A spasso nel paese di Hello Kitty
Siamo partiti da Roma il 6 agosto con volo Alitalia diretto a Tokyo (acquistato a metà Maggio su expedia per circa € 850,00 a persona tutto incluso). Nonostante quel che si dice in questi giorni della nostra compagnia di bandiera il personale di volo ci ha coccolati con cortesia e disponibilità. Dopo circa 12 ore siamo arrivati a Narita (il 7 agosto alle 10.00), dove abbiamo ritirato il Japan Rail Pass (acquistato dall’Italia) e prenotato direttamente tutti gli spostamenti in treno. Questo ci è tornato molto utile evitando lunghe file per ogni spostamento. Per raggiungere la città ci sono vari modi (bus, treno etc.) con collegamenti continui ogni 15 – 20 minuti. Noi abbiamo scelto il Narita Express che fa parte dei treni Japan Rail (JR).
Dal 7 all’11 agosto abbiamo soggiornato a Tokyo (5 notti) al “Tokyo Park Hotel” (zona Shiodome) con vista mozzafiato dal 34° piano! Abbiamo dedicato 4 giorni alla visita di questa megalopoli di circa 12 milioni di abitanti, esplorando i quartieri di Ginza, Asakusa (tempio Sensu-ji), Akihabara (elettronica e manga), Odaiba (Museo della Scienza – Joypolis – Centri commerciali Decks e Venus fort), Parco Ueno (vari templi e Museo Nazionale di Tokyo), Mercato del pesce, Chiyoda-ku (Palazza Imperiale) e Ryogoku (stadio del Sumo).
La sera, invece ci siamo immersi nei luoghi cool dei giovani jap! Da non perdere Shibuya ed il suo icredibile “Crossing” all’uscita dell’omonima stazione, l’elegante Roppongi Hills, la pulsante Shijuku e l’incredibile isola artificiale di Odaiba (imperdibile la mono-rail tra i grattacieli per raggiungerla). Prima o dopo cena non abbiamo mai rinunciato a tentare la fortuna al Pachinko (vera istituzione tra i giochi “d’azzardo” Giapponesi).
L’ultimo giorno a Tokyo lo abbiamo dedicato alla ricerca della spiritualità, visitando Nikko (a circa 1:45 h da Tokyo Station) i cui splendidi (… E affollatissimi) Templi-Mausoleo sono stati dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
Il 12 agosto, lasciata la frenesia di Tokyo, ci siamo diretti in treno (circa 4:30 h da Tokyo) a Takayama (2 notti), una piccola cittadina di circa 60.000 abitanti, circondata dalle montagne nell’Honshu Centrale, dove ci siamo concessi l’esperienza del Ryokan, cioè l’albergo tradizionale Giapponese.
Abbiamo indossato gli Yukata (Kimono in cotone), dormito sul futon, mangiato raffinati piatti locali, immersi -come mamma ci ha fatto- nei bagni termali rigorosamente separati tra uomini e donne (onsen) e sperimentato la colazione tipica giapponese a base di riso, pesce, tofu, uova e sottaceti vari (da provare…A piccole dosi!!!). A Takayama si respira il Giappone del periodo Edo, con piccoli ristoranti, negozi e musei. Molto interessante il Villaggio di Hida, con case rurali (anche molto antiche) provenienti dalle zone circostanti e ricostruite per la creazione del villaggio-museo.
Il 14 agosto siamo di nuovo in stazione, stavolta verso Kanazawa (2 notti), una città tra le alpi ed il mare con circa 450.000 abitanti, storicamente molto ricca per la produzione di riso. Abbiamo scelto un hotel davanti alla stazione (New Myiako Hotel) ma ce ne sono molti per tutti i gusti e prezzi. Soggiornare vicino alla stazione si è rivelato un notevole vantaggio sia perché gli spostamenti all’interno della città avvengono esclusivamente con autobus in partenza dalla stazione, (consigliamo il ticket giornaliero per le linee dedicate ai turisti – bus rosso, blu, giallo) sia per trasportare i bagagli. Le stazioni inoltre in Giappone sono luoghi assolutamente sicuri e ben frequentati a qualsiasi ora del giorno e della notte. A volte, come a Kanazawa e Kyoto, sono addirittura espressione di pregiata architettura contemporanea. A Kanazawa abbiamo visitato il quartiere dei Samurai, il quartiere del piacere (Higashi) ed il giardino Kenroku-en, uno dei tre grandi giardini nipponici (da non perdere). Molto deludente invece il Castello in quanto si tratta di una recente ricostruzione priva di fascino.
Il 16 agosto da Kanazawa, in circa 2:20 h, abbiamo raggiunto Kyoto (circa 1,5 milioni di abitanti) dove ci siamo fermati per 5 notti, soggiornando all’hotel Granvia (molto elegante ed estremamente comodo) accanto alla futuristica stazione. La sera stessa abbiamo avuto la fortuna di partecipare all’ultimo giorno della festa buddista dei Bon, con spettacoli di danze ipnotiche Bon Odori e lo spettacolo dei falò Daimonji sulle cinque montagne che circondano la città.
Kyoto è una città dal fascino intatto, graziata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, con vicoli e templi ad ogni angolo. Da non perdere il Castello Nijo (peccato che, come per la maggior parte dei templi, non è possibile fare foto o riprese all’interno), i quartieri di Gion (dove con un po’ di fortuna abbiamo incrociato due bellissime Maiko), Higashiyama e la romantica passeggiata del filosofo scandita dal ritmo dei ciliegi.
I templi di Kyoto meritano un capitolo a sé; sono innumerevoli e molto antichi, tra tutti segnaliamo Kyomizu-dera (uno dei più amati in cui bere l’acqua dalla sorgente sacra ed acquistare ogni genere di amuleto), Sanjusangen-do (la struttura in legno più lunga del mondo) con le sue 1000 statue identiche della dea Kannon, il tempio Kinkaku-ji (padiglione d’oro), il tempio Ryoan–ji (famoso per il giardino zen di roccia) ed infine il tempio Nanze-ji (con una splendida porta del 1600).
Siamo stati anche a Ginkaku-ji (padiglione d’argento), ma purtroppo era in restauro.
Unica nota per l’accesso ad ogni tempio si paga un biglietto di circa 600 yen (circa 4 euro). Da Kyoto, abbiamo effettuato due escursioni: il 18 agosto alla volta di Hiroshima (circa 2 h da Kyoto) ed il 20 agosto a Nara (circa 50 min. Da Kyoto).
Ad Hiroshima abbiamo, prima di tutto visitato il parco della Pace, ovvero una vasta area in cui prima della bomba vi era il centro commerciale e finanziario della città, oggi vi sono la cupola della bomba A (unico edificio rimasto a testimonianza di ciò che accadde), il Cenotafio disegnato da Kenzo Tange ed il Museo della Pace. Per quest’ultimo vi consigliamo l’audio guida in Italiano, l’impatto è forte, ma è la storia.
Per riprenderci dalla malinconia, usciti dal museo abbiamo raggiunto l’Isola di Miajima ed il suo famoso Torii (circa 15 min. Di treno e traghetto JR per altri 10 min.), dove consigliamo di prendere per 1.800 yen la funivia che porta a quota 450 m slm fino alla riserva delle scimmie, da cui si può ammirare un incantevole panorama (ultima corsa ore 17.00). L’ultimo giorno prima della partenza lo abbiamo dedicato a Nara, antica capitale del Giappone, famosa per: il Tempio Todai-ji (la più grande struttura in legno del mondo) che ospita una statua del Buddha alta 16 metri, il santuario scintoista Kasuga con le sue 3.000 lanterne e, a circa 15 min. Di treno, il tempio Horyu-ji uno dei complessi in legno più antichi al mondo (da non perdere).
Il 21 Agosto alle 6.45 del mattino abbiamo preso il treno Shinkansen che in 3 ore ci ha riportato alla Stazione di Tokyo dalla quale, con il Narita Express in circa 50 minuti siamo arrivati al Terminal 1 dell’Aeroporto per dichiarare ufficialmente chiusa la nostra meravigliosa vacanza. CONSIGLI, SUGGERIMENTI, CURIOSITA’ : Per gli spostamenti abbiamo Japan Rail Pass classe ordinaria (meglio della nostra prima classe!) che consente l’utilizzo dell’efficientissima rete ferroviaria nipponica (Japan Rail) ad esclusione dei treni Nozomi. Il tutto per 275 euro a persona per 14 giorni, ma ne esiste una versione per soli 7gg o per 21gg. In tutte le stazioni ferroviarie le indicazioni sono anche in inglese, per cui è semplice orientarsi. Sempre con la stessa tessera è possibile inoltre l’utilizzo di alcune linee ferroviarie cittadine, il Narita Express ed il traghetto per Miajima. Capitolo a sé è la puntualità e la pulizia da record! Per la prenotazione del Japan Rail Pass (acquistabile solo dall’Italia) e di tutti gli alberghi (incluso il ryokan) ci siamo rivolti alla Nippon Travel Agency Italia (per chi è a Roma come noi, si trova in via Tornino 105 – tel 06 / 4882368) dove, oltre ad un servizio professionale ed accurato, abbiamo avuto la fortuna di conoscere Iroko Nakano, la corrispondente giapponese dell’agenzia che parla (e scrive) benissimo in italiano e ci ha fornito molti preziosi consigli per organizzare il nostro viaggio. Per gli spostamenti all’interno delle città assolutamente da fare biglietti giornalieri (costo medio 700yen) poiché una singola corsa costa circa 200yen. Per il cambio valuta euro-yen non affannatevi a supplicare la vostra banca italiana, in quanto agli arrivi dell’aeroporto di Narita (Terminal 1) c’è una filiale della Banca di Tokyo con cambi a minima commissione.
Il clima è assolutamente tropicale, quindi per chi va in estate come noi, non servono assolutamente felpe o giacchetti (umidità media del 70%!) mentre vi consigliamo un ombrello (noi l’abbiamo utilizzato due volte in 14 gg). Utilissimo anche un cappello per proteggersi nelle ore centrali (soprattutto a Kyoto). Per far fronte a tanta arsura ci sono venuti in aiuto i distributori automatici di bibite che potete trovare mediamente ogni 200 metri, con bibite fresche (acqua, tè, aranciate) a circa 150yen (meno di 1 euro e danno anche il resto!), o gelati.
Per il cibo o amate la cucina giapponese (come noi) o troverete delle difficoltà a variare il menù della vostra vacanza. Molti ristoranti hanno menù anche in inglese, con foto o con vetrine che ospitano riproduzioni fedeli delle specialità della casa (se siete a Tokyo vi consigliamo di fare un salto a Kappabashi-dori dove producono e vendono questi piatti in cera!). Contrariamente a quanto si pensa si riesce a cenare davvero con pochi euro, mediamente 15 euro a persona, ancora più economici i kaiten sushi o i sobaya. Nei locali più raffinati non abbiamo mai superato i 40 euro a testa. In alcuni ristoranti con pavimento tatami è necessario togliersi le scarpe all’ingresso. Vi consigliamo inoltre di non lasciare mance, in quanto l’avventore potrebbe offendersi, considerando un dovere il buon servizio al cliente. Non abbiamo mai scelto la colazione in albergo (tranne al ryokan), in quanto nelle vicinanze delle stazioni e nei centri commerciali disseminati ovunque c’è ricca scelta di caffetterie occidentali (una su tutte “Vie de France” impedibile!). File: abituatevi a farle pressoché per ogni cosa (soprattutto a Tokyo), anche per attraversare la strada e per salire sulla metro, ma è incredibile la disciplina e l’ordine nipponico. Nessuno proverà a scavalcarvi! Inglese: L’inglese non è parlato da molte persone, contrariamente a quanto si pensi, e chi lo parla (soprattutto nelle città) lo pronuncia “alla giapponese” , così “cold” diventa “corodu”, “hotel” diventa “hoteru” e così via, ma con un po’ di allenamento si riesce a comunicare. Il viaggio in Giappone è stato davvero molto interessante, coniugando i migliori aspetti della cultura orientale ed occidentale. Un paese da visitare tranquillamente da soli senza alcun problema. Affascinante all’alba con i suoi templi in legno senza tempo e sorprendente all’imbrunire con neon intermittenti che illuminano le vie con le ragazze in kimono davanti ad un hamburger! Buon viaggio Mauro e Michela