A zonzo per il Sudafrica

In completa autonomia tra parchi, canyon e riserve: Blyde River, Kruger, The Wildt Cheetah Centre e Madikwe
Scritto da: Pitus
a zonzo per il sudafrica
Partenza il: 10/08/2014
Ritorno il: 23/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Ciao a tutti.

Quarta volta in Sud Africa per me, prima per il mio compagno. Decidiamo, per assecondare entrambi, di visitare il Blyde River Canyon (prima volta per me) e di fare tappa al Kruger National Park (d’obbligo come primo approccio della savana sudafricana) per poi concederci il relax della riserva privata di Madikwe Game Reserve e per finire con il The Wildt Cheetah Centre per dare una carezza ai ghepardi.

Il presente resoconto non vuole essere un racconto descrittivo (ce ne sono pubblicati già molti buoni e dettagliati) ma una sorta di elenco di consigli basati sulla nostra esperienza.

Siamo partiti da Milano Malpensa l’11 agosto via Francoforte ed arrivati a Johannesburg il 12/8. Ritiro auto e partenza per Sabie, punto strategico per il Blyde River Canion, il terzo canyon del mondo in ordine di lunghezza ed una delle meraviglie naturali del Sudafrica.

Se volete visitare bene il Blyde River Canyon vi consiglio di prendervi almeno un paio di giorni interi, e sperare nel bel tempo. Organizzate prima il vostro giro in macchina per visitare il canyon, fermandovi nei vari punti di interesse e calcolando non meno di mezz’ora per visita. Le cartine del Blyde R.C. si possono scaricare da internet o dalle guide (noi avevamo la Lonley Planet). Abbiamo fatto tappa a Graskop, punto strategico per visitare bene il Blyde. Nella zona, inoltre, si possono effettuare belle escursioni a piedi ed in mountain bike che potete anche concordare direttamente in loco in base alle vostre preferenze e disponibilità di tempo. Il Blyde R.C. inizia a nord, nei pressi delle Bourke’s Luck Potholes, delle cavità cilindriche scavate nella roccia da vortici d’acqua nel punto di confluenza tra il Blyde River ed il Treur River. Qui si trova un centro visitatori dove si possono avere informazioni varie e prenotare escursioni a piedi come la Belvedere Day Walk (durata 5 ore, bisogna pagare una quota nel campo). La camminata non è bellissima e non ben segnalata. Consigliamo di portare con voi dell’acqua in quanto non vi sono punti di rifornimento. Nel centro è possibile fare una piccola pausa per il pranzo al sacco (scimmie permettendo) e prendere il sole in riva al fiume. Proseguendo in direzione nord, oltre le Bourke’s Luck Potholes verso il cuore della riserva naturale, si raggiunge le Three Randovels (tre capanne), enormi moniliti di pietra dalla sommità erbosa ed a punta, il Pinnacle, God’s Window con la sua fantastica foresta pluviale e le cascate Berlin Falls e Mc Mc Falls.

Poco distante, nei pressi dela Rte 36, è possibile visitare le Echo Caves, grotte nelle quali sono stati ritrovati alcuni reperti risalenti all’Età della Pietra. Le visite guidate si prenotano direttamente in loco, ma informatevi sugli orari di chiusura per non arrivare a caverne chiuse! Lì vicino si trova la cittadina di Pilgrim’s Rest, una cittadina dell’epoca della corsa all’oro perfettamente conservata, con case in legno e in lamiera ondulata allineate lungo una graziosa e ben curata via principale. Nella cittadina c’è un utile centro informazioni per i visitatori, presso di cui è possibile acquistare il biglietto di ingresso ai musei principali della cittadina e prenotare visite guidate al Digging’s (Museo dell’Oro). Attenzione ai parcheggiatori abusivi che ti assalgono letteralmente appena fermi la macchina. Conviene parcheggiare direttamente di fronte all’ufficio informazioni se volete solo prenotare l’escursione al Digging’s come abbiamo fatto noi. Sconsigliamo il paese, troppo “commerciale”. Il Digging’s rimane immediatamente a est della cittadina, sulla strada per Graskop (ci sono molte indicazioni, non potete sbagliare), ed è un museo all’aperto dove potrete partecipare ad una visita guidata ed assistere ad una dimostrazione di ricerca dell’oro setacciando la sabbia del torrente.

Al Kruger National Park entriamo dalla porta Paul Kruger Gate poiché abbiamo prenotato al Malalele Camp. Non bisogna avere fretta nell’avvistamento degli animali. Va a fortuna. Funziona molto il passaparola con gli altri visitatori e controllare gli avvistamenti del giorno prima presso i campi principali. Di sicuro non si possono non vedere impala, kudu, gnu, zebre, bufali, coccodrilli, ippopotami, facoceri, elefanti ed uccelli vari. Per tutto il resto….buona fortuna. Ogni giorno comuque è un giorno nuovo e una sorpresa è sempre pronta dietro l’angolo! Non abbiate fretta. Fermatevi e concedevi del tempo nei vari punti di osservazione posti lungo i vari percorsi (sono tutti segnalati nella mappa che riceverete all’ingresso del parco).

Consigli utili

– prenotare con largo anticipo nei parchi cosicchè da potervi fare il giro che meglio preferite (www.sanparks.org). Il sito è molto ben organizzato e facilmente potete verificare disponibilità, prezzi e soluzioni più adatte alle vostre esigenze;

– cercate di organizzare le prenotazioni in base ai vostri spostamenti all’interno del campo

– comprare all’ingresso del parco la guida con lo stradario (molto utile per orientarsi)

– portare con voi phon e presa elettrica con adattatore idoneo

– portate un cannoccchiale ed una pila potente (non risparmiate su questi accessori!)

– per il rifornimenti di cibarie varie e di legna conviene comperare fuori dal parco il “grosso”, anche se nei vari campi trovate un po’ di tutto (soprattutto in quelli più grandi) ma non con l’ampia scelta dell’esterno

– informarsi in anticipo per la conservation fee e wild card e scegliere l’opzione a voi più consona

– organizzarsi con contanti e rifornimento benzina: non in tutti i campi è presente bancomat e benzinaio. Attenzione se si preleva all’esterno del Kruger: scegliete posti dove ci sono guardie giurate o comunque verificate che siano posti sicuri;

– fermarsi e concedersi del tempo, magari per bersi un caffè nel thermos, nei punti di osservazione. Non sai mai cosa può capirare da un momento all’altro!

– portare una borsa frigo pieghevole e ghiaccioli da casa: è utile se ci si sposta da un parco all’altro per trasportare i cibi e mantenerli più freschi possibili

CAMPI (che abbiamo visitato e dei quali possiamo dare il feedback):

Malalele: solo per dormire va bene. La reception è al Malalele Gate. Il campo è piccolino ma accogliente. La cucina è in comune ed i bungalow sono carini ed in perfetto stile africano.

Skukuza: è il campo principale del Kruger, situato lungo il Sabie River, e ospita la direzione amministrativa del parco. E’ un campo molto grosso, dove si trovano una banca con sportello bancomat, un’officina per le automobili, una stazione di servizio, un ambulatorio medico ecc.. Il ristorante era in fase di ristrutturazione. I bungalow sono datati. Rimane comunque in posizione strategica per girare all’interno del parco.

Letaba: campo molto bello e moderno, a circa 20km a nord dell’Olifants, con bellissimo ristorante che si affaccia sul fiume Letaba River dal quale si può godere di una vista molto suggestiva e si possono spesso osservare gli elefanti in riva al fiume. E’ dotato di bancomat, benzinaio, lavanderia a gettoni e di una graziosa piscina. Nel parco si trova anche un museo sugli elefanti, molto interessante. I bungalow sono carini e ben organizzati (c’è anche il microonde in camera!). Si possono fare le passeggiate anche notturne lungo tutto il campo perché è protetto da rete elettrificata. Portate con voi una buona pila. A nostro giudizio questo campo è da consigliare.

Olifants: campo molto grosso e ci si perde un po’ a dire il vero. Le sistemazioni sono troppo datate e mal organizzate. Alcune sistemazioni non hanno cucine personali ma offrono cucine comuni e per pochi rand puoi noleggiare pentole e stoviglie per cucinare e mangiare. Il campo organizza molte attività ma attenzione a prenotare in anticipo e mai fidarsi del “ti segno a penna perché ora il computer non funziona, ma stai tranquillo”: noi abbiamo saltato una morning walk per colpa dell’organizzazione sudafricana!. Dal ristorante e dal view point si può godere di una spettacolare vista sul fiume Olifants e non è inusuale vedere al tramonto branchi di elefanti che scendono al fiume per abbeverarsi (abbiamo avuto questa fortuna!).

MADIKWE GAME RESERVE

La Madikwe Game Reserve è adiacente al punto di confine Kopfontein Gate/Tlokweng Gate con il Botswana, circa 400 km a nord-ovest di Johannesburg e di Pretoria, e si può raggiungere percorrendo la N4 e la Rte 47/49 (la strada viene indicata con entrambi i numeri). La riserva faunistica di Madikwe (www.madikwe-game-reserve.co.za) è più vicina a Johannesburg rispetto al Kruger NP e offre l’opportunità di avvistare i Big Five e di alloggiare in splendidi lodge immersi in un magnifico paesaggio di sabbia rossa e di arbusti spinosi. lnoltre, è immune dalla malaria ed è popolata da un numero così elevato di leoni che il dipartimento provinciale dei parchi ne sta spostando alcuni esemplari. A Madikwe sono vietati i safari indipendenti e le visite in giornata, quindi dovrete alloggiare in uno dei suoi 20 lodge. Esplorare questa riserva non è un’esperienza a buon mercato, ma sarete ampiamente ripagati da questi rifugi esclusivi immersi nel bush. Soltanto i ranger appositamente addestrati hanno il permesso di condurre i tour, perciò la probabilità di avvistare animali selvatici sarà più elevata qui rispetto al Pilanesberg e persino al Kruger. Gli animali, del resto, si sono ormai abituati alle loro robuste jeep aperte ai lati e non le considerano una minaccia, così, quando la vostra guida si avvicinerà a una mandria di bufali e spegnerà il motore, avrete quasi certamente il tempo di scattare splendide fotografie senza che i vostri soggetti si diano subito alla fuga. I ranger, inoltre, portano con sé radio per comunicare con i colleghi e, se qualcuno avvista una famiglia di leoni che sonnecchia all’ombra di un arbusto spinoso o un elefante in calore che insegue una femmina, il vostro autista verrà immediatamente a saperlo. Nella riserva, infine, i divieti relativi alla guida fuori strada sono minimi e le jeep sono sufficientemente solide da poter affrontare quasi tutti i tipi di terreno, permettendo così ai turisti di avvicinarsi agli animali. Nei due giorni di permanenza abbiamo avuto la fortuna di “goderci lo spettacolo” di uno stuzzichino a base di gnu da parte di una famiglia di leoni!

È obbligatorio prenotare in anticipo in uno dei fantastici lodge tramite sito e le tariffe comprendono pensione completa e due safari in automobile per avvistare gli animali.Se sarete sprovvisti di prenotazione non potrete superare gli ingressi (il guardiano telefonerà al vostro lodge per verificare). Noi abbiamo soggiornato nel fantastico Buffalo Ridge (www.buffaloridgesafari.com), un lodge elegante ed un ottimo esempio del turismo sostenibile incentrato sulle comunità del posto promosso dai fondatori della riserva. Di proprietà dei balete del vicino villaggio di Lekgophung, è il primo del suo genere in Sudafrica. Progettato da un noto architetto locale, il Buffalo Ridge dispone di otto raffinati chalet molto intimi con il tetto in paglia che si armonizzano alla perfezione con il bushveld circostante. Le camere, tutte dai colori neutri, hanno enormi porte a vetri scorrevoli che si affacciano su una terrazza privata e lasciano entrare tantissima luce. Un ponte collega gli chalet al di là della ripa al lodge principale, un posto straordinario dive gustare la cena.

THE WILDT CHEETAH CENTRE & LODGE Gli ultimi due giorni li passiamo a contatto con I ghepardi dell’Ann van Dyk Cheetah Centre. Il centro si trova a circa 50 km a nord-ovest di Pretoria (www.dewildt.co.za) ed è un famoso centro che si occupa dell’allevamento di animali rari ed a rischio di estinzione. Prenotando in anticipo è possibile effettuare una visita guidata al centro e vedere da un autocarro aperto ghepardi, licaoni, avvoltoi del capo ed altri animali, nonché assistere all’emozionante corsa dei ghepardi. Si può inoltre, prenotare la foto con il ghepardo: potrete accarezzare un “ambasciatore” del centro e farvi fotografare in sua compagnia. Per il pernottamento consiglio il Cheetah Lodge che si trova a pochi chilometri di distanza dal centro. E’ un piccolo angolo di paradiso ed Eloise vi saprà coccolare e vi sentirete a casa vostra. Per raggiungere l’Ann vari Dyk Cheetsh Centre da Pretoria (via Hartbeespoort) bisogna percorrere la Rte 5131 in direzione nord-ovest per 34 km; il centro si trova sulla sinistra, a circa mezzo chilometro dalla strada principale. Se non avete occasione di visitare il centro potete comunque adottare a distanza una mascotte del centro: noi abbiamo adottato Jacky, il nostro bellissimo figlioccio licaone che ci dicono è giocherellone e spensierato!

Infine concludo con un’ovvietà: il mal d’Africa esiste… e non si guarisce più!



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