A Pasqua in Polonia
Sabato 3: partenza!
Volo Alitalia AZ490 partenza da Roma destinazione Varsavia. Volo puntuale e viaggio piacevole anche se su un volo così lungo (circa 2,2 ore) mi sarei aspettato un servizio di bordo più completo (anche a pagamento ovviamente!). Ma non si può avere tutto dalla vita, no? Arriviamo all’aeroporto di Varsavia dove ci attende un cielo parzialmente nuvolo con 7° gradi. Ebbene sì, l’aspetto climatico devo dire che era uno dei motivi del timore iniziale ed è stato l’unico ad essere confermato in pieno: in Polonia fa fredda ma non si trova certamente in Nord Africa quindi è normale che il clima non sia ancora “primaverile”. Il primo timore (o meglio la prima decisione) è quella di: Cambiare i soldi. Vi consiglio, anche dalle numerose recensioni lette sul web, di non cambiare moltissimi soldi in aeroporto perché il cambio è molto sfavorevole. Cambiano 1€=3,40 PLN (ovvero gli zloty che i polacchi, poveracci, abbandoneranno probabilmente nel 2012 per far posto all’euro). In città abbiamo tranquillamente cambiato a 3.75 e a 3.80 vicino alla stazione centrale dei treni. Abbiamo quindi cambiato una ventina di euro giusto il necessario per andare in citta Prendere il taxi o i mezzi pubblici. Abbiamo letto di allarmismi vari sui tassisti di Varsavia (e polacchi in generale) ma noi siamo di Roma, dove sicuramente non c’è nella categoria un’onestà galoppante…e quindi ci affidiamo al taxi, scegliendo con attenzione uno di quelli ufficiali che ci dicono essere solo i radiotexi, quelli con il numero di telefono sulla fiancata. Per essere ancora più sicuri prima di partire candidamente gli chiediamo quanto ci vorrà per andare al nostro albergo e l’autista ci dice “più o meno 35 PLN”. Quel più o meno mi rassicura e appena entriamo accende il tassametro e la diffidenza scema subito. Il primo cambiamento di una lunga serie. In ogni modo in aeroporto troverete numerose persone che con discrezione vi chiedono se avete bisogno di un taxi: gentilmente declinate perché ho letto che vi chiederanno non meno di 100 PLN. La corsa dura non più 15 20 minuti l’aeroporto dista 10 km dal centro città. Ci dirigiamo al nostro hotel, il Sofitel Victoria uno spaventoso palazzone con vetri specchiati posizionato a due passi dalla strada reale. Facciamo il check in e ci assegnano una splendida camera matrimoniale al 5° piano con affaccio direttamente sulla piazza del milite ignoto proprio sulla trafficata (si fa per dire) Ul. Królewska. La stanza è molto grande con un divano e poltrona, con tv 32 canali internazionali di cui 2 italiani, internet free sia via cavo che wi-fi, due bottiglie di acqua minerale e the e caffè gratis per tutto il soggiorno. Gli accessori si completano con cassaforte e tutto il necessaire per il bagno. Ah, il bagno impeccabile, grande e pulito. Tutto veramente perfetto anche la signora delle pulizie che tutte le sere ci lasciava due coniglietti pasquali di cioccolata sul comodino. Ci dirigiamo subito verso il centro perché il languore si fa sentire (sono quasi le 14) ma prima passiamo dal concierge dell’hotel per avere una cartina della città (gratis): ci dice subito, scoraggiandoci non poco, che troveremo tutto chiuso per via della Pasqua. Ci dice poi che la tessera degli autobus è inutile (ed avrà ragione) perché tutte le cose interessanti sono vicine. Andiamo verso la Città Vecchia (Stare Miasto) lungo la prestigiosa Strada Reale (Krakowskie Przedmieście). L’impatto è molto buono, elegante, pulita e ordinata…ma noi siamo alla disperata ricerca di qualcosa da mettere sotto ai denti e capiamo che sarà un’impresa ardua…tutto chiuso, chiusissimo. Alla fine troviamo un chioschetto che vende hot dog e pizza e ci rifocilliamo. Sulla piazza del Castello (Plac Zamkowy) assistiamo ad una lotta tra una marea di persone…a colpi di cuscini! Si prendono a cuscinate, sotto l’occhio vigile della polizia, fino a quando ne resta uno solo! Incredibile, non abbiamo capito se si tratta di una tradizione legata a Pasqua oppure se invece estemporanea. Passeggiamo nella Città Vecchia, molto carina e caratteristica con le graziose case colorate, sembra di essere in un presepe napoletano. La cosa impressionante è che in realtà tutta la città vecchia (e buona parte anche di quella nuova ) è stata completa completamente ricostruita dopo la seconda guerra mondiale quando i nazisti hanno completamente raso al suo tutte le abitazioni e i monumenti. Incredibili, sono edifici che non hanno 60 anni e sembrano averne almeno 300…sono stati bravissimi. Questo è uno dei motivi per cui mi sono ricreduto: un popolo tosto, duro a morire che si è fatto coraggio ed è ripartito alla grande bravi!. Passeggiamo e vediamo file lunghissime fuori delle Chiese: tutti sono pazientemente in fila per fare benedire le uova per la Pasqua. Tutte uova soda colorate e posizionate nei cestini di vimini e coperte con piccoli tessuti all’uncinetto. Uno spettacolo incredibile, commovente che si protrae fino alla sera quando verso le 22 le Chiese chiudono. Sui sagrati restano però migliaia di lumini accesi dai fedeli che resteranno lì per tutta la giornata di Pasquetta. La sera la temperatura scende e la stanchezza inizia a farse sentire e quindi andiamo a mangiare. Scegliamo uno ristorante polacco che ci aveva colpito perché all’interno era piuttosto austero e arredato con armature antiche e perché proponeva un paio di piatti tipici che volevamo assaggiare: anatra al miele e oca ai mirtilli. Il locale si chiama Zapraszmay e si trova in Ul. Szeroki Dunaj 11 nella città vecchia. Abbiamo mangiato molto bene, bevuto la classica vodka del bisonte zubrowka, fatta con le erbe di cui si nutre il bisonte. Abbiamo speso circa 22 € a testa compresa birra a fiumi e un dolce in due. Poi a nanna.
4 Domenica di Pasqua.
La mattina di Pasqua facciamo colazione in camera fai-da-te ovvero utilizzando the e caffè gratuiti e due cornetti che abbiamo comprato in una pasticceria aperta. La colazione infatti non è inclusa nel prezzo della camera e sinceramente il prezzo mi sembrava veramente eccessivo: 16€ a testa al giorno quando la camera è costata 70€ in due…ci dirigiamo, vista la meravigliosa giornata di sole verso i due parchi cittadini di cui abbiamo letto veramente un gran bene. Quindi prendiamo la strada reale e ci dirigiamo dalla parte opposta della città vecchia verso Ujazdòw Park dove si trova l’omonimo Castello fino al Parco Lazienki. Questo è un vero e proprio gioiello: un parco curatissimo, viali alberati, prato all’inglese e decine di scoiattoli che vengono a mangiare ghiande dalle vostre mani (provare per credere). All’interno del parco imperdibile il Palazzo sull’Acqua, antica residenza reale ma anche il Belvedere che fu la residenza di un personaggio storico polacco, il Maresciallo Josef Pilsudski. Il parco è affollatissimo di persone che in abiti elegantissimi passeggiano: molti sono con gli anziani della famiglia e tutti sono usciti dalla Messa. E’ uno spettacolo incredibile. Al parco si può mangiare al ristorante del Belvedere (piuttosto caro) oppure vicino al Castello sull’Acqua si possono comprare dei waffle con sopra ogni cosa: panna e frutta, panna e cioccolato…gelato e nocciole incredibili le varianti. Si fa un po’ di fila ma poi il risultato è garantito: una bomba calorica che vi accompagnerà fino a sera. Dal nostro hotel per arrivare al parco ci abbiamo messo una mezz’oretta ma la giornata era veramente bella che meritava una bella passeggiata. Dopo esserci rifocillati ci siamo diretti verso la stazione centrale per acquistare i biglietti del treno per Cracovia, destinazione del giorno di Pasquetta. Ne approfittiamo anche per vedere il Palazzo della Cultura e della Scienza che si trova proprio di fronte alla stazione. Il Pałac Kultury i Nauki è il regalo di Stalin alla popolazione polonia. Con i suoi 200 e passa metri è attualmente l’edificio più alto della Polonia ma purtroppo, per via delle festività pasquali è chiuso perché altrimenti è possibile salire fino in cima per ammirare il panorama di Varsavia visto dall’alto. Peccato. Alla stazione fatichiamo non poco per farci capire e soprattutto per superare la diffidenza della signora dei biglietti che non vuole farci il biglietti a/r in giornata perché dice che “Cracovia merita e che il biglietto costa molto”. Per fortuna avevo stampato dal sito delle ferrovie polacche l’itinerario con i giorni ed il numero del treno e quindi le porgo i fogli e lei, piuttosto sollevata, copia diligentemente. Il treno è un intercity, ci impiega 2,5 ore per 300 Km e costa un botto di soldi (aveva ragione la signora!): ben 60€ a/r a persona. Incredibile! Dopo un passaggio in hotel per un meritato riposo andiamo in centro per cenare e troviamo tanta gente ancora per strada che passeggia e mangia ad ora tarda (per loro!) nei ristoranti…alle 21.00 tutti dentro a mangiare. Andiamo in una locanda che propone cucina bavarese (Restauracja Bawarska) dove mangiamo un ottimo goulash (ma un pochino scarso). Quando il simpatico cameriere ci chiede “dessert?” noi rispondiamo con un “bratwurst” ovvero due salsicciotti da 20 cm con crauti e patate fritte ! Chiudiamo con vodka immancabile e tanti saluti
Pasquetta a Cracovia
Abbiamo fatto una levataccia per arrivare alle 8.15 alla stazione centrale di Varsavia ma poi abbiamo riposato nel confortevole vagone del treno. Abbiamo attraversato la lunga pianura polacca e percorso a 140 all’ora i 300 km che separano la Capitale polacca, Varsavia, dall’ex sede dei Reali polacchi, l’elegante Cracovia. All’ufficio del turismo, che si trova all’interno della stazione, ci danno una mappa e ci dicono che prendere taxi o bus non serve il centro e a 5 minuti di distanza. Anche in questo caso avevano ragione. In pochi minuti arriviamo presso le mura della città antica e cominciamo ad assaporare il fascino medievale della città. C’è sicuramente molto più turismo rispetto a Varsavia ma il tempo (meteorologico) volge al peggio e nuvoloni carichi di pioggia incombono sulla città. Speriamo bene anche se le speranze saranno vanificate nel primo pomeriggio. Arriviamo entro breve alla Rynek Glowny ovvero la piazza del Mercato che è la Piazza Medievale più grande d’Europa con i suoi 200 metri per ogni lato. All’interno della piazza tante cose ma sicuramente sarete colpiti dalla Basilica dell’Assunzione di Nostra Signora e dalla più piccola ma sicuramente molto graziosa Chiesa di Santa Barbara. Per entrare nella Basilica ci sono due entrate: quella principale è dedicata ai fedeli mentre quella laterale ai turisti e si pagano 6 PLN più altri 5 PLN se volete fare foto. In ogni caso se entrate nella parte dedicata ai fedeli, ovviamente quando non c’è la Messa, vedrete esattamente le stesse cose da un pochino più lontano. A saperlo non pagavo…Sulla piazza c’è un simpatico mercatino Pasquale con tanti stand che vendono uova di legno colorate, cose da mangiare…c’è anche un maniscalco. Noi ci dirigiamo verso Wawel Hill ovvero la collina dove si trova il Castello del Wawel e la Cattedrale. Molto belle meritano sicuramente una visita anche perché si può ammirare un bel panorama della Vistola (Wisla) e della città dall’alto. Per entrare nelle parti comuni della Cattedrale non si paga mentre si paga per vedere il Castello (che però era parzialmente chiuso per le festività Pasquali). Mentre giriamo per il Castello inizia a piovere..una pioggia leggera che non ci abbandonerà più e che in realtà con il passare delle ore diventerà sempre più intensa e aiutata dai 9°C la situazione diventa praticamente invernale…che pizza! Allora sotto il nostro fedele ombrello torniamo in centro e verso le 3 del pomeriggio ci accomodiamo in un ristorante georgiano per mangiare una specie di kekab di manzo e del riso basmati condito con formaggi locale. Molto buono e molto economico (mangiamo, beviamo una birra a testa e chiudiamo con un caffè pagando circa 9€). Il tempo stringe il treno del ritorno è alle 17.15 e quindi iniziamo ad andare verso la stazione ricordandoci di vedere alcuni negozietti per qualche ricordino…negozi che avevamo visto la mattina ma che alle 4 del pomeriggio, lungo la via centrale di Cracovia forse visto il tempo forse vista la Pasquetta…hanno chiuso!! Porca miseria! Vabbé restiamo molto male non possiamo farci niente. Restiamo anche con l’amaro in bocca perché non siamo riusciti a vedere tante cose: dal quartiere ebraico di Cracovia (Kazimierz), al quartiere operaio dell’acciaieria (Nowa Huta) per non parlare di Auschwitz e per finire con le minieri di sale…insomma tante gite ma che con il nostro tempo a disposizione non si potevano proprio fare. Giungiamo a Varsavia alle 20 passate e ci dirigiamo sotto una pioggia incessante verso il centro ma complice il tempo e forse l’ultimo giorno di vacanza i ristoranti sono quasi tutti chiusi anche in centro storico. Quei pochi aperti alle 21.15 si rifiutano di farci entrare nonostante il cartello evidenzia la chiusura alle ore 23.00. Allora disperati andiamo al pub irlandese che ci propina qualche schifezza poco polacca ma comunque commestibile. Beviamo anche un paio di birre e poi andiamo via (anche perché l’aria era irrespirabile visto che si può fumare nei locali pubblici).