A zonzo per Copenaghen 2
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1° GIORNO
La sveglia era regolata per le ore 3 del mattino, ma nessuna di noi è riuscita a dormire, tanta era l’eccitazione di rifare dopo 3 anni un viaggio tra sole ragazze! L’aereo, prenotato mesi prima con Ryanair, sarebbe partito alle ore 6 dall’aeroporto di Bologna e quindi, dopo essere impazzite per fare la valigia, dato che Ryanair ogni giorno si inventa regole nuove pur di risparmiare, siamo partite. La macchina l’abbiamo lasciata a ParktoAir, un parcheggio scoperto molto vicino all’aeroporto e con un servizio navetta veramente efficiente, per la modica cifra di 60€ (dico modica perché la settimana di ferragosto tutti prezzi sono triplicati!). L’aereo è partito in orario e dopo 2 ore di viaggio più che scomodo siamo atterrate nella splendida capitale. L’aeroporto di Copenaghen è veramente enorme, quanto quello di Londra praticamente, e per passare dal gate di arrivo all’uscita abbiamo impiegato più di dieci minuti.
Consiglio vivamente di cambiare i soldi, da Euro a Corone, dato che in città non è molto facile trovare dei Change e, soprattutto, per chi decidesse di utilizzare la carta di credito per tutta la vacanza deve essere consapevole che il conto dei ristoranti varia a seconda della forma di pagamento che si decide di utilizzare, dal momento che viene addebitata ogni tipo di commissione. Insomma, dopo una camminata interminabile e il nostro stupore davanti ai bagni dell’aeroporto (nemmeno a casa mia sono così puliti!), siamo riuscite a recuperare le valigie e a prendere la metropolitana per raggiungere il centro città!
Inutile descrivervi la metro: se siete già stati nel nord Europa potete arrivarci da soli! Sono efficienti, puntuali e super pulite! Il costo del biglietto è un po’ alto, 3€ per zona. Esistono forme di abbonamento ma non ne abbiamo usufruito dato che la nostra intenzione era vedere il più possibile. Inoltre Copenaghen è veramente piccola, quindi non avrete problemi a spostarvi a piedi.
Dato che un nostro amico è venuto a vivere a Copenaghen da sei mesi, ci ha fatto il grandissimo piacere di affittarci la sua casa per la settimana di Ferragosto per una cifra veramente ridicola considerando i prezzi della capitale. Insomma, dopo venti minuti di metropolitana, siamo scesi nel quartiere di Amegerbrod e abbiamo raggiunto la nostra casina: quarto piano, minuscola e accogliente. Dato che era solo l’una del pomeriggio, abbiamo deciso di cominciare a visitare la città. Il tempo era incerto ma non ci siamo demoralizzate!
Infilate le nostre amate Converse e una maglietta a maniche corte siamo partite alla scoperta di Christiania. Su internet non si trovano molte informazioni a riguardo, si sa solo che è un quartiere fuori dal comune, dove ogni persona può vivere come preferisce, senza regole o leggi della società. In questo luogo sconosciuto esiste solo una regola: non fare foto, a meno che non ci sia un cartello che lo permetta, per il resto è tutto legale! Eravamo eccitate all’idea di visitare questo posto e quindi tutte felici siamo partite a piedi alla volta di Christiania. La prima cosa che abbiamo imparato di Copenaghen è che il tempo è volubile, in soli due minuti può passare dal sole radioso e una temperatura di 26 gradi a una pioggia fortissima e una temperatura di 16 gradi, quindi è buona regola tenere sempre un golf e un ombrello nello zaino. Noi l’abbiamo scoperto nel bel mezzo di un ponte, senza nessun riparo, quando a un certo punto le nuvole hanno iniziato a invadere il cielo e la pioggia ha cominciato a scendere fortissima, facendo si che nelle nostre adorate converse si creassero dei mini laghetti. Siamo corse a rifugiarci in un piccolo pub sull’angolo, tipico di Copenaghen e frequentato solo da gente del posto, cosa assolutamente palese quando ci siamo presentate bagnate fradice e abbiamo chiesto ospitalità.
Ci hanno guardato molto male, facendoci sentire delle vere straniere e ci hanno accomodato in un tavolo nell’angolo.
Nella guida avevo letto che era consuetudine per i danesi, uomini o donne, chiudersi nei pub, bere birra e fumare sigari, quindi non dovevamo affatto giudicarli, era la loro tradizione!
Passata la pioggia, dopo circa trenta minuti, abbiamo abbandonato polvere e ragni per avventurarci nel quartiere di Christiania. Avevamo trovato su tripadvisor un locale proprio dentro il quartiere e secondo le recensioni era il più economico e delizioso ristorante del posto. Ancora più eccitate all’idea e morenti di fame (erano le tre del pomeriggio), abbiamo raggiunto Morgenstedet, un ristorante vegetariano che cucina solo cibo biologico. Questa era la descrizione sul portale. La nostra descrizione invece è: un ristorante arrangiato dove il cibo biologico viene coltivato ai piedi della porta del bagno e dove non esiste nessuna regola di igiene o pulizia.
Non so in che parte di noi stesse abbiamo trovato il coraggio di mangiare una specie di zuppa, ma quando stai morendo di fame tutto ti sembra più buono.
Dopo la nostra prima terrificante esperienza danese abbiamo fatto un giro nel quartiere! Roulotte dipinte di mille colori, casette di legno, erba che cresce a dismisura in ogni angolo, persone che girano a piedi scalzi, bar con musica live, turisti che vagano in bicicletta, uomini che fumano o vendono erba di ogni tipo e uno splendido laghetto come sfondo. Questa è Christiania, un luogo fuori dal mondo ma super popolato! Per quel giorno avevamo visto abbastanza e abbiamo deciso di andare a dormire.
2° GIORNO
Inutile nascondere che Copenaghen, come tutte le capitali del nord Europa, è carissima e questo aspetto viene fuori un po’ ovunque, dal biglietto della metropolitana al noleggio delle bici, a quando vai a fare la spesa. Il secondo giorno ci siamo svegliate fresche e riposate e pronte per andare ad assistere al cambio della guardia! L’orario preciso è alle 12 al palazzo reale di Amalienborg, ma vi consiglio vivamente di arrivare verso le 11 al palazzo di Rosenborg, vedere la partenza e sfilare con loro dato che c’è la possibilità. È stata un’emozione camminare affianco alle guardie fino all’entrata del palazzo reale, da provare! Dopo aver perso un paio d’ore buone nella sfilata, abbiamo deciso di raggiungere il quartiere di Nyvahn, intravisto prima, il classico sfondo che si trova su tutte le guide turistiche di Copenaghen.
È una via del centro che si può percorrere benissimo a piedi, piena zeppa di ristoranti con menù fissi di tutti i tipi, barche ancorate alla banchina e i tipici palazzi colorati che caratterizzano la capitale; la foto di rito qui non può mancare!
Per pranzo abbiamo mangiato un panino preparato a casa sul molo, non volevamo perderci neanche un istante di quella splendida giornata di sole. E dato che il secondo giorno era dedicato alle cose tradizionali perché non passeggiare fino alla Sirenetta? Che dire? È piccolissima, super affollata di turisti e da quello che ci hanno raccontato ogni anno le capita qualcosa: la decapitano, le tagliano un braccio, la buttano a terra. Esauste da tutta quella camminata abbiamo deciso di concederci un Hamburger
3° GIORNO
Consapevoli che nel fine settimana il tempo sarebbe peggiorato, abbiamo deciso di fare le due escursioni una dietro l’altra, anche se questo voleva dire “Tour de Force”!
Il terzo giorno l’abbiamo dedicato ai cervi, infatti abbiamo preso il treno con direzione Dyrehaven e siamo arrivati in questo splendido parco, ex riserva di caccia dei reali, popolato in ogni centimetro quadrato da cervi e cerbiatti. Iniziamo col dire che tra le ferrovie danesi e quelle italiane non c’è assolutamente confronto: pulite, efficienti e tenute benissimo. Il parco è stato una grande scoperta, camminare e ritrovarsi vicino i cerbiatti che mangiano l’erba è un’emozione unica! Lo consiglio in particolar modo alle famiglie con bambini. Anche qui abbiamo deciso di portarci un panino da casa e di fare un picnic nel prato, tanto per rimanere in tema con la natura!
Stando in questo parco noterete un’altra caratteristica di Copenaghen: le api. Ce ne sono ovunque in quantità inimmaginabili, certe volte ce le siamo ritrovate perfino in metro e non era un’illusione! La sera, stanche per la camminata, siamo andate a mangiare una pizza sulla spiaggia di Amagerbrod.
4° GIORNO
Nuovo giorno nuova escursione, questa volta direzione Hillerod per vedere il castello di Frederiksborg. Un viaggio di un’ora sempre con le splendide ferrovie danesi di cui ormai ci siamo innamorate. Essendoci informate sui tour disponibili, abbiamo scoperto che ne esiste uno che dura l’intera giornata e fa vedere tutti i castelli reali, ma secondo noi non valeva la pena. Perciò vi consiglio di scegliere fra questo o quello di Amleto, tanto visto uno li avete visti tutti! Purtroppo in questa giornata il tempo non ci ha voluto bene e appena arrivate in questo splendido paesino ha iniziato a piovere. Ci siamo rifugiate in un pub nella piazza principale e ci siamo state per due ore grazie alla playlist che trasmettevano, alla cameriera veramente carina e alle chiacchiere tra donne! Ah dimenticavo, anche grazie alla birra!
Quando abbiamo capito che non avrebbe mai smesso di piovere ci siamo addentrate per l’unica stradina del paese. Qui potete trovare ogni tipologia di cibo e negozi per lo shopping, oltre al castello non c’è altro. Frederiksborg è uno dei tanti palazzi che la famiglia reale si ritrova, l’uso di questo è destinato ai pranzi di caccia con gli ospiti. Abbiamo deciso di non entrare dentro perché la vista dei giardini era più bella. Non rimarrete affatto delusi, se l’interno è come tutti i classici castelli reali, l’immenso giardino all’esterno, con ingresso gratuito, è splendido. Curato in ogni più piccolo dettaglio, cespugli e alberi di ogni forma e grandezza, un viottolo romanticissimo che porta in riva al lago e scoiattoli che scorrazzano ovunque.
5° GIORNO
La settimana in cui abbiamo fatto il nostro viaggio a Copenaghen abbiamo scoperto che era la settimana del gaypride. Tutta la città, dai bambini più piccoli agli anziani, si erano radunati per le vie principali per veder passare la sfilata. Incuriosite da tutta quella eccitazione ci siamo intrufolate anche noi e dopo aver comprato ghirlande colorate e bandierine abbiamo aspettato pazientemente. Non potevamo immaginare che quell’evento si sarebbe rivelato una festa cittadina, dove ogni persona di qualunque età si sentiva coinvolta. Grandi carri colorati, persone vestite in tutti modi, dai supereroi alle principesse al costume da bagno, musica e tanto divertimento. Era una sfilata civile, ordinata e bellissima che trasmetteva veramente l’impatto sociale per cui era stata organizzata. La nostra mezza giornata è passata tra musica e balli e anche se faceva freddo abbiamo deciso di fare il Linda Tour, un giro in battello per i canali di Copenaghen interamente in italiano. Il costo è di 15€ e parte dal quartiere di Nyvahn. La guida racconta tutti i segreti di Copenaghen e il battello sfila tra le parti più importanti della capitale. Un’esperienza divertente e interessante, per adulti e bambini. Dato che la nostra vacanza stava per finire siamo andate a visitare il parco Tivoli: un grande parco divertimenti molto scenografico. Il costo del biglietto d’ingresso è 22€ ed è solo l’ingresso, dopo bisogna pagare a parte ogni singola attrazione che si vuole fare. Consiglio di recarsi la sera dato che il parco illuminato è molto bello e d’estate organizzano concerti, giochi di luce e fuochi d’artificio. La nostra serata stava volgendo al termine, così come la nostra vacanza.
6° GIORNO
La domenica a Copenaghen ci si riposa. Tutti i negozi sono chiusi, così come i musei e alcuni parchi. Abbiamo deciso di seguire la mentalità danese e dopo aver assaggiato uno smorrebrod, il tipico crostino con pane di segale e salmone, 10€ per un solo crostino, abbiamo trascorso il pomeriggio passeggiando in un parco.
7° GIORNO
L’ultimo giorno l’abbiamo destinato all’acquisto dei souvenir per le vie del centro. Dato che il tempo ci stava volendo bene ci siamo addentrate verso il ponte del bacio, di recente costruzione, per avere una visione della capitale dall’altra parte della riva. Impossibile non notare come i danesi siano rispettosi delle regole e della pulizia. Perfino chi si muove in bicicletta (quasi il 90% della popolazione) si mette in fila indiana mentre aspetta che il semaforo diventi verde. Siamo anche salite sulla famosa Torre Rotonda, non molto alta, ma non vi consiglio di perdere tempo con questo monumento, è bassa e non si vede un granché della città.
La nostra vacanza era finita, dovevamo tornare a casa e preparare la valigia.