A zonzo tra Provenza e Camargue
Il mattino seguente ci dirigiamo a nord verso le GORGES DU VERDON, attraversiamo paesini bellissimi come VIDAUBAN e AUPS, peccato non avere il tempo di visitarli. Facciamo tappa a VILLECROZE per fare colazione. C’è una pasticceria fantastica lungo la strada a sinistra, piena di delizione brioches, croissant e pasticcini, con tavolini e sedioline colorate, zollette al posto delle bustine di zucchero e con gentilissime commesse in grembiule, il tempo sembra essersi fermato! Sfortunatamente non ho annotato il nome, ma il paesino è piccolo, non dovreste fare fatica a ritrovarlo. Seguiamo la strada panoramica che ci permette di vedere dall’alto queste profondissime gole, al fondo delle quali scorre il Verdon, un fiume dall’acqua azzurrissima malgrado il nome possa trarre in inganno. Seguendone il corso si giunge fino al Lac de S.Te Croix dove è possibile affittare per una o due ore, pedalò, canoe e piccole barchette. I costi sono piuttosto elevatucci (24 € per due ore un pedalò) e la lista d’attesa può essere anche di 3 ore, ma ne vale assolutissimamente la pena! Dopo aver pagato e salutato lasciamo il campeggio La Londe e ci spostiamo in direzione Camargue, precisamente verso SAINTES MARIES DE LA MER, siamo già pronti ad ammirare i fenicotteri ma, abbiamo una brutta sorpresa! la siccità è così elevata che molte pozze si sono prosciugate e non rimane che erba. In compenso i cavalli che sonnecchiano nei vari ranch sono davvero tanti e tutti rigorosamente Bianchi (ad eccezione di uno a Pois uguale a quello di pippi calzelunghe). Giunti in paese veniamo subito colpiti dal fatto che sembra di essere in spagna, c’è persino un’arena dove più o meno una volta a settimana, si svolge una corrida. Non so dire se il toro venga ucciso oppure no perchè nessuno di noi ha avuto il coraggio di andarla a vedere, comunque il fatto che tutti i ristoranti offrissero carne e salciccie di toro, ci ha insospettiti. I campeggi qui sono solo 2, entrambi in riva al mare, praticamente in spiaggia ma privi di qualsiasi tipo di ombreggiatura. A parità di prezzi scegliamo quello che ci sembra più grazioso ma l’accoglienza non è delle migliori ed esiste una strana regola: I francesi hanno la precedenza sugli italiani, e così da primi in coda ci ritroviamo quinti con il rischio di non trovare più piazzole disponibili. Siamo tutti stanchi e dopo aver montato le tende (e invidiato a morte i vicini di piazzola con le tende che si montano automaticamente in 2 secondi) filiamo a dormire. Se non fosse che le nostre finanze sono scarse, avrei volentieri soggiornato in una delle tante casette bianche e con grandi tetti in paglia, con una croce storta sulla punta, sembrano piuttosto accoglienti.
Il mattino seguente andiamo in spiaggia armati di cartine per decidere le prossime gite, la prima delle quali è AIGUES MORTES una stupenda città fortificata fondata nel 1240 e rimasta per moltissimi anni un importante porto sul Mediterraneo che consentiva ricchi scambi commerciali con l’Italia e l’Oriente. Dopo che Luigi IX ottenne queste terre, nell’intento di attirare la popolazione, concesse alla città una carta di privilegi che la esentavano dal pagamento di qualsiasi tributo. Un’antico paradiso fiscale per intenderci. E’ una città davvero graziosa, con casette colorate e molti caffè, visto che siamo li vale la pena spendere 4.50€ (solo perchè siamo tutti compresi tra i 18 e i 25 anni altrimenti sarebbero stati 6.50) e salire sulle mura che danno la possibilità di vedere la città dall’alto e circumnavigarla interamente. Mancano solo più 3 giorni di vacanza, che saranno di sicuro i più intensi.
Ci alziamo di buon ora e raggiungiamo AVIGNON, è domenica mattina ma nonostante ciò la gente è già molta. Facciamo una capatina al Palais des Papes, sede nel 14° secolo della cristianità, oggi partimonio nell UNESCO, porta l’ impronta di ben 9 papi. Ci limitiamo ad ammirarlo da fuori per poi spostarci verso il leggendario Pont Saint Bénezet, meglio conosciuto come Pont D’Avignon. In verità il ponte non è completo, è stato più volte danneggiato e ricostruito in seguito alle piene del Rodano e alle guerre, per poi essere definitivamente abbandonato nel XVII secolo. Facciamo ancora un giro in centro e saliti nuovamente in macchina raggiungiamo dopo pochi chilometri PONT DU GARD. Il ponte, davvero spettacolare, è costruito su tre livelli. Un tempo ci spiega un edicolante locale, era percorribile su tutti e tre ma poichè non ci sono protezioni e gli incidenti (a volte anche mortali) erano sempre più frequenti, si è scelto di lasciare aperto solo il più basso. C’è moltissima gente ed è in corso una manifestazione contro la “Chasse a l’enfant”, chiediamo spiegazioni ma le risposte sono troppo complesse e troppo politiche per chi il francese lo conosce così così.
L’ultima tappa del giorno è NIMES. Riusciamo a passare al pelo in un tunnel non più alto di 2 metri, che porta ad un parcheggio sotterraneo. Da qui risalendo a piedi ci si trova poco lontani dalla Maison Carrée e dall’ Anfiteatro. Ci immergiamo subito nell’atmosfera affascinante delle arene e immaginiamo come potevano sentirsi gli spettatori che assistevano affascinati ai combattimenti dei gladiatori. Tornando alla relatà, mi spiace dirlo ma…Entrambi i monumenti sono piuttosto mal tenuti. Tornati al campeggio nessuno ha voglia di cucinare e si decide di cenare in paese, in uno dei tanti localini che offrono menù a 10, 12€. L’acqua in Francia costa più di qualsiasi altra bevanda (Champagne escluso ovviamente!), per ovviare a tutto ciò basta chiedere una “Caraffe D’eau” che è gratuita poichè del rubinetto ma piuttosto buona. E’ impensabile comunque venire in Camargue e non vedere i fenicotteri! Urge una gita al parco ornitologico di Pont de Gau, dove finalmente abbiamo la possibilità di vederne moltissimi! A prima vista sembrano un pò sbiaditi, di un rosetto pallido, ma è nel momento in cui aprono le ali che si sprigiona tutto il colore, che diventa quasi fosforescente. Il parco è molto grande e ospita anche altri tipi di volatili, se capitare da quelle parti fateci un salto. La vacanza è ormai agli sgoccioli, ma mancano ancora 3 luoghi da visitare! Il primo è L’ ISLE SUR LA SORGUE, una carinissima città poco distante da Avignon e attraversata da canali e canaletti. Siamo colpiti dal numero di negozi d’antiquariato che si incontrano, sono tantissimi, molti più dei bar e delle panetterie (che in francia abbondano sempre!) inoltre, capitiamo proprio nel giorno della fiera (ovviamente dell’antiquariato) e ne approfittiamo per fare qualche acquisto d’epoca. Proseguiamo il nostro viaggio verso FONTAINE DE VAUCLUSE, una cittadella incastrata tra le roccie e con un fiume di colore verde smeraldo. Lo risaliamo per arrivare alla sorgente, ma ancora una volta la siccità ci ha preceduti; riusciamo persino ad addentrarci a piedi in una grotta visitabile normalmente solo con maschera e bombole. Anche il tempo non è dalla nostra parte e comincia a piovigginare! Nuovamente in macchina per l’ultima e spettacolare tappa ROUSSILLON! Non ci sono parole per descrivere la bellezza di questo luogo. Già dalla macchina si nota il particolare rossore della terra, ma è avventurandoci nel Sentiero dell Ocra che arriviamo ad un panorama mozzafiato, una specie di Canyon dove la terra dal rosso intensissimo sfuma all’arancio per poi diventare giallissima. Non avevo mai visto nulla di simile in tutta la mia vita, malgrado abbia viaggiato parecchio! Anche il paesino è prevalentemente rosso e ricchissimo di negozietti di polveri e colori.
Con Roussillon, 2600 km e 300 euro a testa circa, si concludono i nostri 10 giorni nel sud della Francia. Una vacanza davvero indimenticabile.
ELENA Ps. E la lavanda? La lavanda non siamo riusciti a vederla perchè la “mietitura” è a fine luglio. Quando siamo arrivati noi, sfortunatamente, avevano già tagliato tutto.