A Stoccolma non c’è solo il salmone
Arrivati all’aereoporto, c’è il solito autobus che in un’ora e mezza porta alla stazione centrale di Stoccolma (il biglietto costa 249 Corone (circa 25 euro) A/R, alla cassa accettano anche gli euro). Dalla stazione passano le tre linee della metropolitana di Stoccolma (che in svedese si chiama Tunnelbana, e infatti le fermate sono indicate con una T – tenetelo a mente, noi all’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà..). Noi abbiamo preso la linea verde fino alla fermata ALVIK (15 minuti circa dal centro), dove c’era il nostro residence “Stay at- Accome Bromma” , prenotato sul sito internet www.Stoccolma.Com (stanza doppia con bagno e cucina per 4 notti 3700 corone, circa 370 euro). La stanza era carina e pulita, e la posizione del residence veramente ottimale, a circa 100 metri dalla fermata della metropolitana. Inoltre, prenotando tramite il sito ufficiale della città, nel prezzo pagato per la stanza è compresa anche la “stockolm card”, un pass che consente di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici e di entrare nella maggior parte dei musei senza pagare nulla. Per chi cerca una sistemazione, consiglio il nostro residence! (anche perché la metropolitana chiude alle 3 del mattino, quindi per la sera non ci sono problemi a spostarsi).
Una volta lasciata la valigia, siamo subito usciti alla scoperta della capitale svedese!! Stoccolma sorge su alcune isole, collegate tra loro da ponti e strade, e forse questa è la caratteristica distintiva della città, che la rende tanto suggestiva quanto umida…Ovviamente! Il centro storico si trova sull’isola di “Gamla”, dove sorge anche il palazzo reale, che con le sue 609 stanze è il piu grande d’europa. Nei dintorni del palazzo ci sono alcuni vicoli suggestivi, tra cui il vicolo piu stretto d’europa, almeno a detta degli svedesi: la mia amica Roberta però afferma che nella sua Taranto ce ne sono di più stretti! A voi l’ardua sentenza! Per quanto riguarda i ristoranti, noi siamo stati in quelli di cucina svedese (tra i quali segnalo Marten Trotzig, a Gamla Stan), nei quali abbiamo gustato le specialità locali: salmone, arrosto di renna in salsa di ribes, polpette di maiale in salsa di mirtilli. Tutto molto buono, e neanche caro (con 25-30 euro si mangia ovunque).
Inutile che mi metta ora ad elencare i musei (ce ne sono tantissimi, quello del Nobel, quello storico, il national museet, il vasa…Insomma c’è solo da scegliere!), e le attrazioni da visitare: potete leggerlo in qualunque guida, e sicuramente la lonely o la mondatori o il touring club ve lo sanno spiegare meglio di me! Per inclinazione personale poi mi piace camminare per le strade, tenere gli occhi al cielo, “respirare” e “assaporare” un posto, parlare con la gente, piuttosto di chiudermi nel silenzio di un museo. Quello che quindi mi piacerebbe fare è condividere alcune considerazioni/osservazioni su un paese che mi ha colpito particolarmente per cultura e costume. Gli svedesi sono un popolo veramente aperto e gentile: chiunque parla inglese ed è disponibile e fermarsi per dare informazioni e consigli. La qualità della vita è alta e questo si manifesta nell’efficienza quasi fantascientifica (per me almeno che vengo da Roma) dei mezzi pubblici, dei servizi, e soprattutto nella serenità delle persone, che non conoscono traffico, inquinamento acustico e stress da sovraffollamento urbano. Avendo le orecchie libere da clacson, rumori vari, vociare continuo di chi litiga per un parcheggio, sono capaci di ascoltare le persone che hanno bisogno di un’indicazione o di un consiglio per un ristorante. A noi è capitato di essere aiutati a trovare una strada senza neanche chiedere nulla: una persona ci ha visti fermi a un angolo di una strada con una cartina in mano e ci ha spontaneamente aiutato. Inoltre sono un popolo di grande cultura: noi italiani ci vantiamo della nostra storia e della ricchezza di un patrimonio artistico che non ha uguali nel mondo, ma purtroppo spesso non sappiamo valorizzare l’enormità di quello che ci circonda. E ancora piu spesso non lo abbiamo neanche mai visto, e a stento, per sentito dire, ne conosciamo l’esistenza. Orgogliosi del nostro passato, non guardiamo al futuro. E continuiamo a rimanere indietro rispetto al resto d’Europa. In Svezia non hanno quasi nulla di antico o storico, eppure hanno “inventato” numerosi musei, compensando l’assenza di una storia secolare con la tecnologia dei filmati tridimensionali, l’evoluzione della storia, lo stimolo a conoscere, a guardare avanti, a costruire sul futuro.
Quello che mi porto a casa da questo viaggio è l’ammirazione per un paese estremamente civile (pensate ad esempio che qualunque scala ha gli scivoli per i disabili, e qualunque semaforo ha il sonoro per i non vedenti), e per un popolo che, nonostante le difficoltà climatiche e l’assenza di luce (alle 15,30 era già buio, e la loro luce è una sorta di grigiore spento…Deprimente davvero!), riesce a sorridere e a trasmettere una serenità che spesso purtroppo a Roma non vedo.
Un saluto speciale ai miei compagni di viaggio, in particolare Arianna e Roberta, e un augurio per un 2008 pieno di viaggi e avventure a tutti voi del sito!!!