Agosto 2006 nel centro-sud della Dalmazia

Dopo ore passate su questo sito a leggere racconti e consigli vari (prima della partenza), aggiungo il mio primo contributo: itinerario di 17 giorni in giro per la Croazia (zona sud). GIUDIZIO GLOBALE Posti bellissimi, come natura, come storia e bellezze architettoniche. Molta animazione giovanile e vita notturna, per chi vuole. Cibo, in media, il...
Scritto da: matlusi
agosto 2006 nel centro-sud della dalmazia
Partenza il: 07/08/2006
Ritorno il: 24/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Dopo ore passate su questo sito a leggere racconti e consigli vari (prima della partenza), aggiungo il mio primo contributo: itinerario di 17 giorni in giro per la Croazia (zona sud).

GIUDIZIO GLOBALE Posti bellissimi, come natura, come storia e bellezze architettoniche.

Molta animazione giovanile e vita notturna, per chi vuole.

Cibo, in media, il migliore che ho trovato nei miei viaggi all’estero (almeno se piace il pesce, ma anche la carne è ottima – e anche il caffé espresso!).

Temperatura ideale (per agosto), non troppo umido ne’ troppo caldo (tranne un paio di giorni).

Tempo di solito bello, altrimenti variabile (molto rapidamente! Non puoi sapere di mattina che tempo farà il pomeriggio).

Facile trovare belle sistemazioni in case private, cercando sul posto (anche in agosto!), almeno se si è in due: se andate in macchina è inutile prenotare dall’Italia, meglio cercare lì, vedendo dove si va a finire, a meno di casi particolari (tipo isolette con pochi posti).

Prezzi ancora bassi rispetto ai paesi dell’europa occidentale, ma non di molto (e in aumento – erano ovunque più alti di quelli segnati sulla nostra guida Routard, datata 2004-2005).

Principale difetto: sovraffollamento, si fa sentire più che altrove (per gli spazi ristretti); se potete, evitate di andarci in agosto (soprattutto se volete visitare i posti più noti), a meno che non siate in cerca di folla.

Negativo per chi ama le spiagge di sabbia (quasi non esistono); se non si va in barca il mare non è dei più agevoli (scogli, moli artificiali, o “spiagge” di sassi, spesso piene di gente), ma l’acqua è sempre trasparente! Le scarpette per fare il bagno e i materassini per stendersi sono stati ottimi acquisti (li vendono ovunque).

Altro aspetto non esaltante: la gente del posto in media non è molto cordiale (più fredda che in altri paesi mediterranei), ovviamente con piacevoli eccezioni.

TAPPE DI VIAGGIO 1. HVAR – 3 notti Traghetto di notte da Ancona a Starigrad, sull’isola di Hvar (Blue Lines, cabina di categoria B vecchia e puzzolente, sconsigliabile, comunque si è dormito).

L’isola di Hvar è un posto splendido, spero di tornarci (magari in giugno o inizio luglio). Purtroppo mezza isola mostra i segni di un grosso incendio recente (un vero disastro), comunque dai posti dove si sta di solito non si vede (si vede nella strada da Starigrad a Hvar, e si vede molto se si fa la strada vecchia, non facile da trovare, che comunque è molto panoramica e vale il giro!).

Il capoluogo è un bellissimo porto veneziano, ben conservato, sovrastato da una fortezza, con una serie di isolette verdi che lo riparano dal mare aperto. Molto animato la sera (centro rigorosamente pedonale), pieno di bella gente di ogni provenienza.

Come mare, le zone più belle si trovano però nel lato nord dell’isola (dove il mare è una tavola), verso Starigrad, Vrboska e Jelsa.

Le prime tre notti avevamo prenotato dall’Italia un albergo nel capoluogo, Hvar, l’Hotel Croatia; era caro rispetto al confort, con cucina mediocre (ma la mezza pensione costava quasi uguale alla camera sola), ma consigliabile per la bellezza del posto: una bella casa antica di soli due piani, in un parco vicino al mare, a 10 minuti a piedi dal centro (bella passeggiata, senza macchine); se ci andate chiedete una camera con vista mare: ne vale la pena. L’impressione comunque è che a Hvar città sia meglio prenotare (ragazzi che cercavano alloggio non trovavano nulla); altrimenti si può trovare facilmente posto negli altri paesi menzionati sopra, a circa 20 Km, che sono anche carini, con mare più bello (nei dintorni del capoluogo l’acqua era trasparente ma a volte galleggiava di tutto, anche per via delle moltissime barche che giravano).

Avvertenza: Hvar è un posto caro rispetto agli standard croati, essendo considerato un po’ la loro Saint Tropez (ma sempre lontano dai prezzi dei posti di mare chic, o anche meno chic, in Italia!).

Un consiglio: provate la bistecca ai fichi del ristorante Hannibal (sulla piazza principale).

Da Hvar volevamo andare a Vis o a Korcula, ma per Vis i traghetti sono solo da Spalato, e per Korcula (da Hvar) c’era solo il sabato, il che richiedeva di stare altre notti nell’isola di Hvar. Lo avremmo anche fatto: ci eravamo informati su camere e appartamenti a Starigrad (che si trovavano), ma per pochi giorni non vogliono prenotazioni in anticipo; peggio per loro, perché il giorno in cui dovevamo spostarci il tempo era molto coperto, dopo una notte di temporale, quindi abbiamo deciso di fare una giornata di viaggio andando sulla terraferma, con meta Dubrovnik.

Si trattava di traversare tutta l’isola per lungo verso est (circa 60 Km, di cui gli ultimi 40 in zone sperdute, con stradina alta sul mare – non finiva più!): alla fine, in un posto sperdutissimo (Sucurai) c’era un traghettino-navetta per la terraferma. Il posto era sperduto, ma le macchine e i camper che volevano andare sulla terraferma erano molti! (= più di 3 ore di coda per il traghetto) Avendoci messo molto più tempo del previsto, ci siamo fermati per la notte a Mali Ston, rimandando Dubrovnik al giorno dopo.

2. MALI STON (+ STON) – 1 notte Sosta piacevole a Mali Ston, un porticciolo minuscolo, con case antiche. La cosa più stupefacente, oltre al bel fiordo stretto fra la penisola si Peljesac e la terraferma (difficile pensare che sia il mare!), sono i resti del castello e della muraglia (intatta) costruita dai veneziani, che corre su per il pendio (tipo muraglia cinese) per poi riscendere dall’altra parte della penisola, finendo a Ston (da dove si vede anche meglio). Si può percorrere a piedi, volendo.

A Mali Ston si mangia benissimo, con ottime ostriche del luogo (al naturale o cucinate in vari modi), e altri piatti di pesce freschissimo (risotto squisito).

La mattina, prima di proseguire per Dubrovnik, abbiamo fatto un salto a Ston: un borgo antico cinto dalle mura, con antichissime saline ancora in funzione.

3. MLINI (+ CAVTAT, DUBROVNIK) – 4 notti Per cercare una camera in riva al mare abbiamo superato Dubrovnik (ma la vista dalla strada era già magnifica) e siamo andati poco più a sud, a Mlini, bel posto di mare (nella sua parte più a sud, vicino all’Hotel Mlini – quella più a nord non è un gran che, con grandi alberghi distrutti dalla recente guerra, e alcune costruzioni nuove), con le montagne dietro.

Al secondo tentativo abbiamo trovato una stanza come volevamo, con bel balcone vista mare, dove ci siamo fermati 4 notti, girando per i dintorni.

Cavtat (Ragusa Vecchia) è simpatica, con un bel promontorio, un certo fascino (case e chiese antiche nel centro) e un bel mare (yacht lussuosi vi attraccano volentieri, forse respinti dalla bolgia di Dubrovnik).

Dubrovnik (Ragusa) è fantastica (non mi dilungo in descrizioni), vale da sola il viaggio, magari fuori stagione: ad agosto la quantità di gente, gruppi organizzati, crocere e quant’altro, turba un po’ il fascino, e le possibilità di parcheggio in città sono ridicole rispetto alla quantità di macchine che arrivano (tutto il centro è inaccessibile in macchina, per fortuna, ma i parcheggi fuori dalle mura sono piccolissimi, ne’ si trovano posti in strade secondarie, se non a vari Km di distanza).

Le isolette vicine sono molto carine.

Anzi, il mio consiglio (per chi ama la tranquillità) è di andare a dormire nelle isolette (Kolocep, Lipud, o Sipan, meglio le prime due): sono belle, senza macchine, ci sono spiagge di sabbia (una rarità), e sono collegate ogni ora con Dubrovnik tramitte navi di linea (e non), fino alla sera tardi. Arrivare comodamente in nave al centro della città, nel porto vecchio, senza dover cercare parcheggio fuori dalle mura (un vero incubo!), e senza dover prendere autobus (con risse per riuscire a salire, soprattutto al rientro la sera) deve essere un sogno.

Per chi arriva in macchina, e vuole andare a dormire su una di queste isole, ho visto sulla strada indicazioni di parcheggi dedicati, almeno per Lipud (ma troppo tardi per noi, sarà per la prossima volta). 4. TROGIR (+ SPALATO) – 4 notti Il viaggio da Dubrovnik a Spalato è lungo (più di quanto sembri sulla carta); vale la pena farlo di giorno, per la bellezza dei paesaggi.

Sulla riviera di Makarska (bella striscia di vegetazione in riva al mare, sotto montagne rocciose) ci siamo voluti fermare per un bagno: le insenature sono belle, ma le spiegge sono affollatissime (essendo larghe pochi metri), soprattutto di famiglie croate.

Per cercare casa in un posto carino siamo andati oltre Spalato, a Trogir, precisamente sull’isola di Ciovo. Anche questo posto era affollatissimo, ma dopo pochi tentativi abbiamo trovato un bellissimo appartamento con vista sull’isola di Trogir (dove è il centro città), tutto nuovo (con 3 terrazzi, di cui uno grande, aria condizionata e TV satellitare), dove ci siamo fermati per 4 giorni. Vedendolo pensavamo che il proprietario avrebbe sparato chissà quale prezzo, invece ci ha chiesto 65 euro a notte (e sarebbe stato meno se ci fossimo fermati più notti).

Al centro si andava a piedi, mentre purtroppo per andare oltre (con la macchina) si doveva fare mezz’ora di coda, a qualunque ora.

Comunque Trogir è un gioiello da non perdere, e da lì siamo andati a visitare Spalato (centro medioevale bellissimo, stranissimo, tutto costruito dentro l’antico palazzo romano dell’imperatore Diocleziano), la fortezza di Klis (un rudere, ma in bella posizione panoramica), e il parco nazionale di Krka, oltre a fare un po’ di mare (si può anche andare a Primosten, dove non ci siamo fermati, anche per difficoltà di parcheggio, ma ci siamo un po’ pentiti sentendo degli amici che ci sono stati).

Al parco di Krka vale la pena di andare, ed è bello andarci da Skradin con la barca (gratuita, rientra nel biglietto del parco), ma non credete di trovarvi pace e tranquillità! Almeno non vicino alle cascate di Skradinski Buk, che sono la cosa più bella da vedere, e ci si può anche fare il bagno davanti (purtroppo in mezzo a folle di gente urlante).

Consiglio: andate a dormire a Skradin, e alzatevi presto per andare a vedere questa meraviglia, e farvi il bagno davanti alle cascate (immagino quasi in solitudine), prima che arrivino i gruppi dai posti di mare; poi fatevi i giri negli altri posti del parco meno battuti (lo stesso biglietto d’ingresso, giornaliero, vale anche per posti che sono a molti Km di distanza). 5. SKRADIN (+ SIBENIK) – 1 notte Fra Spalato e Zara (da dove dovevamo ripartire per l’Italia) ora c’è una bella autostrada, con poco traffico (che prosegue poi verso nord, fino a Zagabria).

Però noi volevamo vedere anche Sibenik, quindi ci siamo fermati lì una notte, anzi per l’esattezza abbiamo dormito a Skradin (ci era piaciuta quando l’abbiamo vista giorni prima, andando a Krka), visto che a Sibenik non sembrava banale trovare un posto carino dove dormire (per una notte).

Sibenik è in una bella posizione (consiglio di salire a vedere il panorama dalla fortezza, al tramonto), e ha un centro storico ben conservato, con una splendida cattedrale.

6. UGLJAN – 3 notti Gli ultimi giorni li abbiamo passati sull’isola di Ugljan, davanti a Zara (Zadar), dove finalmente abbiamo trovato molta tranquillità, con un mare bello. Certo le bellezze paesaggistiche e architettoniche non erano paragonabili agli altri posti dove siamo stati, ma i paesi erano comunque graziosi (tutte case basse, una bella isoletta verdeggiante con convento francescano, e altre antichità sparse), e volendo potevamo stare al mare sotto casa in perfetta solitudine. Infatti anche qui abbiamo trovato un appartamento (bilocale) tenuto benissimo, sul mare (con tanto di ombrelloni e lettini per gli ospiti), a soli 60 euro al giorno.

L’isola offre anche bei panorami, sia verso Zara che dalla parte opposta (isole Kornati e Dugi Otok), soprattutto dai ruderi del castello nel punto più alto. Volendo si possono fare escursioni alle isole Kornati, o sulla terraferma passando per Zara (collegamenti continui, fino a tarda notte).

6. ZARA – 1 notte L’ultima notte abbiamo dormito a Zara.

Anche questa città ha un bel centro storico (su una penisola), con belle chiese e resti romani, ma purtroppo è stata bombardata durante la 2° guerra mondiale, oltre ad aver subito qualche intervento urbanistico mussoliniano in precedenza, e le mura in gran parte non ci sono più.

Il centro storico non ha quindi un’omogeneità di palazzi antichi, come quelli di Trogir o Spalato, Sibenik o Dubrovnik (queste ultime due hanno subito bombardamenti delle milizie serbe 10-15 anni fa, ma non sono paragonabili ai bombardamenti alleati della 2° guerra mondiale, e comunque i restauri hanno ormai nascosto quasi tutti i danni). Comunque è piacevole passeggiarci, anche perché il centro storico è privo di macchine (tutti i centri storici visti in Croazia sono privi di macchine, di solito è fisicamente impossibile entrarci in macchina), e il parcheggio nei dintorni si trova facilmente. A nord del porto (fuori dal centro) ci sono belle dimore sul mare.

Ultimo consiglio: attenti quando dovete prendere il traghetto per l’Italia (almeno a Zara): la polizia si mette sulla strada e ferma molte macchine italiane, sperando di trovare qualche motivo di multa (i fari vanno tenuti sempre accesi, anche di giorno in città, e non si potrebbe guidare se si è bevuto anche solo mezzo bicchiere di vino, oltre ovviamente a rispettare i limiti di velocità). Nel resto del paese la polizia per strada non l’abbiamo trovata mai.

Se abitate nel centro Italia, il traghetto di giorno da Zara a Ancona è una buona idea (6 ore, si arriva alle 17, con belle visuali attraversando le isole dalmate, e alla fine bella vista sul Conero), piuttosto che fare tutto il giro a nord in macchina (come pensavo di fare all’inizio).



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