivati all’aeroporto consegniamo la macchina senza problemi, lasciamo i bagagli al deposito che chiude alle 23 e prendiamo di nuovo il 16A per andare in centro… Ci fermiamo ad ammirare per l’ultima volta al Liffey e ripensiamo a tutti i nostri viaggi passati, ne abbiamo visti di posti in questi 4 anni, il sole sta andando a dormire, e il nostro ferragosto è arrivato al termine..un ultima birra in un pub sconosciuto e puzzolente e… Cheers all’Irlanda e a tutti gli irlandesi.. Mercoledì 21 Agosto: Notte trascorsa sul pavimento dell’ aeroporto di Dublino e partenza per l’Italia alle 6.20. “Addio Addio e un bicchiere elevato al cielo d’Irlanda e alle nuvole gonfie…” M.C.R.