A “spasso” nella necropoli palermitana

Il mio è un "viaggio" di qualche ora che vorrei raccontare. In fondo ad una strada di Palermo, c'è un convento di frati Cappuccini nei cui sotterranei si conserva una necropoli medievale. Un vecchio frate dalla lunga barba bianca accoglie me e i miei ospiti inglesi e ci indica la rampa che scende nel buio cimitero. La scala è illuminata in...
a spasso nella necropoli palermitana
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Il mio è un “viaggio” di qualche ora che vorrei raccontare.

In fondo ad una strada di Palermo, c’è un convento di frati Cappuccini nei cui sotterranei si conserva una necropoli medievale.

Un vecchio frate dalla lunga barba bianca accoglie me e i miei ospiti inglesi e ci indica la rampa che scende nel buio cimitero.

La scala è illuminata in parte dalla luce del sole che penetra da alcune finestre;man mano che si scende,essa è illuminata da alcuni neon fino a diventare sempre più buia.

E’ molto suggestivo l’odore di muffa mischiato all’odore di chiuso.

La necropoli ha quasi la forma di un labirinto,pieno di corridoi e di “celle”.Le pareti sono letteralmente tappezzate di scheletri e di corpi incartapecoriti,sui quali si possono ancora vedere i segni delle unghie,e tracce di peli e denti.

La maggior parte di essi venivano “riposti” nel cimitero abbigliati ,magari dei loro capi migliori oppure di quelli preferiti.

Qualche bambino,che visita il cimitero con i genitori, è tentato ,nella sua innocenza,di sbirciare sotto le gonne delle mummie,pensando che si tratti di pupazzi.

Nella parte più alta delle pareti,vi sono dei loculi stretti e lunghi dentro i quali sono allineati un infinito numero di teschi.

Fino a qualche anno fa,mi racconta mio padre,alla suggestività del posto si univa la paura per degli eventi “strani” che si verificavano all’interno della necropoli.Pare che,qualche volta,alcuni di questi teschi cominciassero a muoversi,prima lentamente e poi a grande velocità lungo i loculi,fino a quando non cadevano rovinosamente al suolo.

Ero proprio in quel momento che ci si rendeva conto che,in realtà,si trattava di..Topolini dispettosi.

Oggi ,migliori norme igieniche ci salvano dagli infarti!! Addentrandoci nelle celle,piccole stanze funerarie,rimaniamo ammutoliti a guardare il volto di una delle mummie:un uomo ,morto in seguito ad una coltellata,sul cui viso è rimasta impressa una smorfia di dolore.

Più in là ci accorgiamo anche della presenza di piccolissimi scheletri vestiti a festa,quasi come pronti per ricevere il Battesimo.

Durante il nostro giro lungo i corridoi,mi accorgo di un’indicazione sulla quale c’è scritta la parola “BAMBINA”.

Aevvo già sentito parlare di questa bambina di due anni della quale non ricordo più il nome e ne avevo visto la foto su una vecchia guida di Palermo.

La bimba,che non risale al Medioevo bensì a tempi più “recenti”,è riposta in una cella, in cima ad una scaletta che ,al contrario delle altre celle, è chiusa da un grosso catenaccio.

Salgo la gradinata titubante: so già cosa mi aspetta. Contemporaneamente,però,so che non si può NON vedere la bambina quando si visitano le catacombe.

Man mano che salgo la scaletta comincio a scorgere,dietro le grate del cancello che protegge la cella,una piccola urna di vetro.Vicino a me c’è un turista americano alto 2 metri che,per ovvi motivi,vede prima di me il contenuto dell’urna.Arrivo in cima e lancio un’occhiata che dura 2 secondi:è una bimba che è stata conservata con un metodo di mummificazione della cui formula non si sa più nulla.Il medico che ha inventato la formula,un avo di mia madre,ha ritenuto oportuno portarsi questo segreto nella tomba.La bimba,morta nell’ ‘800 circa, è intatta:la sua pelle è liscia e chiara,per nulla deteriorata dal tempo e dalla morte.Sta lì con gli occhietti chiusi,come se dormisse.

Sembra quasi un sacrilegio tenere lì ,fra tute quelle mummie scarne,una bimba così perfettamente conservata.

L’urna è sigillata in modo da non far penetrare l’aria che deteriorerebbe il candore della piccola.

Il cancello che la protegge è stato chiuso con un lucchetto qualche anno fa:un vandalo aveva tentato di distruggere l’urna.

D’un tratto mi volto,porto la mano alla bocca e istintivamente esclamo:”Uh my God!!” Il turist americano mi guarda e dice:”in effetti è impressionante!”.

Mi avvio sconcertata e scossa ,insieme ai miei ospiti inglesi,verso l’uscita a capo chino…:ma improvvisamente lo rialzo e allungo il passo;mi sono accorta che da più di un’ra stiamo “passeggiando” su delle lapidi alle quali non avevamo fatto caso.

Usciamo dalla necropoli e la piccola Miranda,di 6 anni apena compiuti,mi guarda ed esclama: “these puppets made me hungry!I’d have an ice cream”..In 2 parole :”questi pupazzi mi hanno messo fame,prenderei un gelato!”.

Carry,la madre,mi guarda con sconcerto e le risponde:”No sweetheart..It’s tea time” “No tesoro,..È l’ora del té!”.

Barbara L.



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