A spasso per la Val d’Orcia

In fuga dalla città per un giro tra Montepulciano, Pienza, San Quirico
Scritto da: hummin
a spasso per la val d'orcia
Partenza il: 16/10/2013
Ritorno il: 19/10/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Quando ho deciso di scrivere questo diario di viaggio mi sono reso conto che non l’ho fatto tanto per dare informazioni pratiche o indicazioni precise ai viaggiatori, ma per comunicare le sensazioni provate nel visitare la splendida Val d’Orcia. Ritorno qui con la mia compagna per la seconda volta a distanza di quasi tre anni dalla prima esperienza, e come allora scegliamo per i 3 giorni in cui ci fermeremo in zona di eleggere come base Pienza. C’è una ragione pratica dietro alla scelta di questa località (oltre alla bellezza del borgo), è posizionata infatti in maniera strategica, con pochi minuti di auto si può arrivare dappertutto senza troppa fatica.

Arriviamo a Pienza verso l’ora di pranzo del 16 ottobre dopo essere partiti con tutta calma da La Spezia dove viviamo, per fortuna il viaggio si rivela tranquillo fatta eccezione per un piccolo ingorgo in autostrada poco dopo Arezzo causato dai soliti, eterni cantieri. L’albergo dove alloggiamo è lo stesso della prima esperienza, mi permetto di suggerirlo per il rapporto qualità/prezzo e la posizione. Si chiama Piccolo hotel La Valle e si trova pochi metri fuori Pienza lungo le antiche mura, ha un parcheggio privato e vi permette a piedi di raggiungere il centro del borgo, casomai non aveste voglia di spostarvi. E’ quello che facciamo noi, lasciati i bagagli decidiamo di pranzare proprio a Pienza scegliendo un ristorante che già ci aveva colpito in passato cioè la Buca di Enea. Il nome rispecchia le dimensioni del locale, è molto piccolo quindi consiglio sempre la prenotazione, si tratta di una bruschetteria quindi se volete sperimentare fiorentine o altri piatti particolari suggerisco di orientarvi altrove, ma se una crepe, una bruschetta o una ribollita fatta a regola d’arte possono bastarvi allora siete nel posto giusto. Il lato positivo di questi pochi giorni di vacanza sono la serenità con cui vengono affrontati, serenità infatti è l’unica parola che mi viene in mente guidando fra queste splendide colline illuminate dal sole dove la fretta non è di casa. Fatti due passi nel centro di Pienza e scattate le immancabili fotografie ci si riposa un po’ per poi ripartire nel tardo pomeriggio alla volta di Montepulciano dove ci fermeremo per cena.

Ci sono circa 12 kilometri fra le due località quindi in auto ci si impiega davvero poco, come spesso accade da queste parti il centro è ZTL quindi la macchina va lasciata in uno dei tanti parcheggi che si trovano lungo le mura della città e che di solito sono gratuiti dopo le 20. Il piccolo difetto di Montepulciano (se così lo si può definire) è che è completamente in salita, bisogna scarpinare un po’ per arrivare alla piazza principale ma ne vale davvero la pena. Intanto potrete fermarvi nelle varie cantine ed enoteche che propongono vendita diretta o degustazioni dei vini locali, oppure fermarvi per un dolce ed un caffè al mitico Caffè Poliziano. Noi arriviamo nel tardo pomeriggio e visto il periodo dell’anno in giro c’è poca gente, all’imbrunire il centro assume un’atmosfera ancora più affascinante, l’unico rammarico è che la piazza dove si trova il duomo e che si raggiunge dopo una discreta camminata in salita non sia ben illuminata. Per la cena scegliamo la Bottega del Nobile, ristorante molto intimo, perfetto per una coppia e naturalmente per chi voglia degustare dell’ottimo vino.

Il giorno successivo (17 ottobre) dedichiamo la mattinata alla visita delle vicine località della Val d’Orcia, in pochi minuti si arriva a San Quirico, giro per il centro con foto di rito (mi raccomando la visita al cinquecentesco giardino leonino e al giardino delle rose) e ci spostiamo verso Castiglione e Rocca d’Orcia.

Sono entrambe interessanti, Castiglione merita una visita per il centro medioevale mentre Rocca per la fortificazione (da qui il nome del paese) che sovrasta la valle. Purtroppo quando arriviamo noi l’imponente Rocca è chiusa (ad ottobre apre solo sabato e domenica per chiudere poi tutto il mese di novembre), ci limitiamo a contemplarla un po’ da fuori… sempre meglio che niente!

Per pranzo ci spostiamo a Montalcino, ristoranti ce ne sono ovunque ma qui la scelta è decisamente più amplia. La situazione parcheggi è sempre la stessa, questi borghi sono quasi tutti a traffico limitato, occorre quindi sempre parcheggiare fuori dalle mura ed entrare a piedi. Non entro nella questione vino perché la produzione qui è di altissima qualità ovunque, resta da stabilire solo dove comprarlo, ci sono chiaramente degli specchietti per le allodole fatti ad uso e consumo in particolare dei turisti stranieri (in questa zona sono la stragrande maggioranza), quindi sempre meglio chiedere in giro dove conviene acquistare una buona bottiglia, sapranno senz’altro suggerirvi. A Montalcino meritano una visita la cattedrale che resta nella parte alta del borgo e l’imponente fortezza. Quest’ultima è molto ben conservata, lascia solo perplessi il fatto che per poter accedere alle mura e potersi godere la vista panoramica di debba pagare un biglietto di 5 euro, in fin dei conti l’enoteca ricavata all’interno della fortezza dove si acquistano i biglietti lavora già di suo parecchio! Esaurito con calma il nostro giro rientriamo a Pienza dove ci fermeremo anche per la cena dopo il solito e sacrosanto riposo. Questa volta scegliamo una trattoria che ci viene suggerita dal titolare dell’hotel e che si chiama Latte di Luna. Consiglio anche qui la prenotazione, il locale non è piccolissimo ma è molto ambito e ho visto con i miei occhi respingere parecchi avventori che non si erano premuniti riservando un tavolo. L’unico difetto (almeno per le mie abitudini) è che nel ristorante c’è molta confusione, lo spazio limitato porta a stare un po’ stretti e quando è pieno si fatica anche a parlare anche con chi ci sta davanti, per il resto ottima cucina e prezzo tutto sommato onesto.

L’ultimo giorno (18 ottobre) dedichiamo la mattinata ad esplorare alcuni piccoli borghi nei paraggi, la prima tappa è Monticchiello, delizioso borghetto arroccato su una collina e dal quale si gode una splendida vista. Ogni volta che mi trovo a passeggiare per luoghi come questo ho la sensazione di rivivere sensazioni di un’epoca che non esiste più e per quanto io sia un cittadino un po’ d’invidia per chi ancora oggi ci vive la provo. Per pranzo siamo di nuovo a Montepulciano, stavolta la visitiamo con la luce e oltretutto è anche una bella giornata di sole, si passeggia in pieno relax fra negozi e visite di alcune delle cantine più affascinanti (Redi a mio modesto parere la più interessante) per far arrivare l’ora di pranzo. Decidiamo di fermarci alla Trattoria Acquacheta. Forse io non riesco ad entrare appieno nello spirito della trattoria del tempo che fu, ma essere messo ad un tavolo grande come quello di casa mia a contatto di gomito con perfetti sconosciuti e con le cameriere che mi pressano ogni due minuti per ordinare (prima liberano i tavoli meglio è evidentemente) non mi permette di godermi il pranzo. I prezzi non sono economici se rapportati alle porzioni (occhio ai crostoni di antipasto sono davvero scarni) e per fortuna non abbiamo preso qui la fiorentina, pena il salasso per le nostre povere tasche. Ci rifacciamo la sera per l’ultima cena di questa breve vacanza in un agriturismo poco fuori Pienza, l’Agriturismo la Fonte. Sorvoliamo sul paesaggio bellissimo in cui la struttura è calata per parlare brevemente del cibo, tutto buonissimo e fatto in caso, in poche parole di qualità superiore. Finiamo la breve vacanza con qualche etto in più ma molto più felici e rilassati di quando siamo partiti.



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