A zonzo per la Corea
Il nostro viaggio parte da malpensa, abbiamo trovato un’ottima offerta con Air France a 490 Euro a testa per A/R, da qui abbiamo organizzato diverse tappe che ci hanno pertato in giro per questo bel paese. Arriviamo all’areoporto di Icheon dove per prima cosa recuperiamo la sim card coreana che avevamo prenotato dall’Italia tramite il sito: Http://www.egsimcard.co.kr. Il ritiro è nello stesso luogo dove si prendono i biglietti per Aerex ossia il treno che dall’areoporto vi porterà in città. Vi consiglio di fare una sim perchè anche se si trovano numerosi WiFi vi sarà utile per molte ragioni, per esempio per alcune traduzioni visto che molti parlano solo il coreano, o per orientarvi.
Google Maps non vi sarà troppo utile, Seoul è mappata, ma non potete fare nè percorsi a piedi nè con auto, e i mezzi pubblici non sono tutti presenti, ma comunque un aiuto con la cartina ve lo dà. Arrivati a Seoul dopo circa 50 minuti di Aerex, la seconda cosa che facciamo è acquistare la T Money, una carta che consentirà di pagare i mezzi pubblici in tutta la corea. Si ricarica nelle stazioni della metro con le comode macchinette di colore blu o nei supermercati come 7 Eleven e simili.
Molte delle attrazioni principali di Seoul si trovano intorno alla fermata di metro Anguk, quindi vi consiglio di regolarvi di conseguenza quando scegliete hotel, anche airbnb è sicuramente un’ottima soluzione qui.
Il nostro giro parte proprio da questa fermata di metro perchè molto vicino c’è il palazzo changdeokgung che è diviso in palazzo vero e proprio e giardini (Secret Garden), i giardini possono essere visti solo tramite visita guidata e i posti sono limitati. Vi consiglio di prenotare la visita su questo sito: http://eng.cdg.go.kr/reservation/reserv_01.htm
La prenotazione può essere fatta solo 6 giorni prima della visita e dovete essere puntuali con gli orari, vi consiglio quindi di entrare visitare i giardini e poi prendervi il vostro tempo per la visita del palazzo.
Usciti dal palazzo ci sono diverse possibilità, noi camminando abbiamo raggiunto in 10 minuti l’altro palazzo ossia Gyeongbokgung, più grande e la cui visita vi porterà via diverso tempo, l’ho trovato molto interessante, considerate comunque tutto un pomeriggio per la visita.
Dopo la visita si era fatta sera, in 15 minuti di cammino a piedi ci siamo diretti a passeggiare lungo cheonggyecheon, E’ un piccolo fiumicello artificiale che si trova al centro di Seoul, vicino a City Hall. Andate assolutamente di sera perchè è molto più bello con le luci accese che illuminano il percorso. Camminando si arriva al quartiere di Insadong, ma noi eravamo stanchi e siamo tornati nella zona della nostra guest house per cenare. Oltre ai 2 palazzi sopra citati dalla fermata di metro Anguk si raggiunge facilmente sia Insa-dong Street che Bukchon Hanok Village, 2 visite che vi consiglio oltre al santuario Jongmyo che ho trovato carino anche se non imperdibile. Insa-dong è una via turistica, ma molto carina, troverete una marea di gente, negozi di souvenir, locali dove mangiare e sale da the, noi nè abbiamo trovata una bellissima, tradizionale dove gustare un buon the alla mela cotogna con dolcetti di riso. Bukchon Hanok Village è costituito da diverse case tradizionali, è molto piacevole camminare fra le sue vie dove sono presenti vari negozietti, immancabili ristorantini e anche piccole gallerie d’arte, sicuramente molto più interessante come visita rispetto all’Hanok di Jeonju di cui vi parlerò a breve. Vi consiglio di non perdevi Dongdaemun Design Plaza, qui potrete vedere oltre la bellissima piazza davvero particolare e moderna anche una delle ultime porte di Seoul e parte delle antiche mura della città. La visita è sicuramente consigliata di sera perchè le luci che illuminano sia la moderna piazza che la porta rendono tutto più magico, magari potete valutarla abbinandola con la passeggiata a cheonggyecheon. Non perdetevi una puntata a hongdae. Lì, tra negozi che vendono maschere per il viso, ristoranti e bancarelle dove provare lo street food vi divertirete. E’ un quartiere davvero molto carino. Nelle vicinanze c’è anche la famosa Seoul Tower che però sinceramente sconsiglio considerando il prezzo per salire, potete comunque andare a Namsan ai piedi della torre e vedrete comunque un bel panorama.
Sfruttando la Metro linea 1 potete andare a Suwon, ci vuole più di un’ora, alla stazione dovete andare sulla grossa rotonda che si trova poco distante sulla desta perchè i pullman che si fermano di fronte sono quelli che tornano dal centro.
Le mura di Suwon sono effettivamente belle e avete begli scorci. Noi per una festività non abbiamo potuto fare il giro con il trenino che probabilmente ci avrebbe dato una visione migliore. Abbiamo visto questo luogo a fine vacanza quando eravamo un po’ cotti.
Di sera ci hanno detto che è molto carino anche vedere Banpo Bridge, ma purtroppo non siamo riusciti a raggiungerlo. Avrei anche voluto vedere il Leeum, Samsung Museum of Art, ma per festività era chiuso. Dopo aver visitato Seoul abbiamo affittato un’auto per muoverci più agevolmente, la città è trafficata e ci sono strade davvero grandi, ma non abbiamo avuto grossi problemi ad arrivare in autostrada, li poi è tutto più facile. Per guidare automobile vi servirà la patente internazionale che è molto semplice fare, noi come Rent Car abbiamo utilizzato la Lotte Rent Car. Dopo Seoul ci siamo diretti a Jeonju, questa città si trova a circa 3 ore di macchina (i limiti di velocità in Corea sono piuttosto bassi) oppure se usate il KTX (treno ad alta velocità) credo ci voglia poco più di un’ora. A Jeonju abbiamo dormito in una stanza tradizionale dormendo sul pavimento nel letto classico, scomodo ma fattibile. La città non offre moltissimo, c’è un santuario bello ma gettonatissimo da coppiette e ragazzine che affittano abiti tradizionali e si fanno selfie a ripetizione studiandoli in ogni dettaglio, usando cavalletti e anche lenti da aggiungere ai cellulari. Hanok per cui è famosa la città è molto finto, sono tutti negozi a ripetizione studiati per i turisti, i prezzi in genere sono più alti che a Seoul a me non ha impressionato molto questa città. Abbiamo approfittato per mangiare il classico Bibimpap, ma comunque nel complesso la visita è dimenticabile in larga parte. Dopo Jeonju ci siamo diretti al tempio di Baekyangsa per fare l’esperienza del Templestay che devo dire mi ha soddisfatto a metà, arrivati al tempio ci hanno dato divise e fatto vedere dove avremmo dormito, poi liberi fino alle 17 orario in cui si cenava, subito dopo cena abbiamo fatto cerimonia legata al suono della campana poi ci hanno detto di fare camminata nel bosco meditando.
Giorno dopo sveglia allle 4, bellissima cerimonia poi abbiamo aiutato con le pulizie del tempi, chiaccherato con alcuni monaci e in seguito avuto la possibilità di prendere the e di fare domande a un monaco. Dopo la chiacchierata ci ha portato in un altro luogo di preghiera su una montagna e devo dire che tenere il passo del monaco in salita è stato impegnativo anche se la vista ha ripagato la fatica, abbiamo poi concluso esperienza con un pranzo senza però mai incontrare davvero i monaci che erano quasi tutti in un altro luogo. Riprendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Boseong per vedere le piantagioni di the e devo dire che meritano assolutamente la visita, possiamo girare tra i cespugli al tramonto mentre alcuni lavoratori raccolgono le preziose foglioline e per me l’esperienza è stata magica. Nelle piantagioni non c’è molto altro, un luogo dove assaggiare o prendere il the (o in altrenativa un gelato al the) e negozio di souvenir, vicino c’è anche un museo che però non ho visitato, ma l’atmosfera che c’è qui vale il viaggio. Da Boseong ci siamo diretti a Gyeongju quella che viene definità città museo, abbiamo avuto troppo poco tempo però per visitarla, ci siamo diretti subito al Bulguksa Temple, tempio molto grande e molto bello (anche se praticamente completamente ricostruito negli anni 70), ma anche molto frequentato. Dopo il tempio visitiamo il Tumuli Park Daereungwon per una passeggiata rilassante e concludiamo con la visita a anapji pond, qui sarebbe stato meglio andare sul fare della sera, ma avevamo necessità di dirigerci verso Busan dove avremmo lasciato l’auto. A Gyeongju abbiamo anche provato la cucina tradizionale imperiale in un ristorante costoso ma veramente eccezionale dove parlavano però solo coreano, ci è stato consigliato e prenotato da uno dei monaci di Baekyangsa. A Busan abbiamo trovato tantissimo traffico e siamo stati ben felici di abbandonare l’auto. Noi avevamo la Guest House vicino a Jagalchi, la zona non è male perchè sopra c’è grossissimo mercato, appena sotto il mercato del pesce di Jagalchi, il mercato del pesce è davvero grande, ma attenti che in un’attimo vi trovate seduti con un pesce davanti che avete comprato e pagato… Le signore sono davvero aggressive. I prezzi un po’ alti per la corea. Ci sono in zona comunque diversi locali dove bere una birra o mangiare qualcosa oltre che le immancabili bacarelle di street food che qui sono tutte di pesce.
A Busan ci sono due templi davvero belli, uno è il beomeosa. Per raggiungerlo dovete andare al capolinea della metro rossa alla fermata beomeosa, ma lì bisogna prendere un pullman che in 10 minuti vi porta a destinazione. La fermata è proprio vicino all’uscita della metro in una via in salita che imboccate seguendo il cartello per il tempio.
L’altro tempio è il Yonggungsa, più piccolo, ma particolare perchè sul mare. Per raggiungerlo scendete a Haeoundae con la metro verde e lì ci sarà un pullman da prendere che vi porta direttamente davanti al tempio. Noi, al ritorno, per velocizzare abbiamo preso un taxi e ci siamo fatti portare alla metropolitana. I taxi sono decisamente meno costosi che da noi e essendo in 4 il prezzo era più che accettabile.
Evitate la Busan tower, gemella della seoul tower, perchè non vale davvero la pena salirci. Atro luogo che mi ha un po’ deluso è lo Shinsegae Centum City, un centro commerciale enorme. Mi aspettavo qualcosa di diverso. In realtà ha praticamente tutti i marchi di lusso occidentali e i prezzi sono altissimi, unica cosa interessante è Spa Land, una spa molto carina che abbiamo sfruttato in un pomeriggio di pioggia per rigenerarci.
Se avete tempo, di sera è molto carino lo spettacolo offerto dalla fontana a Dadaepo beach, capolinea della metro rossa. Lo spettacolo dura circa 20 minuti poi permettono di andare in mezzo alla fontana e fare foto con i giochi di luce sullo sfondo. Attenti però che a volte il getto è molto alto e se siete dalla parte sbagliata rischiate di bagnarvi un po’.
Dopo Busan siamo volati a Jeju Island. Abbiamo viaggiato con la compagnia eastar jet che è economica, ma che si è rivelata comunque una buona compagnia. All’aeroporto siamo andati in taxi in quanto partivamo molto presto. In Corea i taxi si chiamano semplicemente alzando la mano quando passano, un po’ come si vede nei film americani, ma esiste anche un App che potete scaricare se avete una sim coreana che è Kakao Taxi.
A Jeju ci siamo mossi in Bus, ma a posteriori vi dico che è stato un errore. Qui la macchina è una scelta saggia, gli spostamenti in bus sono lenti, di molti autobus non si trovano notizie in google e i percorsi sono quindi sconosciuti. Bisogna chiedere, ma qui l’inglese è meno parlato, anche i tassisti spesso non vi accettano e sanno parlare e leggere solo il coreano.
La nostra prima tappa nell’isola è stata Seogwipo. Si raggiunge in circa un’ora di bus dall’aeroporto. Consiglio di prendere il 600, il bus limousine. Fa meno fermate di quello normale e costa poco di più.
In città ci sono 2 interessanti cascate da vedere una a est e una a ovest. Tra di loro distano alcuni km. Noi abbiamo visto prima le cheonjiyeon che sono in un parco molto carino, le seconde sono le Jeongbang che cadono direttamente in mare, ma a mio avviso sono meno sceniche e in genere molto affollate.
Torniamo in hotel per un paio di ore, poi al tramonto facciamo una passeggiata per vedere al tramonto il seogwipo port bridge. Devo dire che è stata una passeggiata molto romantica.
Il giorno dopo iniziamo visitando la scogliera di Jusangjeolli, carina, ma ammetto che dopo l’islanda sono rimasto poco colpito. Da lì ci spostiamo alla spiaggia Jungmun che di solito è affollata, ma essendo settembre era quasi deserta. Per loro era freddo, ma c’erano 30 gradi e l’acqua era ancora calda e molto godibile. Spostandoci a Nord dell’isola approfittiamo per vedere lo stone park che è un parco a tema pietre veramente grande e interessante. Si parte con un museo con le rocce vulcaniche, ma si continua scoprendo la storia dell’isola attraverso le pietre e le sculture trovate sull’isola.
Una delle cose più belle viste nell’isola sono le grotte majagoul. Ci si arriva in autobus. Potete fare un cambio oppure fare gli ultimi 2 km a piedi, la camminata è tranquilla e sono fattibili. Evitate i taxi che si proporranno. Avevamo altri programmi, ma abbiamo beccato un giorno di pioggia intensa che ha bloccato in parte i nostri progetti.