A new york week

NEW YORK, 26 agosto – 2 settembre 2008 Dopo una breve pianificazione siamo partiti. Eravamo in tre: io, mia moglie e mia figlia. Il fatto che non ho potuto programmare per tempo, mi ha comportato una serie di problemi e ovviamente maggiori costi. Comunque andiamo per ordine. Albergo: non mi riusciva di trovare stanze da tre e dunque la scelta...
Scritto da: faro2251
a new york week
Partenza il: 26/08/2008
Ritorno il: 02/09/2008
Viaggiatori: fino a 6
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NEW YORK, 26 agosto – 2 settembre 2008 Dopo una breve pianificazione siamo partiti. Eravamo in tre: io, mia moglie e mia figlia. Il fatto che non ho potuto programmare per tempo, mi ha comportato una serie di problemi e ovviamente maggiori costi. Comunque andiamo per ordine.

Albergo: non mi riusciva di trovare stanze da tre e dunque la scelta è caduta sull’Hilton New York (Ave. Of the Americas), dove ho dovuto prenotare una camera de luxe, ossia con due letti a una piazza e mezza (mia figlia da sola ci stava bene, io e mia moglie un po’ stretti); comunque una bella stanza, modernamente arredata sebbene con il bagno picolo. La posizione era ottima. Il MoMA di fronte, a due passi dal Rockefeller Center e vicino a Times Sq. Il prezzo, come accennato, non proprio a buon mercato.

Volo: Continental, da Roma e Newark e viceversa. All’andata un B. 767 al ritorno un più moderno 777. Servizio a bordo e cibo pessimo. Hostess arcigne e scorbutiche. All’andata – c’era una temperatura polare a bordo – ho chiesto un coperta supplementare ad uno steward che mi ha risposto con un’alzata di spalle (e non me l’ha portata); risultato: sono arrivato a NYC con il raffreddore.

Scalo: da Newark a Manhattan abbiamo preso un taxi. Tra mancia e pedaggi mi è costato 90$, l’autista ha preteso che gli pagassi anche il pedaggio per il ritorno da lui fissato a 10 euro per tratta; ma io ho visto che al box pagava 8$. Inoltre, siccome avevo una banconota da 100$, la mancia e il toll se li è trattentui direttamente lui restituendomi dunque 20$, dopo che io avevo pagato direttamente il toll di 10$ all’andata, ergo: 90$ tondi! Per il mio carattere questo è stato troppo. Al ritorno, nonostante avessimo le valigie più piene che all’andata, ho programmato tutto minuziosamente: Subway (la fermata era dietro all’hotel) fino a Port Authority e bus per Newark, confortevole ed efficiente,15$ a testa, tot. 45$: la metà! Spostamenti: consiglio la Metrocard settimanale a 25$. Noi l’abbiamo usata tantissimo. L’unica cosa, a mio parere meglio farla al box con l’impiegato, dove si paga in contanti ma di fronte c’è una persona fisica, che alle macchinette dove l’operazione è un po’ complessa e dietro si forma subito una fila di persone impazienti. A me, purtroppo, la macchinetta ha “rubato” 25$ in quanto alla fine dell’operazione non mi ha erogato la tesserina. Risultato: sono dovuto andare a pagare le tre tesserine in contanti al gabbiotto e adesso devo aprire una procedura di contestazione attraverso l’American Express (non so con quali risultati) per i 25$ indebitamente addebitatimi. Ho provato spiegare l’accaduto all’impiegato del gabbiotto (attraverso un vetro spesso e un microfono distorcente) il quale, molto maleducatamente, non ha voluto sapere niente.

Food: assolutamente Jackson Hole su tutti; hamburger giganti e appetitosissimi piatti messicani, a un prezzo accettabilissimo. Buona anche la Churrascaria Plataforma, ma decisamente cara. Discreto Bubba Gamp a Times sq.: gamberi in tutte le salse. Ottimo l’Europa Cafè per le prime colazioni. Bocciato, per ambiente e (scarsissima) qualità del cibo, Dallas BBQ sempre a Times sq. Per il resto, discreta la pizza di Sbarro come riempitivo veloce. Nulla di eccezionale i frullati di Jamba Juice: tutti sciroppo e ghiaccio, poca frutta fresca. Appetitosi, ma piccoli, gli hot dog per la strada.

Shopping: Abercrombie, anche se ci sono da fare file non da poco sia per entrare che per provare i capi. Macy’s dove, presentando il passaporto, ti fanno una tessera che dà diritto all’11% di sconto (così come da Bloomingdale). Da Macy’s ho potuto meglio acquistare capi Ralph Lauren che non alla Ralph Lauren stessa dove ci sono commessi stanchi e seccati e la scelta è, paradossalmente, inferiore. Buona anche Shoemania per le scarpe. Mia moglie e mia figlia si sono trovate benissimo anche da Victoria Secret a Herald Sq. Poi i soliti H&M e Zara. Buono B&H per l’elettronica, a patto però di avere le idee chiare fin prima di entrare; altrimenti si è presi dal vortice della confusione febbrile che regna all’interno e diventa difficile compiere un acquisto ponderato. Century 21 a ground zero, non merita la pubblicità che se ne fa: merce scadente esposta disordinatamente in un clima da girone infernale.

Turismo: il MoMA su tutti, veramente notevole, specialmente il IV, V e III piano. Empire State Building, avevo fatto i biglietti da Internet e mi sono risparmiato una piccola parte di fila; lo spettacolo è veramente notevole specialmente se – come abbiamo fatto noi – si sale al tramonto. Poi il ponte di Brooklin attraversato a piedi (da Brooklin verso Manhattan), Chinatatown (con visita ai templi buddisti), Little Italy, Central Park, Columbus Circle, Times sq., Chrysler Building (che per me è architettonicamente il più bel skyscraper di New York) e Central Station. Tutto bellissimo e suggestivo! In sostanza riteniamo molto positiva questa esperienza e anzi ci siamo ripromessi di tornare, facendo tesoro di quanto appreso durante questo meraviglioso e stimolante viaggio



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