Agosto in Grecia
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Cercherò di essere il più possibile sintetico e concreto, trasmettendo a chi fosse interessato le notizie pratiche che possono essere utili ai viaggiatori.
Tanto per inquadrare i protagonisti del viaggio, siamo una coppia ultraquarantenne ma molto più giovane nello spirito e molto abituata a viaggiare organizzandosi tutto da noi via web.
Dopo tre viaggi consecutivi negli States quest’anno abbiamo ridotto il raggio anche se non la durata della vacanza e abbiamo scelto la Grecia, cercando però di rendere vario ed articolato l’itinerario come piace a noi.
Il programma è stato il seguente (approfondirò poi per capitoli le tappe):
8-12 agosto: Calcidica
12-14 agosto: Meteore
14-19 agosto: Alònissos (accento sulla prima “o” al contrario di quanto credevo)
19-24 agosto: Skòpelos (idem ma qui ci azzeccavo)
24-28 agosto: Skiathos
28-29 agosto: Salonicco
Prima di entrare nel dettaglio alcune note pratiche comuni a tutte le località visitate.
COSTI: Quello che costa davvero di meno rispetto all’Italia è il pasto al ristorante, o meglio nelle numerose taverne presenti ovunque, nei posti turistici e non. Abbiamo mangiato tutte le sere fuori pagando dai 20 ai 35 Euro a coppia (con un’eccezione a 48 Euro ma trattandoci davvero bene).
Anche gli alloggi sono sicuramente a buon mercato considerando l’alta stagione, certo bisogna avere la pazienza come abbiamo fatto noi di consultare i vari siti di recensione cercando quello che si adatta meglio alle nostre esigenze.
Il costo della benzina è invece allo stesso livello o addirittura maggiore che in Italia (da 1,70 fino però a 1,97 Euro/litro per la “senza piombo” che si usa per tutte le auto a noleggio).
Per il resto il cibo, i trasporti, le consumazioni ai bar hanno sostanzialmente lo stesso livello dell’Italia.
Nota: nei ristoranti non si “usa” lasciare la mancia (come è di fatto obbligatorio in molti paesi), ovviamente ciascuno è però libero di farlo se ritiene.
CIBO: Buono ovunque! La dieta mediterranea in versione spinta caratterizza la cucina ellenica, con grande uso di olio (ottimo), pomodori, formaggi (soprattutto la meravigliosa feta) e ovviamente pesce (sempre fresco) e carne (ovina e suina). Le razioni poi sono sempre piuttosto abbondanti e nei ristoranti è abituale condividere le pietanze, per cui prima di un piatto principale è consuetudine ordinare un antipasto o spesso una splendida “Greek salad” da mangiare in due.
MARE: Anche questo bellissimo ovunque. Sia il fondale sabbioso o roccioso, l’acqua è sempre limpida ed inviterebbe al bagno il più recalcitrante degli acquofobici!
Semmai badate che quasi sempre, Calcidica a parte, sono essenziali le scarpette da scoglio che peraltro si possono acquistare tranquillamente in loco.
LINGUA: Credo che i greci siano l’unico popolo in Europa che parla l’inglese peggio di noi italiani! Nonostante questo e nonostante la loro lingua soprattutto scritta sia assolutamente inaccessibile per noi (però è divertente cercare di leggere i cartelli e le scritte, provateci e dopo un po’ vi esalterete per gli scarsi risultati raggiunti), non avrete difficoltà a comunicare: i greci amano parlare qualche parola di italiano e comunque, come noi italiani, vogliono riuscire a farsi capire
CRISI: Non si può non farne un cenno perché prima di partire sentivo cose inquietanti su quello che avrei trovato. Ebbene, fermo restando che ovviamente la situazione del Paese è molto grave, posso dire che nelle località che ho visitato non vi sono segni evidenti di questo. Non è vero che i supermercati sono sguarniti e nemmeno che sul volto della gente si leggano le tracce dei drammi sociali in essere.
L’unica cosa evidente è un certo numero di edifici e negozi commerciali chiusi che si scorgono sui lati delle strade.
Parlando con i vari gestori degli alberghi e studios mi dicono che ovviamente la crisi si avverte, soprattutto per la diminuzione drastica del turismo interno greco, mentre l’afflusso degli stranieri (italiani compresi) rimane buono.
ALLOGGI: Hotel o studios? Colazione inclusa o meno? Naturalmente dipende dalle esigenze di ciascuno; noi abbiamo provato entrambe le formule (non il campeggio che peraltro è molto in voga in Calcidica) e posso dire che forse gli studios danno una maggiore libertà, potete fare colazione e anche pranzare autonomamente essendo tutti forniti di cucinetta, frigo e utensili necessari.
Tenete presente che il livello generale di pulizia è leggermente inferiore a quello cui siamo abituati noi.
NOLEGGI: Non faccio ovvie considerazioni sulla prudenza nella guida, volevo solo segnalare che non ho avuto la sensazione di un grande rispetto delle regole della strada, anche facilitato dal fatto che in 21 giorni non ho visto una, dico una, pattuglia di polizia stradale né radar né autovelox. Se noleggiate una moto potrebbero anche non fornirvi di default il casco, tant’è che molti circolano senza, magari anche in 3 sul motorino; il consiglio è invece di farselo fornire ed usarlo. Noi per la cronaca abbiamo sempre noleggiato l’auto e non abbiamo avuto nessunissimo problema, ma il numero di piccole cappelle votive che troverete a bordo strada dal primo all’ultimo chilometro del vostro viaggio vi farà capire che sulle strade greche gli incidenti avvengono più spesso di quanto si pensi
GATTI: Eh si, una citazione dovuta. Li troverete ovunque, soprattutto sotto i tavoli di qualsiasi taverna dove cenerete; io sono un gattofilo e la cosa mi piaceva un sacco, qualora non lo siate, beh considerateli parte della scenografia greca.
Ora il dettaglio delle tappe del viaggio:
PENISOLA CALCIDICA
Noi abbiamo volato Alitalia da Linate a Salonicco via Roma pagando 260 Euro a testa; il nostro volo arriva in tarda mattinata e consente perciò di spostarsi subito anche se, come diremo alla fine, Salonicco è certamente meritevole di una visita.
All’aeroporto abbiamo ritirato l’auto prenotata su rentalscar.com; pagando il pesante supplemento per drop-off in località diversa (l’abbiamo restituita a Volos) abbiamo speso per 6 gg. 392 Euro. Il drop-off fee, tranne che negli States, è una mazzata ovunque, ma era la soluzione migliore per il nostro programma.
In Calcidica abbiamo scelto di evitare il primo dito della penisola, molto turistico e pieno di locali e discoteche, soggiornando nel secondo, precisamente a Vourvourou raggiungibile in 1 ora e mezza di auto su una comoda strada. Alloggio a Vourvourou presso Lofos Apartaments, buoni studios, essenziali, puliti, 55 Euro a notte buon punto di partenza per visitare l’area. Qui l’auto è necessaria perché le varie spiagge non sono vicinissime e comunque la struttura non si trova proprio nel paesino, per cui anche per andare a cena dovete spostarvi con un mezzo.
Col senno di poi la Calcidica è stata la parte meno bella del viaggio: fermo restando il bel mare e i costi più contenuti che altrove abbiamo trovato un affollamento eccessivo di turisti in particolare dell’Est Europa (serbi, bulgari e russi in particolare) che riempiono le spiagge spesso campeggiandoci con tende e roulotte. Il risultato è che tali spiagge sembrano sempre disordinate e nemmeno troppo pulite anche se la sabbia è fine e ci sono delle buone strutture di base (bagnini, ombrelloni, taverne, bar). Mare bello si, ma avendo letto recensioni che paragonavano la Calcidica ai Caraibi beh…io il Caribe l’ho visto ed è tutt’altra cosa!
Carine le spiagge di Kalamitsi, a sud-ovest del “dito” e Elia Beach, ad est.
Sicuramente la cosa più interessante è stata la gita fino ad Ouranopoli in auto (1 ora), ultimo avamposto greco prima del Monte Athos che di fatto è uno stato teocratico a sé stante, non visitabile se non con complesse autorizzazioni, ma ben visibile nei suoi splendidi monasteri con una mini-crociera di 3 ore (16 Euro a persona) che parte da Ouranopoli e percorre la costa fino proprio alle pendici del Monte Athos: con una buona digitale con lo zoom si fanno delle belle foto dei monasteri. A noi è toccato anche lo spettacolo, anche drammatico, di un incendio che stava divampando nei fitti boschi dietro la città e dell’infaticabile attività dei Canadair che lottavano contro le gigantesche fiamme.
Tra i ristoranti frequentati in questi giorni vi segnalo senza dubbio la taverna Paris di Vourvourou, piacevole con i suoi tavolini praticamente…sull’acqua della piccola baia, ambiente romantico allietato da musica live, buon cibo, personale gentile e prezzi contenuti (30 Euro in due); discreta alternativa anche cenare nel porticciolo di Ormos Panagias: alla taverna Angelos i tavoli sono proprio sulla sabbia e si paga pochissimo.
Per concludere: personalmente non farei una vacanza anche se di una settimana nella sola Calcidica, al massimo qualche giorno, e magari fuori stagione, giusto da abbinare a Salonicco
METEORE
Stra-consigliata invece una visita anche di un solo week-end (volando su Volos), in questa località magica, spettacolo della natura e nello stesso tempo luogo mistico fuori dal tempo.
Noi ci siamo arrivati direttamente dalla Calcidica in circa 5 ore di auto su comode strade, in buona parte anche autostrade a pedaggio, con un inframmezzo di una pausa pranzo in spiaggia a Korinos, sulla costa orientale della penisola greca: una bella e ampia spiaggia sabbiosa, battuta dal vento ma purtroppo non ben tenuta in termini di pulizia.
Abbiamo alloggiato a Kalambaka, la cittadina più grande, anche se in realtà il paesino che sta sotto le impressionanti rocce denominate Meteore si chiama Kastraki. In ogni caso pernottando in entrambe le località avrete una visuale meravigliosa e l’albergo che prenoterete sarà solo il punto d’appoggio per la visita dei 6 monasteri tuttora eretti ed abitati.
Noi abbiamo alloggiato al Kosta Famissi, buona struttura, personale gentile ed efficiente, 45 Euro con colazione; ho la sensazione che in loco le strutture si equivalgano più o meno tutte, anche perché sia che vogliate visitare i monasteri arrivandoci in macchina, sia invece che siate dei buoni camminatori e vogliate arrivare alle sommità di queste incredibili conformazioni geologiche percorrendo i sentieri che partono dalla città, le distanze sono più o meno equivalenti.
Noi siamo arrivati nel tardo pomeriggio, non in tempo per visitare i monasteri (aperti dalle 9 alle 16 o al massimo alle 18 a seconda) ma certamente in perfetto orario per andare ad appollaiarci in buona posizione su di una roccia e per ammirare un tramonto che penso in Europa abbia pochi eguali.
La giornata intera successiva in realtà è poi sufficiente per visitare tutti i monasteri (nel nostro caso uno aveva la chiusura settimanale). Abbiamo preferito spostarci in auto la mattina di buon ora per andare a vedere i primi (ed in particolare il Grand Meteoron, il più alto, il più grande e anche il più visitato), riservando al pomeriggio una difficile ma meravigliosa camminata che ci ha portato dall’hotel fino all’incredibile monastero di Agia Triada che contrariamente ad ogni apparente legge della fisica se ne sta bel bello in equilibrio in cima ad una roccia alta 500 metri dalle pareti lisce come il vetro; arrivarci a piedi, dopo che alla partenza sembrava un’impresa impossibile anche visto il caldo torrido, è stata la più bella soddisfazione dell’intero viaggio!
L’entrata ai monasteri costa 2 Euro per ciascuno e per ogni singolo monastero, col senno di poi eviterei la visita del primo, quello di Agios Nikolaos, all’interno del quale è permessa solo la visita di una minuscola chiesetta e del terrazzino sovrastante. All’entrata di ognuno ci sono dei parei che le donne devono indossare qualora il loro abbigliamento non sia “decoroso” (shorts e canotte scollate); in realtà solo nel suddetto Agios Nikolaos la cosa ci è stata imposta, come sempre sta poi alla coscienza individuale e al senso del rispetto del luogo che ognuno ha.
Dal sacro al… profano: per mangiare consiglio la taverna Gardenia, nel centro del paesino di Kastraki. Si mangia sotto le fronde di un grosso albero vicino alla strada (che però la sera ha un traffico pressoché nullo); moltissimi i francesi presenti essendo citata nella guida Routard, griglia a vista, porzioni abbondanti, cibo buono e prezzo irrisorio (22 Euro in due con anguria offerta). Non male anche la Taverna To Paramithi stavolta a Kalambaka, con il giovane cameriere che da un certo momento della serata abbandona il servizio ai tavoli e si mette a strimpellare musica greca allietando i commensali.
Terminata la due giorni di visita delle Meteore ci siamo trasferiti a Volos (due ore scarse) per restituire l’auto e imbarcarci alla volta delle Sporadi.
Ci sono due tipi di traghetti per le 3 isole settentrionali: il ferry, più economico e più lento che può caricare l’auto (ma se non venite dall’Italia in auto non è consigliabile traghettare l’auto a noleggio) e l’aliscafo Flyingcat, più caro ma nettamente più rapido per gli spostamenti da e per Volos; per quelli intra-isole il gioco non vale la candela.
Noi abbiamo scelto di fare subito il tragitto più lungo fino ad Alonissos (quasi 4 ore con aliscafo, 48 Euro a persona) per poi avvicinarci con gli spostamenti successivi (ferry Alonissos- Skopelos 5,50 Euro; ferry Skopelos-Skiathos 9.50 Euro; infine al ritorno aliscafo Skiathos-Volos 37,50 Euro).
SPORADI
Belle, ondulate, verdissime con la macchia mediterranea ed i suoi profumi che invadono letteralmente le isole fino a lambire le spiagge.
Il contrasto di colori, dall’azzurro del cielo al blu intenso del mare, dal verde dei boschi al bianco lucente delle spiagge di sassi e ciottoli e, solo a Skiathos, sabbia finissima, sono un vero spettacolo per gli amanti del paesaggio.
Accomunate da queste caratteristiche ognuna ha le proprie peculiarità.
ALONISSOS
La più selvaggia. E’ piuttosto piccola e la limitatezza delle strade praticabili la rende apparentemente ancora più piccola. Vi è praticamente una sola strada asfaltata che la percorre e fa sorridere la linea di mezzeria che la divide in due corsie assolutamente insufficienti per la larghezza di una normale auto. Vi sono poi una serie di sterrati più o meno carrabili che consentono di arrivare agli angoli più remoti dell’isola.
Noi abbiamo affittato l’auto per 2 giorni su 4 (essendo la settimana di ferragosto non c’erano sempre mezzi disponibili) a 50 Euro al giorno, ma il mezzo più adatto per gli spostamenti è certamente il motorino.
Del resto il bello dell’isola sta certamente nel girarla tutta, giocando a scegliere la spiaggia preferita, ognuna con le proprie caratteristiche ed il proprio fascino. Praticamente tutte sono di ciottoli o pietre, come detto sono indispensabili le scarpette (anche per non avere incontri troppo ravvicinati con i ricci di mare che qualche volta si nascondono tra i sassi) e stare sdraiati con il solo asciugamano è un pochino faticoso.
Gerakia all’estremo nord per il colore verde della baia, Agios Dimitrios per la sua posizione sulla punta di una penisola e per la sua ampiezza, Chrissi Milia unica spiaggia di sabbia dorata (purtroppo piuttosto affollata dopo le 11 del mattino), Kokkino Kastro per la spettacolare parete di roccia rossa che scende a picco sul mare, Leftos Gialos ed i suoi piccoli ciottoli bianchissimi, Megalo Mourtias per il suo mare calmissimo e adatto al nuoto meritano tutte una visita ed un bagno. Viste le distanze nei giorni di disponibilità dell’auto dedicavamo la mattina ad una spiaggia ed il pomeriggio un’altra, dopo un lunch nel nostro studio giusto per avere una pausa dal solleone.
Abbiamo alloggiato a Roussoum, praticamente a 20 metri dalla spiaggia ed a circa un km. e mezzo da Patitiri, presso il Mahi Studios che mi sento tranquillamente di consigliare. Una stanza veramente grande, con zona notte separata da un’ampia zona soggiorno dotata di kitchenette attrezzata e con una piccola terrazza riparata dal sole e perfetta per consumare la colazione ed eventualmente il pranzo. Kostas, il ragazzo che gestisce la struttura assieme alla famiglia, è davvero simpatico e disponibile, ci è venuto a prendere ed accompagnare al porto con la sua auto. I titolari hanno anche una taverna sulla stessa spiaggia dove è davvero piacevole cenare con buona qualità dei cibi e prezzo contenuto.
Da qui si può arrivare al porto a piedi anche se superando alcuni scalini e saliscendi, mentre a circa 500 m. (sottolineo in salita a beneficio dei pigri) ci sono alcuni negozi di alimentari e la fermata del bus che porta al Old Village, ovvero la vecchia capitale dell’isola, restaurata dopo il terremoto del 1965, e che merita assolutamente sia una visita diurna per qualche foto delle belle costruzioni fedeli all’architettura greca, sia serale per i vari ristoranti ed i numerosi negozi di ottimo artigianato presenti o anche solo per due passi negli incantevoli viottoli che si inerpicano sulla collina.
Qui abbiamo cenato due sere, ai ristoranti Paraport e Kyra Nina, entrambi molto graziosi e romantici, costi leggermente superiori al resto dell’isola ma con 30 Euro in due o poco più siamo usciti sazi; forse preferenza per il secondo, con una magnifica terrazza con vista sul mare e dove ho mangiato la Alonissos Pie, la torta salata di pasta sfoglia e formaggio che Alonissos e Skopelos si contendono e che infatti troverete con diversa denominazione in entrambe le isole: poco importa il nome, è da assaggiare anche se è di fatto è un piatto principale, non scambiatelo per un dessert!
Grossa delusione, quanto a ristoranti, la quotatissima taverna Babis, nella quale abbiamo vissuto l’esperienza di un black-out totale gestita peraltro malissimo dai titolari, davvero poco attenti al disagio della clientela.
Ricordo che Alonissos è sede di un Parco marino molto celebre soprattutto per dare ospitalità alla rarissima foca monaca; in realtà la foca non la vedrete, al massimo qual bel delfino se farete delle escursioni in barca, ma sul porto di Patitiri c’è il centro informazioni MOM che, oltre a vendere simpatici gadget, illustra con un bel filmato le attività di salvaguardia di questo raro animale.
SKOPELOS
Ovvero l’isola di “Mamma Mia”, tanto in ogni angolo si trovano riferimenti al recente film-musical che di fatto sembra aver rilanciato alla grande il turismo sull’isola (che peraltro è meritevole di suo).
In realtà i luoghi dove veramente si sono girate scene del film non sono molte: il vecchio porto di Skopelos Town, la spiaggia di Kastàni e soprattutto la piccola chiesetta di Agios Ioannis, ribattezzata infatti “Mamma Mia Chapel”. Quest’ultima è davvero spettacolare, issata com’è sulla cima di un’enorme roccia che spunta dal mare e raggiungibile inerpicandosi su 113 (contati) ripidissimi scalini; la fatica per salirci è ricompensata dalla visita di questa piccola ma graziosa chiesetta (infatti l’interno che appare nel film non è autentico) con un panorama spettacolare.
La Mamma Mia Chapel sorge a nord dell’isola, per arrivarci ci vuole un’oretta dalla capitale ma il giro è gradevole, magari con una tappa a Glossa, seconda città dell’isola e soggetto fotografico davvero delizioso, con le sue costruzioni bianche, le finestre ed i balconi colorati di pastello, gli stretti viottoli che si inerpicano sulla collina.
Ma naturalmente anche a Skopelos a farla da padrone sono le spiagge che, vista anche l’estensione molto maggiore rispetto a Alonissos sono ovviamente più numerose. Il noleggio dell’auto, stavolta più ancora del motorino, è necessario quantomeno per alcuni giorni, anche se va detto che esistono autobus molto economici che conducono alle principali spiagge.
Le famose spiagge di Stafilos, Panormos e Limnonari (con personale preferenza per l’ultima) meritano la fama che hanno ma ovviamente sono più affollate proprio perché le più vicine al porto e ben servite dai bus, come pure la sopra nominata Kastani, ben attrezzata con beach bar che fornisce gratuitamente a chi consuma lettini, divanetti e baldacchini ma adatta a chi gradisce la musica ad alto volume. Vale la pena quindi di vedere anche le altre spiagge: avventurandovi in stretti sentieri a piedi da Stafilos in pochi minuti raggiungerete la spiaggia naturista di Velanio, davvero selvaggia e poco frequentata ma proprio per questo affascinante; ad ovest non lontana da Panormos c’è la spiaggia di Milià, scenograficamente spettacolare per l’isolotto che la fronteggia e per le fitte pinete che la circondano e che risaltano dal blu intenso del mare; molto carina Glisteri, sulla costa opposta, chiusa in una stretta baia e dove potete mangiare in una bella taverna al cui ingresso trovate l’arco di Villa Donna (ancora dal film, naturalmente) e che contiene un’interessante raccolta di foto di personaggi celebri che sono passati da queste parti.
Noi abbiamo alloggiato 5 notti presso Sun Accomodation, comodissimo a 10 minuti a piedi dal porto di attracco degli aliscafi. La struttura è rinnovata per metà con una bella piscina, noi avevamo però preso una stanza economy nell’edificio più vecchio, sufficiente per le nostre esigenze ma certamente piuttosto essenziale. Peraltro la colazione, compresa, è assolutamente di buon livello e si può consumare piacevolmente a bordo piscina. Qualche difficoltà anche nel parcheggiare l’auto ma in Grecia l’importante è sapersi arrangiare un po’!
La sera è immancabile la passeggiata sul lungo porto di Skopelos Town, dove si susseguono animati bar e taverne tra i quali la scelta è legata alla preferenza personale. La nostra taverna preferita si chiama Ta Kimata e si trova all’estremità del porto vecchio, appena sotto la chiesetta di Panagitsa ou Pirgou (dove vi diletterete a farvi un vero book fotografico); il locale esiste da generazioni e tuttora è gestita dai componenti della famiglia che vi serviranno con gentilezza dell’ottimo cibo.
Se cercate un ambiente più raffinato e tranquillo, ma a costi comunque più che accettabili, inerpicatevi all’interno della città fino al ristorante Anna’s dove cenerete all’interno di un bel cortile ricavato tra le case con piatti mediterranei un po’ rivisitati.
Più lontano dal centro, non lontano dal bivio per la spiaggia di Stafilos, trovate all’interno di un giardino a lato della strada, la taverna Tapsis, rinomata per il pollo ripieno che però richiede la prenotazione il giorno precedente; non lo sapevamo ma abbiamo mangiato dell’altro con soddisfazione.
A Skopelos non dimenticate, se siete automuniti oppure grandi camminatori, di visitare alcuni dei monasteri che si trovano per lo più nelle alture vicino alla capitale; la vera impresa è spesso arrivarci, al termine di salite per lo più sterrate e curve mozzafiato, ma ne vale sempre la pena.
SKIATHOS
Arrivare a Skiathos dopo 10 giorni nelle altre due isole è stato un notevole contraccolpo: l’isola è decisamente a vocazione molto più turistica delle altre due e lo si capisce fin dallo sbarco a Skiathos Town dove la Papadiamanti Street, la strada principale, è frequentata ad ogni ora da turisti principalmente britannici e nord-europei, anche grazie alla presenza sull’isola dell’aeroporto. Se non si ama l’eccessiva confusione bisogna quindi darsi la pazienza di uscire dai circuiti consueti.
L’isola è piccolina rispetto alle altre ma offre comunque molte opportunità ed anzi, ai pregi paesaggistici di Skopelos e Alonissos, unisce la caratteristica di presentare molte più spiagge sabbiose, alcune davvero incantevoli se non fossero in qualche caso eccessivamente frequentate.
Abbiamo alloggiato ad Achladias, a 10 minuti di auto dal centro, presso Villa Teozenia, bella struttura, amorevolmente gestita da padre e figlio ateniesi, con studios spaziosi e totalmente fuori dalla confusione della città ma che necessita di un mezzo per gli spostamenti. A Skiathos consiglio l’auto nonostante le difficoltà di parcheggio in città; fortunatamente le frotte di britannici preferiscono utilizzare gli autobus, forse preoccupati della guida “contromano” e le strade sono abbastanza ampie anche nei tratti sterrati. Abbiamo noleggiato da Mustang Cars, a pochi passi dall’inizio della via centrale di Skiathos Town, da un simpatico ragazzo senegalese a soli 35 Euro al giorno; naturalmente macchina basica e nemmeno lavata però anche senza depositi cauzionali e carta di credito.
Le spiagge più affollate sono tutte sulla costa sud dell’isola; ampie e ben attrezzate per tutte le esigenze, ma in realtà nessuna spicca sulle altre con l’eccezione della famosissima Koukounaries, l’ultima a sud-ovest, che attrae praticamente tutti i turisti dell’isola.
Intendiamoci, la fama è meritata per la bellezza della baia, i servizi che offre, la tranquillità delle acque che la rendono perfetta per il nuoto ed anche per i bimbi, peccato solo per l’eco-mostro costruito sul lato est e per i troppi ombrelloni che praticamente fanno solo intravvedere la fine sabbia bianca.
Vale quindi la pena trascorrerci solo qualche ora e poi cercare altre spiagge almeno altrettanto belle.
Dal parcheggio di Koukounaries ad esempio parte una strada sterrata che porta dall’altra parte del capo alla spiagge gemelle di Banana e Little Banana, separate tra loro da un grosso scoglio e… dai vestiti: infatti se la prima è una specie di discoteca a cielo aperto, con beach bar di tendenza, molto amata dai giovanissimi, la seconda è una spiaggia nudista, peraltro attrezzata con ombrelloni e sdraio, molto frequentata ma sicuramente più rilassata; tranquillizzo chi avesse pregiudizi o si sentisse a disagio: qui che vi svestiate o no nessuno vi fila nemmeno di striscio!
Dalla strada principale del villaggio di Koukounaries parte invece un altro sterrato, stavolta solo pedonabile, che dopo due piacevoli km. sotto la pineta vi porta a Mandraki Beach caratterizzata da una parete di roccia argillosa che soprattutto nel pomeriggio offre alla spiaggia una splendida colorazione rossa: da vedere!
Sempre sulla costa occidentale da segnalare anche Mikros Asellinos, bella lingua di sabbia candida tra due pareti di roccia e, più a sud, Agia Eleni battuta dal vento con il mare spesso ingrossato ma apprezzatissima per lo spettacolo del tramonto.
Una bellissima escursione da fare in autonomia è certamente quella che vi porta a nord da Skiathos Town verso il monastero di Moni Evagelistrias; ci siamo stati di domenica, rispettosamente mischiati alla folla di greci che partecipava alla funzione sacra e che al termine celebrava il giorno festivo consumando allegramente del caffè. All’interno si possono acquistare i prodotti dell’attività dei monaci, quali miele e vino. Dal monastero la strada continua ad inerpicarsi, l’asfalto lascia spazio ad un breve ma inquietante sterrato e poi ad uno stretto pavè, ma senza spaventarvi continuate in macchina fino a dove arriva la strada seguendo le indicazioni per Kastro, che raggiungerete comunque solo a piedi. Si tratta del vecchio capoluogo dell’isola, ormai abbandonato ma i cui resti sono molto interessanti da un punto di vista storico e ben illustrati dai cartelli che raccontano le vicende del villaggio.
Ci sono ancora un paio di chiese molto ben conservate e inoltre rimarrete affascinati dal paesaggio con la sottostante spiaggia davvero meravigliosa (finché non vi approdano i barconi dei turisti in escursione) e alla quale si può accedere da uno scosceso (ma non impossibile) sentiero.
A Skiathos, come detto, le alternative offerte da locali, bar e ristoranti sono praticamente infinite; tenete presente che i prezzi sono superiori a quelli delle altre Sporadi e che con più fatica troverete le autentiche taverne greche e i negozietti di autentico artigianato locale che personalmente preferisco. Con un po’ di attenzione però potete almeno evitare le trappole acchiappa turisti, tipo le pizzerie pseudo – italiane.
Leggendo recensioni qua e là e chiedendo localmente abbiamo mangiato molto bene nella taverna Alexandros, rintanata nei viottoli più interni del capoluogo, allietati da musica greca live e dall’allegra confusione dei tavoli molto vicini tra loro; fuori città abbiamo trovato ottima la taverna Agnadio, sulla strada verso il monastero, un locale molto frequentato da clienti abituali, ottimo il servizio multilingue (parlano bene l’italiano), cucina greca un po’ rivisitata ma cibo di qualità e porzioni abbondanti anche se non economicissimo (record della vacanza: 48 Euro in due); ad Achladias tranquillo e romantico, immerso in un bel giardino (con relative zanzare!) pure il ristorante Porta Rossa ci ha soddisfatto in pieno. Giudizio negativo invece sul reclamizzato The Final Step, in alto con vista sul porto di attracco principale delle navi, ma che nulla c’entra con la cucina greca ed infatti è gestito da due donne inglesi poco attente al cliente non britannico; porzioni ridotte, prezzi alti, da evitare.
Dovendo scegliere tra le tre isole qual è la preferita? Ovviamente dipende tutto dai gusti personali, potendo fare come noi vedetene almeno un paio per confrontarle; Skopelos anche per dimensioni offre più alternative al viaggiatore ma Alonissos ha il particolare fascino di un’isola ancora in gran parte selvaggia mentre Skiathos è l’ideale meta del turismo più tradizionale e organizzato.
Un’ultima notazione a proposito delle Sporadi va fatta sul Meltemi, il tipico vento che d’estate soffia sull’Egeo: l’abbiamo testato solo l’ultima sera, con tanto di temporaneo ma totale black-out. Quando soffia condiziona tutto, a cominciare dai traghetti che talvolta sono addirittura sospesi; per fortuna non è stato il nostro caso, anche il mare al ritorno era molto agitato. Come consiglio tenetevi un po’ di lasco con eventuali coincidenze aeree sul continente per evitare sorprese.
SALONICCO
L’abbiamo visitata al ritorno, arrivandoci con meno di tre ore di bus da Volos e si è rivelata una piacevole sorpresa.
Affacciata su un bel lungomare (tra l’altro sono in corso lavori per allungarlo di molto verso est), e dominata dalla Torre Bianca, il vero simbolo della città, Thessaloniki offre una serie di sorprendenti scorci, resti della sua storia romana e bizantina, belle chiese ma soprattutto un dinamismo e una vivacità senza pari che la rende attraente fino a notte fonda, con le centinaia di locali, bar, taverne e ristoranti sempre ricolmi di gente giovane e non solo.
Confesso di avere visto in poche città, escluse le località turistiche strettamente intese, una vita notturna così genuinamente frenetica e così trascinante; e ci siamo stati in un normalissimo martedì di fine agosto.
A mezzanotte ci siamo goduti una piacevole esperienza su uno dei boat-bar che, pagando solamente la consumazione, offrono una mini-crociera di mezz’ora della baia che fronteggia la città; solo un esempio dei diversi passatempi di una serata tessalonicese.
Tra l’altro una rete efficiente di bus 24 ore su 24 offre collegamenti interni alla città ed anche con l’aeroporto situato a 15 km, senza nemmeno bisogno di utilizzare i taxi (peraltro numerosissimi e sempre reperibili in ogni dove).
Spero di essere riuscito a dare qualche dritta a chi volesse prossimamente recarsi in alcuni dei posti che abbiamo visitato e, ringraziandovi per la pazienza di avermi letto fino a qui, vi auguro Buona Grecia!