A zonzo per Trieste con un salto in Slovenia
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Prenotando circa tre settimane prima della partenza abbiamo spuntato un ottimo prezzo, 78 euro per due persone andata e ritorno. Alloggio scelto come sempre su Booking e questa volta abbiamo optato per un appartamento in centro ( a due passi da Piazza dell’Unità d’Italia ), scelta rivelatasi azzeccata per comodità e prezzo, abbiamo infatti speso per 3 notti 175 euro.
Siamo arrivati in città la mattina del 31 gennaio, alle 8.30 eravamo già all’aeroporto Ronchi dei Legionari, abbiamo preso subito l’autobus 51 che parte dal piazzale degli autobus e con 4 euro a testa siamo arrivati alla stazione centrale di Trieste dopo un’ora circa di viaggio.Abbiamo lasciato i bagagli al deposito della stazione, perché il check- in presso la struttura potevamo effettuarlo dopo le 15, quindi ci siamo avviati a piedi verso il centro.Ci ha accolti una città molto silenziosa e tranquilla ( era domenica ). Nella nostra passeggiata iniziale siamo passati per l’area pedonale che costeggia il Canal Grande, di lì abbiamo raggiunto Piazza della Borsa, il Teatro Verdi e poi tornati sul mare ci siamo incamminati verso il molo Audace, lunga passerella da cui ammirare la città, a destra la vista spazia fino al faro della Vittoria e al Castello di Miramare e a sinistra fino alla Lanterna vecchia. Uno spettacolo molto suggestivo peccato però ci fosse un po’ di foschia e un sole velato, condizione che ci ha accompagnato per tutta la durata del viaggio e che però abbiamo preferito al freddo intenso e al vento famoso di questa zona.Sul molo tanta gente del luogo chiacchierava e passeggiava e sembra sia un’abitudine dei triestini. Tornati indietro ci siamo diretti verso la bellissima Piazza dell’Unità di Italia… che dire… magnifica. L’ho ripetuto ogni volta che ci sono passata in quei giorni tanto che mio marito ha cominciato a prendermi in giro. Però è così, giuro, grande con questo affaccio sul mare, circondata da bellissimi palazzi e di sera illuminata ah hoc. La piazza era affollata, c’erano una banda musicale formata da clown e bimbi vestiti a maschera per un assaggio di Carnevale.
Dopo questa breve sosta in piazza abbiamo ripreso a camminare e percorrendo le vie del centro siamo arrivati al Teatro romano che sbuca in mezzo ai palazzi e da lì percorrendo una ripida scalinata e una faticosa salita siamo giunti alla Cattedrale di San Giusto. Edificio molto particolare, nato dall’unione di due chiese (ancora visibili gli stipiti delle due porte che formano l’attuale portale) e che sorge sui resti di un’area di epoca romana, alle spalle il Castello di San Giusto. Visto che era in corso la messa abbiamo optato per salire prima sulla torre campanaria (costo di un pochi euro a testa) per ammirare da quella prospettiva il panorama della città e poi abbiamo visitato il Castello. Qui siamo stati accolti dalle statue di Michele e Giacomo originariamente poste sulla torre campanaria del Municipio della città, entrati abbiamo visitato il cortile, le sale interne, l’armeria e la cappella di San Giorgio. Finita la visita siamo ridiscesi verso la Cattedrale, che all’interno è molto bella grazie alla presenza di magnifici mosaici bizantini. Dopo questa parentesi storica abbiamo iniziato a sentire un leggero languorino e quindi ci siamo messi alla ricerca di un posto per pranzo. Avevo preso nota di un tipico buffet triestino, il buffet Marascutti e quindi ci siamo incamminati verso il locale, navigatore alla mano scendendo dal colle per l’imponente Scalinata dei Giganti. Purtroppo il locale era pieno e quindi, prenotato un tavolo per cena, abbiamo optato per una piadina in un locale su via XX settembre, una delle tante aree pedonali presenti.
Recuperati i bagagli dalla stazione siamo andati con l’autobus 24 a prendere possesso del nostro appartamento e, dopo una breve sosta per un riposino vista la levataccia della mattina, ci siamo diretti verso la Risiera di San Sabba prendendo l’autobus 8 in direzione Valmaura. Si tratta di una risiera utilizzata dai nazisti come campo di prigionia; è un sito molto importante perché l’unico in Italia ad aver avuto il forno crematorio. Non c’è bisogno di raccontare le sensazioni provate in questo luogo. In serata finalmente cena tipica da Marascutti a base di jota, prosciutto cotto con senape e rafano,stinco di maiale al forno con patate alla tecia e strudel di mele. Tutto molto buono.
lunedì 1 febbraio
Il giorno seguente, dopo la colazione nella nostra tranquilla casetta, siamo usciti per fare un giro sul famoso tram n.2 che collega Trieste con Opicina, un paese sull’Altopiano del Carso. Il viaggio è molto particolare perché si sale con questo tram che per la forte pendenza ad un certo punto si trasforma in funicolare e dovrebbe essere panoramico ma grazie alla immancabile foschia non abbiamo visto un bel niente. Tornati in città abbiamo pensato di passare da Pepi, altro buffet famoso, per prendere dei panini col buonissimo prosciutto cotto da portarci al Castello di Miramare quindi saliti sull’autobus n. 6 l’abbiamo raggiunto. L’autobus in realtà si ferma un po’ prima e quindi abbiamo fatto un tratto a piedi sul lungomare; qui ci siamo fermati su una panchina davanti al mare e ci siamo rifocillati coi nostri panini prima della visita. Il Castello è molto bello, in una posizione spettacolare e molto panoramica. L’interno è ben tenuto e con arredi sontuosi, direi un posto da sogno. Per tornare in centro abbiamo ripreso l’autobus questa volta dal capolinea che è nella frazione di Grignano attaccata al Castello.
Nel pomeriggio abbiamo invece visitato il Museo Revoltella, storico palazzo nel centro della città, dove si trova anche una vasta collezione di arte moderna. Qui abbiamo trovato una simpatica signora volontaria che ci ha raccontato tante curiosità sul palazzo. Usciti dal museo abbiamo finalmente fatto tappa in uno dei caffè storici di Trieste, il Caffè degli Specchi in piazza dell’Unità d’Italia per un tè ed un’ ottima Sacher. In serata girovagando per le strade del centro abbiamo cenato nella trattoria Al collio nei pressi di Piazza Venezia che serve prevalentemente piatti a base di pesce, da segnalare l’ottima impepata di cozze…e di una barese vi potete fidare.
Martedì 2 febbraio
È stato invece il giorno dedicato alla Slovenia. Abbiamo ritirato l’auto a noleggio (prenotata su rentalcars a 33 euro per un giorno ) dalla stazione e siamo partiti. Prima di entrare in Slovenia è d’obbligo comprare la vignetta che non esiste giornaliera purtroppo ma settimanale alla modica cifra di 14 euro. Prima tappa le grotte di Postumia…spettacolari. Il tour guidato dura un’ora e mezza,una parte del percorso viene fatta su un trenino e una, di 2 km a piedi. Le sale sono immense,molto particolare la sala degli spaghetti (con stalattiti sottilissime che ricoprono il soffitto), il percorso comodo e la guida simpatica! Usciti abbiamo pranzato al self-service fuori dalle grotte e poi ci siamo diretti al castello di Predjama a pochi chilometri. Un posto assurdo… questo castello è stato costruito su una parete rocciosa e all’interno è a diretto contatto con la roccia (potete solo immaginare l’umidità del luogo). C’è però un’atmosfera magica, un po’ inquietante e lo scenario invernale rendeva tutto sicuramente più suggestivo. Tornando verso Trieste ci siamo diretti verso la costa della Slovenia e ci siamo fermati per un rapido giro a Piran. Non è possibile entrare in paese con l’auto e bisogna lasciarla in un parcheggio collegato al centro grazie ad una navetta gratuita. La cittadina è molto pittoresca e con un bel centro storico. Arrivati nella grande piazza affacciata sul mare ci siamo concessi una pausa in un bar davanti ad un buon tè e ad pezzo di torta. La Slovenia ci ha lasciato un’ottima impressione e merita sicuramente una visita più approfondita…
Tornati a Trieste, dopo un rapido passaggio da casa, cena in una birreria vicina chiamata Spiller dove ho mangiato un buonissimo galletto alla tirolese e poi ultimo giro in città con il solito passaggio da piazza dell’Unità di Italia e tappa al Caffè San Marco (altro sito storico) per un caffè dove un salto indietro nel tempo è assicurato grazie all’atmosfera e all’arredamento del posto.
Ed ecco che la nostra esperienza finisce… il giorno dopo con comodo abbiamo raggiunto l’aeroporto e siamo ripartiti arricchiti come sempre dopo un viaggio anche se breve come in questo caso. Trieste non ci ha deluso, il desiderio è anzi di ritornarci, magari d’estate per godere del mare e del sole di questo splendido pezzo del nostro paese.