A spasso per lo Yucatan

Quattordici giorni a spasso per lo Yucatan per scoprire le bellezze archeologiche e naturali di questa terra, cercando di mescolarsi alla gente del posto per poter portare a casa però, anche un po' del vivere quotidiano di questo antichissimo popolo.
Scritto da: Tati65
a spasso per lo yucatan
Partenza il: 10/11/2010
Ritorno il: 24/11/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Abbiamo lasciato la Riviera Ligure avvolta da un cielo plumbeo, tipico preludio delle giornate d’autunno, per prendere un volo low cost dell’American Airlines in partenza da Milano Malpensa, che, dopo uno scalo a New York e uno a Miami ci ha permesso di raggiungere Cancun in tarda serata. Abbiamo scelto un hotel confortevole del Pueplo dove fare una doccia, un giro per i locali della zona pedonale, mangiare qualcosa di leggero in un ristorantino della catena 100 % Natural e una buona dormita per essere pronti l’indomani a cominciare il nostro viaggio on the road. Le nostre tappe sono state Tulum, Coba, Valladolid, Chichen Itza, Merida, Uxmal, Campeche sul Golfo del Messico e ritorno a Cancun per imbarcaci alla volta della Isla Mujeres dove trascorrere 5 rilassanti giornate su una spiaggia del Mar dei Caraibi. Per spostarci abbiamo usato i comodi autobus della ADO. Si possono consultare orari e costi direttamente sul sito della compagnia e per potersi così organizzare già dall’Italia (www.ado.com.mx ), invece per le escursioni locali abbiamo usato i comodi ed economici collectivos, piccoli pulmini che raccolgono le persone lungo un tragitto e si fermano ovunque desideri. Abbiamo scelto come prima base di partenza Tulum che ci ha permesso di visitare le ancora inesplorate rovine di Coba, Playa del Carmen e il Parco acquatico di Xel Ha. Per organizzare questo viaggio ho seguito i consigli estratti da altri diari di viaggio e dai suggerimenti della Lonely Planet. Abbiamo scelto tutti hotel di fascia media che però a seconda delle località ci hanno offerto servizi molto diversi. L’Hotel El Crucero di Tulum era molto naif, in pratica un ostello con anche camere deluxe molto carine con i muri dipinti da un artista locale. Si trova in una posizione strategica: noleggiando le bici all’ ingresso raggiungi in cinque minuti le rovine e da li la spiaggia. Sul marciapiede difronte partono gli autobus diretti a Cancun o a Punta Allen oppure puoi fermare un collectivo per andare nel Pueblo o a Playa del Carmen. La colazione non è inclusa ma è molto conveniente e almeno una volta vi consiglio di farla se non altro per fotografarla. Il primo giorno con pochi pesos abbiamo mangiato una fantastica frittura di pesce sotto un chiringuito sulla spiaggia ma se volete una cena romantica con buon cibo vi segnalo El Tabano nella zona Hotelera. Per visitare le rovine di Coba consiglio di noleggiare una bici, il sito è molto vasto e vale la pena scoprirlo tutto. Alle due se ci si trova al pontile sul lago davanti all’ingresso delle rovine si possono vedere i coccodrilli che affollano queste acque. Sul ritorno ci siamo fatti lasciare al Gran Cenote dove puoi fare snorkeling addentrandosi anche nelle grotte laterali. Xel Ha è piuttosto caro, l’ingresso all inclusive costa più di 70 $ ma include il pranzo a buffet e le bevande illimitate. Molte delle attrazioni sono a pagamento. Però se vi piace nuotare tra pesci multicolore vale la pena farci un giro. Valladolid è molto carina con le sue case dai colori pastello. Il centro è tutto ristrutturato ed è piacevole passeggiare alla scoperta di angoli nascosti per poi rilassarsi all’ombra del giardino pubblico della Piazza principale. Qui per € 48 a notte abbiamo dormito nell’Hotel più bello della città la Meson del Marques, con un servizio impeccabile da ottimo Hotel quattro stelle. Per un pasto gustoso a pochi pesos ci siamo seduti a un bancone di una Locheria del mercato, sono tutte ottime. Da li abbiamo raggiunto Chichen Itza, siamo riusciti ad arrivare prima che la miriade di venditori con le sue bancarelle invadessero il sito, così abbiamo goduto in tranquillità la visita. Prima di uscire non abbiamo resistito a fare qualche acquisto da portare in regalo agli amici. Sulla via del ritorno ci siamo fermati al cenote di Dzitnup. Un lago sotterraneo con l’acqua turchese intenso vale la pena farci un bagno. Non è facile da raggiungere, noi abbiamo chiesto all’autista di scenderci al bivio e poi abbiamo fatto l’autostop. Merida invece è la città dei contrasti, caotica,sporca ovunque poi ad un certo punto ci si trova nella piazza principale e risalendo per la caratteristica Calle 60 si raggiunge l’elegante Avenida Hidalgo con le sue ville di epoca coloniale e le banche più importanti del Messico, sembra di essere in Svizzera. Per visitarla abbiamo noleggiato un calessino, ne è valsa la pena. Con mezzora di autobus abbiamo raggiunto il sito Uxmal, il più ben conservato, si possono vedere i bassorilievi E anche alcune decorazioni dipinte per la visita basta una mattinata e poi il pomeriggio lo abbiamo trascorso a fare shopping: un panama di ottima fattura e una camicia d’agave e poi una cenetta sulla terrazzina del ristorante di fronte al teatro a guardare il via vai di calessini e turisti. La gita a Campeche ci ha portato direttamente sul golfo del Messico. Abbiamo fatto il giro del pittoresco centro, siamo saliti su alcuni forti e poi siamo andati a pranzare in fondo al lungomare dove si trovano dei ristorantini dove si mangia dell’ottimo pesce con pochi pesos. Noi abbiamo gustato un fantastico cocktail di gamberi. E’ meglio chiedere il menu in spagnolo i prezzi sono più bassi di quello in inglese. Il viaggio di ritorno verso Cancun è durato quasi 6 ore ma siamo riusciti ad arrivare all’isola per goderci il tramonto seduti ad un tavolino in riva ala mare sorseggiando una birra. Ci siamo finalmente rilassati. Abbiamo scovato una specie di stabilimento balneare dove noleggiare due lettini sulla riva ad un prezzo modico che il gentilissimo Pedro mi spostava a mio piacimento. Ci siamo fatti travolgere dalle leggere onde delle acque calde del Mar dei Caraibi e alla sera una birra in uno dei tanti baretti del centro. Domenica abbiamo noleggiato uno scooter e al mercato ci siamo messi in coda con gli isolani per acquistare al mercato la nostra porzione di cochinita pibil: un modo particolare di cuocere il maialino sulle braci sepolto sotto la sabbia. Organizzati con il pranzo al sacco siamo andati dall’altra parte dell’isola per fare snorkeling a Garrafon. Siamo stati circondati dai pesci e abbiamo nuotato con loro: bellissimo!.Vale la pena anche visitare la fattoria delle tartarughe si possono vedere degli esemplari straordinari. Per la cena abbiamo scelto un ristorantino in fondo alla passeggiata per ben due sere e l’ultima volta ci siamo concessi una gustosa aragosta. Abbiamo lasciato la Isla solo in tarda serata per dormire a Cancun prima di rientrare in Italia.


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