Agosto 2009 – Colori e…altro in Rajasthan
05/08 DELHI: Arrivati alle 23.30 all’aeroporto di Delhi, siamo stati accolti da Maesh, il nostro autista che, con la sua Tata Indigo, ci accompagnerà per tutti questi giorni e per tutti i 2600 km nella terra indiana del Rajasthan. Il nostro tour, toccherà queste località: 06/08 DELHI › MANDAWA durante il tragitto sosta al sito Qutb Minar.
07/08 MANDAWA › BIKANER 08/08 BIKANER › JAILSAMER con sosta a Pokaran (Pokaran Fort).
09/08 JAILSAMER 10/08 JAILSAMER › JODHPUR 11/08 JODHPUR › UDAIPUR sosta a Ranakpur (Chaumukha Mandir Temple).
12/08 UDAIPUR 13/08 UDAIPUR › PUSHKAR sosta a Chittorgarh (Chittorgarh Fort) 14/08 PUSHKAR › JAIPUR 15/08 JAIPUR 16/08 JAIPUR › AGRA sosta a Fatehpur Sikri (Fatehpur Sikri Fort) 17/08 AGRA 18/08 DELHI – MILANO Non staremo qui a descrivere tutto quello che abbiamo visitato durante la nostra permanenza saremmo ripetitivi in quanto il tutto è già stato ampiamente descritto nei precedenti racconti; in ogni caso, basta documentarsi un pochino o semplicemente prendere qualche catalogo viaggi per rendersi conto di quello che offre ogni singola città. Noi piuttosto cercheremo di descrivere quello che di più e di meno ci ha colpito, le nostre sensazioni, impressioni e momenti di vita colte in queste 2 settimane di tour. – Taj Mahal, scontato dire che solo il Taj merita il viaggio…Considerata la prima meraviglia al mondo, si rimane completamente senza parole davanti a un’opera del genere. Abbiamo impostato il tour tenendo il Taj Mahal come ultima tappa proprio per evitare di non apprezzare tutto quello che si sarebbe visto successivamente. Visitatelo presto perché dalle 10.30/11.00 in poi iniziano ad arrivare flotte di turisti e soprattutto, se siete fortunati con il tempo, la luce dell’alba rende il Taj di un bianco latte stupendo… a noi purtroppo è capitata una grigia giornata piovosa..Sempre ad Agra, il forte non è niente di eccezionale, mentre la città stessa è qualcosa di fatiscente!! L’abbiamo girata solo in auto ma ci siamo resi conto, senza alcun dubbio, che questa è la città più sporca e brutta che abbiamo visto nell’intero tour…Ma ha il vanto di avere il Taj Mahal!! Poco fuori Agra c’è un altro mausoleo dedicato all’imperatore Akbar, anch’esso un’opera imponente, ma avendo già visto il Taj allora si rischia di non apprezzarlo troppo. – La capitale Delhi non offre moltissimo…La parte vecchia è praticamente impossibile da girare causa traffico, smog e sporcizia…L’ultimo giorno ho insistito tanto con Maesh per fare un giro con il tuk tuk in Old Delhi; non riuscivamo a capire il perché lui lo continuasse a sconsigliare…Ma appena entrati con la macchina nel labirinto del bazar, gli abbiamo chiesto noi di andare via!! Il traffico era praticamente paralizzato, non essendoci i marciapiedi era praticamente impossibile camminare e ad aggiungersi al caos c’erano anche le simpatiche mucche sdraiate beate in mezzo alla strada!! New Delhi invece sembra quasi un’altra città: tutto in ordine, apparentemente pulito ma sempre con la costante del traffico; il centro commerciale ruota attorno a Connaught Place, piazza circolare fatta di portici piena di negozi internazionali…A dire il vero, qui è stato l’unico posto dove li abbiamo visti! Fate un rapido salto all’India Gate, l’arco alto 42mt. Simbolo della New Delhi e soprattutto il bellissimo mausoleo dell’imperatore Humayun da cui hanno successivamente preso spunto per costruire alcune arcate del Taj Mahal. Bellissimo e ottimante curato il giardino così come tutti quelli dei vari palazzi e mausolei visitati successivamente.
Bikaner, Jailsamer e Jodhpur hanno dei bellissimi forti, diversi tra loro e molto significativi…Assolutamente 3 tappe da non perdere.
– Quando siete a Bikaner, non si può non dedicare un paio d’ore al tempio di Deshnok, a circa 30km. Tempio “abitato” da topi (circa 2000) considerati sacri in quanto anime reincarnate…Almeno secondo i fedeli! Odore sgradevole a parte, è veramente un luogo che fa una certa impressione. Comunque tranquilli, i topi non vengono a “cercarvi”, non c’è nessun rischio…Ovviamente non siamo riusciti a vedere gli unici 2 topini bianchi che secondo la leggenda portano fortuna!! La visita è stata comunque molto breve perché tra la puzza, il pavimento in marmo che scotta e il rischio di venir battezzati da qualche ricordino di piccioni, abbiamo fatto abbastanza in fretta così ho potuto dedicare un po’ di tempo al primo shopping! – A Jailsamer dedicate mezza giornata all’escursione in cammello alle dune di Sam, in pieno deserto al confine col Pakistan…Se siete fortunati col tempo, da qui potete ammirare uno splendido tramonto; l’unica nota negativa è che sulle dune troverete una marea di persone per lo stesso motivo…E neanche tanti turisti stranieri quanto indiani che sono dei veri amanti dei tramonti.
– Jodhpur oltre al forte, è molto suggestiva con le sue case della città vecchia dipinte di blu. Dal forte, situato in cima al monte, si può ammirare e fotografare questa splendida macchia blu…È un panorama veramente suggestivo. Caratteristico il mercato locale dislocato ai lati della Torre dell’orologio (punto di riferimento della città vecchia); il mercato è diviso in settori a seconda dei prodotti: spezie, alimentari, tessuti ..Noi abbiamo acquistato vari tipi di spezie (in particolare c’è un negozio consigliato dalla Lonely…La qualità delle spezie sembra essere buona) – Imperdibile la sosta a Ranakpur (tragitto Jodhpur-Udaipur) tempio giainista costruito nella giungla, completamente in marmo bianco, con più di 1400 colonne tutte scolpite e diverse tra loro. Qui è obbligatorio entrare con le completamente coperti, per cui se arriverete con pantaloncini corti, alla biglietteria vi daranno in prestito dei pantaloni pigiama/camice da notte molto buffi.
– Udaipur è molto suggestiva, si affaccia sul lago artificiale Pichola. Dedicate 1h per farvi una romantica gita in battello sul lago..Il modo migliore anche per fotografare dall’esterno l’interessante City Palace Museum e il famoso hotel Lake Palace. Molto bello anche il sito di Eklinji a circa 12Km da Udaipur; sono rovine di un tempio antichissimo con sculture rappresentati scene di vita delle varie divinità incluse le classiche del kamasutra. Se avete un po’ di tempo, andate in cima al monte al Monsoon Palace, palazzo costruito per ospitare un osservatorio e poi diventato residenza del maharaja nel periodo dei monsoni. Il palazzo di per se non è un granché in quanto mal conservato, ma da qui godrete di un bel freschino e, tempo permettendo, di uno straordinario tramonto e panorama della città e lago.
– Se più o meno fate il nostro giro, allora fermatevi per una sosta sia a Chittorgarh che a Fatehpur Sikri; il primo è un meraviglioso forte (oggi praticamente in rovina) in cima ad una collina, ma gli imponenti resti testimoniano il suo passato splendente. Molto suggestiva la Torre della Vittoria magnificamente scolpita alta 40mt..Si può salire fino in cima tramite la buia e stretta scala interna…E molto suggestivo è il bacino alimentato da una sorgente naturale che sgorga dalla roccia. Tutto il sito è immerso in una vegetazione bellissima. Ed è proprio in questo sito che abbiamo avuto il maggiore contatto con la popolazione locale esperienza che ricorderemo sempre…Infatti, mentre mio marito cercava di salire sulla torre, io sono stata letteralmente presa d’assalto dai visitatori locali per fotografie e per scambiare due parole…Il tutto con una discrezione e gentilezza mai visti prima. Il popolo indiano è veramente affettuoso..
Fatehpur Sikri invece è una città costruita sulla montagna ma abbandonata dopo poco per mancanza d’acqua, è costruita completamente in arenaria rossa e fu la capitale nel 1600 dell’impero moghul. E’ un sito patrimonio dell’UNESCO. – Jaipur è la capitale “sovrappopolata” del Rajasthan…L’Amber Fort è straordinario…Per salire in cima al forte dove c’è l’ingresso, potete scegliere se farlo a piedi tramite lunghe scalinate o farvi trasportare da elefanti. Noi purtroppo, abbiamo scelto la seconda opzione perché ci sembrava più suggestiva ma ci siamo subito resi conto delle pessime condizioni in cui sono tenuti questi poveri pachidermi. Abbiamo poi scoperto che esiste un’associazione che da tempo si batte per ottenere condizioni migliori di vita per questi elefanti…Se avete occasione mandate il vostro supporto al sito .
L’osservatorio astronomico Jantar Mantar sempre a Jaipur è particolare, con parecchie costruzioni che, con i giochi di luce e ombra del sole, permettevano di calcolare ori, fusi orari e oroscopi. Purtroppo quando l’abbiamo visitato il tempo era nuvoloso e non abbiamo potuto verificare il funzionamento di questi strumenti. Se non avete già una guida, qui vale la pena prenderne una così vi spiegherà bene in quale modo venivano utilizzate queste bizzarre sculture.
– Non ci hanno entusiasmato Mandawa e Pushkar. La prima è stata una tappa di sosta per non appesantire troppo il viaggio che da Delhi ci portava a Bikaner (ben 7 ore di macchina). Qui a Mandawa ci sono molte Havelis (residenze dei ricchi commercianti una volta finemente affrescate) ormai abbandonate…Solo qualcuna conserva ancora qualche affresco in buone condizioni, comunque questa cittadina non offre praticamente nulla. Pushkar invece è un piccolissimo centro meta di pellegrinaggi e famosa il festival della Luna con tantissimi templi tra cui quello dedicato al Dio Brahma (l’unico che abbiamo visitato). Località intorno ad un lago sacro, che però in agosto è completamente asciutto. Carina la via piena di negozietti Sadar Bazaar che attraversa la città, peccato per i negozianti un po’ troppo insistenti… Fate molta attenzione ai “finti sacerdoti” che vi offrono un fiore..La cosa migliore è ignorarli completamente senza neanche dire “no grazie”.
AGENZIA, GUIDE, AUTISTA(…E viabilità), MANCE: Come già citato in precedenza, l’agenzia indiana di appoggio per questo tour nel Rajasthan è stata la State Express; il nominativo ci è stato dato da amici che hanno fatto 2 viaggi in India organizzati da loro.
Ci siamo trovati bene con tutte le guide; ogni tanto abbiamo avuto qualche difficoltà a comprendere le spiegazioni in italiano ma nel complesso sono stati tutti molto puntuali ed esaurienti. A ognuno di loro abbiamo lasciato una mancia che variava dalle 300 alle 500 rupie a seconda se il loro servizio fosse durato mezza o un’intera giornata. Generalmente le guide sono già pagate dall’agenzia per cui lavorano, ma si sa che, soprattutto in questi posti, le paghe sono molto basse e anche se a noi 500 rupie (7,5€) sembra una somma irrisoria, per loro fa differenza. Capitolo a parte il nostro autista. Maesh è stato semplicemente splendido. Guidare sulle strade indiane non è affatto una cosa semplice, sia dentro che fuori dai centri abitati. In India vige l’anarchia più totale e assoluta. Ognuno affronta la strada come meglio crede, infischiandosene dei sensi di marcia, dei segnali stradali ( pochi a dire il vero…) e del codice della strada. A tutto questo si aggiungono greggi di capre e pecore, mucche, cammelli, cani randagi che sostano e attraversano di continuo la strada e persone che sbucano ovunque ..Potete ben capire la difficoltà di guidare in un posto del genere infatti ai turisti non è consentito noleggiare la sola auto. Gente che attraversa la strada e corre verso gli autobus per cercare di accaparrarsi un posto al volo magari sul tetto…E un’infinità di camion, motorini, biciclette e tuk tuk… Effettivamente ci sentiamo dei miracolati ad essere tornati sani e salvi a casa!! Abbiamo passato molto tempo in auto, a volte anche 6/7 ore e comunque tutti i giorni spostamenti di 250/300Km. Maesh parlava un inglese un po’ maccheronico ma siamo comunque ad instaurare un ottimo rapporto , tant’è che a volte ci ha portato a vedere dei luoghi “fuori programma” e si è sempre preso cura di noi quasi come un padre. Alla fine del giro gli abbiamo dato una lauta mancia anche perché non ha mai voluto che gli offrissimo pranzi o altro..Solo insistendo siamo arrivati al compromesso della cena l’ultima sera ad Agra. HOTEL, CENE: Qui di seguito, riporto alcune info degli hotel in cui abbiamo alloggiato e cenato infatti questo è l’unico viaggio in cui non ci siamo fidati a mangiare nei ristoranti locali.
Premessa sulle colazioni: in India non c’è la cultura del breakfast…Un po’ di più nelle catene internazionali ma sempre niente di eccezionale quindi, se come noi siete abituati a saltare il pranzo, vi consigliamo di portarvi qualche snack da casa perché là non esistono supermercati e i negozietti locali non sono il massimo. Durante i trasferimenti ci sono comunque dei ristoranti per turisti…Chi li ha provati si è trovato abbastanza bene anche se i prezzi sono più alti. – Delhi, The Taj Ambassador nella zona delle ambasciate: in realtà dovevamo andare al The Claridges ma ci hanno spostato nel Taj che si è rivelato abbastanza deludente…Hall piccolissima, camera niente di che, sala colazione misera e deprimente.
– Mandawa, Castle Mandawa: Complesso stupendo ricavato da un vecchia fortezza, è molto suggestivo. Camere in stile molto ampie con letti a baldacchino. Peccato che l’aria condizionata non funzionava bene e il ventilatore non era sufficiente. Nottataccia con 35° in camera!! Cena a buffet con birra e acqua a 1780rupie (26€).
– Bikaner, Laxmi Niwas Palace: Splendido palazzo una volta residenza della maharani. Camere spaziose ma arredate in maniera deludente Il ristorante è ricavato nel giardino interno con porticato …Tutto rigorosamente a lume di candela con spettacolo incluso. Si cena alla carta, prezzi irrisori.
– Jailsamer, Rang Mahal: Nuova costruzione. Si vede, hanno cercato di costruire il tutto in stile antico, ma non sono riusciti a creare l’atmosfera che ad esempio si percepisce nell’hotel di Bikaner.
Cmq camere ampie e ottima piscina se avete del tempo libero. Qui siamo in pieno deserto, per cui anche 1h di piscina può risultare gradevole. Cena alla carta, prezzi bassi ma cucina niente di speciale.
– Jodhpur, Ajit Bhawan: Ottimo. Non solo perché ci hanno fatto un upgrade mettendoci nella suite, ma perché è un complesso ben curato, con bellissimi giardini, piscina con cascata e il ristorante a lume di candela ricco di atmosfera. Cena abbondante alla carta a 1750rupie (25€). – Udaipur, The Lalit Laxmi Villas Palace: Costruzione lussuosa e moderna dalle ampie camere sita su di una collina. Hanno mantenuto solo la sala pranzo in stile antico con arredo e oggettistica varia. Dal giardino d’ingresso e dalle camere si gode di un’ottima vista sul lago Pichola. Cena alla carta un pò “carotta” rispetto agli hotel di pari categoria. Noi abbiamo speso 2500rupie (37€). La seconda sera invece abbiamo cenato sullo splendido terrazzo dell’hotel Udai Kothi un boutique hotel consigliato dalla Lonely ubicato nel centro storico della città; vista mozzafiato sul Lake Palace tutto illuminato e cena di ottima qualità. Menù alla carta e prezzi modici 1350rupie (20€) compreso birra!! – Pushkar, Jagat Singh Palace: Questa piccola cittadina offre solo un paio di hotel di categoria accettabile. Il Jagat è uno di questi anche se risulta comunque inferiore come livello a quelli precedentemente descritti. Ha la piscina e 2 ristoranti vegetariani sia per cena a buffet! In entrambi i casi, prezzi bassi ma qualità del cibo scadente con conseguenze disastrose per la nostra pancia!! Camere nella media.
– Jaipur, Golden Tulip: Hotel internazionale di categoria elevata. Ovviamente hotel moderno, ma con tutti i comfort. Camera spaziosa e ristorante alla carta. Piscina piccola all’ottavo piano..Sul terrazzo. Il venerdì, sabato e domenica però gran buffet a 1000rupie (15€) in due!! – Agra, Jaypee Palace: Miglior sistemazione qui in Rajasthan. Splendido hotel con un parco immenso, camere spaziose, diversi ristoranti di cui uno per solo buffet. Noi abbiamo cenato a buffet riuscendo finalmente a offrire la cena a Maesh (..L’autista). In tre, 3370rupie (50€).
METEO & ZANZARE: Praticamente la prima parte di viaggio, quella che da Delhi ci ha portato fino a Jodhpur, abbiamo trovato un caldo pazzesco e umidità alta. D’altronde, la parte nord del Rajasthan attraversa il deserto del Tar, piove raramente e anche se le guide ci hanno detto che i mesi “infernali” sono aprile/maggio, anche agosto non scherza…Si viaggiava su medie di 38° con tasso di umidità superiore al 90%!! Cielo sempre azzurro e sole cocente…Giunti invece ad Udaipur, abbiamo trovato la prima pioggia. Il caldo ovviamente c’è sempre (sui 30°) ma qui in agosto piove quasi quotidianamente… nel nostro caso quasi sempre il mattino rinfrescando un po’ la temperatura. E così come a Jaipur ed Agra…
Per quanto riguarda le zanzare, non ce ne sono tantissime. Abbiamo visto gruppi di italiani che si facevano il bagno nei repellenti ma secondo me ce ne sono di più a Milano! Il rischio malaria è pressoché inesistente almeno in questa zona quindi non abbiamo fatto nessuna profilassi. Come già utilizzato in Cambogia, abbiamo preso le pastigliette di Ledum Palustre ma non mi sembra che abbiano avuto un grande effetto.
SHOPPING: sono partita dall’Italia convinta che da questo viaggio sarei tornata a mani vuote…E invece no…Anche qui sono riuscita a dilapidare un discreto patrimonio! Bisogna fare molta attenzione a quello che si compra; al di là dei posti in cui ti portano le guide, i prezzi per turisti sono sempre più gonfiati e la qualità non sempre è ottima. Le stoffe sono bellissime e con colori sgargianti ma bisogna capirne un po’…Stesso discorso per l’argento. Io mi sono divertita tantissimo a girare per il Bapu Bazar di Jaipur, i negozianti sono un po’ insistenti, ma è tutto molto folcloristico! In definitiva, una volta contrattato il prezzo, si riesce ad acquistare abbastanza bene sciarpe in seta, le classiche pashmine, braccialetti e tanto altro …
CONCLUSIONI: La sensazione più viva che c’è rimasta impressa è quella di un’esplosione di colori: dagli abiti delle donne e i loro innumerevoli braccialetti, ai camion colorati, ai cammelli adornati a festa, ai bazar con un miscuglio di odori di cibo, tessuti e scarpe in cuoio.
L’India è il paese dei contrasti…La povertà e sporcizia è evidente in ogni angolo ma ho trovato che le persone in generale siano molto dignitose e soprattutto amichevoli. A parte un singolo episodio a Pushkar dove hanno tentato di rubare il portafogli a mio marito dentro al tempio, non abbiamo avuto nessun problema a girare da soli ne a prendere i tuk tuk; quando avevamo bisogno di informazioni le persone si sono sempre dimostrate disponibili e collaborative. E soprattutto, come donna, ho apprezzato molto la delicatezza e timidezza dei ragazzi indiani nel chiedermi di fare le foto insieme. Nel complesso è stato un viaggio interessante ma molto molto faticoso non solo fisicamente ma anche psicologicamente ma mi sento di consigliarlo perché si viene a contatto ancora con una civiltà vera, integra e non costruita a misura per turisti…Certo, ci vuole un po’ di spirito di adattamento e mettere in conto qualche piccolo inconveniente!! Per qualunque info non esitate a contattarmi! Namastè…