A Parigi in tarda primavera
Quattro giorni a Parigi
Indice dei contenuti
Periodo: 29 maggio – 2 giugno 2015
Partecipanti: io e Franca
Prologo È da molti anni che non andiamo a Parigi e Parigi oltre a valer bene una messa vale anche un compleanno (il mio).
A fine febbraio si comperano i biglietti andata e ritorno del TGV da Torino spendendo poco più di 200€ a testa in prima classe (trattiamoci bene) e si prenota l’hotel Ibis Style (come quello di Berlino) a Bercy (545€ la doppia per 4 notti inclusa colazione). Gli hotel a Parigi sono abbastanza cari.
Venerdì 29-05-15
Arriva il giorno della partenza. Fino a un paio di giorni fa le previsioni meteo erano molto buone. Questa mattina sono sensibilmente peggiorate. Così in valigia finiscono ombrelli, giubbotti impermeabili, scarpe da pioggia. Spero si sbaglino. Il TGV parte con 10 minuti di ritardo alle 17:45 e fino a Modane fa venire la pecola tanto va piano. Dopo Modane va un po’ meglio, ma fino a Lione va come un treno normale.
20.30 – Chambery
21.40 – Lione
Finalmente comincia ad andare veloce e alle 23.35 siamo alla Gare de Lyon.
Dieci minuti a piedi e siamo all’hotel Ibis Style. La camera è piccola, ma pulita e il letto molto comodo.
Sabato 30-05-15
C’è il sole quindi senza indugio alle 8.30 ci prendiamo un buon caffè autoprodotto con l’inseparabile fornellino elettrico e la moka e quindi giù per la colazione, che risulta essere molto soddisfacente. Oltre a un po’ di salumi e formaggi e le solite cose da colazione da hotel, il punto forte sono le viennoiserie, vale a dire croissant, pain au chocolat e pain au rasin. C’è poco da fare. Sulle brioche i francesi non li batte nessuno. Il servizio è anche molto efficiente e nonostante un certo affollamento non ci sono mai cestini vuoti o tavoli che rimangono da sparecchiare. Molto ben organizzato.
Con la metro ce ne andiamo alla Tour Eiffel e ivi giunti la coda era un serpentone lunghissimo. Non avendo voglia di passare la mattina in coda rivediamo il programma della giornata e facciamo un giro fino a Les Invalides. Sul marciapiede del boulevard che costeggia il sito due clochard hanno piantato due tende da campeggio tassellandole a terra. Per ingentilire la loro residenza hanno messo alcuni mazzetti di fiori finti e un tappeto davanti.
Andiamo quindi con la metro al cimitero di Pere Lachaise dove sono sepolte molte persone famose, tra cui Chopin, Moliere, Jim Morrison.
La guida Michelin presenta questo sito come un mirabile esempio di arte funeraria, ma in realtà gran parte delle tombe è in uno stato fatiscente se non diroccato o prossimo al crollo. Erbacce ovunque. La tomba di Jim Morrison è piccola e senza alcun pregio artistico. Vicino a quella di Chopin (ben conservata) c’è quella di Michel Petrucciani.
Terminato il giro al cimitero ci dirigiamo verso il quartiere multietnico di Belleville, reso famoso dai romanzi di Pennac sulla famiglia Malaussen.
Facciamo una sosta strada facendo in un baruccio d’antan che ha nella sala un flipper acceso e funzionante.
Ritemprati dal birrino fresco proseguiamo verso il cuore di Belleville dove c’è la casa in cui è nata Edith Piaf (ora è completamente restaurata) e il parco da cui si vede il panorama di Parigi.
Si sono fatte le 4. Che fare? Con la metro ce ne andiamo all’Ile de la citè. Anche per entrare a Notre Dame c’è il serpentone di coda. Dato che l’abbiamo già vista svariate volte proseguiamo verso il quartiere latino per andare a visitare la bellissima chiesa di St. Etienne du Mont di fianco al Pantheon. Una chiesa poco conosciuta ma che vale senza dubbio la visita.
Ormai siamo prossimi alle 7. Siamo pesti e quindi puntiamo verso l’isola pedonale dietro Blv. Saint Michel per fare cena. Trovata la brasserie La Harpe dove abbiamo mangiato molto bene con 20 euro a testa.
Vicino a noi erano seduti due giapponesi che hanno fatto dalle 15 alle 20 foto di ogni cosa che hanno mangiato. Fuori di testa!
Ancora un’ultima passeggiata lungo la Senna con il sole che sta tramontando e poi stanchi morti ce ne torniamo in hotel con la metro.
Domenica 31-05-15
Oggi le previsioni meteo sono di pioggia dal pomeriggio. Ce la prendiamo comoda e dopo una soddisfacente colazione partiamo per La Villette per trascorrere la giornata alla Città della Scienza. Il biglietto di ingresso è modulare. C’è un biglietto base di 9€ poi biglietti addizionali per varie cose. Noi abbiamo preso quello per il filmato sull’universo (3€ con audioguida per la traduzione del commento in italiano). Interessante.
È un museo interattivo che vale la pena visitare. Ci sono alcune cose curiose, ma da lì a definirlo indimenticabile ce ne passa. La pecca peggiore è che non tutto ha la spiegazione tradotta in inglese. Molti esperimenti sono spiegati solo in francese. Comunque ci abbiamo passato la giornata uggiosa in modo piacevole.
Fatta una infruttuosa ricerca su internet per selezionare un ristorante, ce ne andiamo al quartiere latino dove ce n’è per tutti i gusti. Girando lungo la Senna dalle parti di blv. St. Michel siamo passati davanti ad una bellissima libreria: Skakespeare and Company. Se ci si trova nelle vicinanze vale la pena farci un giro all’interno. Ci facciamo tentare da un ristorantino un po’ scassato che propone la Fondue Savoyarde che sono anni che non mangiamo non essendo più andati a fare le settimane bianche in Savoia. Purtroppo non è stata una scelta particolarmente azzeccata, sia per il ristorante un po’ grezzo, sia perché è un piatto veramente pesante da digerire. Ci sarà stato quasi mezzo chilo di formaggio a testa. Stanchi morti come al solito ce ne torniamo in hotel sotto una pioggerella novembrina.
Lunedì 01-06-15
Sembra che meteofrance ci abbia azzeccato. Sole e nuvolaglia leggera. Aria abbastanza fresca. La sala colazione questa mattina è poco affollata. Speriamo che il turismo da week end si sia esaurito. Ritentiamo quindi con la Tour Eiffel sperando di trovare una coda breve. Usciti dalla metro notiamo un numero di venditori di souvenir e cianfrusaglie molto ridotto. Questo ci fa sperare che i turisti siano in drastico calo. Purtroppo la nostra speranza è andata delusa. Sotto la torre un lungo serpentone di gente che aspetta di salire. Pazienza. Ci dirigiamo verso Saint Sulpice. Strada facendo transitiamo davanti all’ambasciata italiana dove c’è una micro mostra su Carlo Mollino. Terminata la visita andiamo a Saint Sulpice. Una chiesa a mio parere veramente brutta. Esternamente e internamente. È grossa. Questo sì! Nella piazza sono allestiti degli stand dove numerosi fotografi espongono le loro opere. Uno espone esclusivamente una trentina di foto di tombini. Sicuramente originale. La guida consiglia un giro ai grandi magazzini Bon Marchè che annovera tra i suoi clienti anche M.me De Gaulle. Vendono di tutto. Abiti, profumi, mobili, oggetti di design, e chi più ne ha più ne metta, a dei prezzi esorbitanti (altro che bon marchè!). Una poltroncina pelosa molto semplice, nonché di dubbio gusto, più di 1000 euro. Ha anche una sezione alimentare che sembra la versione francese di Eataly con prezzi anche qui senza senso. Ad esempio: Reggiano 40 mesi 70 €/kg, San Daniele sui 60€/kg, formaggi francesi a 40 €/kg. Noi abbiamo comperato un po’ di moutarde e del pan d’epice.
Tappa successiva Jardin de Luxembourg e ralativo Palais (sede del senato e quindi non visitabile). Centinaia di persone che evidentemente non fanno nulla nella vita se ne stanno a prendere il sole. Per immergerci nel tessuto sociopolitico di Parigi ci siamo procurati due sdraio (un po’ scomode in verità) e ce ne siamo stati un’oretta a scaldarci le ossa al sole pure noi.
Tappa successiva il Marais via Ile Saint Louis. Visita dell’hotel Sully e Place des Vosges. Avvicinandosi l’ora di cena diamo un’occhiata ai ristoranti dell’Ile St. Louis, ma non troviamo nulla che ci aggradi (l’unico che propone un menu che ci piace è chiuso) per cui ce ne andiamo di nuovo al quartiere latino. Per cena torniamo al Bistrot de la Harpe dove abbiamo cenato sabato sera. Anche oggi abbiamo fatto una cena molto soddisfacente. Sfatti dalla fatica entriamo nella metro che è a due passi e ce ne torniamo in hotel.
Martedì 02-06-15
Ultima mezza giornata a Parigi. Mollati i bagagli in hotel ce ne andiamo al Museo d’Orasy. Arrivati lì ci siamo accorti di non essere stati gli unici ad avere questa idea. 40 minuti di coda per entrare. La quantità di opere d’arte è enorme. Si rischia di fare “indigestione”. Se si prende l’audioguida e si ascoltano tutti i commenti penso che ci si passerebbe la giornata e forse non basta. Anche la struttura del museo in sé, ricavata dalla dismessa Gare d’Orsay, è molto bella. Alle 13 usciamo e facciamo un rapido salto a Place Vendome, che però è parzialmente in restauro, per cui l’obelisco e la facciata del Ritz hotel sono “impacchettati”. Sulla piazza si affacciano le vetrine dei più famosi gioiellieri. Dei pezzi esposti generalmente non sono indicati i prezzi. Forse per non spaventare i passanti. Facciamo ancora quattro passi in rue de la paix su cui si affacciano diversi negozi che vendono orologi. C’è un orologio marca Jaquet Droz che costa 99200 €. Ho guardato più volte il prezzo perché non mi sembrava possibile. Costa quasi quanto un piccolo appartamento! Si è fatta l’ora di dire bye bye Paris. Ce ne torniamo in hotel a recuperare i bagagli e poi alla Gare de Lyon. Puntualissimo alle 14:41 il TGV parte. Alle 16:35 siamo a Lyon Alle 17:40 siamo a Chambery. Tra Chambery e Modane pensa bene di fermarsi un bel po’ (senza alcuna spiegazione) e quando riparte ci annunciano garruli che ha 50′ di ritardo. Se tutto va bene arriviamo alle 21.30. Strada facendo recupera un po’ di ritardo e alle 21 siamo a Porta Susa.