Aggiornamenti da barcellona

Cosa scrivere ancora su un viaggio a Barcellona (BCN) che non sia già stato scritto? Mmm… difficile, proverò piuttosto a raccontare la “mia” Barcellona, tra il 22 e il 28 luglio 2008. Intanto la scelta del volo. La più blasonata delle low cost (Ryanair) fa brutta figura al cospetto della spagnola Vueling : la compagnia inglese infatti...
Scritto da: claumore
aggiornamenti da barcellona
Partenza il: 22/07/2008
Ritorno il: 28/07/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Cosa scrivere ancora su un viaggio a Barcellona (BCN) che non sia già stato scritto? Mmm… difficile, proverò piuttosto a raccontare la “mia” Barcellona, tra il 22 e il 28 luglio 2008.

Intanto la scelta del volo. La più blasonata delle low cost (Ryanair) fa brutta figura al cospetto della spagnola Vueling : la compagnia inglese infatti da un po’ di tempo fa la furbetta appioppandoti una serie di servizi inutili ( assicurazione accessoria e imbarco prioritario, che bisogna rimuovere confermando anche 2 volte la propria volontà) e facendo pagare extra servizi irrinunciabili ( check-in, bagaglio in stiva, addirittura una commissione di 8 euro per passeggero per il pagamento con carta di credito, ormai ci manca che ti facciano pagare a parte anche il posto a sedere…). In più la Vueling atterra a 12 chilometri dalla città catalana e non a Girona, distante ben 100 Km ( ovvero 3 ore di bus e 40 euro ulteriori, tra andata e ritorno).

Poi l’hotel: i prezzi sono molto su a BCN, un hostal a 1 stella in centro costa come un hotel 4 stelle in semiperiferia, noi optiamo per il secondo e dopo estenuanti ricerche prenotiamo l’Expo Hotel, vicinissimo alla stazione ferroviaria principale Sants, quartiere curato e ben servito dalla Metro, a 4 stazioni dal cuore della città con la linea verde (L3). Per la camera se ne andranno 71 euro a notte, per la colazione saranno altri 12,50 euro a persona. Ok, prenotazioni fatte, si parte (con un’ora di ritardo da Venezia), arrivo a mezzanotte inoltrata, ritiro dei bagagli fulmineo, autobus A1 dall’aeroporto El Prat fino a Pl. D’Espanya, 300 metri siamo in Hotel; le aree intorno alle stazioni ferroviarie in Italia hanno una brutta fama, francamente la zona intorno alla Sants Estaciò mi è parsa tranquilla quanto a delinquenza anche in ore notturne.

Formalità alla reception veramente minime ci consentono di stendere le membra sotto le lenzuola dopo pochi minuti: al risveglio la camera è spaziosa e luminosa, c’è un po’ di polvere ma viene compensata da accappatoio e ciabatte per il bagno. La prima notte è lievemente rumorosa, fuori, in stazione, lavorano e si fa sentire il possente impianto d’aspirazione di un grosso parcheggio vicino, ma le notti seguenti non ci faremo più caso.

Di Barcellona abbiamo visto molte cose alcune veramente belle altre… meno. A parere mio e di mia moglie il meglio: * il bellissimo Palau della Mùsica Catalana (visita guidata in castigliano 10 euro/persona) * Casa Batllò, davvero speciale, unica pecca i 16,50 euro a testa per l’ingresso, davvero eccessivi se ricordo che l’ingresso al Louvre di Parigi costa solo 9 euro! * il mercato della Bouqueria, trabordante di frutta colorata disposta a regola d’arte, con le sue spremute 100% di frutta a 1,50 euro ( lasciate perdere i primissimi banchi, lì costano 2 euro) e le vaschette di frutta a pezzettoni a 2,50 euro, uno spettacolo per gli occhi … e una delizia per le papille gustative.

* l’enorme fontana magica nei pressi di Placa d’Espanya, che danza al ritmo di celebri melodie in un tripudio di colori ed effetti: d’estate la si può ammirare insieme a migliaia di turisti, gratis, dal giovedì alla domenica , tra le 21 e le 23.

* alcune piazze del Barri Gòtic, la parte medievale della città: a noi son piaciute la Jaume, la Pl. Del Pi, ma straordinaria e poco nota è la Sant Felip Neri, piccola, raccolta, un’isola appartata e al di fuori del trambusto cittadino.

* gli impianti olimpici del Montjuic con il severo prospetto dell’ingresso allo stadio dell’atletica, il futuristico profilo del palazzetto dello sport e, soprattutto, la straordinaria eleganza della torre olimpica ideata dal famoso architetto spagnolo Calatrava. Sempre qui, sul Montjuic, interessante la ricostruzione dei villaggi spagnoli “PobleEspanyol” * Parc Güell, in periferia, si raggiunge con il bus 17 da Pl. Catalunya, fermata davanti El Corte Ingles: merita questo parco fiabesco progettato di Gaudì, con il draghetto simbolo della città, il colonnato e la lunghissina balaustra-panchina ondulata lavorata con la tecnica trencadis (rivestimento con pezzi di porcellana).

* il Palau Güell, a poche decine di metri dalla Rambla, con il caratteristico stile di Gaudì, sabato pomeriggio, domenica e lunedì chiuso.

* bella la cattedrale di Santa Maria del Mar, quella del romanzo di Ildefonso Falcones e bellissimo l’interno della Cattedrale del Seu, purtroppo la facciata è in restauro (luglio 2008).

* molto bello e da vedere è L’Hospital de la Santa Creu, raggiungibile dalla Sagrada Familia attraverso il bel viale intitolato a Gaudì: si tratta di un vecchio ospedale, ancora operativo, una vera opera d’arte visitabile dai vialetti immersi nel verde e spettacolari edifici.

* meno conosciuto è un edificio moderno, la Torre Agbar, in Plaça de les Glòries, un grattacielo di una cinquantina di piani dall’inconfondibile forma fallica ( beh… quando lo vedrete mi darete ragione) che domina l’orizzonte orientale della città: dà il meglio di notte quando si illumina letteralmente di rosso-blu, i colori di BCL che cambiano in continuazione.

* infine, vista la mia professione, ci metto il nuovissimo (2004) Museo de la Ciencia, Museo della Scienza: interattivo, con delle splendide ambientazioni, su tutte la ricostruzione perfetta di un foresta tropicale dentro la quale ci si può addentrare per sentire strani uccelli cantare sopra la testa mentre più in là straordinari pesci nuotano, e poi la pioggia… andateci, anche se bisogna sobbarcarsi 20 minuti di autobus, non resterete delusi… e poi vedrete la famosa, antica Tramvia Blau all’opera sulle salite che portano al Museo e poi al Parco di attrazione del Tibidabo.

Giudizio incerto invece per la Sagrada Familia: la facciata della natività opera di Gaudì è sinceramente pacchiana, trabordante di figure accavallate, a mio modesto parere meglio la facciata della passione, più pulita e rigorosa: comunque affascinanti le torri vertiginose.

Così così la Fondazione Mirò: alcune opere di questo celebre artista mi piacciono, ma qui sono assunte a dosi massicce e risultano troppo ripetitive ( dipinge quasi sempre donne, uccelli e personaggi).

E veniamo alle nostre delusioni: al primo posto la Rambla, niente più che un lungo vialone alberato che porta al mare, circondato da intenso traffico, le cui uniche peculiarità sono alcuni chioschi che vendono uccellini e le migliaia di turisti che lo percorrono incessantemente fermandosi a guardare gli strani personaggi che si “esibiscono” nei più assurdi travestimenti: qualche maschera elaborata, ma anche molte raffigurazioni al limite (o oltre il limite!) dell’assurdo: una per tutte, un ragazzo di bianco vestito e truccato che a pantaloni abbassati e mutandoni, seduto sulla tazza, mima ogni volta che qualcuno depone una monetina, una difficile defecazione! E mille persone lo guardano! Mi sarei aspettato qualche gruppo musicale, giocolieri, prestigiatori, ma niente di tutto questo e siamo a fine luglio in piena stagione turistica, nemmeno nei fine settimana cambia qualcosa: e non illudetevi che la Rambla sia circondata da sontuosi palazzi e bei negozi, no no.

Subito dopo le noti dolenti della Metro di Barcellona: pulita, puntuale, economica con la carta T-10 (dieci viaggi a 7,20 euro) ma con molte stazioni penalizzate da lavori in corso e quasi tutte le stazioni avvolte da un caldo atroce e soffocante ( 40 gradi almeno) per mancanza di aerazione; come se ciò non bastasse per accedere ai binari bisogna, in media, fare almeno tre rampe di scale (non mobili!) e percorrere lunghi corridoi; in qualche caso per cambiare linea si rischia di camminare sotto terra anche per 10-15 minuti, con quelle temperature! E la movida, la voglia di far festa e di tirar tardi? Giudicate voi: la metro chiude alle 24 tranne i fine settimana, in città i locali dopo le 23 .30 non vi danno più da mangiare ( beh, lungo il mare le cose cambiano, ma non molto se non nel fine settimana). Tutta la celebre movida si concentra nelle discoteche di Port Olimpic, lungo il mare, ma le nostre Rimini e Jesolo (solo per citare due realtà italiane) non sfigurano affatto, anzi.

Da queste righe avrete notato che abbiamo fatto delle scelte quanto alle cose da vedere: niente Museo Picasso perché contiene quasi esclusivamemte opere giovanili e meno famose, niente Museo dell’arte Catalunya, visto solo il bellissimo palazzo che lo ospita sulle pendici del Montjuic, niente casa Milà (La Pedrera) perché di Gaudì avevamo visto tantissimo, niente Acquarium, zoo che potevano essere delle mete interessanti. Ci sarebbe piaciuto salire al castello del Montjuic dal mare con la teleferica che sorvola il porto, ma non c’è stato il tempo.

Come in tutte le città turistiche a BCL imperversa la pratica dello “spremi turista” con costi molto alti per mangiare e bere: mezzo litro d’acqua fresca nei chioschi a 2 euro, una pallina ( bola) di gelato altri 2 euro, le tapas belle da vedere e buone ma da 2 a 3,50 euro l’una e sono dei bocconcini, non bisogna pensare di pranzare o cenare con esse perché anche chi è in dieta rigorosa ne deve mangiare almeno 5 o 6 per sentire qualcosa. E poi 4 euro per una birra o una Sangria (al bancone, non provate a sedervi ai tavoli!), almeno 15 – 20 euro per un’improbabile e turistica Paella ( ma dovete ordinare almeno due porzioni). E va bene lo so, a Venezia, Roma, Firenze non va certo meglio anzi. Se volete risparmiare sul mangiare e non avete grosse pretese andate nella catena self –service iberica FRES-CO: con 8 euro a pranzo e 10 a cena e nei week-end potete comporvi un piatto di verdura e pasta fredda ed avere una bibita, poi a buffet, quindi incluso nel prezzo, trovate pizza, altra pasta calda, un piatto di pollo o pesce, un dolcino, gelato, perfino un buon caffè. Certo la qualità non è eccelsa ma il tutto è mangiabilissimo ( a parte il gelato) e addirittura se andate con il bicchiere vuoto alla cassa ve lo riempiono nuovamente senza pagare nulla.

In sintesi Barcellona è una città dinamica e ricca di opere d’arte soprattutto moderne, vale la pena andarci; tuttavia non siamo tornati a casa con l’entusiasmo e il proposito di ritornare al più presto che aveva contraddistinto il rientro da altre città europee che ci son rimaste nel cuore come Praga e soprattutto Parigi.



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