A spasso per la Thailandia

Bangkok, Chiang Mai, Chiang Rai e Koh Phangan
Scritto da: orne79
a spasso per la thailandia
Partenza il: 11/06/2013
Ritorno il: 26/06/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

11-12 giugno 2013

Poco dopo le 19 siamo in aeroporto a Malpensa pronti per la nostra nuova avventura. La Thailandia ci aspetta! Per fortuna siamo arrivati in anticipo, tra check-in, uno spuntino e due passi tra i negozi, arrivano le 21 e puntuali ci si imbarca. Ore 21.50, in perfetto orario, il volo della Ethiad decolla. Il nostro volo con destinazione finale Bangkok prevede uno scalo ad Abu Dhabi. Alle ore 18 circa (ora locale) arriviamo a Bangkok. Giusto il tempo di passare il controllo passaporti e ritirare i bagagli, che ci troviamo fuori nel mezzo della folle umidità thailandese, quasi da togliere il fiato. Per farci portare in hotel ci rivolgiamo al banco taxi appena fuori dall’aeroporto. Dato che molti tassisti non sanno nemmeno una parola d’inglese, e non sanno leggere i caratteri occidentali, la ragazza del banco serve proprio a tradurre la destinazione al tassista e comunicarci il prezzo (circa 500 bath). Partiamo su un auto gialla e verde e veniamo subito colti da un bel acquazzone e da un traffico esagerato. Alle 19.30 circa, dopo un bel po’ di giri in cerca del nostro hotel, arriviamo al Best Western Myfair Suites. Entusiasti per l’arrivo, posiamo le valigie in stanza e usciamo subito per un piccolo giro per sgranchirci le gambe e cercare un market per comprare da bere e qualcosa da sgranocchiare. La prima impressione è davvero “tosta”; vie semibuie, pozzanghere in strada e sui marciapiedi, sporcizia ovunque, cani e gatti randagi, una miriade di motorini, tuk tuk e gente che si aggira tra bancarelle di vestiti colorati e cibo strano. Il tutto condito con caldo e umidità insopportabili e odori insoliti. Troviamo un 7-Eleven, compriamo qualcosa e prima di perdere completamente l’orientamento torniamo in hotel. Nonostante in Italia siano le 17, la stanchezza del viaggio si fa sentire e andiamo a letto alle 22.

13 giugno 2013

Alle ore 6 suona la sveglia; considerato il viaggio del giorno prima e il fuso orario (in Italia è l’una di notte) il sonno si fa sentire ma, forza e coraggio alle 8 inizia la nostra avventura e l’incontro con la nostra guida: Lakis. E’ un ragazzo toscano che vive da Bangkok da 5 anni e che abbiamo contattato via mail dall’Italia, dopo aver letto delle recensioni positive su altri diari di viaggio (www.solimaibangkok.com). Il suo aiuto è stato fondamentale per familiarizzare con la città e districarsi tra le caotiche vie che la caratterizzano. Puntualissimi ci troviamo nella hall dell’albergo pronti per la visita della zona vecchia di Bangkok. Alle 8, dopo le presentazioni iniziali, partiamo per il nostro tour. Con breve passeggiata di 10 minuti raggiungiamo uno dei canali e prendiamo una lunga barca (usata dai locali come un taxi) che, sfrecciando in mezzo a capanne diroccate, ci porta fino al centro storico. Il mezzo è davvero particolare e caratteristico tant’è che siamo gli unici turisti a bordo. Scesi dalla barca, dopo pochi passi Lakis ferma il tuk tuk che utilizziamo per raggiungere la sponda del fiume Chao Phraya. Per attraversare il fiume, saliamo subito su un altro barcone che in pochi minuti ci porta al primo tempio: Wat Arun (o tempio dell’alba). Il tempio è un’alta pagoda su cui si sale tramite gradoni altissimi e tanto verticali da doverli quasi scalare. L’entusiasmo ci fa fare la salita tutta d’un fiato e, arrivati in cima stanchi e accaldati, ammiriamo il panorama e scattiamo fotografie a raffica. All’uscita del tempio, la nostra guida ci propone un giro in barca lungo i canali che si diramano in questa zona della città, per vedere palafitte e baracche abitate dalla popolazione locale; vediamo alcuni varani e donne che allestiscono mercanzia sulle barche a remi. Vale davvero la pena “perdere” un’oretta per fare questo giro al di fuori delle classiche rotte turistiche; noi l’abbiamo trovato davvero interessante. Tornati sulla sponda di partenza, giusto per non farci mancare nessun mezzo di trasporto, facciamo un breve tratto su un autobus locale che ci porta fino al Wat Pho (il famoso tempio con il Buddha sdraiato). Appena entrati rimaniamo a bocca aperta; l’enorme statua dorata è davvero splendida e l’atmosfera mistica. Con gli occhi spalancati percorriamo tutti e 46 i metri della statua ascoltando le spiegazioni di Lakis e risalendo sul retro, decidiamo anche noi di mettere le 108 monetine votive nelle urne. Altra piccola corsa in tuk tuk e arriviamo al Wat Phra Kaew. Questo tempio è davvero immenso, ricco di cose da vedere fra cui il bellissimo palazzo reale. Mentre usciamo dal tempio principale in cui è conservato il Buddha di smeraldo, la nostra visita viene rovinata per l’arrivo di un acquazzone colossale. Tutti i turisti scappano al riparo, a terra scorre ovunque acqua altra tre/quattro centimetri e noi, nonostante k-way ed ombrello, in pochi secondi siamo fradici. Dopo qualche minuto al riparo, proseguiamo come meglio possiamo la nostra visita, andando verso la pagoda d’oro. Il giro prosegue lungo il porticato vedendo gli affreschi e le varie statue delle divinità arrivando infine al palazzo reale. Una volta usciti dal Wat, la fame si fa sentire e facciamo tappa per il pranzo; lasciamo ordinare per noi a Lakis, che parla perfettamente thailandese, e consumiamo dei tipici e speziati piatti locali (sapori particolari ma buoni). Con la pancia piena, proseguiamo la visita con una passeggiata (per fortuna ha anche smesso di piovere) fino alla grande altalena, un monumento costruito come porta d’accesso al mondo terreno del Dio Brama. Proseguendo la camminata, ci fermiamo ad acquistare la Monk’s Bowl (ciotola con cui i monaci raccolgono le offerte) nell’unico posto rimasto in cui vengono ancora fatte a mano. Raggiungiamo la Montagna d’Oro che è una collina su cui si sale percorrendo una scalinata immersa nella natura fino a raggiungere la pagoda d’oro sulla cima. Da qui possiamo ancora ammirare il panorama della città. Dopo questa ultima visita ritorniamo al barcone preso la mattina e ripercorriamo il canale fino alla zona commerciale dove prendiamo lo Skytrain. Anche qui la guida si dimostra chiarissima nello spiegarci come prendere lo Skytrain ed orientarci. Dopo le ultime dritte torniamo in hotel e salutiamo la guida dandoci appuntamento al sabato per continuare la scoperta di Bangkok nei luoghi meno turistici. Giusto il tempo di una doccia e, ripassata la strada sulla cartina, alle 19 usciamo per andare al centro commerciale MBK per la cena e un po’ di shopping. Stanchi ma soddisfatti di iniziare a “capire” questa città tanto diversa dalle nostre (che soddisfazione riuscire a orientarsi e prendere lo Skytrain da soli!) alle 22 facciamo rientro in stanza; domani un’altra avventura ci attende.

14 giugno 2013

Ore 6 suona la sveglia. Oggi ci attende la prima avventura soli in giro per la Thailandia; il programma prevede la visita della ex capitale Ayutthaya. Alle 07.40 usciamo dall’hotel e tra Skytrain e metropolitana arriviamo alla stazione dei treni di Hua Lampong alle ore 08.30. Purtroppo scopriamo che il treno per Ayutthaya è partito pochi minuti prima e il successivo è alle 10. Certo, anche noi potevamo informarci prima! Chiediamo informazioni ad un’addetta della stazione che, ridendoci in faccia, ci conferma gli orari e ci dice che se non vogliamo aspettare, possiamo prendere un taxi. Ci accompagna all’agenzia viaggi, che si trova al primo piano della stazione. Qui definiamo i luoghi di interesse da visitare e il costo di tutto il tour (circa 2.200 baht ingressi esclusi). Nonostante il costo sia ovviamente superiore al treno, preferiamo questa soluzione sia per comodità sia per risparmiare tempo (treno circa 2 ore, taxi meno di un’ora). Alle 9 partiamo e questa volta l’autista conosce due parole di inglese. La prima tappa è il Palazzo Reale Bang Pa In, la residenza estiva, formato da vari edifici e ampi giardini molto belli e ben curati. Essendo di passaggio verso Ayutthaya, una sosta vale la pena. Una volta arrivati ad Ayutthaya, il nostro taxi ci porta a visitare i templi principali; davvero uno più bello dell’altro e più affascinanti di quelli di Bangkok (forse anche complice il bel sole che ci ha accompagnati in questa giornata).

La prima tappa è il Wat Phanan Choeng dove rimaniamo addirittura a bocca aperta quando ci troviamo davanti un’enorme statua dorata del Buddha su cui sono arrampicati dei monaci che svolgono il rito della vestizione della statua mentre i fedeli pregano. Il secondo tempio è il Wat Yai Chai Mongkhon dove ci troviamo davanti un’altra enorme statua del Buddha sdraiato (7 metri di lunghezza); la statua si trova ai piedi di un enorme Chedi circondato da statue del Buddha seduto coperte con i soliti teli color arancio. Davvero un posto molto suggestivo dove, probabilmente, abbiamo fatto le foto più belle della vacanza. La visita prosegue poi al Wat Phra Mahathat dove si trova la famosa testa di Buddha che è stata avvolta dalle radici di un albero. Alle 13 circa il nostro driver ci porta a pranzo in un locale molto “casereccio”; tavoli e sedie di plastica, sparsi in una sala, dove ci sono anche armadi, un divano e una tv; probabilmente si tratta di una casa che a pranzo si trasforma in un ristorante per turisti. Anche qui siamo gli unici europei!! Scegliamo due semplici fried rice (per evitare problemi intestinali) e rimaniamo soddisfatti della qualità. Il nostro tour prosegue poi per una serie di rovine di templi uno vicino all’altro: Wat Ratcha Burana, Wat Phrasisanpethi, Wat Phra Mongkhon Bopihit. Fuori da quest’ultimo troviamo una serie di bancarelle che creano un mercatino coperto che ci ricorda un po’ il Granbazar di Istanbul. Cediamo alla tentazione di qualche souvenir. Il tour di Ayutthaya sta volgendo al termine ma, prima di rientrare, visitiamo il Wat Lokaya Sutha dove ammiriamo un’enorme statua in pietra del Buddha sdraiato (secondo noi da non perdere) e infine il Wat Chaiwatthanaram che ci ha regalato altre bellissime fotografie. Abbastanza stanchi e cotti dal caldo e l’umidità, siamo contenti di farci un’ora di strada in auto con aria condizionata per tornare a Bangkok. Forse con il taxi abbiamo fatto un giro meno caratteristico rispetto all’uso delle biciclette che tutti consigliano, ma almeno siamo riusciti a vedere proprio tutte le cose principali di Ayutthaya. Alle 17 rientriamo in hotel in tempo per una doccia, un riposino e pronti per ributtarci tra bancarelle, gente ed odori particolari. Camminiamo per un’oretta sino a quando il cielo nero ci ricorda che non ha piovuto per tutto il giorno; è quindi il momento per un bell’acquazzone. Con lo Skytrain ci dirigiamo al Siam Paragon; lo stile di questo centro commerciale è ben diverso dall’MBK. Qui ci sono tutti i grandi marchi europei e i prezzi sono proibitivi. A sorpresa però troviamo una sorta di ristorante a marchio Magnum in cui si possono gustare diverse creazioni a base del famoso gelato, troppo invitante per la nostra gola e quindi cediamo alla tentazione. Rientriamo abbastanza presto in hotel perché domani ci attende un nuovo giro con Lakis.

15 giugno 2013

Puntuali alle ore 8 siamo fuori dal nostro hotel dove conosciamo Daniele un signore di Vasto, qui in vacanza, che oggi si unirà a noi per il tour. Oggi per noi la nostra guida ha organizzato un giro al di fuori delle solite rotte turistiche che ci porterà all’isola Koh Kret. Prendiamo un battello a Taskin che, lungo il fiume Chao Phraya, ci porta da sud fino alla periferia nord della città. Arrivati al “capolinea” per raggiungere Koh Kret, dobbiamo prendere una “long tail boat” per sfrecciare dalla poco frequentata periferia nord sino all’isola. Questo piccolo isolotto in mezzo al fiume ospita una piccola e tranquilla comunità e, nel week-end, si popola di thailandesi che vengono a visitare il mercatino (famoso per le ceramiche). Dopo aver provato dolcetti, verdure varie e acquistato qualche souvenir, soddisfatti riprendiamo la “long tail boat” per tornare in città. Il tour prosegue a piedi tra i vari quartieri; attraversiamo la zona indiana dove non mancano gente e bancarelle ma cambiano gli odori e i cibi. Qui proviamo i samosa, un involtino fritto ripieno di verdure; sapore molto speziato ma davvero buono. Le varie viuzze ci portano fino a Chinatown dove, ancora una volta, cambiano odori, colori e merce esposta sulle bancarelle. Stravolti dal caldo arriviamo al Wat Traimit dove entriamo sia per ammirare la statua del Buddha d’oro (non più d’oro) sia per ripararci un po’ dalla calura. Accompagniamo Daniele al suo hotel nel quartiere di Sukumvit e proseguiamo a piedi lungo la caotica e trafficatissima strada che porta fino al quartiere di Siam (zona giovane e commerciale che al sabato pomeriggio è affollatissima). In tuk tuk rientriamo in hotel dove ringraziamo Lakis per i due giorni di tour passati insieme e lo salutiamo. Questa è la nostra ultima serata a Bangkok e ci resta da vedere il quartiere a luci rosse: Patpong. Prendiamo lo Skytrain con destinazione Sala Daeng. Dopo una cena tipica thailandese al ristorante Bua e un buon caffè al Doi Tung (entrambi suggeriti da Lakis) ci immergiamo tra i vicoli in mezzo a locali, donne e bancarelle che offrono imitazioni dei grandi marchi europei. Contenti di aver visto anche questo lato della città e soprattutto soddisfatti per esserci orientati da soli, alle 23.30 circa rientriamo in hotel.

16 giugno 2013

Stamattina ce la prendiamo con comodo. Sveglia alle 07.15, doccia, colazione e preparazione bagagli. Prendiamo un taxi per l’aeroporto Don Muaeng, troviamo un tassista onesto che ha utilizzato il tassametro facendoci pagare solo 200 baht anziché i 400 baht che pensavamo di spendere. Raggiungiamo l’aeroporto in soli 20 minuti (forse perché è domenica e non c’è traffico). Il nostro volo è alle 12.50; noi alle 10 siamo già lì! Voliamo con Air Asia e in un’ora atterriamo a Chiang Mai. Altri 20 minuti di taxi e siamo al Buri Gallery House, una piccola guesthouse in tipico stile thailandese. Giusto il tempo di lasciare i bagagli in stanza, e orientarci sulla cartina presa in aeroporto, e siamo in strada; a soli 50 metri c’è il Wat Phra Sing. Restiamo affascinati dalla sensazione di pace e quiete che si respira soprattutto nel giardino retrostante il tempio. Da qui, camminiamo per la via principale raggiungendo il Wat Chedi Luang, il 3 Kings Monument e il Wat Chang Man. Essendo domenica il centro si sta sempre più riempiendo di bancarelle e gente. Noi, per questa sera come veri thailandesi, decidiamo di cenare assaggiando i vari cibi locali che troviamo nei banchetti. Concludiamo la serata con mezz’ora di massaggio in strada; io a spalle e braccia, Ornella ai piedi. Esperienza da provare. Un po’ dolorosa all’inizio ma che poi lascia una piacevole sensazione.

17 giugno 2013

Finalmente una mattina senza programmi in cui prendersela con calma. Sveglia alle 07.30, colazione nel grazioso giardino dell’hotel e poi via in strada. Oggi vorremmo visitare il Wat Phrathat Doi Suthep. Per prima cosa cerchiamo l’ufficio di cambio per fare rifornimento di baht. L’ufficio è proprio di fronte al nostro hotel; ieri, distratti dalle bancarelle, nemmeno l’avevamo visto. Per organizzare la giornata, curiosiamo i tour proposti sulla vetrina di un’agenzia ma, preferendo fare da soli, fermiamo un taxi. Il primo tentativo va male; nemmeno ci si riesce a capire!! Fermiamo poi un taxi rosso, tipo pick-up, e trattiamo per un tour (circa 900 baht ingressi eslcusi) al Doi Suthep, al villaggio Meo e alla zona artigianale di Sankumpang. Saliamo sul pick-up e partiamo per il nostro giro. Il tragitto dura circa un’ora salendo sulla montagna tanto da farci venire un po’ freddo e da chiederci: “ma avrà capito dove vogliamo andare?”; in giro sembra che ci siamo solo noi ma poi arriviamo nel posto giusto. Il villaggio Meo è una bancarella dietro l’altra dove possiamo vedere qualche donna con i vestiti tipici e una collina dove, dicono, viene coltivato l’oppio (noi non lo vediamo). Dopo un quarto d’ora d’auto raggiungiamo il Wat Phrathat Doi Suthep che ci sorprende per la sua lunga scalinata fiancheggiata da enormi dragoni immerso nella vegetazione della collina. Salita la scalinata il tempio ci appare maestoso e ricco di statue e pagode. Sulla strada del ritorno, passiamo per la zona artigianale dove vediamo la produzione di oggetti in lacca e poi quella di ombrelli in carta di riso. Rientrati in hotel ci concediamo un paio d’ore a bordo piscina per rigenerarci dopo una giornata caldissima. Alle 17.30, dopo essere stati in agenzia a prenotare il trasferimento a Chiang Rai di domani, finalmente ci aspetta il nostro primo vero thai massage presso la spa Deep Relax, che si trova nelle vicinanze dell’hotel. Proviamo quest’esperienza particolare, dolorosa ma che poi si rivelerà rigenerante (un’ora di massaggio a meno di 7 euro non si può non provare!!). Soddisfatti del nostro massaggio, prendiamo un tuk tuk che ci porta al night bazar dove ceniamo, come ormai siamo soliti fare, ordinando le pietanze che ci sembrano più appetibili. Il night bazar sembra una delle nostre feste campestri con tavolini e sedie di plastica ma con sapori decisamente diversi, speziati e piccanti ma molto buoni. Il caldo della giornata e il massaggio ci hanno stancato molto e alle 21 siamo già in stanza.

18 giugno 2013

Sveglia alle 05.45. Oggi ci aspetta il tour con trasferimento a Chiang Rai. Dopo una veloce doccia e la sistemazione bagagli (che aumentano ad ogni spostamento), alle 06.30 siamo in giardino per la colazione che, molto gentilmente, è stata preparata apposta per noi prima della solita apertura prevista alle ore 07.00. Facciamo le corse per essere puntuali ma il nostro pullmino arriva a prenderci alle 07.40 (l’appuntamento era previsto alle 07.15). Un po’ di fatica per farci stare tutti i bagagli ma per fortuna riusciamo ad incastrare tutto e si parte! A bordo ci sono 3 giapponesi, 4 cinesi, 2 olandesi, 2 canadesi e autista e guida thailandesi. La prima tappa prevede una sosta alla Hot Springs, una trovata turistica (ed evitabile); un enorme susseguirsi di negozietti che circondano una piazzetta dove, al centro, si trova una sorta di gaiser di acqua bollente; qui, i turisti possono far bollire le uova nella vasca di acqua calda. Seconda tappa, il tempio bianco; un tempio moderno costruito in un complesso di 9 edifici ancora da ultimare. Esternamente è molto appariscente e addirittura abbagliante considerato il bianco lucido e gli specchi a mosaico di cui è coperto. Internamente lascia sorpresi se si considera che è decorato con un disegno che rappresenta l’attacco alle torri gemelle e, attorno, supereroi tipo batman, spiderman, doraemon (diciamo che anche questa è una trovata turistica ma carina da vedere). Tappa successiva al Triangolo d’Oro, zona in cui si possono vedere tre stati, Thailandia, Myanmar e Laos separati dal fiume Mea Kong. Con un battello attraversiamo il fiume passando per la “no man land” e sbarchiamo in Laos giusto per fare due foto, vedere le immancabili bancarelle e farsi fare il timbro sul passaporto. Stanchi e accaldati, finalmente si va al ristorante dove il pranzo è previsto a buffet. Proseguiamo fino a raggiungere Mae Sai, il punto più a nord della Thailandia che confina con il Myanmar. Anche qui foto di rito, giro per le bancarelle (non se ne può più!) e finalmente la tappa tanto attesa: il Long Neck Village. Vero che l’origine di questa etnia non è thailandese, vero che questo villaggio è una trovata per turisti, ma vedere dal vivo queste bambine e queste donne con gli anelli dorati al collo, fa un certo effetto. L’impressione è che sia uno strumento di tortura, eppure sembra che loro ne vadano fiere; perfino le bambine si mettono in mostra con i loro anelli al collo pronte a farsi fotografare in cambio di un sorriso. Acquistiamo una pashmina e una statuetta di legno e ripartiamo. Dopo quest’ultima tappa, siamo stremati dal caldo. Come concordato, veniamo accompagnati al nostro alloggio a Chiang Rai, il Nak Nakara Hotel, e, con un po’ di delusione, scopriamo che non ha la piscina. Peccato. Doccia, studio cartina per orientamento e, dato che sono le 19 e la fame comincia a farsi sentire, usciamo in direzione Night Bazar per la cena. Chiang Rai è decisamente meno caotica e frequentata dalle altre. Dopo un po’ di girovagare, arriviamo al Night Bazar e ci dirigiamo nella zona dove di mangia. Altra cena tipica thailandese con spezie e salse piccanti, accompagnata da danze e musiche locali. Dopo cena, un giro tra le bancarelle e poi alle 22 di nuovo in hotel. Domani vedremo cosa visitare.

19 giugno 2013

Dato che ieri la sveglia ha suonato molto presto, oggi ce la prendiamo con comodo. Sveglia alle 07.30 e colazione nella sala dell’hotel che è davvero carina. Si può mangiare davvero di tutto e quindi, dopo due fette con burro e marmellata, via di riso e uova!! Alle 09.30 siamo pronti per il nostro giro a piedi per la città. L’idea è girare i templi principali, ma dopo il Wat Klang Wlang, ci imbattiamo nel mercato locale coperto e quindi ci perdiamo tra gli stretti vicoli formati dalle bancarelle. Il caldo è esagerato e gli odori forti non mancano soprattutto dove vendono carne e pesce. Si può trovare davvero di tutto. Usciti dal mercato, a fatica ci orientiamo sino ad arrivare al Wat Phra That. Poi visitiamo il Wat Phra Kaew dove si trova una copia (in giada) del Buddha di smeraldo; poi visitiamo il Wat Mung Muang e il Ming Muang (tutti i templi sono molto belli da vedere ma dopo averne visti tanti, sembrano tutti uguali). Sulla via del ritorno, accaldatissimi, ci fermiamo per un caffè in un locale proprio di fronte alla Clock Tower. Essendo ormai le 12.30, decidiamo di prendere un po’ di frutta e tornare in hotel per un po’ di relax grazie all’aria condizionata. Oltre alla papaia, all’ananas e ai litchi che già conosciamo, proviamo anche i mangosteen e i rambutan, molto dolci e buoni. Nel pomeriggio, non sapendo cosa fare (due giorni a Chiang Rai sono troppi) e non volendo fare altre escursioni “per turisti”, usciamo in cerca di un centro massaggi ben recensito su Tripadvisor ma dato che prendiamo la direzione sbagliata, camminiamo per un’ora inutilmente. Alla fine facciamo un’altra pausa caffè al locale davanti alla Clock Tower e ci spostiamo al Night Bazar per la cena. Stasera frittura di verdure e pesce (molto buona e leggera), una birra Singha e…. una larva fritta!!! Niente insetti, cavallette o scarafaggi, ma almeno una larva del bamboo bisognava provarla; ha il sapore di un gamberetto. Dopo un giretto tra le bancarelle, si torna in hotel.

20 giugno 2013

Oggi giornata di trasferimento… di nuovo con comodo. Usciamo per un’ultima passeggiata in città riuscendo finalmente a vedere la Old Clock Tower, che non è niente di che (ci eravamo già passati davanti ieri senza nemmeno notarla…), e poi giriamo in cerca di un centro massaggi per rilassarci prima della partenza. In zona Night Bazar troviamo la spa Wellness Du Nord, che ci ha fatto una bella impressione e quindi decidiamo di tornarci nel pomeriggio dato che il nostro taxi ci verrà a prendere alle 18 in hotel. Il cielo sta diventando brutto e minaccia pioggia e, dopo aver preso un caffè, torniamo in hotel per la preparazione bagagli. Neanche il tempo di rientrare e inizia un bell’acquazzone degno di quello del primo giorno a Bangkok. Alle 14.30 raggiungiamo la spa e facciamo un’ora e mezzo di massaggio; thai per Ornella e aromatherapy per me. Molto belli e rilassanti entrambi. Alle 18 siamo in hotel e arriva il nostro taxi. In meno di 15 minuti siamo in aeroporto, ben tre ore prima del volo!!! Passiamo senza problemi il controllo bagagli, che sono sempre più gonfi ad ogni tappa, e alle 21.40 partiamo. Atterriamo alle 23 al Don Mueang di Bangkok in tempo per mangiare qualcosa e accaparrarci due file da quattro posti a sedere che useremo come letto per la notte (domani alle 4 abbiamo un nuovo check-in).

21 giugno 2013

Dopo pochissime ore di sonno peraltro molto scomode, alle 4 suona la sveglia e ci mettiamo in coda per il check-in. Stavolta si vola con Nok Air decisamente meglio di Air Asia. Siamo stravolti per la notte in bianco e quindi dormiamo ad ogni occasione: prima un’ora in aereo (nemmeno ci accorgiamo dello snack offerto che ci hanno lasciato sul tavolino), poi un’ora in pullman per il trasferimento aeroporto-porto. Qui, purtroppo, con un caldo infernale, dobbiamo attendere un’ora e mezza l’arrivo del catamarano in mezzo a pullman e turisti. Finalmente saliamo sul catamarano che spacciano come “high speed boat” ma sinceramente, forse complice la stanchezza e il caldo, a noi è sembrata una lentissima traversata di quasi due ore. Alle 13.30 sbarchiamo a Koh Phangan e, dato che non avevamo richiesto la navetta al nostro hotel (cosa che invece consigliamo di fare) prendiamo un pick-up privato che, in circa mezz’ora di strade sterrate con pendenze assurde, ci porta dall’altra parte dell’isola al Buri Rasa Resort. Il resort è molto bello, accoglienza e servizio degni da nababbi; finalmente ci sentiamo coccolati e possiamo riposare. Usciamo subito per il pranzo dato che sono le 14.30 e la fame è tanta. Con la pancia piena ci fiondiamo in spiaggia per goderci un po’ di meritato riposo di fronte al mare (in questi ultimi tre giorni non vogliamo fare proprio niente). Dopo una cena veloce, andiamo a letto presto visto che la notte prima non abbiamo praticamente dormito. Bisogna recuperare!

22 giugno 2013

Anche se abbiamo deciso di riposare, non perdiamo l’abitudine di svegliarci presto; sveglia alle 07.15 e subito un tuffo in mare prima della colazione. La colazione è a buffet ed è allestita praticamente sulla spiaggia; abbondante, con ampissima scelta dal salato al dolce alla frutta. La spiaggia non è per niente affollata e quindi facciamo una bella passeggiata fino a raggiungere i massi di granito che la delimitano. Ci concediamo qualche ora di lettino spezzate da tuffi in mare e un giro in canoa; l’unica fatica della giornata è trovare il posto dove pranzare e cenare. In tutto questo relax Ornella trova anche il tempo per un thaimassage prima di cena nella spa del resort. Per questa sera decidiamo di cenare nel ristorante del Buri Rasa con i piedi sulla sabbia e a non più di 10 metri dal mare. Il contesto è suggestivo e la cena squisita.

23 giugno 2013

Replichiamo il giorno prima: colazione, passeggiata, canoa e relax. Per pranzo andiamo al ristorante Bamboo Hut, che nonostante sia deserto e l’impressione dall’esterno non sia delle migliori, il cibo è davvero ottimo. L’unico difetto della nostra spiaggia è che, pur essendo una delle più belle a detta delle guide turistiche e dei locali, va in ombra abbastanza presto (già alle 16). Per noi nessun problema; visto il caldo e la pelle scottata possiamo fare dei bei pisolini. Prima di cena altro massaggio per Ornella. Per cena, visti anche i commenti su Tripadvisor, decidiamo di andare al Better Than Sex. Locale molto bello e menu decisamente gustoso e sopra la media (da provare). Essendo la sera del Full Moon Party in giro c’è pochissima gente e siamo gli unici clienti del ristorante. Noi, un po’ a malincuore, avevamo già deciso di non andare al Full Moon Party perché le navette non rientravano prima delle 2 di notte.

24 giugno 2013

Nulla di diverso dai giorni precedenti se non che è il nostro ultimo giorno. Siamo un po’ monotoni ma visto il tanto girovagare in giro per la Thailandia, preferiamo non fare escursioni e ci dedichiamo al pieno relax. Pranziamo al Jip Shop e, dato che sul retro del ristorante è presente una piccola sala relax, prenotiamo qui un ultimo massaggio di coppia. Il massaggio è molto rilassante e, anche se in un contesto un po’ meno “elegante” dei precedenti, molto bello. Tra i tanti massaggi provati, è difficile scegliere il migliore, ognuno è esperienza a sé. Torniamo appena in tempo in stanza e arriva un bell’acquazzone. Per fortuna dura solo mezz’ora e quindi riusciamo ad uscire a cena. Per stasera la scelta casca sul Luna. Locale molto bello; anche in questo caso accoglienza e servizio sopra la media ma il locale della sera prima in quanto a cibo era migliore. Dopo cena facciamo una veloce passeggiata fra i negozietti della via che ci riporta al Buri Rasa Resort.

25 giugno 2013

Sveglia sempre alle 07.15; stavolta andiamo di corsa a far colazione con l’ultima splendida vista mare. Poi purtroppo dobbiamo fare il check-out. Per il ritorno ci vogliamo trattare bene e abbiamo deciso di farci portare a Koh Samui col motoscafo del resort. Spendiamo 3.000 bath ma il servizio è davvero eccellente. Alle 09 ci vengono a prendere i bagagli in stanza e poco dopo partiamo per una mezz’ora di tragitto questa volta con una vera “high speed boat”. Lungo il tragitto ci danno salviettine rinfrescanti e ci offrono da bere. Arrivati a Koh Samui attendiamo lo scarico bagagli nella lounge area e poi saliamo sul mini bus che in pochi minuti ci porta all’aeroporto. L’unica pecca di tutto ciò è che arriviamo all’aeroporto alle 10.30 e il volo è alle 14.40. Abbiamo tutto il tempo per girare questo piccolo ma bell’aeroporto tutto all’aperto e immerso in verdi giardini. Con la Bangkok Airways voliamo fino al Suvarnabhumi di Bangkok dove alle 20.35 parte il nostro volo della Etihad che ci riporterà in Italia

Il nostro viaggio in Thailandia è concluso. Sicuramente torniamo a casa arricchiti avendo conosciuto un paese e un modo di vivere molto diversi dai nostri.

Queste sono le spese principali sostenute per il nostro viaggio in Thailandia dal 12 al 25 giugno 2013 (a coppia):

Volo a/r con Etihad € 1.194,00; quattro notti al Best Western Myfair Suites a Bangkok € 155,00 con colazione (l’hotel è comodo per la posizione ma potrebbe migliorare in quanto a pulizia e colazione); due notti al Buri Gallery House di Chiang Mai € 62,00 con colazione (posizione ottima, stanza davvero carina e colazione non male); due notti al Nak Nakara Hotel di Chiang Rai € 70,00 con colazione (ottima la colazione e stanza molto ampia); quattro notti al Buri Rasa di Koh Phangan € 300,00 con colazione (tutto meraviglioso).

Volo da Bangkok a Chiang Mai con Air Asia € 86,00; volo da Chiang Rai a Bangkok con Air Asia € 91,00; trasferimento da Bangkok a Koh Phangan con Nok Air (aereo+pullman+barca) € 119,00; trasferimento da Koh Phangan all’aeroporto di Koh Samui con “high speed boat” del Buri Rasa € 75,00; volo da Koh Samui a Bangkok € 247,00.

Abbiamo mangiato bene praticamente ovunque e, stando attendi a bere sempre acqua da bottiglie sigillate, mangiando frutta da sbucciare e cibi sempre cotti, avendo insomma le accortezze che bisogna avere in ogni viaggio, non abbiamo mai avuto problemi di stomaco. Ornella è vegetariana e ha sempre trovato tante cose da mangiare.

Nel periodo di giugno fa un caldo terribile, l’umidità è altissima e la pioggia frequente. Consigliati dei kway tipo da barca perché i nostri “leggeri” non sono serviti praticamente a nulla.

Nei templi si entra tranquillamente con maglietta a maniche corte e pantaloni (o gonne) sotto al ginocchio; l’importante è che non siano cose troppo scollate o attillate tipo leggins.

La Thailandia ci ha davvero conquistati e speriamo che il nostro diario possa aiutare i prossimi viaggiatori ad organizzare un viaggio che per noi è stato meraviglioso.

Guarda la gallery
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Bang Pa In Ayutthaia

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Chiang Mai

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Wat Pho Bangkok

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Wat Lokaya Sutha Ayutthaia

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Wat Phra Mahathat Ayutthaia

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Koh Kret Bangkok

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Palazzo Reale Bangkok

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Wat Arun Bangkok

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