A zonzo per Cuba

Quindici giorni in giro per le città dell'isola caraibica
Scritto da: I(n)soliti luoghi
a zonzo per cuba
Partenza il: 22/08/2011
Ritorno il: 06/09/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Forse quindici giorni sono pochi per visitare Cuba, ma ci siamo messi di impegno e abbiamo studiato un itinerario che ci ha concesso di vedere molta parte dell’isola, e, sopratutto, di viverla. Certo, abbiamo dovuto un pò sacrificare il mare caraibico, ma ne è valsa la pena.

1° giorno

Partenza per La Habana! Viaggiamo in un aereo freddissimo e la differenza con il caldo umido e appiccioso che troviamo all’arrivo ci procura un bel raffreddore. Da bravi turisti, cerchiamo subito un taxi ufficiale, come raccomandato da tutti i racconti che abbiamo letto, e ci dirigiamo verso la casa particular che avevamo prenotato dall’Italia. O meglio, ci proviamo. Il taxi viene infatti fermato dalla polizia, sarà l’unica volta che ci succederà, e proprio con un taxi ufficiale! Stanchi per il viaggio e impressionati dal caldo arriviamo da Yadilis e Joel (Industria n° 120/Trocadero y Colon, Centro Habana), una bellissima casa coloniale adiacente il Prado e vicinissima al Capitolio e a Habana Vieja. Usciamo in cerca di cibo e la prima impressione non è positiva al massimo: ogni pochi passi si affianca qualcuno per provare a venderti qualcosa o per offrirti qualcosa.

2° giorno

Dopo un’ottima e abbondante colazione e un pò di chicchiere con i padroni di casa per capire un pò che aria tira qui, usciamo a visitare Habana vieja, il Centro e per vedere (finalmente per me) la Plaza della Revolution. La Habana è bellissima, si nota lo sforzo per risistemarla nella sua parte più turistica. Altri quartieri mostrano segni di degrado, certo, ma di sicuro non mi è sembrata così ‘sgarrupata’ come tanti la dipingono.

3° giorno

Passiamo la mattinata a zonzo sul Malecon prima di andare a prendere l’autobus per Cienfuegos. Abbiamo effettuato tutti gli spostamenti con i bus della Viazul prenotandoli dall’Italia. Scesi dal bus all’autostazione di Cienfuegos siamo stati ‘assaliti’ dai procacciatori di stanze in affitto. Noi avevamo prenotato una casa nella parte sul mare della città e, dopo aver contrattato con un taxi il trasporto, siamo giunti lì. Questa casa (Vista al Mar – Calle 37, No. 210, entre 2 y 4, Punta Gorda), consigliata anche dalla Lonely Planet, è quella che ci è piaciuta di meno, l’unica che non aveva acqua calda e per di più con una padrona di casa decisamente antipatica. La prima cosa che noto, e che troverò anche in altre zone, è che le finestre non hanno vetri! Ci sono solo le persiane! Comincio ad avere paura del caldo… Per fortuna però l’umidità soffocante dell’Habana qui non c’è. Cienfuegos è una città unica a Cuba: è stata fondata dai francesi e i bellissimi palazzi lungo la strada principale lo testimoniano. E’ una piccola città e si vista con calma ma con piacere. Qui assaggiamo la nostra prima ‘pizza’: dalla finestra del suo salotto un signore vende delle pizzette molto alte, condite con pomodoro e formaggio, o cipolle e salsiccia. Il prezzo era in moneda nacional (la valuta dei cubani, mentre per i turisti c’è il Cuc): ottimo prezzo per un ottimo spuntino!

4° giorno

Il pomeriggio, recuperati i bagagli all’autostazione, partiamo alla volta di Trinidad. Qui abbiamo fatto la sosta più lunga e qui abbiamo dormito da Luis (Casa Luis E. Izquierdo Leon – Calle Piro Guinart (Boca) #106). Questo è il posto dove siamo stati meglio, dove ci siamo sentiti a casa, dove abbiamo capito molte, molte cose su Cuba.

5° giorno Giornata tutta dedicata alla visita di Trinidad!

6° giorno

Finalmente il mare dei Caraibi! Prendiamo un taxi fino a Playa Ancon, circa 10 km da Trinidad. Passiamo la giornata su una spiaggia bianchissima, sotto un albero per ripararci dal sole battente. Attorno a noi tantissimi cubani fanno il bagno coperti da cappelli e magliette, stanno pigramente in acqua a bere ron, anche quando arriva un brevissimo ma violento acquazzone. Assaggiamo le ‘caramelle del popolo’, un frutto piccolo e tondo venduto a grappoli lì sulla spiaggia.

7° giorno

A malincuore lasciamo Luis e prendiamo l’autobus per Santa Clara. Veniamo accolti da un temporale che durerà tutta la sera. La casa in cui dormiamo (Hostal D’Cordero – Calle Buenviaje (Rolando Pardo) no. 16, entre Parque Vidal y Maceo) è nel centro di Santa Clara ed è un vero trionfo del kitsch. Però qui abbiamo assaggiato la migliore cucina dell’isola. Andiamo subito a vedere il monumento alla toma del tren blindado, del resto a Santa Clara non c’è davvero molto. Essendo però una città universitaria ci sono molte attività e molti locali frequentati da ragazzi. Ci sediamo a sentire suonatori di salsa che improvvisano un pò di musica nel bar sulla piazza.

8° giorno

Contrattiamo con un tassista perchè ci accompagni alle Cayerias del norte, una serie di isolotti collegati alla terra ferma da una lunghissima strada creata appositamente, luoghi un tempo riservati ai turisti stranieri. Il tassista, che è passato prima da casa a prendere la moglie, ci fa compagnia sotto gli ombrelloni offrendoci del ron e portandoci su una spiaggia non riservata ai turisti.

9° giorno

La mattina è dedicata alla visita del mausoleo del Che: imponente e austero all’esterno, all’interno è diviso in due ale: una è dedicata al Che con oggetti a lui appartenuti, mentre nell’altra ala ci sono le tombe dei guerriglieri cubani caduti in Bolivia con lui. Partiamo alla volta di Camaguey, città davvero affascinante, colorata, intricata. Dormiamo in una bellissima casa coloniale proprio in centro (Casa Colonial Nancy – Calle Independencia 251, altos, 1.OG, Nancy Reyes, Tel 0053 32 270054 ), dove l’apriporta è uno spago tirato dall’alto… puro ingegno cubano! 10° giorno Visitiamo Camaguey con tranquillità, bevendo una birra, passeggiando, magari anche su un taxi a pedali!

11° giorno

Altra contrattazione, altro viaggio in taxi verso il mare. Stavolta la destinazione è Playa Santa Lucia a circa 100 km da Camaguey. Dal tassista (accompagnato dalla fidanzata) ci facciamo lasciare in un diving centre dove prenotiamo una uscita in barca per ammirare la seconda più grande barriera corallina del mondo dopo quella australiana. Lo spettacolo appena sotto l’acqua è incantevole: decine di pesci di tutti i colori nuotano intorno a noi, un’emozione difficile da esprimere a parole. La sera ci aspetta il viaggio più lungo, e anche quello che in qualche modo segna l’avvicinarsi della fine del nostro viaggio: a mezzanotte un bus ci porterà fino all’Habana.

12° giorno

Dall’Habana subito in viaggio per Viñales! La casa della Nena è alla fine del piccolo villaggio, ma è molto carina e le signore che la gestiscono sono molte simpatiche. Da loro ci facciamo prenotare un giro a cavallo tra i Mogotes per la mattinata successiva. La serata invece trascorre senza far nulla, godendo della tranquillità di questo paese, ascoltando musica e bevendo l’immancabile mojito.

13° giorno

Guidati da un omino veramente curioso facciamo un giro di circa 3 ore su due cavalli molto pacifici, Caramelo e Lucero. La valle è incantevole, ricca di vegetazione, le palme fanno da sfondo al cielo e gli avvoltoio ci guardano dall’alto. Facciamo sosta da un campesino che ci prepara il miglior mojito di tutta Cuba. Una volta tornati in paese decidiamo di tornare all’Habana con il bus. Questa volta dormiamo ad Habana vieja, in una casa di sei piani senza ascensore e con delle scale un pò strette, ma la terrazza in cui mangiamo ha un panorama che toglie il fiato.

14° giorno

Il viaggio sta per finire. Giriamo ancora un po’ per La Habana, non vorrei lasciare questa isola così pazza e così bella. Dò un’ultima occhiata al Malecon e mi prende già la nostalgia.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche