Affascinante Karpathos, l’emozione del bis

Informazioni utili per esplorare e vivere al meglio l'isola
Scritto da: fraweb
affascinante karpathos, l'emozione del bis
Partenza il: 06/09/2013
Ritorno il: 20/09/2013
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
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Ciao a tutti, sta per iniziare l’estate, la voglia di mare si fa sentire, eh? In particolare sentite voglia di Grecia? Bene, con questo mio diario vorrei fornirvi delle informazioni su Karpathos, isola greca in cui sono stata nel settembre 2013 e in cui ero già stata alcuni anni fa.

Quando tornai scrissi qui sul sito “Turisti per caso” un mio resoconto di viaggio; con questo nuovo resoconto desidero soprattutto fare alcuni aggiornamenti e considerazioni “fresche”.

Ho raggiunto Karpathos con volo diretto da Bologna, ho volato con la compagnia aerea “Albastar”, acquistando il biglietto in agenzia. Non conoscevo questa compagnia aerea spagnola (nata recentemente) ed ero un pochino perplessa. Tutto è andato bene, non ci sono stati ritardi né all’andata né al ritorno e il volo si è svolto ottimamente, bravo il pilota all’andata, bravissimo il pilota al ritorno (ha fatto un atterraggio splendido, perfetto). L’aereo era grande, unico appunto che si può fare è che i sedili erano scomodi, non c’era spazio per tenere comodamente le gambe ecc. Il vento, una volta sbarcati, vi darà subito il benvenuto, perché, come dicevo anche nell’altro resoconto, la zona dell’aeroporto è la più ventosa dell’isola.

Come vi ho specificato all’inizio, sono stata a Karpathos a settembre, speravo di trovare il Meltemi del tutto assente, in realtà il vento è stato sempre più o meno presente, a volte più intensamente, a volte meno.

Questa volta ho deciso di soggiornare ad Amoopi (l’altra volta invece ero ad Arkasa, è una posizione più decentrata ed è una zona molto ventosa), credo sia la miglior zona per soggiornare a Karpathos, è meno ventosa di altri posti, è vicina a Pigadia, il centro principale dell’isola, ha diverse spiagge vicine (più o meno grandi) in cui andare.

Sono stata in un appartamento, in una piccola struttura chiamata “Sunflower studios”, fatta da 6 studios, immersa in un contesto silenzioso; una struttura bianca, con finestre e porte azzurre. Mi sono trovata benissimo. E’ semplice ma carina, molto pulita e funzionale, l’ideale per rigenerarsi dal tran tran di ogni giorno. Ciò che mi è piaciuto particolarmente è stata la veranda privata (con tavolino e sedie), con vista mare; da lì si poteva godere un delizioso panorama: il blu intenso del mare (naturalmente la sua tonalità variava un po’ nei vari momenti della giornata e a seconda delle condizioni meteo) che si abbracciava all’azzurro tenue del cielo, poi i fiori fucsia intenso della vicina e bella bouganville, il bianco candido dell’intonaco della struttura, pace; nessun rumore di auto, di traffico, unici suoni il canticchiare di qualche uccellino, il sibilo del vento (a volte più forte, a volte lieve), lo sventolare delle foglie delle piante circostanti, il cadere lieve lieve a terra di qualche fiorellino di bouganville. Bellissimo stare lì e godersi tutto questo. Gentili anche i proprietari, che, durante la vacanza, mi hanno anche omaggiata di qualche presente gastronomico: frittelle con miele e cannella (fatte in casa), anguria e melone fresco, fichi e acqua di fonte.

Quando tornerò a Karpathos mi piacerebbe moltissimo soggiornarvi di nuovo.

Per visitare l’isola ho noleggiato un’auto in loco (come vi dicevo nel precedente resoconto, è il mezzo migliore per girare l’isola) da un parente della proprietaria dell’appartamento, a un buon prezzo.

Vicino alla struttura c’era anche un sentierino cementato pedonale, che conduceva ad una serie di calette, fino alla “big Amoopi”, opportunità molto utile per chi decidesse di non noleggiare un mezzo ed andare in qualche caletta vicina. Il mio consiglio è di visitare un po’ tutta l’isola e quindi di noleggiare un’automobile. Durante questa mia vacanza ho in gran parte rivisto cose che avevo visto nel precedente mio viaggio ma ho visto anche qualcosa che allora non vidi.

A Karpathos ci si reca soprattutto per il mare, bellissimo, cristallino e dalle belle sfumature. Come dicevo nel passato resoconto, ci sono spiagge un po’ per tutti i gusti: di sabbia, di ghiaia, di ciottoli (la maggioranza sono ghiaiose o ciottolose). Portatevi le scarpette da scoglio, sono molto utili soprattutto per alcune spiagge. Si possono comunque comprare anche sul posto.

La mia spiaggia preferita è Diakoftis: sabbia fine bianca, acqua dai colori splendidi, caraibici. È meravigliosa!

L’acqua, limpidissima, degrada molto lentamente, è la spiaggia in cui più mi è piaciuto fare il bagno, è una vera piacevolezza “stare a mollo” in questo paradiso (anche per chi non è un espertissimo nuotatore). Mi ha fatto moltissimo piacere rivederla e starci per più tempo, rispetto alla scorsa vacanza. Questa volta infatti ci sono stata per più mattine. Si trova nella zona dell’aeroporto ed è fra le spiagge più ventose, quindi andateci in una giornata in cui il vento è minore o assente. Per raggiungerla bisogna fare anche un percorso sterrato abbastanza lungo, fattibile anche con un’utilitaria. Nell’aria sarete pervasi (soprattutto in certi tratti) da un gradevolissimo profumo di origano selvatico; in questa zona infatti sono particolarmente numerosi i cespugli di origano. A Settembre essi si presentavano marroncini; nella scorsa vacanza, fatta in luglio, erano violetti perché i fiorellini erano in fiore. La sua bellezza la si gode particolarmente in una giornata soleggiata, con il sole Diakoftis dà il meglio di sé, l’acqua assume appunto colori caraibici e si rimane incantati anche dai bellissimi effetti che il sole crea riflettendosi in quest’acqua cristallina. La sabbia è molto fine e morbida, in essa si trovano molte conchiglie, tante sminuzzate, alcune intere, per lo più bianche. E’ particolarmente piacevole in acqua sentire la sua morbidezza sotto piedi, sembra accarezzarti dolcemente.

È una spiaggia selvaggia, nel 2009 non c’erano ombrelloni e lettini, c’era solo un piccolo baracchino che vendeva bibite e qualche piatto veloce; questa volta ho invece trovato la spiaggia attrezzata. Diakoftis è molto più bella al naturale, se ne apprezza ancora di più la bellezza. Sono stata quindi contenta, quando una mattina, mentre ero in spiaggia, ho visto i gestori in tutta fretta togliere ombrelloni e lettini (a gradire poco la cosa saranno stati invece i vari bagnanti che erano lì tranquillamente spaparanzati all’ombra eh eh eh).

Non so il motivo di questo frettolosissimo sgombero, può darsi che fossero abusivi, non avessero i regolari permessi. Qualche bagnante diceva di aver visto nei paraggi la polizia. Mi ha fatto moltissimo piacere rivederla al naturale e dentro di me ho esclamato “Eccola, la mia Diakoftis!” Spero vivamente che quest’anno non riprovino ad attrezzarla!

Una mattina in cui ero lì, nel cielo azzurrissimo, ho visto volare anche un gruppetto di cicogne, le ho potute vedere proprio bene, bellissime, con le loro grandi ali aperte in volo, in parte bianche, in parte nere, il loro becco affilato e colorato. Proprio uno stupendo e inusuale avvistamento, avrei voluto fotografarle ma non ho fatto in tempo. Sarà una cosa che ricorderò con molto piacere.

A Diakoftis, oltre alla caletta più rinomata, c’è anche un’altra spiaggia, anch’essa selvaggia, ma meno bella, i colori non sono nulla di particolare. Sempre nella zona dell’aeroporto vi segnalo la scenografica Michaliou kipos, spiaggia non attrezzata, selvaggia, di ghiaia. L’ho vista per la prima volta in questa mia vacanza settembrina.

La sua particolarità è il fatto che all’interno della scogliera che c’è alle sue spalle (rocce dai colori giallognoli) sono intrappolate tantissimissime conchiglie da chissà quanti milioni di anni. Merita veramente vederle. Alcune rocce in particolare sono proprio eccezionali, stracolme di conchiglie intere fossilizzate, una cosa incredibile. Essendo una spiaggia tranquilla a volte è meta di qualche nudista. Nelle giornate ventose si può trovare riparo sotto la scogliera. In acqua ci sono anche dei carinissimi archi naturali. Una spiaggia molto caratteristica, in cui godersi un po’ di tranquillità e relax. Se siete da quella parti, arrivate fino a Kastello, alla punta, ci sono altre spiaggette selvagge e solitarie.

Parlando di spiagge stupende, non si può non citare Apella: spiaggia abbastanza grande, di ciottoli. E’ attrezzata con ombrelloni e lettini. Vi rinnovo il consiglio di arrivare presto, soprattutto nei periodi di punta, questo principalmente per trovare parcheggio e poi anche perché con poche persone se ne apprezza ancora di più la vera essenza. E’ una spiaggia molto molto bella, la sua particolarità è la straordinaria moltitudine di sfumature di colore del mare: si va dall’azzurro tenue all’azzurro più intenso, al verde smeraldo di alcune sue parti (in cui si riflette il verde vivace dei pini presenti nel vicino versante roccioso), al blu scuro e profondo più in lontananza, intervallato da piccole ondine bianche. Già dall’alto è stupendo il colpo d’occhio, sembra un paradiso terrestre. Un tripudio di colori.

Tramite un sentierino che si intraprende dalla spiaggia, si arriva ad un’altra spiaggetta, non attrezzata, di ciottoli più piccoli e meno frequentata. Carina anche questa ma secondo me è più bella Apella. Un’altra caratteristica spiaggia è Votsalakia. Si trova nella zona di Amoopi, è molto riparata. E’ una spiaggia attrezzata, fatta di piccoli ciottoli colorati (ancora più belli quando sono bagnati). La spiaggia non è molto profonda, è abbastanza stretta.

In acqua c’è una caratteristica pietra forata e degli scogli che fuoriescono dal mare. Questi dettagli naturali la rendono particolare. Mi piace molto. Per chi ama fare snorkeling questo fondale è particolarmente ricco di pesci. E’ un vero spettacolo, ce ne sono davvero tantissimi, anche molto grossi. Io non sono un’esperta nuotatrice ma anche a riva si vedeva una grande varietà ittica: saragoni enormi, pesci di fondo, alcuni pesci colorati tipicamente tropicali, ecc. Bellissimo! Immagino lo sia ancora di più a largo. Qui usare la maschera è d’obbligo!

Sempre nella zona di Amoopi segnalo “Mikri” Amoopi, anch’essa attrezzata, molto carina come caletta. E’ riparata. Proprio davanti ad essa hanno costruito alcuni appartamenti nuovissimi, colorati, una piccola struttura, bassa, chiamata “Nymfes”, persone che ci sono state dicono che si son trovate molto bene e che sono super accessoriati. Preferisco gli studios “Sunflower” e la “mia” veranda ombreggiata. Merita sicuramente di essere menzionata anche la cosiddetta “big” Amoopi, spiaggia abbastanza grande, di sabbia. Molto comoda, è anch’essa attrezzata con ombrelloni e lettini. Adatta per famiglie. Il mare degrada abbastanza dolcemente, sul fondale si vedono anche diversi paguri. Bella spiaggia, l’unico appunto che si può muovere ai gestori è che gli ombrelloni andrebbero cambiati, li ho trovati piuttosto vecchiotti e rotti, c’è proprio la necessità di sostituirli. Nel 2009 questa spiaggia mi piacque sinceramente di più, la trovai più curata, gli ombrelloni erano in buone condizioni, ecc. La baia è molto bella, mettendo ombrelloni e lettini nuovi, riacquisterebbe tutto il suo fascino. Spero che per la stagione estiva che sta per iniziare li abbiano rinnovati. Nella zona di Amoopi, come vi dicevo all’inizio di questo resoconto, ci sono anche altre baiette, più o meno grandine in cui poter andare.

Vi segnalo anche Poliou Potami, una piccola caletta fatta di tanti ciottoli coloratissimi, molto rotondeggianti. Molto molto tranquilla, appartata, non attrezzata. Niente di particolare, la menziono soprattutto per chi ama lo snorkeling. Alcuni hanno avvistato anche dei granchioni di colore giallo. C’è da fare un piccolo tratto sterrato, fattibilissimo anche con un’utilitaria. Nei pressi di essa hanno costruito degli appartamenti nuovissimi, non so se siano finiti del tutto oppure no, appartamenti chiari e bassi, sono fatti benissimo (almeno così appaiono visti esternamente), a singole unità, ben distanziate fra loro. Non so se siano privati o costruiti per affittarli. Devo dire che si trovano in una posizione un pochino defilata di Amoopi, ma mi sono piaciuti davvero moltissimo.

Un’altra spiaggia che mi piace molto molto è Christou Pigadi. Spiaggia attrezzata, di ghiaia, molto tranquilla (molto tranquilla se non vi capita qualche bambino troppo vivace vicino eh eh eh), in cui si sta veramente bene. Si va subito a fondo, anche questa è molto indicata per lo snorkeling. Ci sono moltissimi pesci (nella spiaggia di Votsalakia comunque ancora di più), anche a riva, può capitare di scorgere, tra gli altri, piccoli pesci piatti, che magari giocano a rincorrersi. Un giorno, forse richiamati da un gruppetto di pesci, arrivarono proprio a riva anche due grossi predatori scuri, velocissimi, che fecero anche qualche guizzo fuori dall’acqua.

Secondo me erano due barracuda, quello che è certo è che erano appunto due predatori, perché il comportamento che hanno avuto non lasciava dubbi! Con il riscaldamento dell’acqua, i barracuda sono diventati molto frequenti anche nel Mediterraneo. Non attaccano l’uomo, l’importante è non indossare qualcosa che luccica, che potrebbe essere frainteso e considerato come pelle di qualche gustosa preda.

Un giorno in cui ero a Christou Pigadi, ho avvistato, intorno alla vetta della vicina montagna, anche delle aquile, non erano vicinissime, erano un po’ distanti, ma, dal colore, dalla morfologia e dal comportamento in volo, si capiva benissimo che erano appunto aquile. Molto belle, erano un bel gruppettino.

Vicino a Christou Pigadi c’è la spiaggia Damatria. Spiaggia attrezzata e tranquilla, non molto profonda. Non male, io, tra le due, preferisco molto di più Christou Pigadi. Per arrivare a queste due spiagge, una volta trovata l’insegna del surf con scritto Taverna Poseidon, andare a destra per raggiungere Christou Pigadi, svoltare invece a sinistra se si vuole andare a Damatria. Sia l’una sia l’altra sono spiagge ventose, quindi andateci in giornate in cui il vento è assente o leggero.

Tra le più famose spiagge di Karpathos c’è anche Kyra Panagia, la plurifotografata spiaggia con la chiesetta rossa, attrezzata, di sabbia mista a ciottoli. Questa volta non ci sono tornata perché ho preferito dedicarmi a spiagge che mi erano piaciute di più, comunque merita vederla (è una delle spiagge simbolo di Karpathos).

Vicino ad essa c’è anche la bella e selvaggia spiaggia Kato Lako. Spiaggia raggiungibile tramite una sterrato abbastanza brutto e pericoloso, soprattutto nell’ultima parte, non fattibile con un’utilitaria, ci vuole una jeep, oppure si può parcheggiare ad un certo punto la macchina e proseguire a piedi. Non ci sono stata né in questa vacanza settembrina né nella passata (nel 2009 la vidi dall’alto), sarà sicuramente una spiaggia che vorrò vedere quando tornerò a Karpathos. E’ tappa anche delle gite in barca che partono da Pigadia e vanno nelle principali spiagge dell’isola.

Altra spiaggia rinomata è Achata, spiaggia attrezzata, di ciottoli, e dall’acqua, come sempre, limpida. Questa volta, quando una mattina ci andai, non mi entusiasmò più di tanto perché beccai una giornata in cui ad Achata c’era molto vento e il mare era un po’ mosso, comunque anch’essa merita di essere vista.

Nella zona di Arkasa, vi segnalo nuovamente anche Ag. Theodoros: la spiaggia, attrezzata, è molto molto stretta, ma secondo me è una bella caletta, è molto tranquilla.

È da vedere anche la costa ovest di Karpathos (zona un po’ ventosa), abbastanza verde, sono presenti molti pini selvatici e anche alcuni mandorli.

Molto molto bella è la spiaggia di Lefkos, la spiaggia principale, una bella baia (a forma di semicirconferenza), attrezzata, di sabbia fine, in cui il mare, molto limpido, degrada dolcemente. Ideale per famiglie. Colori molto belli, che, come sempre, si apprezzano ancora di più nelle giornate molto soleggiate.

Ci sono anche altre due spiagge, ma secondo me sono molto inferiori alla principale. La zona di Lefkos si sta sempre di più ampliando, numerosi gli appartamenti e le taverne. In questa zona sulla sabbia nascono e crescono i gigli bianchi selvatici. In dei punti ce ne sono davvero tanti. Sono molto belli, particolari (qualcuno l’ho visto anche nella zona di Amoopi). Lefkos è una zona molto decentrata, quindi personalmente non vi consiglierei di soggiornare qui. Consiglio vivamente, come dicevo all’inizio, la zona di Amoopi.

Le spiagge dell’estremo nord sono raggiungibili per lo più solamente in barca, con varie gite organizzate che partono dal porto di Pigadia, alcune invece tramite percorsi sterrati, fattibili con una jeep (non con un’utilitaria).

A proposito di piccole gite, vi segnalo anche un’altra opportunità molto carina. Dal porticciolo di Ag. Nikolaos (zona Spoa) si può prendere un taxi acquatico (il comandante si chiama Vasilis) ed andare in alcune spiaggette vicine, incontaminate e solitarie. Per informazioni è necessario rivolgersi alla locale “Taverna Votsalo”, in cui fra l’altro si dice che si mangia molto bene. E’ possibile scegliere in che spiaggetta fermarsi, Vasilis ve ne farà vedere alcune (il giretto non è lungo, è abbastanza breve, la piccola imbarcazione naviga sotto costa) e poi vi chiederà il posto in cui vorrete sostare e per quanto tempo.

Si può scegliere se fare il giretto verso Nord o verso Sud.

So che meritano molto alcune spiaggette che si trovano subito a sud di Ag. Nikolaos, in particolare Manari (molto molto molto selvaggia e caratteristica, dai colori aranciati e con un grosso roccione in mare, molto bella e tranquilla, naturalmente non attrezzata) o Ag. Ioannis (anch’essa selvaggia e non attrezzata). Se Vasilis riesce a radunare un gruppettino di persone volendo vi può condurre anche alla vicina isola di Saria. E’ un isolotto disabitato, in cui ci sono alcune rovine e chiesette. Gli unici abitanti sono le caprette, che si nutrono dei vari arbusti presenti, lasciando il timo, a loro poco gradito, alle api. Esse quindi si trovano costrette ad impollinare solo quello e producono il “miele al timo”, molto scuro e denso, dal rinomato ottimo sapore. Lo vendono anche nei vari negozietti di Olympos. L’opportunità del taxi acquatico la trovo una cosa interessante.

La maggior parte delle spiagge di Karpathos è attrezzata, il costo di un ombrellone e due lettini è quasi sempre di 6 Euro. Vicino a molte spiagge, ci sono anche delle taverne (a volte una, a volte più di una) in cui andare a mangiare uno spuntino veloce, magari a pranzo (un’immancabile insalatona greca con feta ecc.), per poi proseguire la giornata in spiaggia. La bellezza di una spiaggia è anche il trovarla pulita, senza rifiuti vari o sigarette lasciate sulla sabbia, non dimenticate quindi di gettare i vari rifiuti negli appositi cassonetti o cestini; ove non ve ne siano abbiate l’accortezza di mettere l’immondizia in un sacchetto e, appena vi è possibile, buttarlo nei luoghi adibiti. Il mondo non è una discarica a cielo aperto, bisogna saper rispettare e trattare con la massima cura possibile la Natura che ci circonda. Amiamo ammirare le varie bellezze naturali, è quindi nostro dovere conservarle al meglio e lasciarle pulite. Lo dobbiamo ricordare sempre.

Il paese principale di Karpathos è Pigadia, paese abbastanza grandetto, punto di riferimento per ogni necessità. Qui si trovano molti servizi (barche, posta, farmacie ecc.), molti negozietti, bar, taverne ecc, c’è tutto ciò che serve. Rispetto al 2009 ho trovato Pigadia più costruita a livello urbanistico; alcune nuove costruzioni, anche altine. La caratteristica complessiva dell’isola è di essere costituita da piccole strutture, basse, chiare, ben integrate con il paesaggio, negli ultimi anni stanno privilegiando la costruzione di complessi più grandi e alti, soprattutto a Pigadia. Recentemente hanno costruito due grossi mostri di cemento, altissimi e bruttissimi, che impattano molto negativamente sul paesaggio, due mostri voluti da due famosi tour operators. Mi riferisco al Kostantinos Palace e all’Alimounda, villaggi turistici di lusso all inclusive. Parlando con una persona del luogo che ha un’attività a Karpathos da molti anni, mi ha espresso la sua amarezza per la piega che sta prendendo negli ultimi anni il turismo sull’isola. Mi ha detto che nei numeri il turismo rispetto al 2009 non è cambiato, che sono nati nuovi hotel e che ne sono purtroppo chiusi altri (piccole realtà locali, che non ce l’hanno fatta a sopravvivere), che sta cambiando la tendenza del turismo perché i tour operators vogliono appunto costruire grosse strutture all inclusive e che questo non gioverà all’economia dell’isola. Rinchiudendosi in questi villaggi, in queste strutture, e consumando tutto lì, grazie alla formula del “tutto compreso” (si mangia italiano, si trascorre il tempo lì, svolgendo le varie attività che ci sono all’interno ecc), non si portano soldi alle varie attività dell’isola, supermercati, negozi, bar, taverne ecc..

Questo, se questa tendenza, per ora limitata, prenderà campo e si allargherà, avrà ripercussioni molto negative sull’isola e la sua economia. Spero vivamente che chi ha il potere di prendere certe decisioni pensi al bene di Karpathos e non alla sua rovina, che non si limiti al guadagno immediato ma pensi al futuro e ai suoi possibili sviluppi. Invito coloro che desiderano recarsi a Karpathos a non scegliere un villaggio all inclusive ma di optare per piccole strutture ricettive. Questo discorso naturalmente non vale solo per Karpathos ma anche per le altre isole greche. La bellezza della Grecia si esprime attraverso le sue piccole realtà, la sua semplicità, le sue taverne, i suoi bar, i suoi negozietti tipici, assaporiamo a pieni polmoni tutto questo, respiriamo l’atmosfera greca, e lasciamo perdere certe strutture! Lasciamo che queste isole e le loro particolarità locali possano vivere a lungo, non lasciamole morire!

Come vi dicevo anche nel passato resoconto, la zona più carina di Pigadia è quella del porto. Soprattutto alla sera acquisisce un certo fascino: tante luci accese, tante taverne in cui mangiare, tanti localini in cui bere qualcosa, vita e movimento (abbastanza anche a Settembre, soprattutto nella prima quindicina). Rispetto al 2009 non sono stati costruiti nuovi distributori, sono rimasti quei 3, tutti concentrati nella zona di Pigadia, quindi vi rinnovo il consiglio di fare attenzione a quanto carburante avete se dovete spostarvi di molto da Pigadia. Parlando di paesini, il più caratteristico rimane Olympos, paesino del nord, costruito sulla montagna, fatto di casette chiare arroccate sul mare. Nel 2009 lo si raggiungeva percorrendo un lungo percorso sterrato, che feci con una jeep. Adesso il percorso è totalmente asfaltato e quindi percorribile anche con un’utilitaria.

La mattina in cui ci sono stata era un po’ nuvoloso, durante alcuni tratti stradali c’era una nebbia fittissima fittissima (non si vedeva proprio niente), poi, man mano che mi avvicinavo ad Olympos, essa si è progressivamente dissipata e il cielo si è fatto più sereno, i nuvoli se ne sono andati ed è comparso il sole. Lungo il tragitto ho anche incontrato un gruppo numerosissimo di capre, che stavano tutte intorno al loro capo, un poderoso caprone, che vigilava attento la situazione. Nell’aria profumo di salvia selvatica, in dei punti più forte, in altri più debole. Nel nord dell’isola questa pianta è particolarmente diffusa. Ad un certo punto, d’improvviso, eccolo Olympos, caratteristico oggi, come allora: moltissime casettine chiare, vicine le une alle altre, costruite in maniera un po’ disordinata, colorano di bianco e colori pastello il versante della montagna. E’ il più antico paese di Karpathos. A darmi il benvenuto un cagnolino bianco, dagli occhioni teneri. Viuzze strette, tipiche, ricche di scalini, stradine che si sviluppano verso l’alto, in cui si riesce ancora a percepire l’originaria essenza di questo paesino, che per moltissimi anni è rimasto isolato dal resto dell’isola.

Il turismo e il commercio da anni è arrivato anche qui, anche nel 2009 lo si avvertiva fra le stradine. Molti i negozietti e le taverne (oggi ancora più numerosi), ma se si riesce ad andare oltre tutto ciò, se si riesce a non soffermarsi solo su questo, si percepisce appunto ancora oggi, nelle sue viuzze, intrise di profumo di spezie e di salvia selvatica, l’anima vera, antica, di questo paesino: la pace, la tranquillità e semplicità dell’Olympos di un tempo.

Bello immaginare con la mente la vita di allora, vita che deve essere stata scandita davvero da piccole e semplici cose, e che deve essere stata non priva di difficoltà oggettive, visto l’isolamento in cui versava.

Qua e là alcuni vecchi mulini abbandonati, non più funzionanti, e begli scorci marini. Se potete,visitatelo di prima mattina, quando ancora non è affollato da troppa gente. Se desiderate portarvi un ricordino di Olympos, nei vari negozietti troverete tante cose, ad esempio i tipici foulards oppure qualche sacchettino di spezie o il particolare miele al timo. Questa volta personalmente non ho comprato niente. Speriamo che l’aver asfaltato interamente il percorso per raggiungerlo, con la conseguente inevitabile maggior affluenza di persone e di turismo, non lo trasformi completamente, non gli faccia perdere quel particolare fascino che ancora possiede, sarebbe un peccato!

Il giorno in cui sono stata a Olympos ho voluto rivedere anche il tranquillo paesino di Diafani, con il suo porticciolo. Bella la fontana nella piazza principale del paese. Di Diafani mi piace particolarmente un dettaglio iconografico che si trova sulla sommità di un edificio: la statuetta di una donna, con bambini per la mano, che saluta (metaforicamente il marito marinaio o pescatore che si deve allontanare dalla famiglia per lavoro). Un’immagine tenera e affettuosa.

Molto carino anche Mesochori (sempre nel nord dell’isola), casette chiare arroccate sul mare e fiorellini fucsia di bouganville. Da qui è molto bello ammirare il tramonto, veder scomparire il sole nel blu del mare.

Il giorno in cui ci sono stata arrivai proprio nel momento del tramontare del sole, quindi mi sono goduta quello spettacolo. Man mano il cielo si è fatto più scuro e si è trasformato in cielo notturno. Un’immagine molto tenera ha attirato il mio sguardo: la luna a spicchio con accanto una grossissima stella scintillante, nell’immensità buia della notte sembravano volersi fare compagnia, voler stare vicine vicine. Ho scattato anche una foto, che non rende merito alla bellezza di quell’immagine ma almeno ne è ricordo. Da vedere è anche il paesino Finiki, conosciuto come paesino di pescatori, è un piccolo agglomerato di casette chiare. Carino il piccolo porticciolo, con piccole imbarcazioni ormeggiate e reti da pesca adagiate a terra. Qui ci sono diverse taverne in cui mangiare pesce, da molti considerate un po’ trappole per turisti. Nel 2009 andai a mangiare alla Taverna Dimitrio’s, con una bella visuale sul porticciolo, mangiai bene, spendendo non molto. Prima di partire per Karpathos, su internet lessi che era molto peggiorata come taverna e quindi non ci sono tornata. Non posso perciò dare impressioni personali circa il fatto se sia cambiata o no.

Se avete intenzione di mangiare pesce a Finiki, ho sentito parlare abbastanza bene della locale Taverna Delphini, pesce fresco, bella vista, prezzo un po’ altino. Un altro paesino è Menetes, molto molto semplice, casette color pastello. Molto tranquillo, pace, ritmi lenti, vi capiterà di scorgere qualche vecchietto intento a giocare a carte o a sbucciare qualche fico. Altri paesini sono, oltre ad Arkasa, anche Aperi, Othos, Pyles, in cui quest’anno non sono tornata (in 15 giorni non si può far tutto, comunque anche Othos mi era piaciuto particolarmente). Comune denominatore dei vari paesini di Karpathos è la loro semplicità e tranquillità, paesini d’altri tempi, che non hanno nulla a che fare con i ritmi frenetici a cui siamo abituati.

E ora veniamo al prelibato argomento gastronomico.

Come dicevo in altri miei resoconti su isole greche, i piatti (sempre più o meno gli stessi) sono generalmente abbondanti e di solito i secondi piatti sono accompagnati da un contorno, costituito da riso, patate o verdure. Prezzi in linea di massima molto abbordabili.

Pietanze tipiche di Karpathos sono i Makarounes, una specie di gnocchetti (fatti a mano), conditi con cipolla soffritta e formaggio fresco di capra; tipici sono anche i loukoumades, palline di pasta fritta ricoperte di miele, cannella e semi di sesamo.

Un altro dolce molto diffuso a Karpathos è la baklava, di origine turca (Karpathos è vicina alla Turchia), fatto di pasta sfoglia, frutta secca e tanto miele.

La cucina di Karpathos si basa principalmente sui prodotti della terra (sono particolarmente buone le patate) e sulla carne. Naturalmente non mancano le taverne di pesce, nella maggior parte delle quali è congelato. Il proprietario dello studio in cui alloggiavo (il quale ama molto andare a pescare con la sua barchetta) mi diceva, un po’ dispiaciuto, che negli ultimi anni si pescano molti meno pesci, rispetto ad una decina d’anni fa (molti meno polpi, calamari ecc).

Vi consiglio qualche taverna in cui si mangia bene, spendendo poco.

In primis vi segnalo la Taverna Nina, ad Amoopi. E’ vicina agli appartamenti in cui ho alloggiato. Ottimo cibo e molta gentilezza da parte di colui che serve ai tavoli. Divina la fava (purea di cicerchie, condita con olio e abbondante cipolla tagliata finemente), la migliore mangiata a Karpathos: una vera delizia!, se ci penso mi viene ancora l’acquolina in bocca!. Molto buona anche la feta in forno, un sapore molto molto delicato, vi verrà servita una fetta abbondante di feta calda, con sopra pomodori, peperoni e spezie, provatela! Molto buone anche le patate fritte, tagliate artigianalmente. Buona anche la carne grigliata. Come antipastino, in omaggio, una ciotolina con patè di olive. Se siete appena arrivati a Karpathos e volete avere un’idea delle principali spiagge dell’isola, il ragazzo che serve ai tavoli (e che credo sia uno dei figli di Nina) vi mostrerà un libro fotografico molto ben fatto. Tra i tavoli qualche gattino, rispettoso ed educato, e un simpatico cagnolino bianco. Sempre ad Amoopi vi consiglio anche l’Ideal barbeque. Ampia sala coperta, menù molto molto vario e presentato bene anche come impaginazione, cibo molto buono, gentilezza dei gestori e prezzi molto molto economici. Il piatto forte di questa taverna è la carne, grigliata o stufata. Da provare sicuramente è la grigliata mista: per due portano un piattone enorme con vari tipi di carne grigliata (volendo, i proprietari vi conducono proprio in cucina per farvi vedere la carne che cucinano), con contorno di patate fritte e riso. Vista l’abbondanza della portata, se vorrete potrete farvi confezionare la carne avanzata e portarvela a casa. Molto buono è anche il piatto chiamato “pepper steaks”, maiale cucinavo in forno, molto tenero, accompagnato da peperoni, pomodori e cipolle. Anche questo è un piatto molto abbondante. Anche chi non ama la carne troverà sicuramente il piatto che fa al caso suo, ricca è la scelta. Da provare ad esempio anche i fagioli giganti, fatti in umido, con pomodoro. Come omaggio un patè di olive servito come antipasto iniziale; a fine pasto poi i loukoumades, qualche fettina di anguria fresca e un bicchierino di grappa o liquore. Vi segnalo anche la Taverna To Helleniko, in una via di Pigadia (interna ma vicina al porto), anche qui si mangia bene, spendendo poco, in un’atmosfera tipicamente greca: ottimi e ben conditi i loro makarounes, divine le loro patate fritte, con taglio artigianale; un po’ pesantina ma buona l’omelette con prosciutto cotto e besciamella, portata in tavola caldissima. Buono anche il creme caramel. Come omaggio, viene portato pane arrostito caldo, accompagnato da una ciotolina con salsina di olive. Qualche gattino, anche qui, vi farà compagnia.

Una sera ho mangiato pesce nella piccola Taverna Anna, alla fine del porto di Pigadia, vicino alla Taverna Orea. Esteticamente non ha nulla di attraente perché è appunto piccolina, poco illuminata, poco turistica. Io ne avevo sentito parlare abbastanza bene su internet da qualche persona e quindi l’ho cercata e trovata. Qui si ha la possibilità di mangiare pesce fresco. Pescatore è l’anziano proprietario, che va a pesca e porta il pesce di giornata. Il pesce fresco è adagiato con cura in una piccola vetrina frigorifera: si indica il pesce che si vuole ed esso viene tirato fuori e cucinato dalla signora, sotto lo sguardo compiaciuto del marito pescatore. Oltre alla vetrina di pesce fresco c’è anche il menù cartaceo, che ha anche altre cose. Prezzi ovviamente un po’ più alti rispetto ad altre parti. Come omaggio un cioccolatino e a fine pasto un grappolo di uva bianca e qualche fico.

A Olympos vi consiglio di andare assolutamente a mangiare alla taverna The Milos, molto caratteristica e semplice, si trova nei pressi di un mulino (nel 2009 le pale erano funzionanti, questa volta ferme). Fuori c’è un tipico forno, attivo. Le pietanze cucinate vengono lasciate vicino ad esso, per essere mantenute calde e per essere viste dai vari clienti. Anche questa volta buonissimi i makarounes, i migliori mangiati sull’isola: qui li fanno lunghetti, tipo spaghetto, molto molto buoni. Come omaggio, per dessert, un piattino con petali di rosa caramellati (una vera delizia, buonissimi, una cosa davvero particolare) e dei divini loukoumades, squisiti e molto leggeri. Su internet ho letto che in molti, fra le tante pietanze, hanno apprezzato molto i fiori di zucca ripieni di riso (non posso darvi un giudizio personale perché non li ho assaggiati).

Nella zona dell’aeroporto ho mangiato due volte alla taverna Rina, atmosfera molto molto familiare, cucina casareccia, prezzi economici: buoni ad esempio i makarounes, fatti e cucinati espressamente (anche solo per voi) dalla proprietaria. La prima volta mi sono piaciuti di più, la seconda un po’ meno perché avevano esagerato con il burro (che poi per la maggior parte ho tolto). A fine pasto verrete omaggiati con i tipici loukoumades, oppure con un piattino di fichi del loro albero. Gli anziani proprietari conoscono anche un po’ l’italiano. Fa loro piacere scambiare qualche parola per rinfrescare ciò che si ricordano della nostra lingua. Quello che mi è piaciuto di più è l’atmosfera estremamente casereccia di questa taverna.

Per chi è nostalgico di una bella pizza potrete gustarvela alla Pizzeria Uno di Pigadia, all’inizio del porto: locale sempre con molta gente, vivace e allegro, con bella vista sul porto e sulle imbarcazioni. Le pizze sono “small” e “big”. Quelle “small” sono pizze grandi come le classiche pizze, “le big” sono molto grandi, per chi ha una fame esagerata. Solitamente vengono servite su dei taglieri rotondi di legno. Ho assaggiato la margherita ed era buona. Ci sono anche altri tipi di pizze (tra cui la “pizza greca”), tutte molto invitanti. Oltre alle pizze il menù contiene molti altri piatti, anche veloci (tipo fast-food). Sorridenti e gentili le cameriere. Prezzo buono. Come omaggio a fine pasto vi verrà offerto un bicchierino di liquore oppure una panna cotta (magari con sopra uno squisito sciroppo all’amarena, come quella che hanno offerto a me).

Riguardo sempre a taverne in cui si mangia bene, ho letto da più parti che sono valide anche la Taverna Dyonisos (dicono molto tradizionale, con la particolarità di avere i tavolini in un giardino e la cucina in alto, raggiungibile attraverso una scalinata), la Taverna Kostas e la Taverna Manolis, tutte a Menetes.

Per chi vuole gustare un caffè servito al tavolino con la moka, un posto storico di Karpathos in cui berlo è “Angolo Italiano”, in cui vi serviranno l’anziana proprietaria e soprattutto suo figlio, gentilissimo. Il servizio è davvero particolare: vi porteranno il caffè bollente ancora all’interno della moka e poi sarete voi a versarne quanto vorrete nelle tazze. Sinceramente il caffè non mi ha molto entusiasmata (pensavo fosse meglio), era un po’annacquato, comunque è un vero piacere stare lì a fare due chiacchiere con il figlio dei proprietari, che ha origini italiane (mi ha ad esempio parlato di uno zio veneziano) e che quindi parla abbastanza bene la nostra lingua, intrattenersi con lui a dialogare della sua Karpathos e della nostra Italia.

Oltre al caffè naturalmente si possono sorseggiare anche altre bevande: una bella limonata, un nescafè frappè, ecc.

Un’altra informazione utile da sapere per coloro che vogliono recarsi a Karpathos è che il pagamento tramite carta di credito è poco accettato, sono pochi i posti che permettono di pagare con le carte (ad esempio si può pagare con carta di credito nei supermercati), di solito si accetta solo il contante, questo anche nella maggior parte delle taverne. Quindi dall’Italia portatevi una certa somma, poi comunque potrete prelevare il denaro nei vari sportelli bancomat presenti a Pigadia.

Karpathos saprà stupirvi anche alla fine della giornata, con le sue tantissime stelle scintillanti, bello fermarsi a osservarle nelle lunghe notti d’estate, un piacevole spettacolo che le nostre città, piene di luci, non ci donano più. Ce ne sono davvero tantissime! Fiere di sé, impreziosiscono, le une accanto alle altre, il blu notturno. Anche questo è Karpathos!

Ecco, vi ho dato alcune informazioni su quest’isola, spero possano essere preziose per chi sta per partire; per me è stato anche un modo per ricordare bei momenti trascorsi e rivivere certe emozioni.

Ciao bella Grecia, verrò spero presto a trovarti e a respirare nuovamente la tua magica atmosfera!

Saluti a tutti, Francy

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La bella Diakoftis



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