Abbiamo fatto piovere in Namibia
Il nostro viaggio è durato 12 giorni, dal 20/09 al 01/10 2009; per il viaggio aereo abbiamo scelto di andare a Monaco in auto e prendere il volo diretto Monaco-Windhoek della AirBerlin (800 euro a persona).
Per le prenotazioni di auto e sistemazioni ci siamo affidati alla Namibia-Travel, agenzia locale di due ragazzi italiani Emanuele e Alessandro che vivono da anni in Namibia, che abbiamo trovato su internet.
Partendo da qualche nostra indicazione e seguendo loro suggerimenti, dopo una fitta corrispondenza, abbiamo definito il tour che ci soddisfava.
Macchina Nissan double-cab 4×4, e itinerario Windhoek-Kalahari-Sossusvlei-Walvis Bay-Damaraland-Etosha-Windhoek.
Dei 3000 Km fatti, oltre 2000 sono stati su strade non asfaltate, ma per fortuna non abbiamo forato.
I distributori di benzina sono ben segnalati nelle cartine stradali, quindi è sufficiente fare il pieno quando se ne incontra uno.
La percezione è di assoluta sicurezza (viaggiando sempre di giorno) e tutte le persone incontrate si sono dimostrate molto cordiali.
— Itinerario — Windhoek – Kalahari Incontriamo Alessandro all’aeroporto, ci aiuta a sbrigare le pratiche per il noleggio auto, cambiamo i soldi e andiamo a prendere un caffè insieme a Windhoek.
Consigliamo di cambiare da subito i contanti, visto che sono pochi gli altri posti in cui si possono cambiare di nuovo (WalvisBay o Swakopmund), anche se la carta di credito è accettata in tutti i lodge (ma non per la benzina).
Alessandro ci consegna la travel bag (cartina stradale, prenotazioni, adattatore, torcia, sim Namibiana ricaricabile..), facciamo due chiacchere ed è molto tranquillizzante sapere di poterli chiamare per qualsiasi necessità.
Partiamo per il kalahari: ci si abitua velocemente alla guida a sinistra e alle strade non asfaltate, grazie anche alla assoluta mancanza di traffico.
Arriviamo all’ Intu Africa Zebra Lodge, stanza molto grande, ottima cena con orix e springbok che vengono a bere nella pozza davanti alla terrazza del lodge.
Sossusvlei (2 notti) Partiamo all’alba per Sossuvlei, arriviamo nel primo pomeriggio e ci godiamo un pò di relax all’ Hoodia desert lodge.
Si cena molto bene (complimenti alla cuoca!), si va a letto presto perchè il mattino dopo vogliamo essere presto all’ingresso di sossusvlei.
In realtà all’ingresso non troviamo una grande ressa (ci saranno una dozzina di macchine); andiamo subito a deadvlei, per goderci il fresco delle prime ore, lo scenario è molto bello e saliamo su qualche duna per apprezzarlo.
Walvis Bay Si parte con il caldo incontrando in mezzo alla strada un cobra, a cui dedichiamo qualche foto, e si arriva al freddo e al vento di WalvisBay: vediamo subito i fenicotteri e i pellicani.
Cena al Raft a base di ostriche e pesce (consigliato!).
Il giorno dopo gita in catamarano, su cui salgono le otarie (copritevi, pile + giacca a vento!); al pomeriggio sulle dune a sandwich harbour con il fuoristrada 4×4 dove le dune incontrano direttamente il mare in uno spettacolo mozzafiato.
Damaraland Nel trasferimento facciamo un passaggio sulla spiaggia per fotografare uno dei tanti relitti arenati lungo la skeleton coast; la strada nonostante non sia asfaltata sembra molto meglio delle precedenti.
Oltre alle note pitture rupestri, foresta pietrificata, si vedono lungo il tragitto delle formazioni rocciose davvero singolari.
Questa notte dormiamo allo Xaragu camp, nella tenda: si assapora un’atmosfera particolare dovuta all’assoluto silenzio, al cielo illuminato da un’infinità di stelle, alle lampade a petrolio che segnalano le tende del campo.
Etosha In questi 3 giorni siamo stati all’Etosha safari camp, all’okaukejo e al Namutoni.
Irrinunciabile l’okaukejo con la sua pozza, dove dopo cena si sono avvicendati elefanti, giraffe, rinoceronti, orici, zebre..
La quantità di animali che si possono vedere in Etosha è impressionante: abbiamo la fortuna di vedere 7 leoni vicino ad una pozza che si spartiscono il pranzo, mentre intorno a loro e a debita distanza ci sono centinaia di differenti animali immobili e all’erta, che non osano avvicinarsi.
All’okaukejo dormiamo con il ruggito dei leoni in sottofondo, mentre la sera successiva dopo averne sentito il ruggito vediamo il leopardo.
L’ultima notte al namutoni assistiamo ad una pioggia torrenziale come non abbiamo mai visto (e dire in Namibia non piove mai in questo periodo).
Windhoek Al rientro a windhoek ci fermiamo per gli ultimi acquisti nel mercatino di artigianato di Okahandja.
In città incontriamo di nuovo Alessandro ed Emanuele per un aperitivo, per scambiarci le impressioni del viaggio.
Dormiamo al Casa Blanca e il giorno dopo si rientra in Italia.
Consigliamo la Namibia on the road a tutti quelli per cui l’importante non è la meta ma il viaggio.
Luca e Monica